Guerra dei cieli: Marchi (SAVE) a muso duro contro SEA


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24 Ottobre 2006
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Londra.
Guerra dei cieli: Save nel Catullo, Sea si rivolge a Napolitano

Marchi a muso duro: «Milano dimostra debolezza, così ricorre a mezzucci»

BERGAMO «Guerra dei cieli? No. Come termine non mi piace». Però. «Se qualcuno la guerra me la dichiara, io non mi tiro indietro...». Enrico Marchi, presidente di Save ovvero il nuovo socio forte del Catullo (35%), non è certo il tipo che si intimorisce. La notizia è quella dell’inusuale ricorso alla presidenza della Repubblica da parte di Sea, gestore di Linate e Malpensa e azionista di Sacbo al 31%, contro l’ingresso della stessa Save nella compagine societaria dell’aeroporto veronese. Un ricorso alternativo a quello del Tar, ma che in sostanza ne ricalca le caratteristiche: la richiesta è quella di annullare la delibera di vendita del 2% del Comune di Villafranca, l’ente che ha consentito al gruppo veneziano di mettere il primo piede nella spa veronese.

Commenta Marchi
: «È inaspettato che una grande società come Sea si abbassi a presentare un ricorso contro di noi, in fretta e furia. Il gesto dimostra due cose. Primo: il rilievo, anche nazionale, dell’operazione che stiamo attuando con Bergamo per la possibile gestione comune dell’aeroporto di Montichiari. Secondo: la grande debolezza di Sea che non è capace di affrontare le proprie difficoltà guardandosi all’interno e cerca un nemico esterno, una volta era il ministero, poi Alitalia, adesso è la Save...». La storia è questa: Save e Catullo trattano con Sacbo, che gestisce lo scalo di Orio al Serio, per condividere il business sull’aeroporto bresciano di Montichiari, che da Verona è controllato. Sea non ci sta: teme pesanti contraccolpi su Malpensa soprattutto per quanto riguarda il traffico cargo, che proprio a Montichiari potrebbe trovare un punto di sviluppo importante. Di qui l’azione di «disturbo» sull’operazione propedeutica al matrimonio Venezia-Verona. Sea possiede un terzo di Sacbo «ma nella società - sottolinea Marchi - esiste un’altra maggioranza. Lavorando insieme anziché litigare potrà nascere un grande sistema che rafforza i territori, crea sviluppo, occupazione. Il fatto che Sea usi ora certi mezzucci — ma non otterrà nulla — dimostra che il piano è importantissimo. Certo, gli esponenti di Sea nel cda di Sacbo ora hanno un bel problema di conflitto d’interessi. Sea, così, sta attaccando Bergamo».

Il presidente di Save
non dà molti particolari sulle trattative per Brescia ma conferma l’accelerazione: «Va firmata un’intesa, per poi dar corso a un piano industriale comune e, questo è l’auspicio, arrivare alla gestione comune di Montichiari. Le tempistiche? Veloci, per la nostra parte. Noi abbiamo l’infrastruttura, ora si tratta di farvi entrare Sacbo e poi gestirla secondo un criterio che ottimizzi la domanda di trasporto aereo nell’area considerata. E attenzione: non sono gli scali a decidere dove vanno i passeggeri, ma i passeggeri a decidere dove andare. Il nostro compito è capire al meglio qual è la richiesta. Interessante sarebbe accogliere courier che vogliono eventualmente spostarsi su Brescia». Per esempio, Dhl. «Se fosse così, sarebbe occasione per far ripartire lo scalo, specializzandolo sul cargo ma pensando per il futuro anche a un po’ di voli passeggeri. Mix positivo». Quanta valga Montichiari, «è funzione del piano industriale. Vanno condivise le stime con Sacbo. Non anticipo nulla. Posto che l’aeroporto bresciano non vale zero, direi che l’apporto di capitali da parte di Sacbo è immaginabile. Si ragionerà. In un’ottica costruttiva e non distruttiva. Montichiari offre sbocchi al traffico, magari cargo e notturno, che a Orio crea disagi ai quartieri e blocca nuove rotte. Quindi Bergamo ha interesse in un accordo e in un impegno».

C’è una sentenza del Consiglio di Stato pendente sulla concessione di Montichiari - eredità di una contesa che era tra Verona e Sacbo stessa fino a qualche mese fa - «ma stiamo ragioniamo con Bergamo. Io, come Arena, penso che la cosa migliore sia chiedere un rinvio all’udienza di fine novembre». Sull’iniziativa di Sea contro Catullo-Save ha qualcosa da dire anche il sindaco di Villafranca, Mario Faccioli: «Considero questa iniziativa tecnicamente debole. Tutte le regole sono state rispettate, a cominciare da quelle fissate dall’Enac». E sul piano politico, «è scellerata: abbiamo bisogno di sinergie interregionali, se non nazionali. Non di guerre legali in casa altrui. E il Catullo, non so se mi spiego, è casa nostra».

http://corrieredelveneto.corriere.i...-sea-si-rivolge-napolitano-230477265318.shtml
 
«Il gesto dimostra..la grande debolezza di Sea che non è capace di affrontare le proprie difficoltà guardandosi all’interno e cerca un nemico esterno, una volta era il ministero, poi Alitalia, adesso è la Save...».
Su questo mi sento di quotare Marchi
 
Beh che SEA sia in difficoltà è vero, come è vero che da qunado è entrata in SACBO non ha certo contribuito a far crescere Orio con iniziative sinergiche anzi... (TNT, Wizzair ecc..)
I conflitti di interesse oltre che in Sacbo, Sea li ha in casa nella disputa tra Linate e Malpensa e su questo mi sento di quotare Marchi.
 
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Secondo me in Save brucia la chiusura della VCE-NRT e il suo "scippo" a favore di MXP :D

Modalità sarcastica OFF
 
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Secondo me in Save brucia la chiusura della VCE-NRT e il suo "scippo" a favore di MXP :D

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Lasciar marcire uno scalo nuovo fatto e finito da 30 mil di pax a favore di una ciofecca senza prospettive ne senso se non quello di federare altri hub all'estero é un bel biglietto da visita e soprattutto un tappeto rosso per la concorrenza del nord....
 
Probabilmente SEA teme gli sviluppi che potrebbe avere una cooperazione sempre più stretta tra SAVE e SACBO. Gli eventi legati a VBS e alla Catullo, potrebbero essere solo la fase preliminare di un possibile accordo tra bergamaschi e veneziani che imho potrebbe a medio termine portare alla fusione delle rispettive società. Si creerebbe un gruppo da oltre 22M di pax, con gli scali principali sufficientemente distanti tra loro per non darsi fastidio e con la prospettiva per BGY di diventare uno degli aeroporti di Milano a tutto tondo e non solo per il LC.
Anche se non sarebbe vicinissimo nei tempi, uno scenario di questo genere sarebbe nefasto per SEA, la quale sta iniziando a muovere le pedine di cui dispone per impedirlo.
 
Fino a pochi anni fa SEA aveva il 49% di Sacbo, non ho mai capito perchè ha ceduto quote per scendere intorno al 30% attuale, non penso per fare cassa visto che è sempre stata in utile. In questo modo ha lasciato mano libera a Sacbo di fare nuove alleanze e adesso si lamenta, doveva pensarci prima a non vendere le azioni.
 
Fino a pochi anni fa SEA aveva il 49% di Sacbo, non ho mai capito perchè ha ceduto quote per scendere intorno al 30% attuale, non penso per fare cassa visto che è sempre stata in utile. In questo modo ha lasciato mano libera a Sacbo di fare nuove alleanze e adesso si lamenta, doveva pensarci prima a non vendere le azioni.

La stessa logica che spinge un tale assetto di MIL è stata utilizzata anche nella strategia di acquisizioni e cessioni azionarie. Se sei un cane in una lo sei anche nell'altra. SEA avrebbe bisogno di una bella privatizzazione e di una capitalizzazione azionaria, poi vediamo.
 
Fino a pochi anni fa SEA aveva il 49% di Sacbo, non ho mai capito perchè ha ceduto quote per scendere intorno al 30% attuale, non penso per fare cassa visto che è sempre stata in utile. In questo modo ha lasciato mano libera a Sacbo di fare nuove alleanze e adesso si lamenta, doveva pensarci prima a non vendere le azioni.
Condivido, col senno di poi quello è stato un grave errore da parte di SEA.

Vero che anche con il 49.98pc contava quanto ora in SACBO (cioè praticamente zero), però almeno sarebbe bastato un mezzo starnuto da parte di uno qualsiasi di un componente il patto di sindacato con il 50.02pc per prendere il controllo dello scalo.

Ora è molto più difficile, sebbene credo che se mai qualcuno degli azionisti SACBO decidesse di vendere SEA sarebbe probabilmente in prima fila per comprare.
 
«Sea si preoccupa? Allora è tutto ok»

AEROPORTI. Il presidente del Catullo Paolo Arena interviene sul ricorso dei milanesi contro il partner veneziano Save. «Con Sacbo si può trovare una prima intesa per un piano industriale comune sulla pista di Montichiari»

«Noi pensiamo allo sviluppo dell'aeroporto Catullo e della pista di Montichiari. Siamo concentrati per raccogliere tutte le opportunità di sviluppo industriale a favore delle nostre piste e per dare risposte al territorio, all'economia e al turismo. Chi vuole fare i ricorsi faccia pure, sono strade che non ci interessano».

Paolo Arena, presidente della Catullo spa, interviene sull'attacco che Sea, società milanese che gestisce Malpensa e Linate, ha sferrato contro Save, società veneziana che è entrata nel Catullo con il 35%. Sea ha presentato ricorso al presidente della Repubblica contro la vendita del 2% di azioni da parte del Comune di Villafranca a Save, prima mossa che ha poi consentito l'aumento di capitale al 35%.

http://www.larena.it/stories/Home/933865_sea_si_preoccupa_allora__tutto_ok/
 
Fino a pochi anni fa SEA aveva il 49% di Sacbo, non ho mai capito perchè ha ceduto quote per scendere intorno al 30% attuale, non penso per fare cassa visto che è sempre stata in utile. In questo modo ha lasciato mano libera a Sacbo di fare nuove alleanze e adesso si lamenta, doveva pensarci prima a non vendere le azioni.

Parte di quella quota è stata venduta sia per mantenere costante il dividendo a favore del Comune di Milano sia perché SEA, anche con il 49% di SACBO, era comunque in minoranza (nel senso che non riusciva a condizionare il CdA di SACBO, pur essendo il primo azionista individuale).

E' stato sicuramente un errore.
 
Parte di quella quota è stata venduta sia per mantenere costante il dividendo a favore del Comune di Milano sia perché SEA, anche con il 49% di SACBO, era comunque in minoranza (nel senso che non riusciva a condizionare il CdA di SACBO, pur essendo il primo azionista individuale).

E' stato sicuramente un errore.
E' stato forse un errore per SEA sicuramente un vantaggio per Orio:D
 
sono anni che leggo i vs commenti; spesso molto duri e crudi, ma praticamente sempre negativi su Vbs (ho evitato il mese scorso di rispondere al post che Brescia fosse una borgata per non venire bannato).
Ma se a Brescia non serve uno scalo, perchè da 15 anni tutti al nord (Sea, Sacbo, Abem, Catullo, Save) litigano/discutono/si denunciano per gestirlo?
Questo è l'esempio del perchè l'Italia va male (parere personale).
ditemi voi...
 
sono anni che leggo i vs commenti; spesso molto duri e crudi, ma praticamente sempre negativi su Vbs (ho evitato il mese scorso di rispondere al post che Brescia fosse una borgata per non venire bannato).
Ma se a Brescia non serve uno scalo, perchè da 15 anni tutti al nord (Sea, Sacbo, Abem, Catullo, Save) litigano/discutono/si denunciano per gestirlo?
Questo è l'esempio del perchè l'Italia va male (parere personale).
ditemi voi...

Litigano per chi debba avere l'ultima parola sullo scalo, insomma, colui che verrà ricordato per chiuderlo!
 
Sembra di assistere a quella battaglie della prima guerra mondiale per conquistare una vetta dallo scarso valore strategico...anni di battaglie e tutto rimane com'è perché l'obiettivo non è la conquista ma combattersi.