Elmas, chiedeva il pizzo ai passeggeri
Condannato un operatore del check-in
Prima il licenziamento, ieri la condanna a due anni e due mesi per estorsione: aveva chiesto a una passeggera 100 euro per le valigie
Due passeggere aspettano il loro turno al banco accettazione Meridiana dell'aeroporto di Elmas. Hanno un biglietto elettronico per il volo delle 16,30 diretto a Roma-Fiumicino. La fila è lunga ma per fortuna un operatore Sogaerdyn fa un cenno affinché si avvicinino al suo banco: è libero. Le due donne lasciano la fila, vanno alla postazione numero sei e sistemano le loro quattro valigie sul nastro trasportatore: il display indica 33 chili in eccesso. C'è da pagare una sovrattassa di 330 euro. Sono le tre del pomeriggio del 14 dicembre 2008. Alle due passeggere sembra molto strano: viaggiano spesso, il bagaglio è più o meno lo stesso, non è mai successo. Non fanno in tempo a protestare che l'operatore prende per un braccio una delle due e le chiede di seguirlo: «Signora mi dispiace ma io la responsabilità di far passare questo peso così eccessivo non posso prenderla perché rischierei il posto di lavoro però, se mi date cento euro falsifico il peso e i bagagli possono passare. Se accettate, senza farvi accorgere dalla mia collega mettete i soldi all'interno del documento e consegnatemeli».
La passeggera ha un attimo di smarrimento, torna dall'amica e le riferisce della proposta. Si rende conto che la procedura non è regolare ma deve assolutamente partire per sottoporsi a un intervento chirurgico. Insomma, le due donne decidono di assecondare l'operatore della Sogaerdyn. Sistemano una banconota da 50 euro, due da 20 e una da 10 nella carta d'identità e la consegnano all'operatore che, nel frattempo, si è tolto il cartellino di riconoscimento che fino a poco prima portava a tracolla. Qualche secondo e restituisce il documento insieme alle carte d'imbarco. Superati i controlli di sicurezza, all'uscita numero uno l'operatore del check-in prende il posto di un suo collega al banco di imbarco: chiama le due donne e le fa passare per prime, intanto dice, con voce molto bassa: «La prossima volta non mi mettete più in condizione di fare questa cosa».
Le due donne si sistemano a bordo dell'aereo ma sono agitate, una hostess se ne accorge, fa domande per capire e loro vuotano il sacco. L'indomani mattina vengono contattate dal responsabile dello scalo Meridiana che chiede conferma dell'esposto e le invita a denunciare l'episodio negli uffici di Polizia dell'aeroporto di Elmas. Tre giorni dopo, al rientro da Roma, viene formalizzata la denuncia con tanto di descrizione fisica dell'operatore: 30-35 anni, occhi scuri, un metro e 70.
Si tratta di Alessio Agus, 39 anni, cagliaritano: ieri mattina è stato condannato a due anni e due mesi per estorsione. Il pubblico ministero Enrico Lussu aveva chiesto 3 anni e 4 mesi ma il giudice Alessandro Castello ha ritenuto di dover concedere all'imputato le attenuanti generiche. Al momento della lettura della sentenza Agus non era presente in aula, c'era invece la passeggera che si è costituita parte civile con l'avvocato Paolo Lampis.
L'imputato ha sempre negato tutto ma, al termine del processo col rito abbreviato, il giudice ha ritenuto attendibile il racconto della passeggera: non solo perché aveva subito riferito l'accaduto alla hostess di bordo ma soprattutto perché le telecamere del circuito interno dell'aerostazione hanno ripreso il momento in cui l'operatore Sogaerdyn (licenziato in tronco) lasciava il banco e si spostava insieme alla passeggera per poi tornare al suo posto.
http://unionesarda.ilsole24ore.com/Articoli/Articolo/182425
Condannato un operatore del check-in
Prima il licenziamento, ieri la condanna a due anni e due mesi per estorsione: aveva chiesto a una passeggera 100 euro per le valigie
Due passeggere aspettano il loro turno al banco accettazione Meridiana dell'aeroporto di Elmas. Hanno un biglietto elettronico per il volo delle 16,30 diretto a Roma-Fiumicino. La fila è lunga ma per fortuna un operatore Sogaerdyn fa un cenno affinché si avvicinino al suo banco: è libero. Le due donne lasciano la fila, vanno alla postazione numero sei e sistemano le loro quattro valigie sul nastro trasportatore: il display indica 33 chili in eccesso. C'è da pagare una sovrattassa di 330 euro. Sono le tre del pomeriggio del 14 dicembre 2008. Alle due passeggere sembra molto strano: viaggiano spesso, il bagaglio è più o meno lo stesso, non è mai successo. Non fanno in tempo a protestare che l'operatore prende per un braccio una delle due e le chiede di seguirlo: «Signora mi dispiace ma io la responsabilità di far passare questo peso così eccessivo non posso prenderla perché rischierei il posto di lavoro però, se mi date cento euro falsifico il peso e i bagagli possono passare. Se accettate, senza farvi accorgere dalla mia collega mettete i soldi all'interno del documento e consegnatemeli».
La passeggera ha un attimo di smarrimento, torna dall'amica e le riferisce della proposta. Si rende conto che la procedura non è regolare ma deve assolutamente partire per sottoporsi a un intervento chirurgico. Insomma, le due donne decidono di assecondare l'operatore della Sogaerdyn. Sistemano una banconota da 50 euro, due da 20 e una da 10 nella carta d'identità e la consegnano all'operatore che, nel frattempo, si è tolto il cartellino di riconoscimento che fino a poco prima portava a tracolla. Qualche secondo e restituisce il documento insieme alle carte d'imbarco. Superati i controlli di sicurezza, all'uscita numero uno l'operatore del check-in prende il posto di un suo collega al banco di imbarco: chiama le due donne e le fa passare per prime, intanto dice, con voce molto bassa: «La prossima volta non mi mettete più in condizione di fare questa cosa».
Le due donne si sistemano a bordo dell'aereo ma sono agitate, una hostess se ne accorge, fa domande per capire e loro vuotano il sacco. L'indomani mattina vengono contattate dal responsabile dello scalo Meridiana che chiede conferma dell'esposto e le invita a denunciare l'episodio negli uffici di Polizia dell'aeroporto di Elmas. Tre giorni dopo, al rientro da Roma, viene formalizzata la denuncia con tanto di descrizione fisica dell'operatore: 30-35 anni, occhi scuri, un metro e 70.
Si tratta di Alessio Agus, 39 anni, cagliaritano: ieri mattina è stato condannato a due anni e due mesi per estorsione. Il pubblico ministero Enrico Lussu aveva chiesto 3 anni e 4 mesi ma il giudice Alessandro Castello ha ritenuto di dover concedere all'imputato le attenuanti generiche. Al momento della lettura della sentenza Agus non era presente in aula, c'era invece la passeggera che si è costituita parte civile con l'avvocato Paolo Lampis.
L'imputato ha sempre negato tutto ma, al termine del processo col rito abbreviato, il giudice ha ritenuto attendibile il racconto della passeggera: non solo perché aveva subito riferito l'accaduto alla hostess di bordo ma soprattutto perché le telecamere del circuito interno dell'aerostazione hanno ripreso il momento in cui l'operatore Sogaerdyn (licenziato in tronco) lasciava il banco e si spostava insieme alla passeggera per poi tornare al suo posto.
http://unionesarda.ilsole24ore.com/Articoli/Articolo/182425