da Repubblica:
A marzo del 2004, un giornalista era riuscito a passare i controlli all´aeroporto con un cacciavite di quindici centimetri nella valigia. L´altra sera, il sistema di sicurezza del Colombo è stato nuovamente "forato". L´autore è stato un ispettore dell´Enac, che è riuscito a passare i controlli del volo per Napoli con un coltello. Era solo un test: il metal detector ha suonato, la sorveglianza lo ha perquisito, ma non ha controllato le scarpe dove aveva nascosto l´arma. «Noi non abbiamo colpe - spiega il presidente dell´aeroporto Sandro Carena - perché la sicurezza è affidata a una società. Ci dispiace solo per i passeggeri, che hanno subito forti disagi, perché dopo questo caso i controlli sono stati capillari». Ma non è solo c´è solo il sistema di sicurezza a mettere in cattiva luce l´aeroporto. Ieri mattina uno dei quattro varchi non era funzionante. Ne è nata una coda impressionante, che ha raggiunto il posteggio dei taxi. «Il serpentone si attorcigliava fino alle biglietterie - sottolinea il senatore Graziano Mazzarello - e siamo rimasti bloccati in trecento per quaranta minuti: sono arrivato alle 6.30 in aeroporto, l´aereo per Roma era alle 7 e ci siamo imbarcati alle 8». Mazzarello ha protestato con il direttore Trapani. «C´erano molti turisti e Genova ha dato di sé una brutta immagine. Mi è stato assicurato che verrà incrementato il personale e che situazioni del genere non accadranno più».
dal Secolo XIX:
SORRIDE AMARO, il presidente di Aeroporto spa Sandro Carena. «Sono stato informato - ammette contattato dal nostro giornale - di quanto accaduto negli ultimi giorni. L'Enac saltuariamente dispone ricognizioni a sorpresa e il fatto che l'esito non sia stato positivo mi avvilisce. Tutti noi siamo affezionati a questo scalo, nonostante i suoi difetti, facciamo il possibile perché possa migliorare, per reperire fondi. Ma l'impatto di episodi simili non può che essere negativo e sono il primo a dolermene». Spiega però che, se c'è stata qualche lacuna, in futuro la musica cambierà e in fretta: «L'appalto per l'affidamento della security dovrà essere ridefinito presto, tra maggio e settembre. In quel periodo verrà indetta una nuova gara ed è chiaro che i criteri economici resteranno fondamentali, ma verranno fissati altri paletti. Per aggiudicarsi il contratto, insomma, qualsiasi istituto di vigilanza dovrà dimostrare di avere le carte in regola e di lavorare con rigore assoluto».
Non significa, naturalmente, una bocciatura su tutta la linea per l'Ivri, il cui personale gestisce oggi gli accertamenti al metal detector e alle macchine schermografiche sotto la supervisione della polizia: «È vero che in altre occasioni sono emersi piccoli problemi - insiste - ma credo che l'aeroporto di Genova si possa considerare assolutamente sicuro. Abbiamo da tempo preparato protocolli precisi per la prevenzione, ancora stamattina ne ho parlato con il direttore dello scalo (Paolo Trapani, ndr) e pretendo vengano osservati. Ovviamente gli uomini possono sbagliare».
L'ultima riflessione è sull'incremento dei controlli che ieri mattina ha sollevato le proteste di parecchi viaggiatori, quasi una beffa alla luce di quanto accaduto la sera prima. «È chiaro - conclude il presidente di Aeroporto spa - che dopo le difficoltà smascherate dall'Enac le procedure sono state rigidissime. A queste si è aggiunto un guasto ai macchinari che garantiscono l'ispezione elettronica dei bagagli ed ecco che si sono registrati disservizi. Sono dispiaciuto e me ne scuso, ma si tratta di fatti estemporanei. Stiamo lavorando a un piano di investimenti significativi per il "Colombo", che permetteranno innanzitutto di migliorare proprio l'accessibilità per gli utenti».
A marzo del 2004, un giornalista era riuscito a passare i controlli all´aeroporto con un cacciavite di quindici centimetri nella valigia. L´altra sera, il sistema di sicurezza del Colombo è stato nuovamente "forato". L´autore è stato un ispettore dell´Enac, che è riuscito a passare i controlli del volo per Napoli con un coltello. Era solo un test: il metal detector ha suonato, la sorveglianza lo ha perquisito, ma non ha controllato le scarpe dove aveva nascosto l´arma. «Noi non abbiamo colpe - spiega il presidente dell´aeroporto Sandro Carena - perché la sicurezza è affidata a una società. Ci dispiace solo per i passeggeri, che hanno subito forti disagi, perché dopo questo caso i controlli sono stati capillari». Ma non è solo c´è solo il sistema di sicurezza a mettere in cattiva luce l´aeroporto. Ieri mattina uno dei quattro varchi non era funzionante. Ne è nata una coda impressionante, che ha raggiunto il posteggio dei taxi. «Il serpentone si attorcigliava fino alle biglietterie - sottolinea il senatore Graziano Mazzarello - e siamo rimasti bloccati in trecento per quaranta minuti: sono arrivato alle 6.30 in aeroporto, l´aereo per Roma era alle 7 e ci siamo imbarcati alle 8». Mazzarello ha protestato con il direttore Trapani. «C´erano molti turisti e Genova ha dato di sé una brutta immagine. Mi è stato assicurato che verrà incrementato il personale e che situazioni del genere non accadranno più».
dal Secolo XIX:
SORRIDE AMARO, il presidente di Aeroporto spa Sandro Carena. «Sono stato informato - ammette contattato dal nostro giornale - di quanto accaduto negli ultimi giorni. L'Enac saltuariamente dispone ricognizioni a sorpresa e il fatto che l'esito non sia stato positivo mi avvilisce. Tutti noi siamo affezionati a questo scalo, nonostante i suoi difetti, facciamo il possibile perché possa migliorare, per reperire fondi. Ma l'impatto di episodi simili non può che essere negativo e sono il primo a dolermene». Spiega però che, se c'è stata qualche lacuna, in futuro la musica cambierà e in fretta: «L'appalto per l'affidamento della security dovrà essere ridefinito presto, tra maggio e settembre. In quel periodo verrà indetta una nuova gara ed è chiaro che i criteri economici resteranno fondamentali, ma verranno fissati altri paletti. Per aggiudicarsi il contratto, insomma, qualsiasi istituto di vigilanza dovrà dimostrare di avere le carte in regola e di lavorare con rigore assoluto».
Non significa, naturalmente, una bocciatura su tutta la linea per l'Ivri, il cui personale gestisce oggi gli accertamenti al metal detector e alle macchine schermografiche sotto la supervisione della polizia: «È vero che in altre occasioni sono emersi piccoli problemi - insiste - ma credo che l'aeroporto di Genova si possa considerare assolutamente sicuro. Abbiamo da tempo preparato protocolli precisi per la prevenzione, ancora stamattina ne ho parlato con il direttore dello scalo (Paolo Trapani, ndr) e pretendo vengano osservati. Ovviamente gli uomini possono sbagliare».
L'ultima riflessione è sull'incremento dei controlli che ieri mattina ha sollevato le proteste di parecchi viaggiatori, quasi una beffa alla luce di quanto accaduto la sera prima. «È chiaro - conclude il presidente di Aeroporto spa - che dopo le difficoltà smascherate dall'Enac le procedure sono state rigidissime. A queste si è aggiunto un guasto ai macchinari che garantiscono l'ispezione elettronica dei bagagli ed ecco che si sono registrati disservizi. Sono dispiaciuto e me ne scuso, ma si tratta di fatti estemporanei. Stiamo lavorando a un piano di investimenti significativi per il "Colombo", che permetteranno innanzitutto di migliorare proprio l'accessibilità per gli utenti».