Ferrovial insiste ma Baa rifiuta l'Opa
Al.An.
L'alleanza datata fine marzo con gli australiani di Macquarie Bank dà sostanza alle ambizioni di Ferrovial: il secondo gruppo spagnolo delle costruzioni ha lanciato ufficialmente un'Opa ostile del valore di 8,75 miliardi di sterline (12,55 miliardi di euro) sul gestore di aeroporti britannico Baa, il primo nel mondo, che gestisce tra l'altro i principali scali britannici, a cominciare da quelli londinesi di Heathrow e Gatwick, e alcuni europei, tra i quali Napoli e Budapest, per un totale di 144,5 milioni di passeggeri nel 2005.
L'offerta formale è dello stesso importo già proposto il 17 marzo da Ferrovial a Baa, respinto «senza esitazione» dal gruppo britannico. «Nelle ultime tre settimane - ha dichiarato il presidente di Ferrovial, Rafael Del Pino - abbiamo fatto significativi progressi nella preparazione dell'offerta, compresi i contatti con gli azionisti di Baa. L'operazione è certamente unilaterale, ma non la definirei ostile». Alla Bolsa di Madrid il titolo venerdì 7 aprile ha perso il 2,40% a 67.10 euro, cifra che equivale a una capitalizzazione di 9,5 miliardi. Decisa inversione di rotta per il titolo Baa al London Stock Exchange, dove dalla caduta al -4,1% seguita all'annuncio dell'offerta degli spagnoli si è passati al +1,50% e 847 pence (l'offerta Ferrovial si ferma a 810 pence, ma adesso dovrebbero aprirsi le trattative sul prezzo) delle ore 19.10 italiane, pari a una capitalizzazione di oltre 9 miliardi di sterline (13 miliardi di euro).
Il board di Baa, comunque, ha ribadito subito il no in una nota ufficiale: «Il consiglio di amministrazione di Baa, che ha avuto la consulenza di Rothschild e Ubs, raccomanda all'unanimità ai soci di rifiutare l'offerta». Ma l'unione, anche in questo caso, potrebbe fare la forza e, quindi, anche la differenza: evitata la concorrenza di Macquarie e in cambio di una "consulenza finanziaria", affidata anche al colosso bancario americano Citigroup, Grupo Ferrovial concederà alla maggiore banca d'investimento "aussie" la possibilità di acquistare le sue quote degli aeroporti di Bristol e di Sydney. Più in dettaglio, se la conquista di Baa, guidata dal ceo Mike Clasper, andrà in porto come previsto, Macquarie Airports Group, divisione della banca australiana, avrà il diritto di acquistare a prezzo scontato la quota del 20,9% dell'aeroporto di Sydney e quella del 50% dell'aeroporto di Bristol. Macquarie controlla già l'altro 50% dell'aeroporto inglese e il 55% di quello australiano, oltre a quote di Aeroporti di Roma e degli scali di Bruxelles, Birmingham e Copenhagen. La presenza nel team della ricca Macquarie, potrà anche rassicurare gli azionisti di Ferrovial, finora preoccupati che l'avventura potesse rivelarsi troppo costosa.
La spagnola Ferrovial, creata nel 1952, è ora una conglomerata con 70mila dipendenti e una capitalizzazione di mercato di 9 miliardi di euro, con interessi che vanno dal settore delle costruzioni alle telecomunicazioni, passando appunto per i servizi aeroportuali. In Gran Bretagna il gruppo, guidato dall'amministratore delegato Joaquin Ayuso Garcia, ha acquisito nel 2003 per 81 milioni di sterline la società di costruzioni Amey e ha già interessi in aeroporti minori come Bristol, Birmingham, Exeter e Belfast. Nel mondo, in campo aeroportuale è assai ramificata, e gestisce l'aeroporto di Antofagasta in Cile e quello di Sidney in Australia. Lo scorso anno Ferrovial ha acquisito Swissport, il secondo gruppo elvetico di movimentazione bagagli, per 340 milioni di euro.
Baa, che è un colosso con 12mila dipendenti, non gode più da tre anni della protezione della "golden share" del Governo britannico ed è scalabile. Ha però, caso raro per una società inglese, un nucleo duro di investitori privati che pesa per il 14% del capitale e che potrebbero rivelarsi decisivi per l'esito della battaglia. Baa ha chiuso l'esercizio al 31 marzo 2005 con un giro d'affari di 2,115 miliardi di sterline, il 7,36% in più sullo stesso periodo dell'anno precedente, e con utili netti in aumento del 44,56% a quota 546 milioni di sterline.
L'assalto ai britannici avviene in un momento di assedio alle società quotate della City da parte di numerose società europee e di particolare effervescenza da soprattutto da parte di quelle spagnole. Da ricordare che nel 2004 infatti la banca spagnola Bsch (Banco Santander) ha acquisito la Abbey, specialista in crediti ipotecari, per 8,5 miliardi di sterline, pari a 13 miliardi di euro, e che nel settembre scorso il colosso Telefonica ha rilevato l'inglese O2 con un investimento di 17,7 miliardi di sterline.
(Il Sole 24 Ore)
CIAO
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