Essi votano, come voi


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Roma
Ma l'Ordine dei Giornalisti a Catania c'è? Ma come cazzo si fa a pubblicare roba come questa?


http://catania.meridionews.it/artic...latterraggio-pilota-non-ha-centrato-la-pista/

Sul volo Roma-Catania l'incubo di una famiglia etnea
«Durante l'atterraggio pilota non ha centrato la pista»
MARTA SILVESTRE 5 DICEMBRE 2017

CRONACA – È successo durante il viaggio dello scorso 27 novembre della compagnia Ryanair. Tra tentativi falliti nell'aeroporto di Fontanarossa e la decisione di atterrare a Lamezia Terme. «È stato un incubo», racconta a MeridioNews una passeggera che si è rivolta agli avvocati per capire le motivazioni di questo disagio. Guarda il video



«L'esperienza più traumatica e scioccante della nostra vita». È ciò in cui si è trasformato il volo Ryanair Fr4852 partito da Roma Fiumicino alle 9 dello scorso 27 novembre con arrivo previsto a Catania Fontanarossa per le 10.25. A raccontarla a MeridioNews è una donna catanese che l'ha vissuta insieme al marito e ai tre figli di undici, tredici e diciassette anni.

«Dalla fase di decollo il volo ci è sembrato piuttosto traballante, cosa che può capitare», precisa la signora che essendo una assidua viaggiatrice conosce i normali vuoti d'aria. «Il problema vero è nato però - ricorda - nella fase di atterraggio quando i vuoti d'aria che all'inizio sembravano semplici traballamenti, sono diventati sbalzi di altitudine vertiginosi. Allora il pilota, palesemente giovanissimo di età, con un'incertezza percepibile da tutti i passeggeri e anche dagli assistenti di volo, ha tentato di atterrare nell'aeroporto catanese sbagliando a centrare la pista e, come abbiamo potuto vedere dai finestrini, andando ben oltre la lunghezza prevista. Pur essendo ormai quasi a terra, ha deciso improvvisamente di alzarsi in volo di nuovo a una velocità assurda e di ritentare l'atterraggio».


Fra i passeggeri c'era chi urlava e chi piangeva. «Si è scatenato il panico. A quel punto - ricostruisce la donna - il comandante cerca di rassicurarci con una comunicazione in cui si scusa per il mancato atterraggio». Le cause, avrebbe motivato il pilota, sarebbero da ricondurre alle condizioni meteo avverse e, in particolare, a delle forti raffiche di vento. «In realtà, guardando dagli oblò dei finestrini - precisa - vedevamo che il mare era soltanto leggermente increspato e che il sole illuminava il cielo di Catania perfettamente terso e senza nuvole».

Qualche minuto dopo, la virata per tornare indietro e un secondo tentativo di atterraggio. «È stato un incubo. Forse anche il pilota, che ci è sembrato alle prime armi, si era fatto prendere dal panico e - lamenta -. In questa fase gli sbalzi di altitudine sono diventati voragini e vertigini, abbiamo visto il mare a pochi metri sotto di noi e abbiamo davvero pensato di morire. L'aereo ha sbandato violentemente sopra la pista ma senza toccarla e si è rialzato di nuovo fallendo anche nel secondo tentativo di atterraggio».

Manovre brusche, turbolenze, passeggeri con le facce sbiancate in stato di shock, alcuni pregano altri cercano di consolarsi o farsi forza a vicenda, bambini che piangono e «i componenti dell'equipaggio di cabina spaventati che, nonostante le richieste di aiuto, non si alzavano dai loro posti e gridavano a noi di stare seduti. C'è anche - riporta - chi ha acceso il cellulare per filmare la scena o per dare un ultimo saluto ai propri cari». Arriva così, dopo una ventina di minuti, la decisione di atterrare nell'aeroporto calabrese di Lamezia Terme. «Ci siamo subito chiesti come mai non si fosse optato per un aeroporto siciliano ma, anche su questo, nessuno ha saputo darci risposta, oltre al fatto che a Fontanarossa sono atterrati aerei dieci minuti prima e dopo di noi. Ci hanno solo detto - spiega la donna - che potevamo anche decidere di scendere. Così, noi siamo scesi: non avevamo nessuna intenzione di mettere piede di nuovo su quell'aereo». La famiglia ha dovuto affrontare a proprie spese il viaggio da Lamezia a Catania, arrivando a destinazione con sette ore di ritardo.

«Ci siamo rivolti a degli avvocati - racconta la passeggera - ma ci hanno scoraggiato dicendoci che con molta probabilità non saremo risarcibili perché, comunque, il volo è giunto a destinazione. Stiamo cercando di fare un reclamo sulla piattaforma online della compagnia aerea ma viene rigettato secondo i modelli preimpostati. Più che la questione economica - conclude - il problema sono i danni causati dallo shock: io ho un'ansia di cui non ho mai sofferto nella mia vita, i miei figli sono terrorizzati alla sola idea di dover prendere di nuovo un aereo e per due di loro e per mio marito, che hanno problemi cardiaci, ho dovuto prenotare visite mediche specialistiche per il post-trauma. Tutto questo a causa di Ryanair che ha messo le nostre vite in mano a un pilota, a mio parere, non sufficientemente idoneo a eseguire il volo».

Dall'ufficio stampa italiano di Ryanair, contattato da MeridioNews, la risposta è arrivata con una email: «Il volo Ryanair da Roma Fiumicino a Catania del 27 novembre ha fatto una manovra standard di sorvolamento a causa di forti venti a Catania prima di essere dirottato a Lamezia - spiegano - L'aereo è atterrato normalmente e i passeggeri sono rimasti a bordo prima di ripartire più tardi per Catania il giorno stesso. Ryanair si è sinceramente scusata con tutti i clienti affetti da questo dirottamento dovuto al maltempo e quindi completamente al di fuori del nostro controllo». Senza risposta sono rimaste le domande in merito all'età e all'esperienza del pilota, alla presenza di un co-pilota a bordo, alle motivazioni che hanno spinto il comandante a non scegliere di atterrare in un altro aeroporto siciliano, all'impossibilità di compilare il form online per il reclamo.
 
Ed ovviamente non vai dall'avvocato per far stracciare il brevetto al pilota e sospendere la licenza alla Compagnia, nooo ci vai per ottenere il giusto indennizzo.. sai mai.. ovviamente col solito corollario di insonnia, stress post traumatico, problemi cardiaci.. ci manca solo l'aborto spontaneo..

Fossi la Compagnia li porterei in tribunale, loro ed il giornalista..
 
Com'era quella barzelletta? "Lo dicevo io, che la pista era corta... Aoh, però... Accidenti quanto è larga!"
 
credo sia il peggiore articolo di sempre a tema aeronautico. Cmq sbagliate voi a dargli troppa importanza, visto il pressapochismo da giornalino scolastico dell'autrice.
 
EC261 non è applicabile al caso in questione. Lei potrebbe dire che il pilota non è capace, ma la compagnia potrebbe rispondere ''brutto tempo''. Secondo me, la passeggera non vede una lira.
 
Ovviamente a parlare sono sempre gli italiani che sull'argomento ne sanno meno di zero. Settimana scorsa ho operato un FRA-FAO con conseguente divert a SVQ causa maltempo su tutto l'Algarve, e nessuno dei passeggeri si è lamentato, nessuno ha iniziato a pregare o filmare video sui loro ultimi istanti.
 
^^
Devi anche vedere quanto c'è di vero, in quanto scritto. Purtroppo e per fortuna, l'editoria tradizionale è spacciata.
 
Essi votano? Beh, direi che stando all'ultima affluenza nelle elezioni regionali, la probabilità che lo facciano è una su due. Come la probabilità di morire in una catastrofe aerea, più o meno.
 
Questa è da denunciare per terrorismo dai.... Ma come si fa a mostrarsi stupefatta dell'atteggiamento delle assistenti di volo che non si alzavano durante le turbolenze ed urlavano di stare seduti!?!??!! No poi tutto il resto assurdo vero!!!
 
Sono d'accordissimo sul fatto che si tratti di un articolo che non doveva essere pubblicato. Ma più che indignarsi con l'autrice, io ritengo molto più gravemente responsabile la "direttora" (così si definisce) di MeridioNews: Claudia Campese, che ha permesso la diffusione di simile spazzatura.

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Ricordiamoci che l'informazione in Italia va a rotoli per un'infinita serie di motivi: attenzione al soldo e non alla qualità, sparizione di figure professionali che permettevano di mantenere alto il livello di un giornale, pesanti ingerenze locali e politiche, rincorsa al gossip e al clickbaiting, mancanza pressoché assoluta di controlli e interventi da parte dell'Ordine dei giornalisti, disincentivazione all'accesso alla professione, precarizzazione selvaggia, crollo verticale dei compensi per la "bassa manovalanza" (ovvero i giornalisti freelance).

Non mi sorprenderebbe sapere che l'autrice fosse stata compensata 5€ per quel pezzo. Già troppo - potrebbero affermare molti di voi - ma se anche i quotidiani nazionali pagano una tariffa minima di 20,80€ ad articolo, potete immaginare come oggi sia infinitamente più facile e conveniente sbarcare il lunario come idraulico o elettricista, piuttosto che come giornalista. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
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mi domando come facessero a sapere che il PF fosse il solito ragazzino con 200 ore su logbook :D... non poteva essere il CMD il PF e il pischello il PM? Vabbè, la solita fiera dell'assurdo italico scritta in cagnesco.