esuberi airone


amadeus

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15 Aprile 2008
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emergono i numeri reali degli esuberi tra i tempi indeterminati, quantificabili in oltre 700 unità per la società Airone ed in oltre 8.000 unità per il Gruppo Alitalia, ai quali vanno sommate le migliaia di lavoratori precari che si troveranno senza lavoro, senza prospettive future e privi di ammortizzatori sociali; coerente con la logica che ha ispirato tutta l’operazione CAI, per i trasporti “l’azienda si impegna… ad attivare congiuntamente forme di mobilità collettiva di sito… in presenza di strumenti di finanziamento pubblico”. Intollerabile poi che solo la voce retributiva definita “superminimo ristrutturazione” che attiene al solo personale di terra sia utile alla determinazione del tfr escludendo così l’analoga voce prevista per i naviganti.
 
Fonte sindacale

(ANSA) - ROMA, 14 NOV - Anpac, Unione Piloti, Anpav, Avia e SDL Intercategoriale «esprimono
un giudizio estremamente negativo» sull’accordo sottoscritto oggi tra la Cai e Filt-Cgil, Fit-Cisl,
Uiltrasporti e Ugl Trasporti. E ribadiscono il loro no.
«Il 31 ottobre credevamo fosse stato scritto il punto più basso della storia sindacale del
trasporto aereo: purtroppo prendiamo atto che al peggio non c’è mai fine», scrivono in una nota,
riferendosi all’intesa separata che ha spaccato il fronte sindacale.
Nel merito dei contenuti dell’accordo, per le 5 sigle sindacali «si conferma che le risorse da
assumere saranno selezionate in applicazione dei criteri di scelta concordati il 31 ottobre 2008.
Invece di procedere ad un’estensione delle assunzioni part-time per limitare gli effetti degli
esuberi, si decide che i lavoratori delle società del gruppo Alitalia attualmente impiegati con
regime orario part-time siano inseriti nel processo di selezione finalizzato all’offerta di assunzioni
a tempo pieno; imbarazzante poi il riferimento alle istanze sociali che vedono la possibilità di
retribuire un riposo aggiuntivo al personale di volo che dovesse superare nel trimestre le 195 ore
di volo». Mentre «emergono i numeri reali degli esuberi tra i tempi indeterminati, quantificabili in
oltre 700 unità per la società Airone e in oltre 8.000 unità per il gruppo Alitalia, ai quali vanno
sommate le migliaia di lavoratori precari che si troveranno senza lavoro, senza prospettive future
e privi di ammortizzatori sociali».
Inoltre, per le sigle del fronte del no, «coerentemente con la logica che ha ispirato tutta
l’operazione Cai, per i trasporti l’azienda si impegna ad attivare congiuntamente forme di
mobilità collettiva di sito in presenza di strumenti di finanziamento pubblico», ed è «intollerabile
poi che solo la voce retributiva definita superminimo ristrutturazione che attiene al solo personale
di terra sia utile alla determinazione del tfr, escludendo cosi l’analoga voce prevista per i
naviganti». (ANSA).

RUB 14-NOV-08 20:45 NNN