Lamezia Terme - Cinque ore e mezza di viaggio e 375 euro di biglietto. È andata così per i 156 passeggeri del volo Alitalia Az7105 che giovedì alle 19.30 avrebbe dovuto decollare da Linate per Lamezia. Ma di quel famigerato Md80 con la coda bianco rossa e verde neanche l'ombra. E mentre qualcuno dei passeggeri più delusi cercavano su Internet il numero verde di "Chi l'ha visto?", altri si sono incavolati terribilmente ed hanno creato un tale scompiglio nel piccolo aeroporto milanese tanto da attirare l'interesse di alcuni poliziotti.
Davanti al gate 7 dello scalo meneghino però c'era anche tanta rassegnazione: il solito volo, il solito ritardo. Più o meno quello che accade nel piano inferiore di Fiumicino spesso con i voli serali. Sempre Alitalia, naturalmente.
«Non siamo delle bestie, né dei bagagli», protesta uno dei passeggeri più infastiditi dall'ennesimo ritardo. Lui è un professionista che quasi ogni settimana fa la spola tra Lamezia e Milano. Né il pendolare né gli altri 155 suoi compagni di sventura si accontentano dello "snack" che Alitalia offre ai viaggiatori che sono in attesa senza sapere da nessuno un perché.
Perchè è proprio questo che fa andare su tutte le furie tanti uomini e donne col loro trollerino che si portano dietro: nessuna hostess in divisa bluverde s'è avvicinata a loro per spiegare i motivi del ritardo.
Eppure l'aereo sarebbe dovuto partire alle 19.30. Ma fino alle 21.30 tutto taceva.
Dopo le proteste e i mugugni un'addetta dell'aeroporto s'è avvicinata al gruppo di viaggiatori e candidamente ha parlato di un contrattempo dovuto a un aereo che aveva accumulato ritardo in un Lamezia-Bologna.
Qualcuno dei passeggeri però ha avuto l'occhio attento: al momento del check-in sul display ha notato che non solo era segnalato il ritardo per il volo Az7105, ma era stata indicato anche un nuovo orario di partenza: le 23.
Ma subito dopo le prime proteste qualcuno ha pensato bene di cambiare quell'orario "impossibile". Prima ha scritto 20.30, poi 22, e infine l'aereo è decollato alle 23.20 per atterrare sulla pista lametina dopo la 1 di venerdì.
Un passeggero ha fatto un po' di conti: in poco più di cinque ore e mezza e con quasi 400 euro si arriva fino a New York. Sì, proprio la Grande Mela, sicuramente meglio di una grande fregatura.
Autore: Gazzettadelsud.it
Davanti al gate 7 dello scalo meneghino però c'era anche tanta rassegnazione: il solito volo, il solito ritardo. Più o meno quello che accade nel piano inferiore di Fiumicino spesso con i voli serali. Sempre Alitalia, naturalmente.
«Non siamo delle bestie, né dei bagagli», protesta uno dei passeggeri più infastiditi dall'ennesimo ritardo. Lui è un professionista che quasi ogni settimana fa la spola tra Lamezia e Milano. Né il pendolare né gli altri 155 suoi compagni di sventura si accontentano dello "snack" che Alitalia offre ai viaggiatori che sono in attesa senza sapere da nessuno un perché.
Perchè è proprio questo che fa andare su tutte le furie tanti uomini e donne col loro trollerino che si portano dietro: nessuna hostess in divisa bluverde s'è avvicinata a loro per spiegare i motivi del ritardo.
Eppure l'aereo sarebbe dovuto partire alle 19.30. Ma fino alle 21.30 tutto taceva.
Dopo le proteste e i mugugni un'addetta dell'aeroporto s'è avvicinata al gruppo di viaggiatori e candidamente ha parlato di un contrattempo dovuto a un aereo che aveva accumulato ritardo in un Lamezia-Bologna.
Qualcuno dei passeggeri però ha avuto l'occhio attento: al momento del check-in sul display ha notato che non solo era segnalato il ritardo per il volo Az7105, ma era stata indicato anche un nuovo orario di partenza: le 23.
Ma subito dopo le prime proteste qualcuno ha pensato bene di cambiare quell'orario "impossibile". Prima ha scritto 20.30, poi 22, e infine l'aereo è decollato alle 23.20 per atterrare sulla pista lametina dopo la 1 di venerdì.
Un passeggero ha fatto un po' di conti: in poco più di cinque ore e mezza e con quasi 400 euro si arriva fino a New York. Sì, proprio la Grande Mela, sicuramente meglio di una grande fregatura.
Autore: Gazzettadelsud.it