Parte oggi la sperimentazione
Body scanner: il primo passeggero un uomo d'affari Usa, ma c'è chi rifiuta
Inaugurata con il volo Co041 delle 9.45 per New York la cabina che rivela se si indossano armi o esplosivi
ROMA - Venerdì, ore 9 e 45, aeroporto di Fiumicino. Decolla il primo volo d'Italia che usufruisce dei nuovi controlli di sicurezza all’imbarco con il «body scanner». Il primo ad inaugurare i controlli hi tech è un uomo d'affari statunitense, Trevor Jones.
Molti dei passeggeri del Co 041 della Continental Airlines diretto a New York (scalo di Newark) sono passati attraverso questa sorta di grossa scatola che misura il calore del corpo umano registrando onde millimetriche in bassa frequenza. Ma non tutti: i controlli con il contestato apparecchio sono, per ora, volontari. Tra i primi italiani a testare il macchinario una coppia di coniugi di Reggio Calabria diretti a Washington con il United Airlines, Valentina Cordì e Giuseppe Gullì.
FALLITO ATTENTATO - Alle 10 di venerdì erano già circa 120 i passeggeri transitati per il terminal T5, per la maggior parte utilizzando il body scanner. Tuttavia non sono mancati i viaggiatori che hanno preferito i controlli tradizionali, tra questi Paola Casu, in partenza per Filadelfia: «Sono incinta - spiega - voglio evitare qualsiasi rischio derivante dai raggi o microraggi che siano».
A sollecitare l' impiego dei body scanner era stato il ministro Maroni, dopo il fallito attentato di Natale sul volo Amsterdam-Detroit della Delta Airlines, quando un nigeriano beffò i controlli dell' aeroporto di Schipol portando con sé un rudimentale ordigno - che però non riuscì a fare esplodere - nascosto nei pantaloni.
PRIVACY TUTELATA – Mancano pochi minuti al chiamata del volo. E la fila davanti al varco sicurezza s’allunga. Il primo a varcare la soglia del vano controllo, le braccia tese verso l'alto, è un passeggero americano del C0 041, il signor Trevor Jones. Sul monitor sistemato proprio accanto allo scanner, appare la sua sagoma stilizzata, mentre transita nell'apparecchiatura. Ma nessuno potrebbe riconoscerlo. Niente problemi di privacy: le immagini infatti, oltre a non essere conservate né archiviate, hanno profili opacizzati che rendono impossibile capire se al controllo stia passando un uomo o una donna.
CURIOSITA' E BATTUTE - C'è stato anche chi ha preso la novità come un diversivo e, tra curiosità e battute, come un gruppo di amici italiani che ha scherzato con le hostess Adr - in attesa oltre il metal detector - che chiedevano ai passeggeri se preferissero il body scanner o «body touch». Passa ridendo anche una signora americana, Chery Fuss.
«Per la sicurezza questa verifica la facciamo molto volentieri, anche negli Stati Uniti è ormai comune io per lavoro visito molte carceri: il body scanner là è anche all'ingresso di istituti di pena e stazioni ferroviari», spiega Michele Russo, ex missionario, insegnante di religione residente all'Eur, mentre accompagna al varco la moglie Amalia Lofaso, ex dirigente Fao, in viaggio per andare a trovare la figlia a Filadelfia.
SALUTE TUTELATA - Elide Pardono, peruviana residente a Roma, diretta nel Paese d'origine via States racconta: «Ho visto ieri il servizio sui tiggì, ero molto curiosa di vedere come funzionasse». Poi, rivolgendosi al direttore dell'aeroporto Leonardo da Vinci, Vitaliano Turrà, chiede: «Ma non sarà pericoloso?». «Assolutamente no signora, questo sistema è utilizzato in numerosi aeroporti del mondo», risponde il dirigente accompagnandola al varco di sicurezza e passando prima di lei.
La tecnologia è americana «e non c’è nessun rischio di provocare malattie», ha assicurato il ministro della Salute Ferruccio Fazio che giovedì ha inaugurato l’apparecchiatura installata al terminal T5 dell'aeroporto «Leonardo da Vinci», quello riservato ai voli «sensibili» in partenza per Stati Uniti, Gran Bretagna e Israele.
UN MESE DI PROVA - Per un periodo compreso tra le 4 e le 6 settimane – è la sperimentazione di cui ha parlato il presidente dell’Enac, Vito Riggio, poi si deciderà se utilizzare il macchinario in tutti gli scali nazionali a partire da Milano e Venezia – i viaggiatori potranno scegliere se sottoporsi alla verifica dello scanner. In caso di rifiuto, il controllo sarà effettuato tramite il «body touch» (niente apparecchi americani, qui: si tratta della semplice perquisizione corporale) affidato al personale della security Adr.
Alessandro Fulloni
05 marzo 2010
Corriere della Sera