Tra quelli già finanziati, ci sono le infrastrutture per l’aeroporto di Genova, per il quale viene promesso lo sblocco di risorse per 20 milioni. Di cosa si tratta? Lo spiega il direttore dello scalo genovese Paolo Sirigu. «Il piano di sviluppo del terminal che avevamo iniziato a elaborare nel 2009 prevede lavori per 46 milioni di euro». Doveva essere realizzato completamente entro il 2015, secondo il cronoprogramma di allora. Invece, «da allora siamo riusciti a far partire i cantieri solo per 6 milioni. Adesso avevamo chiesto tempo fa al ministro Lupi di intervenire su alcuni intoppi e lentezze nell’approvazione degli altri lotti dei lavori. Non ci arriveranno soldi in più, sia chiaro, ma il piano finanziario per la realizzazione dell’ampliamento è già bell’e pronto. Mancavano autorizzazioni e altre procedure burocratiche. Non abbiamo ancora il testo del decreto governativo e quindi non sappiamo in concreto cosa succederà, ma se si darà un’accelerata alle procedure saremo in grado di fare le gare per assegnare i lavori e partire».
E decollare con il disegno del “Colombo” del futuro, proprio mentre si lavora in altri uffici alla sua vendita. Ma le partite sono ben distinte: lo sviluppo del terminal infatti era stato già deciso, progettato e approvato tempo prima che i soci decidessero di vendere lo scalo. E per un nuovo acquirente interessato la possibilità di avere un aeroporto in crescita e libero da vincoli preventivi non potrà che apparire allettante.
In concreto i venti milioni che verranno sbloccati dal decreto serviranno per lavori di ampliamento strutturale del terminal passeggeri. «Dobbiamo costruire uno scalo più moderno e più adatto all’accoglienza dei passeggeri - spiega Sirigu - anche in previsione di un maggiore afflusso turistico. Ad esempio adesso i crocieristi devono attendere sotto una tensostruttura, in futuro avranno uno spazio a loro dedicato. Inoltre saranno costruite due nuove ali del corpo principale del Colombo, con un ampliamento di superficie da 15 a 23mila metri quadrati». Ottomila metri quadrati in più nei quali dovrebbero trovare una collocazione una nuova area dei controlli di sicurezza, un raddoppio dei banconi del check-in, un nuovo nastro trasportatore per i bagagli. «E poi ci saranno nuove aree di servizio e anche commerciali, ma per favore non scrivete che facciamo un centro commerciale nell’aeroporto che non è vero». Uno “shopping mall” fu cassato dall’Enac prima di questo progetto.