Joint venture Atitech-Alitalia


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20 Giugno 2008
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VCE-TSF
Lettieri, joint venture Atitech-Alitalia : visita del ministro Lupi allo stabilimento a Napoli




(ANSA) -''A breve nascerà con Alenia una joint-venture che farà vedere la luce al polo internazionale di manutenzione''. Lo ha detto Gianni Lettieri, numero uno di Atitech, azienda di manutenzione di aerei.
Oggi il ministro per le Infrastrutture, Maurizio Lupi, ha visitato lo stabilimento e gli hangar della società che occupa 300 operai specializzati e circa 150 persone degli staff. A questi si aggiungono, come indotto, altre sei imprese che lavorano, a vario titolo insieme con Atitech.
 
Si si questo lo sapevo, ma volevo capire se fosse solo NAP o vi fosse ancora operatività su TLV (magari anche in base ai costi)

Io sapevo che sarebbero stati utilizzati degli hangar a FCO, in quanto Atitech non riuscirebbe ad "accogliere" i più grandi 777, e dubito ci sia sedime a volontà per espandersi, a NAP. Non so quanto ci sia di vero.
 
Atitech, cassa integrazione per operai del Manufacturing

«Non c'è pace per gli stabilimenti dell'aerospazio in Campania: è proprio di oggi l'annuncio da parte dell'Atitech Manufacturing che a partire dal 9 maggio scatterà la cassa integrazione per i dipendenti dell'ex stabilimento Alenia Capodichino. Le nostre preoccupazioni di una generalizzata sottovalutazione e smantellamento del comparto dell'aerospazio campano erano più che fondate. I fatti purtroppo in queste ore ci stanno dando ragione». Lo dice Valeria Ciarambino, capogruppo del Movimento 5 Stelle che con due distinte mozioni approvate all'unanimità in Consiglio regionale ha più volte posto all'attenzione della Giunta De Luca l'urgenza dei problemi che assediano il comparto d'eccellenza dell'aerospazio campano.

«L'ex stabilimento Alenia Capidichino offerto generosamente su un piatto d'argento all' Atitech Manufacturing di Lettieri - sottolinea Ciarambino - spacciato per un progetto straordinario di investimento e rilancio con la nascita del Polo delle manutenzioni mostra a mano a mano tutte le crepe». «In tempi non sospetti denunciammo un'operazione di svendita e cessione dell'unico campo volo dell'Italia meridionale - spiega la capogruppo - a un imprenditore come Lettieri che non ci ha mai convinto». «I fatti di queste ore ci dicono che purtroppo avevamo ragione: invece del milione di ore di lavoro all'anno e delle centinaia di assunzioni entro 5 anni previste dal progetto, oggi si annuncia la cassa integrazione e le ferie forzate per centinaia di lavoratori» - continua Ciarambino - «Voglio ricordare che solo pochi giorni fa è stata approvata in Consiglio regionale la nostra seconda mozione sul rilancio dell'aerospazio in Campania».

«A questo punto e di fronte al precipitare della situazione - aggiunge - il presidente De Luca si assuma la responsabilità di difendere la straordinaria eccellenza del comparto aerospaziale campano chiedendo impegni concreti a Leonardo e al governo nazionale, come il lancio del nuovo velivolo regionale». «Non permetteremo in alcuno modo che i nostri gioielli produttivi, le nostre eccellenze - conclude Ciarambino - vengano ancora svenduti ad imprenditori-prenditori senza scrupoli e che una classe politica inadeguata non combatta nelle sedi che contano per salvaguardare produzione, posti di lavoro, indotto, insomma il nostro comparto dell'aerospazio campano, fiore all'occhiello nazionale e internazionale».

http://www.ilmattino.it/napoli/cron...one_per_operai_del_manufacturing-2427115.html
 
Anche se non direttamente, questa potrebbe considerarsi una conseguenza della mancanza, nel paese, di una compagnia aerea di riferimento.
A volte con molta facilità si è portati ad emettere "sentenze" di condanna che poi comporta strascici come questo.
Scusate se sono leggermente OT
 
Anche se non direttamente, questa potrebbe considerarsi una conseguenza della mancanza, nel paese, di una compagnia aerea di riferimento.
A volte con molta facilità si è portati ad emettere "sentenze" di condanna che poi comporta strascici come questo.
Scusate se sono leggermente OT
Stai sostenendo che i cittadini dovrebbero sovvenzionare AZ sine die perchè nel conto del fallimento forse entrerebbero anche i lavoratori di Atitech?
 
quindi . . . . non si dovrebbe chiudere da un giorno all'altro senza valutare ogni possibile opzione e senza aver tentato ogni strada. . . . (anche perchè, mi pare di capire, che una eventuale chiusura non sarebbe affatto a costo zero, anzi . . .
 
Quindi se non si trovano soluzioni alternative, dovrebbe pagare la collettività. Il messaggio mi sembra chiaro.
 
ma perchè se la chiudono come profetizzi chi ne pagherà le conseguenze EY, Intesa, Ball, etc???
 
ma perchè se la chiudono come profetizzi chi ne pagherà le conseguenze EY, Intesa, Ball, etc???
Nel mondo reale, quello dove non si è paraculati ai massimi livelli, le aziende che non sono redditizie chiudono. E i lavoratori rimasti disoccupati, cercano un altro lavoro. I più bravi lo troveranno in fretta, i cazzari che nel carrozzone parastatale erano stati assunti perchè amici di Tizio o Caio, probabilmente un po' meno.
Andrebbe anche spiegato perchè sono solo CERTI lavoratori quelli che andrebbero tutelati.
Il ridimensionamento di AZ degli ultimi anni ha probabilmente causato anche un ridimensionamento dell'indotto, ma gli spazi lasciati liberi dalla ex compagnia di bandiera sono stati riempiti da altri. Che a loro volta oltre a creare posti di lavoro diretti, hanno visto fiorire il relativo indotto. FR ad esempio a BGY ha aperto un centro di manutenzione che ha assunto 80 persone.
Se AZ avesse mantenuto una penetrazione più alta a Milano e dintorni, difficilmente FR avrebbe fatto questo investimento, mentre forse Atitech avrebbe avuto più lavoro.
E' il mercato. Ed è giusto che sia così.
 
Non faccio distinzioni tra aziende e nemmeno fra lavoratori- In un paese normale aziende e lavoratori in difficoltà, tutti, dovrebbero essere aiutati. Ciò premesso, quando si parla di aziende delle dimensioni di Az e del relativo indotto, il ragionamento vale ancora di più perchè, buttando l'acqua sporca si rischia di buttar via anche il bambino.
Non voglio innescare l'ennesima discussione sul tema, già abbastanza discusso e le cui posizioni sono note. Volevo solo dire però, che a volte scelte affrettate, possono avere ripercussioni molto gravi.
 
...Volevo solo dire però, che a volte scelte affrettate, possono avere ripercussioni molto gravi.

Tu hai ragione, e gli ammortizzatori sociali servono per dare un po' di respiro e di sopravvivenza proprio per questo.
Ma di rimando in rimando, ormai il primo bambino non buttato con AZ ha piú di 20 anni, e siamo giá alla seconda generazione di figli, con, nel mezzo, una serie di cugini. É difficile da fare digerire, ma il mercato sta dicendo da tempo come stanno le cose. Continuare a rimandare la presa d'atto che ormai siamo alla missione impossibile (il pareggio di bilancio) non fa altro che rimandare e aspettare che nascano anche i bisnipoti dei bambini salvati 20 anni fa.
Forse é il caso di affrontare la realtá.
 
Sono perfettamente d'accordo con Belumosi. È sempre una cosa che fa male vedere un'azienda che xhiude i battenti, ma negli ultimi anni in Italia hanno chiuso migliaia di piccole e medie imprese private e nessuno si è più di tanto dannato l'anima, nessun prestito di stato... Per quelle invece vale il concetto che se una azienda non fa utili allora deve fallire.