Granada attacca i low cost: "È un turismo incassa e fuggi"


goafan

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Granada attacca i low cost: "È un turismo incassa e fuggi"

Dalla città andalusa di Granada, che nel passato ha sovvenzionato a piene mani i vettori low cost, un allarme su queste compagnie: "Le low cost sono poco affidabili, non dobbiamo basare il nostro sviluppo turistico su di loro" afferma Javier Jiménez, presidente della Camera de Comercio de Granada. In effetti la città spagnola dipende in maniera preponderamnte dal turismo e, rispetto alle vicine, non è stata neppure toccata dall'Alta velocità ferroviaria; quindi naturale rivolgersi ai vettori aerei low cost, che hanno portato 670mila turisti lo scorso anno in città, sui 5 milioni totali. Ma l'addio di Monarch, che ha scelto Malaga invece di Granada, e il ventilato taglio dellle rotte di Ryanair fanno temere il peggio. Anche perché il municipio granadino ha sospeso gli aiuti "promozionali" al vettore irlandese che ammontavano a un milione di euro l'anno. (TTG Italia)

CIAO
_goa
 
Non ti preoccupare Ryan. Vieni in Puglia. Noi te ne regaliamo 7 di milioni all'anno!

Il boom dei voli low cost inizia a mietere qualche vittima! ;)
 
Mi sento di concordare con Abenobashi, penso sia quello il significato.
Spesso le low cost vengono a mio parere troppo criticate negativamente, però a fronte di sovvenzioni che vengono date, quanto turismo in più portano? e quanto indotto.
Poi forse in effetti a volte arrivano prendono il dovuto e bye bye...
Se invece il flusso fosse constante riterrei una manna per molte aree avere un turismo che si protrae tutto l'anno invece che solo nei picchi stagionali.
Che ne pensate?
 
beh io penso piuttosto sia un turismo "spendi e fuggi" cioè la gente con le low cost arriva, rimane un paio di giorni e riparte! Di cosa si lamentano? Non basare il turismo sulle low cost, ok... ma se una buona fetta di mercato te la portano loro...
 
Ricapitolando quelli del turismo pretendono che le persone che vanno da loro si fermino almeno 15 giorni e che spendano tutti i loro soldi magari indebitandosi.
Un po' troppo mi pare.
Dal punto di vista degli incassi non è che cambi molto se una persona si ferma 15 giorni oppure se cinque si fermano 3 giorni ciascuno.
 
Infatti concordo, se alla fine dell'anno il conto delle notti albergo vendute è incrementato, secondo me non è negativo, anzi economia per tutti ( alberghi bar ristoranti negozi ecc ) non da ultimo per la regione con tasse di soggiorno e via.
In fondo anche in un week end qualche centinaio di euro li lasci, e comunque volando low cost in uno stesso posto magari torni più volte in un anno, quindi la setimana anche se scaglionata salta fuori lo stesso.
Mi sembra che molte zone abbiano incrementato e non poco il turismo.
Poi i cherter esistono e continueranno il loro mercato e diverso.
 
Farei attenzione a non confondere i ruoli e le missioni dei vari attori coinvolti in queste vicende.

Assicurare lo sviluppo duraturo di un territorio è compito degli enti locali, eventualmente anche tramite l'erogazione di finanziamenti (nel rispetto della normativa europea) a vettori intenzionati ad aprire rotte ritenute utili, o tramite il sovvenzionamento diretto (stesso caveat di cui sopra) dell'ampliamento/ristrutturazione degli scali.

Ryanair - ma come lei qualunque altro vettore, low-cost o meno - ha o dovrebbe avere per scopo quello di massimizzare gli utili e remunerare i propri azionisti portando avanti la propria attività di trasporto aereo.

Per usare un'espressione molto cool, lo scenario "win-win" è quello in cui io ente locale dico a te, vettore: "Caro vettore, credo si possano fare ottimi affari insieme. Ho un'offerta turistica (con relativa clientela) di un certo tipo, e la vorrei ampliare in modo da intercettare quella fetta di mercato che tu, e solamente tu con pochi altri, sei in grado di assorbire con il tuo posizionamento sul mercato. In cambio ti offro buone infrastrutture aeroportuali, un certo livello di servizio sul quale ci accorderemo nel dettaglio, e un sistema di incentivi legato alla tua capacità di promuovere le tue rotte sul mio territorio. Al tempo stesso, dato che ci guadagnamo in due, ti aiuterò - nei limiti di quanto mi permette di fare la legge - nel sostenere il tuo volo tramite opportune politiche di co-marketing".

In uno scenario in cui gli attori non si accordano tra di loro, invece, il vettore ABC potrebbe legittimamente disinteressarsi del destino del territorio X: sembra proprio essere questo il caso di Granada.

Il problema è che molti politici sembrano voler vedere in Ryanair, o chi per lei, la panacea di tutti i mali finché garantisce un certo ritorno d'immagine per chi la finanzia. Finiti i soldi, le arpe o le code arancioni ritornano vili speculatori e biechi approfittatori, che prima illudono un territorio e poi lo abbandono per lidi più prosperi.

Non prendiamoci per i fondelli: se in tempi di vacche magre pensavano di convincere FR a rimanere a Granada con un milione di Euro l'anno, mi sembra inutile frignare dopo.
 
Ricapitolando quelli del turismo pretendono che le persone che vanno da loro si fermino almeno 15 giorni e che spendano tutti i loro soldi magari indebitandosi.
Un po' troppo mi pare.
Dal punto di vista degli incassi non è che cambi molto se una persona si ferma 15 giorni oppure se cinque si fermano 3 giorni ciascuno.
questo è vero, ma è innegabile che il turismo di massa, mordi e fuggi, che logicamente sfrutta appieno le lowcost nn è poi uello che nei 4 stelle o nei ristoranti, preferendo altre sistemazione e soluzioni.
E' solo un modo diverso di intendere il turismo, sia per chi lo pratica che per chi lo riceve.
Non mi si fraintenda, non è classismo, ma non è spesso un turismo di qualità.
Io sono sempre stato scettico sul turismo generato dalle loco. (al di là dei numeri e volumi, che sono innegabili)
poi se una città si attrezza con paninerie e birrerie, allora è perfetto.
Ma se una città si aspetta altro, allora, scattano le riserve.
Le loco. sono decollate dai paesi anglosassoni, dalle pretese minori in molti servizi (alberghieri, ristorazione) e hanno trovato riscontro in regioni europee che hanno offerto loro la ricettività ideale.
Risparmiano sull'aereo e poi stra-spendono nelle birrerie a destino (trovando quella libertà che manca loro a casa), nei divertimentifici delle isole baleari o delle coste spagnole...
Anche Venezia e Firenze non amano questo tipo di turismo (non entro nel merito) ad es. o, meglio, lo vorrebbero educare verso una qualità più alta (anche a spendere di più!:)
 
Farei attenzione a non confondere i ruoli e le missioni dei vari attori coinvolti in queste vicende.

Assicurare lo sviluppo duraturo di un territorio è compito degli enti locali, eventualmente anche tramite l'erogazione di finanziamenti (nel rispetto della normativa europea) a vettori intenzionati ad aprire rotte ritenute utili, o tramite il sovvenzionamento diretto (stesso caveat di cui sopra) dell'ampliamento/ristrutturazione degli scali.

Ryanair - ma come lei qualunque altro vettore, low-cost o meno - ha o dovrebbe avere per scopo quello di massimizzare gli utili e remunerare i propri azionisti portando avanti la propria attività di trasporto aereo.

Per usare un'espressione molto cool, lo scenario "win-win" è quello in cui io ente locale dico a te, vettore: "Caro vettore, credo si possano fare ottimi affari insieme. Ho un'offerta turistica (con relativa clientela) di un certo tipo, e la vorrei ampliare in modo da intercettare quella fetta di mercato che tu, e solamente tu con pochi altri, sei in grado di assorbire con il tuo posizionamento sul mercato. In cambio ti offro buone infrastrutture aeroportuali, un certo livello di servizio sul quale ci accorderemo nel dettaglio, e un sistema di incentivi legato alla tua capacità di promuovere le tue rotte sul mio territorio. Al tempo stesso, dato che ci guadagnamo in due, ti aiuterò - nei limiti di quanto mi permette di fare la legge - nel sostenere il tuo volo tramite opportune politiche di co-marketing".

In uno scenario in cui gli attori non si accordano tra di loro, invece, il vettore ABC potrebbe legittimamente disinteressarsi del destino del territorio X: sembra proprio essere questo il caso di Granada.

Il problema è che molti politici sembrano voler vedere in Ryanair, o chi per lei, la panacea di tutti i mali finché garantisce un certo ritorno d'immagine per chi la finanzia. Finiti i soldi, le arpe o le code arancioni ritornano vili speculatori e biechi approfittatori, che prima illudono un territorio e poi lo abbandono per lidi più prosperi.

Non prendiamoci per i fondelli: se in tempi di vacche magre pensavano di convincere FR a rimanere a Granada con un milione di Euro l'anno, mi sembra inutile frignare dopo.

quoto e applaudo, non concordo solo sul co-marketing, termine spesso abusato (non da te, ma dagli attori) per nascondere e giustificarle le più bieche nefandezze in termini di sovvenzioni!che serve al territorio la pagina di pubblicità sulla rivista di bordo...ad es. (e sono certo che rientra nel co-marketing)??

vedo molto meglio, anche se diventa un po' "raggruppato" un discorso con TO che muovano masse di persone verso una destinazione e dare loro mezzi per promuovere il mercato, tramite incentivi, promozioni ad hoc, non pioggia di denaro " a caso" (quasi sempre finsice così, al di là dei proclami, bandi...dichiarazioni..)