I 25 aeroporti più cari del mondo


goafan

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UE; IATA CHIEDE DIRETTIVA TASSE AEROPORTI

(ANSA) - BRUXELLES, 7 APR - L'associazione internazionale delle compagnie aeree (Iata) chiede alla Commissione europea una direttiva Ue sulle tasse aeroportuali che preveda anche autorita' nazionali ''solide ed indipendenti'', in grado cioe' di aumentare l'efficienza e la competitivita' degli scali continentali, attualmente tra i piu' cari del mondo. E' questo il messaggio lanciato dal direttore generale e amministratore delegato della Iata, Giovanni Bisignani, il quale ha parlato oggi a Bruxelles di questo tema con il Commissario Ue ai Trasporti, Jacques Barrot. ''Noi vogliamo aeroporti redditizi che offrano infrastrutture sicure con investimenti che soddisfano la crescita - ha affermato Bisignani durante una conferenza stampa prima del suo incontro con il Commissario europeo -. Gli aeroporti devono raggiungere tutti questi obiettivi con una maggiore efficienza sui costi, proprio come hanno gia' fatto le compagnie aeree''. I vettori, ha quindi osservato, ''non chiedono nulla che loro stessi non abbiano gia' fatto''. Tra i 25 aeroporti piu' cari del mondo, ben 15 si trovano in Europa (il primo e' quello di Atene), ha sottolineato la Iata, ma non tutti fanno parte di questa lista nera. Numerosi scali, infatti, sono riusciti a ridurre i propri costi per passeggero (come le tasse per l'atterraggio ed il parcheggio dei velivoli) nel periodo 2001-2004: tra questi, ci sono gli aeroporti di Manchester (-38%), di Roma (-25%) e di Birmingham (-13%). ''Ma troppi aeroporti aeroporti - ha proseguito Bisignani - non hanno il grado di competitivita' che serve all'Europa''. Nello stesso periodo, lo scalo di Parigi ha registrato un incremento dei costi del 44%, quello di Amsterdam del 34%, quello di Stoccolma del 35% e quello di Monaco del 26%. Secondo la Iata, i costi aeroportuali continuano a crescere perche' nel settore non c'e' un incentivo alla concorrenza, visto che in molti casi si e' passati da ''monopoli pubblici a monopoli privati, che e' ancora peggio'', ha commentato il numero uno dell'associazione. Basti pensare che gli scali ''hanno dato alle compagnie aeree un incremento del 13% dei costi per passeggeri con una 'bolletta' complessiva di 14,5 miliardi di dollari l'anno''. La Commissione europea sta gia' studiando una direttiva sulle tasse aeroportuali (proprio oggi, si e' concluso un incontro di due giorni tra gli esperti del settore e Barrot per valutare la possibile legislazione). Secondo la Iata, la futura normativa dovra' prevedere autorita' e regolamenti nazionali ''solidi e indipendenti'', in grado di introdurre maggiore efficienza nei grandi scali (quelli con oltre 5 milioni di passeggeri l'anno). L'associazione, che rappresenta 265 compagnie aeree (per il 94% del traffico di linea), chiede poi che la politica esca dalla gestione degli scali, che i vettori vengano consultati in modo trasparente nelle decisioni che riguardano lo sviluppo delle infrastrutture e, soprattutto, che la direttiva garantisca la concorrenza nel settore aeroportuale e continui miglioramenti nell'efficienza sotto il profilo dei costi. ''Non solo bisogna prevenire gli incrementi superiori all'inflazione - ha infatti sottolineato Bisignani -, ma e' necessario anche sfidare gli aeroporti a fare meglio riducendo i costi''. La Commissione europea, da parte sua, e' consapevole che bisogna intervenire. ''Ho chiamato a raccolta tutte le parti interessate per discutere la politica aeroportuale - ha commentato Barrot in un comunicato riferendosi alla due-giorni di incontri -. Prima di trarre qualsiasi conclusione su come aumentare la competitivita' del settore, vorrei sentire le opinioni degli esperti''.(ANSA). CB

CIAO
_goa
 
Citazione:Messaggio inserito da BAlorMXP

Mi stpisco però di Aeroporti come WAW PRG e BUD che sono invasi dalle LC...

A BUD c'è il terminal low cost, a WAW lo stanno realizzando, a PRG ho sempre creduto fosse economico atterrare.
 
PRG ha recentemente cambiato le tasse, anche in risposta alle proteste di CSA che sosteneva ingiustificato l'ammontare delle tasse richieste ai vettori.

SkyEurope ha deciso di aprire base a PRG proprio conseguentemente alla decisione delle autorità di rivedere le tasse.

I dati riportati sopra credo siano stati raccolti prima dell'adeguamento.
 
Citazione:Messaggio inserito da Runway

PRG ha recentemente cambiato le tasse, anche in risposta alle proteste di CSA che sosteneva ingiustificato l'ammontare delle tasse richieste ai vettori.

SkyEurope ha deciso di aprire base a PRG proprio conseguentemente alla decisione delle autorità di rivedere le tasse.

I dati riportati sopra credo siano stati raccolti prima dell'adeguamento.

Stranamente però Easyjet (vettore notoriamente sensibile alle tasse aeroportuali, vedi riduzioni recenti su AMS e CPH) non si è mai lamentato di PRG.... ora credo che forse hanno uno "sponsor";)
 
uno studio così fatto per ciò che riguarda le tariffe aeroportuali ha, a mio avviso, un valore di massima non consentendo tuttavia di fare dei benchmark precisi. perchè questo? perchè esistono differenti modalità di calcolo di quello che potremmo definire il listino prezzi aeroportuale, così come esistono diverse metodologie di accorpamento delle voci del listino prezzi stesso. il risultato di ciò è che sotto una voce X (che si vuol magari paragonare) possono essere accorpate alcune fattispecie di servizi escluse, invece, in altri aeroporti (che hanno adottato metoldologie di accorpamento diverse).

in italia per esempio sotto la famigerata voce infrastrutture centralizzate venivano (vengono) accorpati alcuni servizi che in altri stati sono separati col risultato che magari il vettore si trova a pagare "miniservizi" non utilizzati semplicemente perchè necessita di altri sevizi che si portano dietro un insieme di diverse voci.

ma tutto questo quando ha avuto inizio? nel 1987, dove? ma ovvio, nel regno unito dove si è avviato il processo di privatizzazione delle gestioni aeroportuali, processo che ha segnato a catena dei cambiamenti anche in altri stati (italia compresa).

la privatizzazione ha creato un operatore (l'aeroporto privatizzato) il cui obiettivo è, naturalmente, la massimizzazione del profitto. massimizzazione contro-bilanciata da una regolamentazione (dello stato) che impedisce all'operatore, che ricordiamoci gode di un monopolio locale, di abusare del proprio potere di mercato.

perchè questa regolamentazione sia efficace e si traduca in un effettivo beneficio per gli utenti del servizio (vettori e passeggeri), senza minare la sostenibilità economico-finanziaria degli aeroporti, consente ai gestori fondamentalmente di: utilizzare le risorse esistenti in aeroporto, trarre giusti benefici finanziari dall'uso di queste risorse, investire tali risorse in nuove infrastrutture oltre, ovviamente, soddisfare finanziariamente la proprietà per l'investimento fatto. tutto ciò senza, come detto, eccedere nell'abuso di potere di mercato verso i vettori o verso i pax.

molteplici sono gli approcci adottati per regolamentare i servizi aeroportuali (in parole più spicce sono le regole per fare il listino prezzi. Agli estremi di tali possibilità vi sono gli approcci regolatori di tipo single till e dual till.

la differenza tra i due approcci risiede nella determinazione dei ricavi consentiti da parte del regolatore.

nel single till tali ricavi sono calcolati sommando costi operativi, ammortamenti e remunerazione sul capitale di tutte le attività svolte dal gestore (principio del price cup), sia quelle aeronautiche (aviation) sia quelle commerciali (non aviation)

nel dual till i ricavi consentiti sono pari alla somma dei costi operativi, ammortamenti e remunerazione del capitale delle sole attività aeronautiche. i ricavi delle attività commerciali (quelle che si considerano liberalizzate) sono lasciati alla determinazione del mercato.

la scelta dell'approccio da adottare, a sua volta, ha un impatto sul livello delle tariffe dei servizi aeronautici aeroportuali e ovviamente sugli incentivi all'investimento in tutte le attività del gestore. ecco perchè bisogna andare cauti nel fare dei paragoni assoluti sui costi dei servizi tra un aeroporto e un altro... un metodo piuttosto che un altro determina enità tariffarie diverse... non dimentichiamoci, poi, della saturazione dell'aeroporto. tariffe alte possono (sarebbe meglio dire dovrebbero) indicare saturazione, tariffe basse, viceversa, dovrebbero indicare presenza di spazi (ma questo è un altro ragionamento)...