ho trovato questo interessante articolo.. PREMETTO che è di 7 anni fa comunque è stata una vera sorpresa..
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Motori, assetto, pilota automatico. È quel che funziona male su un aereo che ha il record di incidenti. E in Alitalia dicono...
Per gli esperti di sicurezza aerea è un rompicapo: l'Md-11, il trireattore a lungo raggio della Boeing, non ha difetti di costruzione evidenti, eppure è il jet di linea con il record di incidenti. A denunciarlo, nei giorni scorsi, è stato l'autorevole quotidiano americano The Wall Street Journal, che ha tracciato un impietoso (e preoccupante) identikit del velivolo. All'Alitalia, che possiede otto di questi aerei di cui tre combi passeggeri-cargo, non sono preoccupati. C'è da fidarsi? «La chiave è nel perfetto addestramento dei piloti» afferma il comandante Silvano Manera, responsabile della sicurezza del volo per la compagnia italiana. «Nessuno affiderebbe un cavallino nervoso o un'auto sportiva a un non esperto». Aggiunge che i 240 piloti Alitalia abilitati a guidare l'Md-11, su un totale di 2.200 della compagnia, hanno ricevuto un addestramento che dovrebbe tranquillizzare i passeggeri Alitalia che volano sulle tratte da Malpensa a Buenos Aires, Los Angeles, Pechino e Johannesburg, dove l'Md-11 è impiegato. E i cinque incidenti gravi subiti da altre compagnie? «Nessuno» sostiene Manera «è imputabile all'aereo». Un incendio nella carlinga, un tifone, forse il cattivo bilanciamento del carico.
Tuttavia, la denuncia del The Wall Street Journal trova conferma nei dati del National transportation safety board, l'ente che conduce le inchieste sugli incidenti aerei per conto della Federal aviation administration. Ben cinque Md-11 su 198 costruiti sono precipitati; quattro negli ultimi due anni. L'aereo, in servizio dal 1990, ha subito in totale 21 incidenti, il che lo pone al di fuori dei parametri di sicurezza dei moderni jet di linea. Per numero di incidenti gravi (perdita totale) rispetto ai milioni di voli effettuati, il suo standard è 10 volte peggiore di quello del Boeing 747-400 e 15 volte rispetto ai Boeing 757 e 767. L'incidente più grave ha provocato la morte di 231 persone: un Md-11 Swissair è precipitato il 2 settembre 1998 a Halifax, in Nova Scotia, mentre con la carlinga piena di fumo tentava un atterraggio di emergenza. Gli altri quattro disastri si sono risolti con un bilancio meno catastrofico (otto morti e circa 250 feriti) solo perché in tre casi erano aerei in versione cargo.
L'Md-11 ha la tendenza a urtare la coda in decollo o atterraggio ed è ritenuto dai piloti molto difficile da guidare. A causa di un sistema computerizzato troppo complicato, ad alta quota e col pilota automatico risponde con troppa sensibilità a eventuali inserimenti dell'uomo. Al contrario, vicino al suolo resta pericolosamente insensibile agli interventi del pilota. Dice il comandante Jack Burke, della compagnia americana FedEx: «I primi e gli ultimi 30 metri di quota sono i più difficili. In atterraggio, se l'aereo non è perfettamente in linea, preferisco rinunciare e tentare di nuovo, perché la macchina non ti dà il tempo di intervenire».
Alla Boeing, che ha ereditato l'Md-11 dalla McDonnell-Douglas quando rilevò quest'azienda nel 1997, ribattono che l'aereo è sicuro. Ma due anni e mezzo fa lo hanno tolto di produzione. Le numerose compagnie che lo hanno acquistato (prezzo: 270 miliardi) sono deluse più che altro dalle prestazioni commerciali e pensano di disfarsene o di impiegarlo per il servizio merci. Doveva trasportare oltre 350 passeggeri su un raggio di 12.800 chilometri; riesce a effettuarne 12 mila con carico ridotto. Delusione condivisa dall'Alitalia che di incidenti con l'Md-11 ne ha avuto uno, nel '94 a Chicago: un atterraggio duro, con rottura del carrello. Seguito da una lunga (e non priva di strascichi) inchiesta interna.
http://archivio.panorama.it/home/articolo/idA020001010817
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Motori, assetto, pilota automatico. È quel che funziona male su un aereo che ha il record di incidenti. E in Alitalia dicono...
Per gli esperti di sicurezza aerea è un rompicapo: l'Md-11, il trireattore a lungo raggio della Boeing, non ha difetti di costruzione evidenti, eppure è il jet di linea con il record di incidenti. A denunciarlo, nei giorni scorsi, è stato l'autorevole quotidiano americano The Wall Street Journal, che ha tracciato un impietoso (e preoccupante) identikit del velivolo. All'Alitalia, che possiede otto di questi aerei di cui tre combi passeggeri-cargo, non sono preoccupati. C'è da fidarsi? «La chiave è nel perfetto addestramento dei piloti» afferma il comandante Silvano Manera, responsabile della sicurezza del volo per la compagnia italiana. «Nessuno affiderebbe un cavallino nervoso o un'auto sportiva a un non esperto». Aggiunge che i 240 piloti Alitalia abilitati a guidare l'Md-11, su un totale di 2.200 della compagnia, hanno ricevuto un addestramento che dovrebbe tranquillizzare i passeggeri Alitalia che volano sulle tratte da Malpensa a Buenos Aires, Los Angeles, Pechino e Johannesburg, dove l'Md-11 è impiegato. E i cinque incidenti gravi subiti da altre compagnie? «Nessuno» sostiene Manera «è imputabile all'aereo». Un incendio nella carlinga, un tifone, forse il cattivo bilanciamento del carico.
Tuttavia, la denuncia del The Wall Street Journal trova conferma nei dati del National transportation safety board, l'ente che conduce le inchieste sugli incidenti aerei per conto della Federal aviation administration. Ben cinque Md-11 su 198 costruiti sono precipitati; quattro negli ultimi due anni. L'aereo, in servizio dal 1990, ha subito in totale 21 incidenti, il che lo pone al di fuori dei parametri di sicurezza dei moderni jet di linea. Per numero di incidenti gravi (perdita totale) rispetto ai milioni di voli effettuati, il suo standard è 10 volte peggiore di quello del Boeing 747-400 e 15 volte rispetto ai Boeing 757 e 767. L'incidente più grave ha provocato la morte di 231 persone: un Md-11 Swissair è precipitato il 2 settembre 1998 a Halifax, in Nova Scotia, mentre con la carlinga piena di fumo tentava un atterraggio di emergenza. Gli altri quattro disastri si sono risolti con un bilancio meno catastrofico (otto morti e circa 250 feriti) solo perché in tre casi erano aerei in versione cargo.
L'Md-11 ha la tendenza a urtare la coda in decollo o atterraggio ed è ritenuto dai piloti molto difficile da guidare. A causa di un sistema computerizzato troppo complicato, ad alta quota e col pilota automatico risponde con troppa sensibilità a eventuali inserimenti dell'uomo. Al contrario, vicino al suolo resta pericolosamente insensibile agli interventi del pilota. Dice il comandante Jack Burke, della compagnia americana FedEx: «I primi e gli ultimi 30 metri di quota sono i più difficili. In atterraggio, se l'aereo non è perfettamente in linea, preferisco rinunciare e tentare di nuovo, perché la macchina non ti dà il tempo di intervenire».
Alla Boeing, che ha ereditato l'Md-11 dalla McDonnell-Douglas quando rilevò quest'azienda nel 1997, ribattono che l'aereo è sicuro. Ma due anni e mezzo fa lo hanno tolto di produzione. Le numerose compagnie che lo hanno acquistato (prezzo: 270 miliardi) sono deluse più che altro dalle prestazioni commerciali e pensano di disfarsene o di impiegarlo per il servizio merci. Doveva trasportare oltre 350 passeggeri su un raggio di 12.800 chilometri; riesce a effettuarne 12 mila con carico ridotto. Delusione condivisa dall'Alitalia che di incidenti con l'Md-11 ne ha avuto uno, nel '94 a Chicago: un atterraggio duro, con rottura del carrello. Seguito da una lunga (e non priva di strascichi) inchiesta interna.
http://archivio.panorama.it/home/articolo/idA020001010817