Guai in vista per Meridiana ???

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UNIONE SARDA

PROVINCIA GALLURA

MERIDIANA. La compagnia nel mirino dell'Ispettorato del lavoro per la non corretta applicazione della procedura di crisi aziendale

Contratti solidali ma non per tutti

Mercoledì 02 dicembre 2009

Non bastasse il rosso profondo dell'ultimo bilancio, Meridiana sta affrontando un nuovo e delicatissimo momento della sua crisi: il blocco dei fondi statali legati alla stipula del contratto di solidarietà aziendale siglato nei primi mesi dell'anno per i piloti e assistenti di volo.
Il fermo è un atto dovuto in attesa dell'esito delle relazioni dell'Ispettorato del lavoro di Sassari. Le verifiche eseguite dai funzionari ad agosto e settembre scorsi avrebbero rilevato alcune irregolarità nell'applicazione del contratto. Gli ispettori, che hanno ascoltato anche diversi dipendenti della compagnia aerea, non hanno ancora completato la relazione che sarà poi inviata al ministero delle Attività produttive e a quello dei Trasporti. Saranno questi ultimi a decidere il da farsi.
Per ora, bocche cucite. I problemi e le anomalie sarebbero riconducibili a quella che i sindacati hanno definito una sorta di lista di proscrizione. Ovvero, un ristretto numero di piloti e comandanti costretti a saltare il turno, quindi allontanati dal lavoro, e messi in ferie forzate senza avere la possibilità di effettuare il check al simulatore, necessario prima di riprendere l'attività dopo un certo periodo.
Tradotto, questo significa che a volare sarebbero sempre gli stessi (in straordinario), con gli altri al minimo di stipendio (pagato dallo Stato) nonostante gli ammortizzatori sociali prevedano un'equa e solidale ripartizione. Già nelle settimane scorse, la compagnia si era beccata qualche denuncia per comportamento anti sindacale, ormai quasi un'abitudine per Meridiana. Adesso, il dubbio sulla corretta applicazione della procedura prevista per questo stato di crisi finalizzata all'ottenimento dei contributi governativi.
Non è il massimo, considerando ciò che dovrebbe succedere la prossima primavera, quando Meridiana ed Eurofly diventeranno una sola cosa, ma con molti doppioni nella pianta organica. Soprattutto tra il personale di terra, per il quale non è escluso il ricorso alla cassa integrazione o, nella peggiore delle ipotesi, al licenziamento. Operazione che interesserebbe, stando alla situazione, non meno di 120 dipendenti nella sede di Olbia.
I sindacati stanno chiedendo da tempo un piano industriale e una strategia all'altezza della storia e delle potenzialità della compagnia di Karim Aga Khan. Invece, anche in una recente nota dell'Anpac (il sindacato più importante dei piloti), l'azienda sembra molto più propensa a perseguire obiettivi di natura prettamente finanziaria, mettendo in secondo piano gli aspetti economici derivanti da una maggiore e più attenta penetrazione nel mercato del trasporto aereo.
Sono le critiche che ormai si sentono da diversi anni, addirittura da prima che arrivasse Gianni Rossi, l'attuale amministratore delegato, uno dei manager più contestati dai lavoratori. La sola certezza, assodata da un pezzo, è che il principe Karim si sia davvero stancato del suo giocattolo. Un disimpegno costante, appena attenuato dall'acquisto di Eurofly (azienda decotta) che molti vedevano come un ritorno in grande stile sulle rotte italiane e internazionali, che ora sta toccando i punti più bassi. All'orizzonte non c'è nulla di roseo, anzi.
Giusto per capire che aria stia per soffiare, c'è pure Meridiana Express, una nuova costola della vecchia compagnia che dovrebbe vedere la luce a breve. Sono cominciate le selezioni per piloti e comandanti, rigorosamente provenienti dagli 800 attualmente in cassa integrazione dell'ex Alitalia. Uno schiaffo per chi ha accettato il contratto di solidarietà a Olbia.

VITO FIORI
 
Meridiana, la rivolta dei piloti
la Nuova Sardegna — 29 novembre 2009

OLBIA. È sempre alta tensione sul fronte Meridiana-Eurofly. I piloti dell’Anpac esprimono forte preoccupazione circa il destino del gruppo che fa capo all’Aga Khan. «Il top management guidato dall’amministratore delegato Gianni Rossi - precisa una nota sindacale - è incapace di produrre un vero piano industriale per aggredire il mercato del trasporto aereo e guarda alle operazioni di riassetto del gruppo solo in un ottica di ulteriori riduzioni di salari nonostante sia ormai dimostrato dai fatti e dai bilanci che questo elemento non può salvare un’azienda priva di una strategia industriale». «Come si può - aggiunge l’Anpac - concedere una pur minima credibilità a quella parte di management che sta predisponendo una pericolosa struttura di scatole che, a caduta, rischiano di provocare un effetto domino irreversibile per tutto il gruppo Meridiana? Come si può concedere una pur minima credibilità quando continuano gli atti di prevaricazione verso i rappresentanti sindacali? Un atteggiamento quello dell’amministratore delegato che non si concilia con il momento storico che tutto il settore sta vivendo e che necessiterebbe invece di una unità di intenti e di punti di incontro, come qualcuno fuori dal coro oggi suggerisce dalle pagine di un quotidiano sardo». L’Anpac contesta tagli e politica salariale della compagnia. «Appare singolare che le rappresentanze dei Piloti possano mettersi anche solo a ipotizzare ulteriori sacrifici, confrontandosi con un management che si appena attribuito un premio produzione relativo al 2008, facendo uscire dalle casse della compagnia altre risorse indispensabili per la sopravvivenza di Meridiana ed Eurofly». «Come si può accettare un sacrificio per i lavoratori se lo stesso amministratore intasca decine di migliaia di euro pur avendo chiuso il 2008 con una perdita di 40 milioni di euro e prospettando il 2009 ancora in profondo rosso? - affondano il colpo i piloti - Se qualcuno vuole la guerra, noi siamo pronti a dire che non staremo a questo gioco, perché, al contrario di chi la fomenta da ormai troppi anni, sentiamo la responsabilità di non mettere il destino della compagnia nelle mani di una piazza inferocita, né di far ricadere gli errori gestionali del management, oltre che sui lavoratori, anche sui clienti della compagnia».
 
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Per rilanciare la società ecco i soldi islamici
la Nuova Sardegna — 21 novembre 2009

OLBIA. Meridiana resta a Olbia. Soprattutto, resta di Karim. E delle sue tante società. Lussemburghesi, olandesi. E offshore (Antille Olandesi). E per la prima volta, arrivano i soldi islamici. La nuova compagnia, dopo la fusione, avrà bisogno di 70 milioni di euro. Come è scritto nel comunicato ufficiale, 40 li metterà Meridiana, 30 di questi l’Aga Khan fund for economic development (Akfed). Che cosa è Akfed? E’ l’agenzia che si occupa di sviluppo economico. E’ attiva in 16 Paesi (Afghanistan, India, Pakistan, tra gli altri) e, ogni anno, investe 1 miliardo e mezzo di dollari in progetti turistici, aeronautici. Akfed fa capo al network che Karim, come capo degli ismaeliti, ha creato per le sue attività filantropiche. Soldi che raccoglie dai propri fedeli e che reinveste subito. Stavolta, a beneficiane sarà anche Meridiana, dunque. Finora l’Aga Khana aveva investito attraverso le sue società finanziarie. Meridiana è controllata da Interprogramme, società lussemburghese in cui, recentemente, ci sono state delle novità. Nel gennaio del 2008, come è possibile leggere in un documento depositato alla Consob, Interprogramme risultava controllata da Britam Venture, società delle Antille Olandesi di proprietà di Karim. Britam nel marzo del 2008 aveva scalato il capitale di Eurofly, fino al 46%. Anche se, sempre nei documenti della Consob, Eurofly, il 9 febbraio del 2008, risultava controllata proprio da Akfed. Un giallo? No, perché il proprietario era sempre Karim. Da agosto del 2009, Interprogramme, che ha nominato unico amministratore Jean-Louis Vinciguerra, è invece controllata da Arbutus investment company, la finanziaria olandese di Karim con cui aveva creato la Costa Smeralda. (g.pi.)
 
Gli assistenti di volo in rivolta: «Già disattesi i recenti accordi»

la Nuova Sardegna — 22 novembre 2009

OLBIA. Non si fanno attendere le reazioni sindacali all’annunciata fusione di Meridiana con Eurofly. Fabrizio Contino, coordinatore nazionale degli assistenti di volo Meridiana (Anmpav) stigmatizza «la volontà di ridurre ulteriormente i salari degli assistenti di volo di Meridiana. A soli sette mesi dalla firma di un contratto valido fino al 2013, la compagnia - dice Contino - attraverso la fusione sarebbe intenzionata ad applicare i livelli retributivi di Eurofly, cassando gli accordi fatti con Anpav e Uil. Ma non staremo a guardare». Concetto ripreso anche da Marco Bardini della segreteria provinciale Uiltrasporti Gallura. Bardini esprime «grave proeccupazione per gli annunciati esuberi del personale amministrativo che deriveranno dall’accorpamento. Ma respingiamo, soprattutto, le richieste del management di ulteriore riduzione del costo del lavoro - sottolinea il sindacalista della Uil -. Infatti, già gravi e non reiterabili sacrifici sono stato oggetto dei rinnovi contrattuali per il personale navigante, solo sette mesi orsono».