Forlì: Enac boccia il bando di privatizzazione dell'aeroporto

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Forlì: Enac boccia il bando di privatizzazione dello scalo
Il debito in continua crescita pone seri interrogativi sul futuro del "Ridolfi"


FORLI' - Il Consiglio Comunale dà il via libera al ripiano del deficit dell'ultimo quadrimestre 2009 dell'aeroporto "Ridolfi": 2,3 milioni di euro in totale, di cui 1,1 spettante al Comune. E il primo voto della Lega Nord fuori dal coordinamento di Alessandro Rondoni è col centro-sinistra, rispetto all'astensione di Pdl e Udc. Infatti, la Lega ha votato a favore, con Pd e Idv, al ripiano delle perdite. Ma, a sorpresa, ha preso una posizione personale autonoma anche Alessandro Rondoni, appena sfiduciato dal Carroccio, che ha aggiunto il suo voto a quello dei favorevoli.

Nuovo ripiano del deficit

Una geometria insolita in Consiglio Comunale, che ha dato l'assist a Marco Di Maio, consigliere del Pd, a mettere il dito nella piaga: "Noi parliamo con una voce sola, altri no". E' una delibera che incide sul bilancio comunale, quella relativa alla Seaf: l'aeroporto, infatti, nel 2009 ha accumulato debiti per 6 milioni e 860 mila euro. Una manovra straordinaria a dicembre 2009 aveva già coperto il buco accumulato fino alla fine di agosto, pari a 4,5 milioni di euro.

Ma ora c'è il tutto il conto 2009 da saldare, vale a dire 2 milioni e 318 mila euro (accumulati nell'ultimo quadrimestre), di cui 1,1 milioni a carico del Comune di Forlì, che è il socio di maggioranza con il 48,1% delle quote. Nel corso del dibattito, Gabriele Gugnoni (udc) ha chiesto "una commissione paritetica fatta di consiglieri comunali che segua la privatizzazione". Gli ha risposto il sindaco Roberto Balzani: "Come soci possiamo intervenire per giudicare la qualità delle offerte che arriveranno, quella è la sede in cui agire senza interferire con la Seaf". Balzani, infine, promette che "decideremo assieme come Consiglio".

Nubi sulla privatizzazione: Enac boccia il piano

Il percorso non è ancora praticamente iniziato, ma già delle nubi si addensano sulla privatizzazione della Seaf, la società di gestione dell'aeroporto di Forlì, con un bando in pubblicazione entro un mese. La procedura prescelta, "a dialogo competitivo", è molto flessibile e permetterà, si spera entro ottobre 2010, di individuare il partner privato a cui cedere il 60% delle quote.

Tuttavia, l'Enac ha bocciato la prima bozza del bando. La Seaf, per renderlo più "appetitoso" ci aveva messo dentro una serie di progetti, che però l'Enac non ha ammesso: sono stati esclusi i progetti sulla manutenzione dei velivoli, l'hangaraggio e il cargo per mancanza di copertura finanziaria. Anche la vasta area commerciale e di servizi non-aviation, che il Comune sta sbloccando nei pressi dell'aerostazione, è stata esclusa dall'offerta, perché l'iter urbanistico non è ancora completato. Ciò significa che non ci sono presupposti giuridici per legittimare un privato a sviluppare progetti per i nuovi business previsti nel piano industriale. Rimane nel bando, invece, il centro di formazione, per il quale effettivamente a Forlì esistono strutture e tecnologie all'avanguardia.

Pirini (Destinazione): "Fermare tutto e pensare a riconversione"

"Il business extra-aviation era previsto come ‘esca' per i privati, ma ora che non c'è più questo specchietto per le allodole, nessun privato si infilerà in un aeroporto che non dà utili, mentre il Comune, col suo 40% di proprietà rimanente, si indebiterà per l'eternità": è la voce critica che si è alzata in Consiglio da Raffaella Pirini, consigliera di Destinazione, l'unica ad aver votato contro il ripiano delle perdite.

"Costa meno pagare gli addetti dell'aeroporto senza fare niente e intanto ripensare ad una riconversione della struttura", sempre Pirini. La Seaf, tuttavia, conta di mettere sul piatto tutti i business esclusi dall'Enac come proposte "extra-business", su cui si potrà comunque trattare grazie alla flessibilità della procedura di selezione del partner.

Con i biglietti prepagati, la Seaf nel 2009 ha perso 3,2 milioni

Dal bilancio Seaf, peraltro, emerge con chiarezza, per la prima volta, che la parte più consistente del debito è proprio l' "allotment", vale a dire il costo dell'acquisto da parte della Seaf di biglietti prepagati delle compagnie aeree che fanno scalo al Ridolfi: nel 2009, l'aeroporto ha speso 5,9 milioni di euro per comprare biglietti, mentre è stata in grado di rivenderli solo per un importo di 2,7 milioni di euro: ciò significa che nel 2009, 3,2 milioni di deficit sono andati a questi che in molti considerano come aiuti pubblici alle compagnie aeree.


Fonte: Romagna Oggi
 
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FORLI' - Maggioranza sfilacciata in Provincia di Forlì-Cesena sulla doppia delibera di ricapitalizzazione del deficit dell'aeroporto e la rimodulazione del bando di gara per la privatizzazione del 60% della proprietà. Al momento del voto il Pd, come era già successo in Comune, si è trovato con l'appoggio della Lega Nord, che ha votato a favore, ma in compenso ha "perso" Rifondazione Comunista e la capogruppo dell'Idv Giovanna Perolari, che è uscita dall'aula, mentre il collega di partito Castrogiovanni ha votato a favore.

Fuori dall'aula anche l'Udc, con Maria Grazia Bartolomei e astenuto tutto il Pdl. Questa la geografia del voto, dopo che nella sua illustrazione l'assessore alla Pianificazione territoriale, Maurizio Castagnoli, aveva parlato di "un 2009 difficile per la Seaf". Alla Provincia di Forlì-Cesena, dei 6,8 milioni di euro di debiti, toccherà un'ulteriore quota di 340 mila euro (relativa solo all'ultimo quadrimestre dell'anno), ripiano deliberato questo pomeriggio. Mentre, sulla privatizzazione, Castagnoli ha spiegato che "si punta a portare risorse per 24-25 milioni di euro".

Appena un anno fa si parlava di una base d'asta tra i 40 e i 50 milioni di euro, ma ora, spiega Castagnoli, "il valore dell'aeroporto è diminuito, sia perché la concessione Enac sarà trentennale e non quarantennale, sia perché alcuni progetti di sviluppo sono previsti fuori dal sedime aeroportuale (vale a dire fuori dalla porzione di territorio oggetto della concessione, ndr)". "Siamo oltre il punto di non-ritorno", ha concluso Castagnoli.

E le critiche sono piovute dall'opposizione. Tra tutti, Stefano Gagliardi, capogruppo del Pdl, che ha fatto i conti delle perdite degli ultimi sei anni della Seaf (23,8 milioni di euro) non lesinando "riflessioni critiche sull'advisor che ha consigliato Seaf". Da Gagliardi è arrivata quindi una proposta di rottura: con un emendamento, poi bocciato, il capogruppo azzurro ha cercato di porre la clausola di non ripianare più i debiti se la procedura di gara avrà esito infruttuoso.

"Se il socio privato non entra prima del 2010, la Provincia faccia come ha già fatto il Comune di Cesena (che per due volte non ha partecipato alla ricapitalizzazione, di fatto uscendo dallo scalo, ndr)", ha argomentato Gagliardi. Niente da fare per Luciano Minghini, capogruppo del Pd: "Quest'emendamento crea imbarazzo, un possibile investitore a quel punto potrebbe aspettare il fallimento e prendersi a meno l'aeroporto, una volta che l'Enac lo mette a gara".


Fonte: Romagna Oggi
 
ridicola....semplicemente ridicola........
ma siamo a questi livelli?
peggio della Moratti che parla di Malpensa....