Intervista al Presidente dell'Associazione Aviazione Civile su FLR


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Firenze, Toscana.
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[size=+2]Nebbia, 131 voli dirottati in sei mesi
Disagi per oltre 27mila passeggeri
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Oltre agli aerei dirottati, sono stati 182 quelli deviati su altri scali nei primi sei mesi del 2008, per un totale di 27.510 passeggeri che avrebbero dovuto atterrare a Firenze e che invece sono stati costretti a scendere a Pisa, Bologna, Genova, Roma o Milano. Tra le soluzioni, la costruzione di una nuova pista parallela all’autostrada

Firenze, 26 agosto 2008 - Centotrentuno voli dirottati fra aprile e settembre 2007. Centottantadue aerei deviati su altri scali nei primi sei mesi del 2008, per un totale di 27.510 passeggeri che avrebbero dovuto atterrare a Firenze e che invece sono stati costretti a scendere a Pisa, Bologna, Genova, Roma o Milano. La pista è sempre la stessa, ma i disagi e i voli dirottati continuano ad aumentare. Stavolta ADF e compagnie aeree c’entrano poco. Colpa delle condizioni metereologiche. O meglio, colpa di una striscia d’asfalto di 1650 metri che non permette atterraggi sicuri in caso di cattive condizioni climatiche.

I dati parlano chiaro. Nei primi sei mesi del 2008, i dirottamenti provocati da vento, nebbia e pioggia sono stati 166. Gli altri 16 sono stati provocati da motivi tecnici e operativi. L’anno precedente, nello stesso periodo di riferimento, i dirottamenti erano stati 162, venti in meno rispetto al 2008. Se andiamo ad analizzare il periodo fra aprile e settembre, che statisticamente presenta le condizioni meteo più sfavorevoli, si scopre che i dirottamenti sono stati 64 nel 2007 e 131 nel 2008. Gli effetti, oltre ai disagi per i viaggiatori, colpiscono anche le compagnie aeree e l’aeroporto, che sono costretti a fare a meno di notevoli proventi economici legati alla perdita di traffico.

Il problema, dunque, sta soprattutto nella pista del "Vespucci": troppo corta e troppo vicina alle abitazioni. Per questioni di sicurezza la maggior parte degli aerei non può neppure atterrare. Altri velivoli, gli Avro RJ, i Boeing 737 e gli Airbus 319, sono abilitati all’atterraggio, ma in caso di maltempo la situazione si complica. Gli agenti atmosferici che incidono di più sono vento e nebbia. Meno il caldo, che può influire sulla potenza dei motori e creare difficoltà in fase di decollo, e meno ancora la pioggia, soprattutto da quando, nel 2006, la pista del "Vespucci" si è dotata di un nuovo asfalto drenante.

A pieno carico possono bastare 10 nodi di vento in coda per impedire l’atterraggio di uno dei velivoli che sono comunque abilitati ad utilizzare lo scalo fiorentino. Gli Airbus 319, i mezzi più grandi, utilizzati da Meridiana e Alitalia, devono ripettare un limite di 10 - 15 nodi. In caso contrario, ma la decisione finale spetta sempre al pilota, scatta il dirottamento.

Da quando Meridiana ha introdotto il cosiddetto "Florenze Kit", un dispositivo che consente di ridurre la velocità di atterraggio e di modificare l’assetto del volo per utilizzare le piste più corte, la situazione è migliorata. Ma si tratta, ovviamente, di un palliativo. Eppoi la notte, con il blocco del traffico che scatta alle 23 per problemi di inquinamento acustico legati alla vicinanza delle abitazioni.

Ne sa qualcosa anche la Fiorentina, costretta a ripiegare su Bologna dopo un paio di trasferte in notturna. E ne sanno qualcosa anche i residenti di Peretola, Quaracchi, Brozzi, Quinto e Sesto Fiorentino che, almeno fino sera inoltrata, devono convivere col rumore provocato dai velivoli in arrivo e in partenza.
Le soluzioni, in definitiva, sono soltanto due: allungare la pista di almeno 150 metri o riscostruirla parallelamente all’autostrada. La prima è resa molto difficile da evidenti problemi strutturali che sono legati alla presenza di abitazioni private che si trovano nei comuni di Firenze e Sesto Fiorentino.

L’allungamento in direzione di Monte Morello, comunque, permetterebbe agli Airbus 319 di atterrare tranquillamente a pieno carico anche con venti superiori ai dieci nodi e fornirebbe agli Avro RJ la possibilità di decollare con limitazioni minime di passeggeri anche quando la temperatura esterna è molto elevata. L’allungamento in direzione dell’autostrada Firenze — mare, invece, garantirebbe la completa operatività della pista, ma potrebbe essere realizzato solo con la creazione di un sottopasso per i veicoli in transito sull’A11. Meglio, allora, costruire una nuova pista parallela all’autostrada.

In questo modo l’aeroporto fiorentino potrebbe garantire elevati standard di sicurezza, potrebbe dotarsi di un CAT 3, un sistema che consente l’atterraggio anche in caso di nebbia fitta, e sarebbe in grado di eliminare il problema dell’inquinamento acustico e offrire accesso anche a quelle compagnie low cost che utilizzano aeromobili che non sono in grado di atterrare su piste corte. In questo caso, però, più che tecnici, si tratta soprattutto di problemi politici.

Cosimo Zetti

Inoltre ecco un intervista al presidente della associazione aviazione civile a margine dell'articolo:

aerop.jpg


e un ulteriore articolo a completamento dei precedenti

aerop2.jpg
 
Ultima modifica da un moderatore:
Finalmente un articolo ben fatto e con dati interessanti, seppur sconfortanti. L'aumento dei dirottamenti ha penalizzato soprattutto Sterling, l'unica che in questi ultimi 2 anni ha investito seriamente e che ha portato benefici in termini di ricadute turistiche al territorio.
 
Finalmente un articolo ben fatto e con dati interessanti, seppur sconfortanti. L'aumento dei dirottamenti ha penalizzato soprattutto Sterling, l'unica che in questi ultimi 2 anni ha investito seriamente e che ha portato benefici in termini di ricadute turistiche al territorio.

Hai sempre affermato che l'allungamento della pista attuale "non è fattibile, a sud per il viadotto ferroviario e a nord per Monte Morello, ed in ogni caso non porterebbe alcun beneficio", e ora definisci " ben fatto" un articolo che sostiene tali affermazioni?
 
Hai sempre affermato che l'allungamento della pista attuale "non è fattibile, a sud per il viadotto ferroviario e a nord per Monte Morello, ed in ogni caso non porterebbe alcun beneficio", e ora definisci " ben fatto" un articolo che sostiene tali affermazioni?
Continuo a sostenere che non è fattibile e che non porterà beneficio, ma ho giudicato l'articolo nel complesso e mi sembra ben fatto perchè alla fine punta sulla pista parallela (che non a caso è messa come seconda opzione, quella che la psicologia della comunicazione dice rimanere più impressa nella mente dei lettori :D)
 
Hai sempre affermato che l'allungamento della pista attuale "non è fattibile, a sud per il viadotto ferroviario e a nord per Monte Morello, ed in ogni caso non porterebbe alcun beneficio", e ora definisci " ben fatto" un articolo che sostiene tali affermazioni?

mi sembra che comunque si sia ben informato...

probabilmente tra le tante fonti che ha cercato qualcuno deve avergli detto che c'erano due opzioni praticabili...(cosa vera) e comunque alla fine anche lui scarta la possibilità allungamento...

A.

ps complimenti a michelone
 
Ultima modifica:
mi sembra che comunque si sia ben informato...

probabilmente tra le tante fonti che ha cercato qualcuno deve avergli detto che c'erano due opzioni praticabili...(cosa vera) e comunque alla fine anche lui scarta la possibilità allungamento...

A.

ps complimenti a michelone

A me lo dici?
Avevo fatto anche una petizione a favore della pista parallela! :D
 
A titolo informativo faccio presente che è possibile scaricare gli articoli in file .pdf utilizzando gli allegati a questo messaggio che sono stati estrapolati dal servizio rassegna stampa del comune di Pisa.