In Regione la prima riunione del tavolo fra gli enti locali per lo sviluppo dell´aeroporto. Assente il presidente di Adr Palenzona
Scacco al "Colombo" in cinque mosse
La strategia: soldi, low cost, nuovi voli, promozione e soci privati
Lo scalo genovese scommetterà su tre poli internazionali: Monaco Madrid e Vienna
Sempre alla ricerca di alleati "di mestiere" ma l´offerta argentina non sembra convincere
MASSIMO MINELLA
Si comincia con un protocollo. E forse non è il modo più spumeggiante. Ma in qualche modo bisognerà pur iniziare per far decollare, dopo anni di letargo, l´aeroporto di Genova. Se poi sotto al testo del protocollo c´è la firma degli enti locali e negli articoli del testo c´è una chiara strategia di rilancio che chiama tutti alla condivisione delle strategie (senza più alibi) allora si può rischiare anche un po´ di ottimismo. Entro fine anno, il "protocollo d´intesa per le attività di promozione congiunta del trasporto aereo dell´aeroporto di Genova" sarà firmato. Il documento è già arrivato sul tavolo dei vertici di Comune, Provincia, Regione, autorità portuale, camera di commercio e aeroporto che ieri mattina hanno cominciato a discuterne fra loro. La speranza è che ora si faccia sul serio, finendola con il tiro al "Colombo" (l´unico colpevole è sempre l´aeroporto, anche se nessuno si occupa di vendere al meglio il territorio) e soprattutto smettendo di usare l´aeroporto come camera di compensazione per esclusi eccellenti e manager più o meno rampanti. Il "Colombo" ha bisogno di una strategia forte di potenziamento e di uomini che lo sappiano tirar fuori dalle secche. Tradotto: soldi da spendere in promozione, nuovi voli, accordi con compagnie low cost, soci di mestiere disponibili ad affiancare gli attuali azionisti (authority, camera di commercio, Adr). Su quest´ultimo punto, affrontato ieri dal tavolo, gli enti locali hanno demandato la partita agli azionisti. Peccato che Adr, che avrebbe dovuto essere rappresentata dal presidente Fabrizio Palenzona, non si sia presentata (i postumi della rinuncia dello stesso Palenzona alla corsa per San Giorgio per conto della Camera dopo la scoperta di essere in compagnia di altri due candidati?). Restano il dichiarato interesse degli argentini a partecipare all´operazione privatizzazione e la freddezza delle istituzioni sull´ipotesi che pare cara solo al presidente dell´authority Giovanni Novi. Fondamentale comunque che alla fine di questa nuova strategia si arrivi a individuare qualche alleato forte per il "Colombo". Il punto di partenza, però, è questo protocollo che esamina con sincerità la situazione (crescita sensibilmente inferiore alla media nazionale, insoddisfacenti tassi di riempimento dei voli poi soppressi) e definisce alcune linee di sviluppo. Si parte da una considerazione, ovvia, ma che chiama tutti quanti a una condivisione di responsabilità: «gli enti confermano il ruolo strategico dell´aeroporto». Poi, la scelta di due direttrici di intervento: la promozione del territorio ligure sui mercati esteri e «il potenziamento della rete di accesso di superficie per velocizzare il raggiungimento dello scalo dall´intero territorio ligure».
Promozione pienamente condivisibile, ma da sostenere con iniezioni di liquidità. La Regione, che nel 2007 ha garantito 300mila euro, farà lo stesso (e forse qualche cosa di più) nel 2008. Anche la Camera di Commercio dovrebbe intervenire, così come l´aeroporto. Poi si andrà alla ricerca di quelle compagnie interessate realmente a scommettere su Genova. Soggetti specializzati nel "low cost" e disponibili a spostare flussi di traffico dal Nord al Sud Europa. Genova si candida a fare da tramite in questa ambiziosa operazione e promette anche di aggiungere nuove destinazioni al suo magro tabellone di arrivi e partenze. Gli aeroporti-chiave su cui si punterà saranno tre: Monaco di Baviera, Madrid (appena arrivato) e in prospettiva Vienna</u>. Scali internazionali che garantiscono ai passeggeri in arrivo da Genova ogni tipo di coincidenza. Ma è sul territorio che si dovrà lavorare, e parecchio. Inutile battersi per voli a basso costo e poi salassare o non considerare il passeggero appena sbarcato. Per questo si potrebbe cominciare da qualcosa di semplice (almeno in apparenza): il restyling della stazione di Cornigliano, vicinissima al Colombo. Nei piani della società guidata dal presidente Marco Arato c´è l´idea di farla diventare la stazione dell´aeroporto, con tutto ciò che consegue (navetta di collegamento, rifacimento della stazione, nuovi orari)</u>. Si parte?
(La Repubblica - Genova)
CIAO
_goa
Scacco al "Colombo" in cinque mosse
La strategia: soldi, low cost, nuovi voli, promozione e soci privati
Lo scalo genovese scommetterà su tre poli internazionali: Monaco Madrid e Vienna
Sempre alla ricerca di alleati "di mestiere" ma l´offerta argentina non sembra convincere
MASSIMO MINELLA
Si comincia con un protocollo. E forse non è il modo più spumeggiante. Ma in qualche modo bisognerà pur iniziare per far decollare, dopo anni di letargo, l´aeroporto di Genova. Se poi sotto al testo del protocollo c´è la firma degli enti locali e negli articoli del testo c´è una chiara strategia di rilancio che chiama tutti alla condivisione delle strategie (senza più alibi) allora si può rischiare anche un po´ di ottimismo. Entro fine anno, il "protocollo d´intesa per le attività di promozione congiunta del trasporto aereo dell´aeroporto di Genova" sarà firmato. Il documento è già arrivato sul tavolo dei vertici di Comune, Provincia, Regione, autorità portuale, camera di commercio e aeroporto che ieri mattina hanno cominciato a discuterne fra loro. La speranza è che ora si faccia sul serio, finendola con il tiro al "Colombo" (l´unico colpevole è sempre l´aeroporto, anche se nessuno si occupa di vendere al meglio il territorio) e soprattutto smettendo di usare l´aeroporto come camera di compensazione per esclusi eccellenti e manager più o meno rampanti. Il "Colombo" ha bisogno di una strategia forte di potenziamento e di uomini che lo sappiano tirar fuori dalle secche. Tradotto: soldi da spendere in promozione, nuovi voli, accordi con compagnie low cost, soci di mestiere disponibili ad affiancare gli attuali azionisti (authority, camera di commercio, Adr). Su quest´ultimo punto, affrontato ieri dal tavolo, gli enti locali hanno demandato la partita agli azionisti. Peccato che Adr, che avrebbe dovuto essere rappresentata dal presidente Fabrizio Palenzona, non si sia presentata (i postumi della rinuncia dello stesso Palenzona alla corsa per San Giorgio per conto della Camera dopo la scoperta di essere in compagnia di altri due candidati?). Restano il dichiarato interesse degli argentini a partecipare all´operazione privatizzazione e la freddezza delle istituzioni sull´ipotesi che pare cara solo al presidente dell´authority Giovanni Novi. Fondamentale comunque che alla fine di questa nuova strategia si arrivi a individuare qualche alleato forte per il "Colombo". Il punto di partenza, però, è questo protocollo che esamina con sincerità la situazione (crescita sensibilmente inferiore alla media nazionale, insoddisfacenti tassi di riempimento dei voli poi soppressi) e definisce alcune linee di sviluppo. Si parte da una considerazione, ovvia, ma che chiama tutti quanti a una condivisione di responsabilità: «gli enti confermano il ruolo strategico dell´aeroporto». Poi, la scelta di due direttrici di intervento: la promozione del territorio ligure sui mercati esteri e «il potenziamento della rete di accesso di superficie per velocizzare il raggiungimento dello scalo dall´intero territorio ligure».
Promozione pienamente condivisibile, ma da sostenere con iniezioni di liquidità. La Regione, che nel 2007 ha garantito 300mila euro, farà lo stesso (e forse qualche cosa di più) nel 2008. Anche la Camera di Commercio dovrebbe intervenire, così come l´aeroporto. Poi si andrà alla ricerca di quelle compagnie interessate realmente a scommettere su Genova. Soggetti specializzati nel "low cost" e disponibili a spostare flussi di traffico dal Nord al Sud Europa. Genova si candida a fare da tramite in questa ambiziosa operazione e promette anche di aggiungere nuove destinazioni al suo magro tabellone di arrivi e partenze. Gli aeroporti-chiave su cui si punterà saranno tre: Monaco di Baviera, Madrid (appena arrivato) e in prospettiva Vienna</u>. Scali internazionali che garantiscono ai passeggeri in arrivo da Genova ogni tipo di coincidenza. Ma è sul territorio che si dovrà lavorare, e parecchio. Inutile battersi per voli a basso costo e poi salassare o non considerare il passeggero appena sbarcato. Per questo si potrebbe cominciare da qualcosa di semplice (almeno in apparenza): il restyling della stazione di Cornigliano, vicinissima al Colombo. Nei piani della società guidata dal presidente Marco Arato c´è l´idea di farla diventare la stazione dell´aeroporto, con tutto ciò che consegue (navetta di collegamento, rifacimento della stazione, nuovi orari)</u>. Si parte?
(La Repubblica - Genova)
CIAO
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