ALITALIA: SINDACATI, NO A CESSIONE ATTIVITA' TERRA O NUOVI BLOCCHI
Tensioni su vendita informatica e rinnovo contratti
ROMA - Rischio di uno nuovo, durissimo scontro fra Alitalia e sindacati, con la minaccia di blocchi dei voli se l'azienda procedera' alla dismissione di attivita' di terra e se non si avvieranno i rinnovi contrattuali. Alla verifica sullo stato di salute dell'Alitalia, fra azienda e sindacati, e nel primo incontro del Comitato paritetico di verifica e attuazione del piano industriale, costituito nell'agosto scorso, le organizzazioni dei lavoratori si fanno sentire sottolineando che il confronto sui rinnovi dei contratti del personale e' un diritto, e ogni riferimento ''a necessarie compatibilita' tra risorse economiche disponibili ed obiettivi di bilancio da rispettare e' inaccettabile''. Il rischio - avvertono - e' la riapertura di un conflitto durissimo. La tensione potrebbe riemergere forte anche sul tema delle cessioni, cioe' sul futuro delle attivita' di terra riunite in Alitalia Servizi.
L'eventuale cessione dell'Information Technology (su cui - secondo indiscrezioni di stampa - sono in fase avanzata trattative con Eds e Accenture) ''sarebbe in aperta violazione degli accordi di palazzo Chigi'' dell'ottobre 2004, rileva il segretario nazionale della Filt Cgil Mauro Rossi ricordando che, nel caso, la risposta dei sindacati sarebbero nuovi blocchi dell'attivita' di Alitalia, ''come quelli di gennaio scorso''. Gli accordi di Palazzo Chigi “non si toccano”, sottolinea anche il segretario nazionale dell'Ugl trasporto aereo Roberto Panella, ricordando che essi prevedono che Alitalia ''deve comunque conservare la maggioranza azionaria nelle attivita' di terra per tutto l'arco di piano, cioe' sino al 2008, mentre un eventuale ingresso di partner potrebbe essere possibile, ma entro il 49%''. Il numero uno dell'Alitalia, Giancarlo Cimoli (che, secondo i sindacati, vista la situazione dell'azienda non restera' a lungo alla Magliana), ha sinora affermato che la compagnia e' in ripresa e che, nonostante i blocchi dell'attivita' messi in atto dai sindacati nel gennaio scorso e costati 80 milioni di euro, quest'anno si ritornera' all'utile a patto che non ci siano ulteriori scioperi. Le cinque sigle sindacali protagoniste della protesta di gennaio (Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl e Up) ritengono, invece, che Cimoli ha fallito e vogliono informazioni sulla gestione e sulle strategie, lamentando di non essere state coinvolte dopo gli accordi di Palazzo Chigi ad oggi lamentano di non essere state coinvolte. Quindi chiedono la verita', a partire dai conti 2005 ''che fanno leva su partite straordinarie e accordi sul costo del lavoro per coprire buchi gestionali'', ribadisce Rossi. Poi vogliono conoscere l'andamento dei primi tre mesi del 2006, quanto rende il network e quali siano le strategie in tema di alleanze. E, ancora, qual e' la strategia su Volare, visto che l'operazione di acquisizione e' stata fatta al di fuori del piano industriale e senza consultare i sindacati. Il segretario nazionale della Fit Cisl Claudio Genovesi si augura che l'Antitrust (che si deve esprimere sull'operazione) non ostacoli l'aggregazione e tuteli gli interessi nazionali e dei lavoratori: il timore e' che l'Autorita' intervenga sulla ricchezza di Volare, cioe' gli slot, non cedendoli tutti ad Alitalia, in particolare a Linate e Fiumicino. I sindacati ritengono poi ''schizofrenica'' o comunque un ''palliativo'' la politica di ridurre la fuel surcharge mentre il prezzo del petrolio continua a salire e tutte le altre compagnie europee aumentano la tassa sul carburante: non serve questo tipo di politica - spiegano - ma l'aumento dei ricavi e del traffico.
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