In uso da oggi a Bologna l'ILS sulla pista 30


dreamjet

Bannato
9 Maggio 2013
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Viene introdotto in servizio a Bologna un secondo ILS sulla pista 12/30. E' sulla pista 30, di Cat.1 limitato a visibilità non inferiori a 800 metri di RVR e 200ft di ceiling. Si affianca all'allora esistente di Cat.3B sulla 12.
Da oggi sono stati rimossi i NOTAM che ne impedivano l'utilizzazione avendo maturato le ore di funzionamento senza guasti.
 
Interessante news, grazie.
Prima l'avvicinamento alla 30 era quindi classificato come "non precision approach"?
 
Immaginavo.

Ultima domanda: a cosa sono dovute le limitazioni in Cat. 1?

Presumo, per la presenza di un SALS da 420 metri. Credo che l'installazione di questo apparato sia per eliminare i problemi invernali quando il vento in coda oltre i 10 nodi per l'atterraggio sulla 12, unito alla presenza di un celiing basso rendesse impossibile usare la 30 con una VOR che chiede almeno 500 piedi.
 
Nuovo terminal passeggeri da 26 milioni di euro per l'aeroporto Marconi di Bologna

Da 40mila a 46mila metri quadrati di spazi, un'unica grande area per i check-in con 64 banchi al posto delle tre aree separate precedenti, da 20 a 24 gate di imbarco, da 7 a 9 varchi di sicurezza, da 30 a 36 negozi tra cui Armani e Victoria's Secret, da 130 a 152 servizi toilette, una nuova biglietteria al piano terra, un nuovo sistema Bhs per la gestione automatica dei bagagli, nuovi impianti di illuminazione Led a basso impatto, nuovi sistemi di condizionamento, poltroncine Frau nella sala relax. È la fisionomia del nuovo terminal passeggeri dell'aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna che sarà inaugurato oggi a pranzo sotto le note solenni dell'Orchestra del teatro comunale.

Un investimento da 26 milioni di euro – 24 per lavori già realizzati, altri due per alcuni interventi che saranno completati entro l'anno, tra cui altri gate e nuove macchine self check-in – che la società di gestione dello scalo, Sab, ha autofinanziato in toto e che portano la capacità dell'infrastruttura bolognese a 7,5 milioni di passeggeri annui (dopo aver battuto nel 2013 il record storico dei 6 milioni di utenti).

Un intervento radicale di restyling durato due anni che ha coinvolto l'80% della struttura esistente senza mai causare un giorno di chiusura dell'attività aeroportuale e che si inserisce nel più ambizioso "Masterplan 2009-2023" del Marconi. Un piano da 200 milioni di euro di investimenti per potenziare lo scalo fino a 10 milioni di passeggeri con una riconfigurazione complessiva dell'infrastruttura, dai piazzali di sosta degli aeromobili al polo cargo. "Fin qui ce l'abbiamo fatta da soli e abbiamo rispettato la tempistica dei lavori, ma per il futuro siamo in debito d'ossigeno – spiega Giorgio Tabellini, presidente della Camera di commercio, primo azionista del Marconi con il 50,55% delle quote - perché è pur vero che c'è una liquidità straordinaria nelle banche, ma ottenerla è difficile. La quotazione in Borsa che abbiamo annunciato a fine aprile serve proprio a dare risorse all'equity, per avere maggiore accesso alla leva, finanziare il nostro ambizioso masterplan e guardarci anche attorno".

Non parla esplicitamente di shopping aeroportuale ma lo lascia intendere Tabellini, confortato nei suoi piani di sviluppo da un bilancio 2013 – che sarà approvato a fine mese dall'assemblea – ben oltre le aspettative. "Avevamo messo a budget previsionale una perdita di 1,5 milioni - anticipa - e invece chiudiamo ben oltre i due milioni di profitti. Abbiamo economizzato, beneficiato di un inverno con poca neve (che incide molto sui costi), aumentato del 4% il traffico passeggeri e dell'8,6% quello cargo".

Numeri che continuano a crescere: nei primi quattro mesi di quest'anno la pista bolognese ha visto aumentare del 7,8% i passeggeri, confermandosi il settimo scalo commerciale d'Italia e il quarto per il cargo. L'attesa è ora per il bando che individuerà l'advisor incaricato di mettere a punto il piano industriale e finanziario verso la quotazione del Marconi, da completare in ottobre per arrivare alla quotazione allo Star entro dicembre. Con un aumento di capitale di 30 milioni (oggi Sab ne vale 120) e l'uscita pro quota dei tre enti pubblici locali (Cdc, Comune e Provincia) che oggi controllano l'86% delle quote e che resteranno alla guida con un pacchetto attorno al 35 per cento.
 
BLQ forse non diventerà mai un mega hub (anche se non sarebbe male :)) però dovrebbe essere preso da esempio da tutti gli aeroporti italiani.
 
Si ventila negozio Victoria Street a Cuneo Levaldigi,...

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Oggi c'è stata l'inaugurazione ufficiale del nuovo terminal, ovviamente in pompa magna. A proposito di Victoria's sectrets è una illusione di dilludendo, piccolo con qualche profumo e accessorio, niente o quasi intimo fiore all'occhiello del gruppo. A negozi siamo messi abbastanza bene duty free Heinemann, aeronautica italiana, a brevissimo Swarovski e un po' di ristorazione....ma che possa diventare hub di qualcosa la vedo durissima.
 
Quella dell'equazione victoria secret=hub è una leggendaria citazione da Zelig, nulla di più.
 
Presumo, per la presenza di un SALS da 420 metri. Credo che l'installazione di questo apparato sia per eliminare i problemi invernali quando il vento in coda oltre i 10 nodi per l'atterraggio sulla 12, unito alla presenza di un celiing basso rendesse impossibile usare la 30 con una VOR che chiede almeno 500 piedi.
Piu' che altro è una questione di visibilità, oltre che di ceiling come hai giustamente detto.
 
Ultima modifica:
BLQ e' un tipico spoke. Nel senso che porta traffico agli hub delle varie compagnie aeree. La qualita' della strategia di gestione aeroportuale si vede nel fatto che sono riusciti ad attirare le major che aspirano traffico verso i loro hub (e ci mettiamo anche AZ con FCO) e low-cost per il P2P.