Lo scorso fine settimana, dal 21 al 23 giugno, ha avuto luogo all’aeroporto “Nicelli” la manifestazione „Ali Storiche su Venezia”: in occasione del 75° anniversario dello sbarco in Normandia, dopo varie tappe in Scozia, Inghilterra e Francia, sono atterrati al Lido di Venezia sei Douglas DC-3 che hanno ricreato per tre giorni l’atmosfera delle prime operazioni di aviazione commerciale in Italia. Proprio dallo scalo lidense, infatti, nel 1926 decollò il primo volo di linea di una compagnia italiana con destinazione Vienna.
Il caso ha voluto che mi trovassi in laguna proprio in quei giorni, e ho quindi pensato di fare una breve passeggiata dalla mia solita spiaggia al Lido fino all’aeroporto per fare qualche foto. Basta un quarto d’ora a piedi per arrivare davanti alla bella aerostazione in classico stile anni ’30, rimasta indenne dai bombardamenti del secondo conflitto mondiale e ottimamente preservata.
All’interno si possono vedere delle belle immagini dal sapore futurista e una “route map” dell’epoca.
L’ingresso all’evento è a pagamento, al costo irrisorio di 2 euro.
Sul piazzale fa bella mostra di sé questo esemplare dalle marche N8336C, battezzato “Spirit of Benovia”.
Il velivolo, classe 1942, volò inizialmente per la USAAF e fu acquistato dopo la guerra dalla Civil Air Transport Corp. (CATC) Beijing, prima di passare, nel 1946, alla Civil Air Transport Taiwan. La sua lunga storia è riassunta in questo cartello posto accanto alla scaletta.
Mentre fuori risplende nella sua livrea storica, dentro ha un aspetto molto più moderno.
Il personale di terra invita ad affrettarsi nella visita degli interni, in quanto sta per atterrare un altro Dakota che appare all’orizzonte dopo qualche minuto. Ci delizia con un passaggio radente prima di atterrare sulla verde pista del “Nicelli”.
Per la precisione si tratta di N341A, un C-41A (anzi, l’unico C-41A esistente) costruito nel settembre del 1939 e tirato a lucido. È un piacere vederlo e soprattutto sentirlo: non posso fare a meno di pensare a mio nonno, che negli anni ’40-’50 partiva proprio da qua per andare a Roma o dovunque lo portassero i suoi impegni di lavoro.
Complice il caldo, saluto queste due bellezze e faccio un ultimo tuffo in mare prima di tornare a Venezia. Bonus pics del parón de casa (il campanile di S. Marco), nell’ordine, dalla strada di fianco all’aeroporto, dal vaporetto e da Riva Sette Martiri:
Il caso ha voluto che mi trovassi in laguna proprio in quei giorni, e ho quindi pensato di fare una breve passeggiata dalla mia solita spiaggia al Lido fino all’aeroporto per fare qualche foto. Basta un quarto d’ora a piedi per arrivare davanti alla bella aerostazione in classico stile anni ’30, rimasta indenne dai bombardamenti del secondo conflitto mondiale e ottimamente preservata.


All’interno si possono vedere delle belle immagini dal sapore futurista e una “route map” dell’epoca.


L’ingresso all’evento è a pagamento, al costo irrisorio di 2 euro.

Sul piazzale fa bella mostra di sé questo esemplare dalle marche N8336C, battezzato “Spirit of Benovia”.








Il velivolo, classe 1942, volò inizialmente per la USAAF e fu acquistato dopo la guerra dalla Civil Air Transport Corp. (CATC) Beijing, prima di passare, nel 1946, alla Civil Air Transport Taiwan. La sua lunga storia è riassunta in questo cartello posto accanto alla scaletta.

Mentre fuori risplende nella sua livrea storica, dentro ha un aspetto molto più moderno.





Il personale di terra invita ad affrettarsi nella visita degli interni, in quanto sta per atterrare un altro Dakota che appare all’orizzonte dopo qualche minuto. Ci delizia con un passaggio radente prima di atterrare sulla verde pista del “Nicelli”.





Per la precisione si tratta di N341A, un C-41A (anzi, l’unico C-41A esistente) costruito nel settembre del 1939 e tirato a lucido. È un piacere vederlo e soprattutto sentirlo: non posso fare a meno di pensare a mio nonno, che negli anni ’40-’50 partiva proprio da qua per andare a Roma o dovunque lo portassero i suoi impegni di lavoro.


Complice il caldo, saluto queste due bellezze e faccio un ultimo tuffo in mare prima di tornare a Venezia. Bonus pics del parón de casa (il campanile di S. Marco), nell’ordine, dalla strada di fianco all’aeroporto, dal vaporetto e da Riva Sette Martiri:


