Folle su volo Roma-New York, tenta di aprire portellone bloccato


HAVANA CAFE'

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29 Giugno 2009
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L'uomo ha tentato di aprire il portellone dell'aereo, ma è stato fermato da un passeggero. Panico a bordo

14:35 - Un uomo in preda a una crisi di panico ha tentato di aprire il portellone di un aereo decollato da Fiumicino per New York. Il folle, di nazionalità italiana, ha perso il controllo mentre il Boeing stava sorvolando l'Atlantico settentrionale. A fermarlo sono stati tre passeggeri, uno dei quali è rimasto leggermente contuso nella colluttazione. All'arrivo all'aeroporto Kennedy, l'uomo è stato trattenuto dalla polizia americana.
Il comandante del volo ha comunque tranquillizzato i passeggeri spiegando che a quella quota il portellone non può essere aperto. A bordo però in quei concitati minuti ci sono state scene di panico. Il passeggero turbolento ha sostenuto di soffrire di attacchi di panico.

Fonte
http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/1025893/folle-su-volo-roma-new-york-bloccato.shtml

H.C. :cool:
 
Si tratta del volo AZ 610.

Certo però se uno soffre di attacchi di panico non implica di conseguenza essere folli...
 
Si tratta del volo AZ 610.

Certo però se uno soffre di attacchi di panico non implica di conseguenza essere folli...


Gli ATTACCHI DI PANICO sono un disturbo anche serio derivante da stati ansiosi.
Solitamente si manifestano con forte e fredda sudorazione della mani, senso di angoscia, nodo alla gola e sensazione di non respirare, palpitazioni e tachicardia
...praticamente chi ne è colpito ha la sensazione di morire.

Gli attacchi possono durare da qualche secondo a circa 20 minuti max.

Altra cosa è essere PRESI DAL PANICO...cosa che credo sia successo a quel passeggero.


Questo per dire che le due cose sono estremamente diverse.

H.C.
 
Ultima modifica:
Sì ma anche chi soffre di attacco di panico......non è condizione sufficiente per essere etichettati come 'folli'.
Ci deve essere dell'altro, a prescindere da eventuali attacchi di panico.
 
Lui l'attacco di panico l'avrà fatto venire agli altri passeggeri,penso. Come diceva un vecchio adagio contadino'' La paura è come la voglia di andare in bagno...viene tutta ad un tratto.
 
Sì ma anche chi soffre di attacco di panico......non è condizione sufficiente per essere etichettati come 'folli'.
Ci deve essere dell'altro, a prescindere da eventuali attacchi di panico.

Ciao,
la precisazione sopra è mirata proprio a distinguere le due cose.

ATTACCO DI PANICO termine medico per definire la patologia sopra descritta, che nulla centra con il comportamento
del passeggero.

ESSERE PRESI,ASSILITI,ANDARE IN PANICO ECC.... sottoindente un comportamento squilibrato che può manifestarsi in diversi modi in soggetti sotto forte carico di stress nervoso derivante da ansia/paura/terrore, che può generare comportamenti cosi detti "folli".

Sicuramente il termine utilizzato nell'articolo non è propriamente corretto in quanto presuppone che il passeggero in quanto "FOLLE" abbia avuto un attacco di panico!

Doppio errore sia di descrizione (lesiva del passeggero), sia del motivo del gesto.

In estrema sintesi l'ennesimo articolo scritto male sia nella forma che nella sostanza!

H.C.
:cool:
 
Ultima modifica:
Se soffre di attacchi di panico di questo tipo, meglo che la prossima volta vada in nave, e non in aereo! Oppure che chieda di essere legato al sedile prima della partenza e slegato solo all' arrivo.
 
Anche a me capita di avere attacchi di panico a bordo, devo dire abbastanza spesso.

La cosa è strana perché mi accade solo in decollo e solo con un tipo di aereo.
 
Se soffre di attacchi di panico di questo tipo, meglo che la prossima volta vada in nave, e non in aereo! Oppure che chieda di essere legato al sedile prima della partenza e slegato solo all' arrivo.

Non è una questione legata al mezzo, se il problema esiste sarebbe uguale anche in nave.

E' la situazione che genera la crisi di panico (ripeto non si chiama ATTACCO DI PANICO), ovvero un luogo lontano da casa da cui sia difficile ed imbarazzante allontanarsi.


L’agorafobia, o sindrome agorafobica, è la forma più diffusa e gravemente invalidante tra tutti i disturbi fobici.

Il termine indica etimologicamente la paura per l’agorà, luogo del mercato e della vita pubblica nella Grecia antica ed ha dunque poco a che fare con la paura degli spazi aperti come spesso si crede per senso comune. Gli effetti di questo disturbo si manifestano infatti anche in condizioni diverse, come in alcuni luoghi chiusi (banche a chiusura controllata, ascensori o altri spazi ristretti) nei quali si instaurano inoltre i disturbi da claustrofobia e in situazioni in cui si teme di non poter essere soccorsi subito in caso di pericolo.

Anzitutto, dunque, si tratta di un’ansia relativa all’essere in luoghi o situazioni dai quali sarebbe difficile (o imbarazzante) allontanarsi, o nei quali potrebbe non essere disponibile aiuto ( i timori agorafobici, infatti riguardano tipicamente situazioni che includono l’essere fuori casa da soli, l’essere in mezzo alla folla o in coda, l’essere su un ponte o in ascensore e il viaggiare in autobus, automobile o aeroplano).
 
Non è una questione legata al mezzo, se il problema esiste sarebbe uguale anche in nave.

E' la situazione che genera la crisi di panico (ripeto non si chiama ATTACCO DI PANICO), ovvero un luogo lontano da casa da cui sia difficile ed imbarazzante allontanarsi.

Sono d'accordo, però mentre in aereo può fare danni seri, sulla nave è più difficile...
 
è il secondo in pochi giorni, sarebbe interessante conoscere se esiste una sindrome di questo tipo di panico