Interessante intervista a Patrick Smith pilota di linea aerea famoso per aver scritto il libro di successo "Chiedilo al Pilota",buona lettura ,Roma Radar
Articolo tratto da 7 Seven Magazine
NON HO SEMPRE LA TESTA FRA LE NUVOLE
Intervista a Patrick Smith il pilota di linea più famoso al mondo
11/12/2007
Patrick Smith è forse il pilota di linea più famoso al mondo. O almeno lo è diventato. La sua passione per il volo civile è nata quando aveva poco più di tredici anni e sicuramente il fatto di vivere vicino l’aeroporto di Boston ha avuto il suo peso. Negli anni settanta i fatti dell’11 settembre erano lontani ed i controlli alla sicurezza aerea non così esasperati. Era facile quindi per Patrick passare i gate di imbarco con i suoi amichetti e vedere i Boeing 737 che adorava e che un giorno avrebbe pilotato. La passione per il volo non era nel sangue come si dice in questi casi, anzi, discendente di coltivatori di olive napoletani, a quindici anni iniziò a prendere le prime lezioni di volo per passare poi nel 1990 all’aviazione civile come trasporto merci. Di cose curiose ne ha combinate sugli aerei quando era alle prime armi sui voli merci e che ha raccontato nel suo ormai famosissimo libro “Chiedilo al pilota”. Si è preso una bella brontolata quando ad esempio ha gettato del ghiaccio nella toilette del bagno dopo aver raffreddato la sua Coca Cola…mai farlo, il bagno è esploso dopo che il ghiaccio ha fatto reazione con i liquidi di decomposizione presenti nella toilette. Ma il talento Patrick lo aveva e dopo poco è passato ai voli di linea. La popolarità del Comandante Smith è iniziata quando la compagnia aerea statunitense per la quale lavora (non può svelare il nome per accordi contrattuali ma è una delle più grandi ndr) l’ha messo in cassa integrazione. L’aviazione civile era in crisi a seguito della tragedia dell’11 settembre, la gente aveva paura di volare. Patrick ha avuto la brillante idea di aprire un forum on line sul celebre sito americano Salon.com per chiarire i dubbi e curiosità di milioni di passeggeri americani. E’ il successo. Migliaia di contatti, domande curiose, volare è diventato “normale” ma in realtà tenere un tubo metallico di migliaia di tonnellate in aria non è così naturale.
Dopo il successo di Salon decide di scrivere un libro a seguito di questa esperienza, “Chiedilo al pilota” (Ed. Fusi Orari € 12,00 p.296)), libro che viene tradotto in mezzo mondo, dagli Stati Uniti a Taiwan passando dall’Italia dove addirittura il noto settimanale italiano “Internazionale” gli dedica una rubrica fissa. Adesso Patrick Smith ha ripreso a volare e non ha più molto tempo a disposizione, per questo lo incontriamo in un aeroporto. Da pochi giorni è entrato in servizio il nuovo super aereo dell’Airbus, l’A380 e la prima domanda non può che essere su questo argomento.
Comandante Smith, ci dica la verità, anche lei muore dalla voglia di provare il nuovo super aereo dell’Airbus A380 che da qualche giorno è entrato in servizio per la Singapore Airline? Veramente no. Non vorrei spegnere tutto l’entusiasmo attorno a questo nuovo aereo che avrà pure tutti i comfort del mondo però per noi piloti non è così innovativo. L’A380 ha una linea molto sgraziata a mio avviso, io preferisco il classico Boeing 747 che fino a ieri era l’aereo più grande del mondo.
Eppure l’Airbus ha creduto molto in questo progetto anche se i risultati commerciali sembrano dubbi
E’ un aereo che può trasportare fino a 840 passeggeri quindi permette un’eccellente economia di scala però avete idea di quanto carburante ci voglia ad alzare 560.000 kg al decollo? Tenete presente che mediamente un aereo di linea consuma 1 lt di kerosene per fare 300 metri!! In un periodo in cui i prezzi di carburanti sono alle stelle non so fino a che punto sia così conveniente per le compagnie. In effetti l’Airbus deve vendere almeno 400 esemplari di A380 per coprire i costi e per ora solo quattro compagnie aeree lo hanno ordinato. E’ sempre un aereo che costa più di 200 milioni di dollari comunque è presto per valutare il successo commerciale, anche il famigerato 747 ha avuto buoni risultati a lungo termine.
La nostra compagnia aerea, Alitalia, non ne ha ordinato nemmeno uno, come saprà non versa in buone acque. Considerando che i prezzi dei biglietti aerei sono più o meno uguali fra le varie compagnie di bandiera, qual è secondo lei il segreto per gestore al meglio una compagnia aerea?
Se avessi la risposta forse sarei il nuovo amministratore delegato di Alitalia. Comunque ci sono molti fattori. Il 50% del bilancio di una compagnia è costituito dagli stipendi del personale però ci sono tanti fattori come la logistica, il pieno utilizzo degli aerei, la scelta di determinate rotte strategiche.
Qualcuno sostiene che i piloti Alitalia siano dei privilegiati perché vengono sempre alloggiati in alberghi 5 stelle quando arrivano a destinazione.
Ci sono molte leggende sui piloti di linea a partire dagli stipendi. Solo i piloti che sono vicino alla pensione arrivano a guadagnare 250.000 euro l’anno, per chi inizia è già molto se arriva a 30.000 euro.
L’11 settembre 2001 ha cambiato per sempre il mondo dell’aviazione civile. Da quella data voi piloti negli Stati Uniti siete autorizzati a portare una pistola con voi nella cabina. Si sente più sicuro?
Non credo sia stata una grande idea e soprattutto non penso che risolva il problema
Ma è davvero così facile per un non pilota prendere il controllo di un aereo e farlo schiantare contro un palazzo?
Chiedetelo a Niklas Enggaard che dopo essersi allenato al computer di casa con un Flight Simulator non ha avuto problemi a far atterrare un simulatore della Scandinavian Airline pilotando un Airbus A320
Anche Hollywood sceglie frequentemente gli aeroplani come ambientazione di scene pericolose, c’è qualche luogo comune che vuole sfatare?
La classica scena, un proiettile di piccolo calibro sparato nella fusoliera che causa il risucchio dei passeggeri..assolutamente falso.
Ci dica la verità, con tutta questa tecnologia che vi assiste nell’abitacolo, grazie a piloti automatici sempre più sofisticati, nella tratta come New York Città del Capo, 18 ore di viaggio, la più lunga del mondo, non si è mai schiacciato un sonnellino?
Sfatiamo un’altra leggenda. Non è così semplice, non esiste un tasto che dice “atterraggio” e l’aereo fa tutto da solo. La tecnologia impiegata è molto sofisticata e va saputa gestire. E’ come se a lei regalassero un super forno, vorrebbe farmi credere che sarebbe automaticamente il miglior chef del mondo?
Approfitto di lei per chiederle alcune curiosità. Ho saputo che il vero motivo per cui non si possono usare i cellulari sugli aerei è perché cambiando spesso ponte radio gli operatori telefonici vanno in tilt e si riesce a telefonare gratis.
Questo è vero ma effettivamente le onde elettromagnetiche possono causare dei danni alla strumentazione di bordo. Un aereo svizzero è precipitato nel 2000 per colpa di un’interferenza.
Senta, l’altro giorno ho preso l’aereo, un Bologna Parigi e la hostess prima di partire faceva vedere come si mettono i giubbotti di salvataggio. Mi veniva da ridere perché non avremmo mai attraversato il mare.
Sempre meglio saperlo. Pensi che avrebbero sorriso anche i passeggeri del volo Phoenix – New York quando alla fine degli anni ’80 il jet è finito dritto nella baia vicina all’aeroporto La Guardia di New York.
Ma un aereo può precipitare se è troppo peso? Al check in fanno sempre un sacco di storie se una persona ha un bagaglio che pesa solo un chilo in più.
Le compagnie considerano mediamente 86 kg a passeggero compreso il bagaglio a mano. Si fanno calcoli precisi da quando nel 1993 un aereo in North Caroline è precipitato proprio per questo motivo.
Autore: Federico Bastiani
Articolo tratto da 7 Seven Magazine
NON HO SEMPRE LA TESTA FRA LE NUVOLE
Intervista a Patrick Smith il pilota di linea più famoso al mondo
11/12/2007
Patrick Smith è forse il pilota di linea più famoso al mondo. O almeno lo è diventato. La sua passione per il volo civile è nata quando aveva poco più di tredici anni e sicuramente il fatto di vivere vicino l’aeroporto di Boston ha avuto il suo peso. Negli anni settanta i fatti dell’11 settembre erano lontani ed i controlli alla sicurezza aerea non così esasperati. Era facile quindi per Patrick passare i gate di imbarco con i suoi amichetti e vedere i Boeing 737 che adorava e che un giorno avrebbe pilotato. La passione per il volo non era nel sangue come si dice in questi casi, anzi, discendente di coltivatori di olive napoletani, a quindici anni iniziò a prendere le prime lezioni di volo per passare poi nel 1990 all’aviazione civile come trasporto merci. Di cose curiose ne ha combinate sugli aerei quando era alle prime armi sui voli merci e che ha raccontato nel suo ormai famosissimo libro “Chiedilo al pilota”. Si è preso una bella brontolata quando ad esempio ha gettato del ghiaccio nella toilette del bagno dopo aver raffreddato la sua Coca Cola…mai farlo, il bagno è esploso dopo che il ghiaccio ha fatto reazione con i liquidi di decomposizione presenti nella toilette. Ma il talento Patrick lo aveva e dopo poco è passato ai voli di linea. La popolarità del Comandante Smith è iniziata quando la compagnia aerea statunitense per la quale lavora (non può svelare il nome per accordi contrattuali ma è una delle più grandi ndr) l’ha messo in cassa integrazione. L’aviazione civile era in crisi a seguito della tragedia dell’11 settembre, la gente aveva paura di volare. Patrick ha avuto la brillante idea di aprire un forum on line sul celebre sito americano Salon.com per chiarire i dubbi e curiosità di milioni di passeggeri americani. E’ il successo. Migliaia di contatti, domande curiose, volare è diventato “normale” ma in realtà tenere un tubo metallico di migliaia di tonnellate in aria non è così naturale.
Dopo il successo di Salon decide di scrivere un libro a seguito di questa esperienza, “Chiedilo al pilota” (Ed. Fusi Orari € 12,00 p.296)), libro che viene tradotto in mezzo mondo, dagli Stati Uniti a Taiwan passando dall’Italia dove addirittura il noto settimanale italiano “Internazionale” gli dedica una rubrica fissa. Adesso Patrick Smith ha ripreso a volare e non ha più molto tempo a disposizione, per questo lo incontriamo in un aeroporto. Da pochi giorni è entrato in servizio il nuovo super aereo dell’Airbus, l’A380 e la prima domanda non può che essere su questo argomento.
Comandante Smith, ci dica la verità, anche lei muore dalla voglia di provare il nuovo super aereo dell’Airbus A380 che da qualche giorno è entrato in servizio per la Singapore Airline? Veramente no. Non vorrei spegnere tutto l’entusiasmo attorno a questo nuovo aereo che avrà pure tutti i comfort del mondo però per noi piloti non è così innovativo. L’A380 ha una linea molto sgraziata a mio avviso, io preferisco il classico Boeing 747 che fino a ieri era l’aereo più grande del mondo.
Eppure l’Airbus ha creduto molto in questo progetto anche se i risultati commerciali sembrano dubbi
E’ un aereo che può trasportare fino a 840 passeggeri quindi permette un’eccellente economia di scala però avete idea di quanto carburante ci voglia ad alzare 560.000 kg al decollo? Tenete presente che mediamente un aereo di linea consuma 1 lt di kerosene per fare 300 metri!! In un periodo in cui i prezzi di carburanti sono alle stelle non so fino a che punto sia così conveniente per le compagnie. In effetti l’Airbus deve vendere almeno 400 esemplari di A380 per coprire i costi e per ora solo quattro compagnie aeree lo hanno ordinato. E’ sempre un aereo che costa più di 200 milioni di dollari comunque è presto per valutare il successo commerciale, anche il famigerato 747 ha avuto buoni risultati a lungo termine.
La nostra compagnia aerea, Alitalia, non ne ha ordinato nemmeno uno, come saprà non versa in buone acque. Considerando che i prezzi dei biglietti aerei sono più o meno uguali fra le varie compagnie di bandiera, qual è secondo lei il segreto per gestore al meglio una compagnia aerea?
Se avessi la risposta forse sarei il nuovo amministratore delegato di Alitalia. Comunque ci sono molti fattori. Il 50% del bilancio di una compagnia è costituito dagli stipendi del personale però ci sono tanti fattori come la logistica, il pieno utilizzo degli aerei, la scelta di determinate rotte strategiche.
Qualcuno sostiene che i piloti Alitalia siano dei privilegiati perché vengono sempre alloggiati in alberghi 5 stelle quando arrivano a destinazione.
Ci sono molte leggende sui piloti di linea a partire dagli stipendi. Solo i piloti che sono vicino alla pensione arrivano a guadagnare 250.000 euro l’anno, per chi inizia è già molto se arriva a 30.000 euro.
L’11 settembre 2001 ha cambiato per sempre il mondo dell’aviazione civile. Da quella data voi piloti negli Stati Uniti siete autorizzati a portare una pistola con voi nella cabina. Si sente più sicuro?
Non credo sia stata una grande idea e soprattutto non penso che risolva il problema
Ma è davvero così facile per un non pilota prendere il controllo di un aereo e farlo schiantare contro un palazzo?
Chiedetelo a Niklas Enggaard che dopo essersi allenato al computer di casa con un Flight Simulator non ha avuto problemi a far atterrare un simulatore della Scandinavian Airline pilotando un Airbus A320
Anche Hollywood sceglie frequentemente gli aeroplani come ambientazione di scene pericolose, c’è qualche luogo comune che vuole sfatare?
La classica scena, un proiettile di piccolo calibro sparato nella fusoliera che causa il risucchio dei passeggeri..assolutamente falso.
Ci dica la verità, con tutta questa tecnologia che vi assiste nell’abitacolo, grazie a piloti automatici sempre più sofisticati, nella tratta come New York Città del Capo, 18 ore di viaggio, la più lunga del mondo, non si è mai schiacciato un sonnellino?
Sfatiamo un’altra leggenda. Non è così semplice, non esiste un tasto che dice “atterraggio” e l’aereo fa tutto da solo. La tecnologia impiegata è molto sofisticata e va saputa gestire. E’ come se a lei regalassero un super forno, vorrebbe farmi credere che sarebbe automaticamente il miglior chef del mondo?
Approfitto di lei per chiederle alcune curiosità. Ho saputo che il vero motivo per cui non si possono usare i cellulari sugli aerei è perché cambiando spesso ponte radio gli operatori telefonici vanno in tilt e si riesce a telefonare gratis.
Questo è vero ma effettivamente le onde elettromagnetiche possono causare dei danni alla strumentazione di bordo. Un aereo svizzero è precipitato nel 2000 per colpa di un’interferenza.
Senta, l’altro giorno ho preso l’aereo, un Bologna Parigi e la hostess prima di partire faceva vedere come si mettono i giubbotti di salvataggio. Mi veniva da ridere perché non avremmo mai attraversato il mare.
Sempre meglio saperlo. Pensi che avrebbero sorriso anche i passeggeri del volo Phoenix – New York quando alla fine degli anni ’80 il jet è finito dritto nella baia vicina all’aeroporto La Guardia di New York.
Ma un aereo può precipitare se è troppo peso? Al check in fanno sempre un sacco di storie se una persona ha un bagaglio che pesa solo un chilo in più.
Le compagnie considerano mediamente 86 kg a passeggero compreso il bagaglio a mano. Si fanno calcoli precisi da quando nel 1993 un aereo in North Caroline è precipitato proprio per questo motivo.
Autore: Federico Bastiani