Nebbia, Levaldigi chiuso
Gli aerei dalla Romania non sono arrivati: passeggeri in bus a Torino
LEVALDIGI
Meno di 200 metri di visibilità non sono sufficienti per l’atterraggio in aeroporto. Così ieri la nebbia ha avuto la meglio e i voli dalla Romania a Levaldigi sono stati annullati. Decine di passeggeri costretti a un viaggio sui bus sostitutivi, che li hanno portati a Caselle, per imbarcarsi di lì alla volta dell’Est. Le condizioni meteo non hanno favorito, negli ultimi giorni, lo scalo cuneese. La scorsa settimana le bufere di neve a Bucarest hanno reso inagibili gli aeroporti: impossibile garantire il doppio collegamento con l’Italia, a Levaldigi e Torino. E la compagnia «Blue Air» ha optato per una sola scelta, la seconda, e disposto il trasferimento dei viaggiatori dalla «Granda» al capoluogo regionale, in pullman. Soluzione che aveva creato non pochi malumori, anche perché un centinaio di passeggeri aveva dovuto attendere a lungo anche a Caselle. Ieri, di nuovo, la stessa decisione, stavolta imposta dalla nebbia. «Saltato» il volo che doveva atterrare intorno alle 9,30, i molti romeni, «rifocillati» nella hall dell’aerostazione, hanno pazientemente aspettato i bus. Trasbordo sulle «quattro ruote», destinazione Torino, anche nel pomeriggio, perché a Cuneo non è arrivato neppure l’aereo delle 16,30. «Colpa solo della nebbia», conferma il presidente dello scalo cuneese, Gian Pietro Pepino.
Londra ancora vicina
Condizioni meteo ostili, ma una notizia positiva per Levaldigi. Ryanair, una delle maggiori compagnie low cost (voli a tariffa ridotta), ha chiesto ai vertici di Geac (società di gestione) di prorogare l’intesa scaduta il 31 dicembre per tre voli settimanali da Cuneo a Londra. Collegamenti mai avviati, ma la richiesta conferma un «interesse» della compagnia per l’aeroporto della «Granda», con cui tratta ormai da mesi. Il «nodo» rimarrebbe quello della torre di controllo: Ryanair avrebbe chiesto miglioramenti. Il direttore dell’Enac (ente nazionale aviazione civile), Silvano Manera, una settimana fa a Cuneo, ha sottolineato ai soci Geac che «non si tratta di questioni burocratiche», ma di «personale e costi».
Gli aerei dalla Romania non sono arrivati: passeggeri in bus a Torino
LEVALDIGI
Meno di 200 metri di visibilità non sono sufficienti per l’atterraggio in aeroporto. Così ieri la nebbia ha avuto la meglio e i voli dalla Romania a Levaldigi sono stati annullati. Decine di passeggeri costretti a un viaggio sui bus sostitutivi, che li hanno portati a Caselle, per imbarcarsi di lì alla volta dell’Est. Le condizioni meteo non hanno favorito, negli ultimi giorni, lo scalo cuneese. La scorsa settimana le bufere di neve a Bucarest hanno reso inagibili gli aeroporti: impossibile garantire il doppio collegamento con l’Italia, a Levaldigi e Torino. E la compagnia «Blue Air» ha optato per una sola scelta, la seconda, e disposto il trasferimento dei viaggiatori dalla «Granda» al capoluogo regionale, in pullman. Soluzione che aveva creato non pochi malumori, anche perché un centinaio di passeggeri aveva dovuto attendere a lungo anche a Caselle. Ieri, di nuovo, la stessa decisione, stavolta imposta dalla nebbia. «Saltato» il volo che doveva atterrare intorno alle 9,30, i molti romeni, «rifocillati» nella hall dell’aerostazione, hanno pazientemente aspettato i bus. Trasbordo sulle «quattro ruote», destinazione Torino, anche nel pomeriggio, perché a Cuneo non è arrivato neppure l’aereo delle 16,30. «Colpa solo della nebbia», conferma il presidente dello scalo cuneese, Gian Pietro Pepino.
Londra ancora vicina
Condizioni meteo ostili, ma una notizia positiva per Levaldigi. Ryanair, una delle maggiori compagnie low cost (voli a tariffa ridotta), ha chiesto ai vertici di Geac (società di gestione) di prorogare l’intesa scaduta il 31 dicembre per tre voli settimanali da Cuneo a Londra. Collegamenti mai avviati, ma la richiesta conferma un «interesse» della compagnia per l’aeroporto della «Granda», con cui tratta ormai da mesi. Il «nodo» rimarrebbe quello della torre di controllo: Ryanair avrebbe chiesto miglioramenti. Il direttore dell’Enac (ente nazionale aviazione civile), Silvano Manera, una settimana fa a Cuneo, ha sottolineato ai soci Geac che «non si tratta di questioni burocratiche», ma di «personale e costi».