fonte: il giornale di vicenza
MyAir, conto alla rovescia
Concordato per salvarla
IL CASO. La società chiederà l'accesso alla procedura concorsuale per favorire l'ingresso del nuovo socio
Serve un'iniezione di oltre 20 milioni per rianimare la ditta di Torri di Quartesolo
03/08/09
Settimana decisiva per la compagnia aerea vicentina MyAir che dà lavoro a quasi 320 persone e che fa capo alla famiglia Soddu.
Gli attuali vertici stanno operando su più fronti per uscire da una difficile situazione grazie a nuovi finanziatori che rileverebbero l'attività con un contratto d'affitto d'azienda, subordinandolo alla successiva procedura del concordato preventivo perché ovviamente nessuno vuole entrare in una società con la spada di damocle delle revocatorie nel caso in cui fallisse.
A cercare di pilotare l'ultima uscita di sicurezza è il presidente di MyAir Carlo Bernini che nei giorni scorsi ha anche incontrato Alessio Quaranta, direttore generale dell'Enac, al quale ha spiegato i termini del piano finanziario-industriale per potere consentire di ridare ossigeno alla società esposta per parecchie decine di milioni di euro e sull'orlo della definitiva insolvenza.
La questione centrale è il salvataggio dell'avviamento che rappresenta il cuore dell'attivo del vettore aereo con base operativa a Torri di Quartesolo e che, a secondo delle valutazioni tecniche, è stimato tra i 30 e i 50 milioni di euro.
L'Enac giovedì con un comunicato ufficiale ha voluto ribadire che la sospensione della licenza non è a termine e il provvedimento si è reso necessario perché MyAir non rispettava più i requisiti previsti dalla normativa comunitaria. In particolare, la compagnia vicentina deve dimostrare «la capacità di far fronte ai propri impegni attraverso una disponibilità economica sufficiente a garantire la gestione dell'operativo programmato, sviluppi concreti rispetto alla preannunciata ricapitalizzazione, e flussi di cassa correnti che assicurino una copertura dei costi per i servizi essenziali correlati alle attività». Come dire, deve ricapitalizzarsi, ma la questione è fin troppo nota: finora i capitali freschi non erano affluiti. Sul punto il presidente Bernini ha spiegato ad Enac che c'è una società straniera (i famosi soci libici?) pronta a staccare per la compagnia un assegno di almeno 20-25 milioni di euro e c'è una importante banca estera che funge da advisor, cioè da consulente.
Intanto, in questi giorni il tribunale convocherà l'udienza prefallimentare di MyAir e della finanziaria controllante MyWay delle quali il procuratore Salvarani e il sostituto Peraro, che coordinano l'attività dei finanzieri del colonnello Morelli e del maggiore Borrelli, hanno chiesto la dichiarazione di fallimento perché l'esposizione complessiva veleggerebbe verso i 100 milioni di euro. Questa cifra è contestata dalla famiglia Soddu - che controlla la catena di comando con la società FlyHolding -, la quale afferma che l'esposizione debitoria complessiva non supera i 50 milioni di euro e che l'intera partita è determinata dal valore dell'avviamento. Nel caso in cui l'Enac, che è la società che certifica la capacità di volare di una compagnia sotto il profilo tecnico e gestionale, dicesse che non ci sono più le condizioni di volo è evidente che concessioni, licenze, marchi ed altro che sono iscritti a libro per 54 milioni di euro ridurrebbero il loro valore a pochi milioni di euro e la bancarotta sarebbe di fatto inevitabile.
Si comprende che l'entrata dei nuovi soci, i quali diventerebbero i padroni, preannunciando l'uscita dalla stanza dei bottoni dei Soddu nell'arco di qualche tempo, costituisce l'unica valida alternativa al fallimento. Ma il tempo stringe e la difficile partita dev'essere chiusa non oltre il 7 agosto, in caso contrario il tribunale potrebbe intervenire fischiando la morte della società che di fatto è insolvente. E al fallimento di MyAir molte compagnie aere guardano con comprensibile interesse.
Ivano Tolettini
MyAir, conto alla rovescia
Concordato per salvarla
IL CASO. La società chiederà l'accesso alla procedura concorsuale per favorire l'ingresso del nuovo socio
Serve un'iniezione di oltre 20 milioni per rianimare la ditta di Torri di Quartesolo
03/08/09
Settimana decisiva per la compagnia aerea vicentina MyAir che dà lavoro a quasi 320 persone e che fa capo alla famiglia Soddu.
Gli attuali vertici stanno operando su più fronti per uscire da una difficile situazione grazie a nuovi finanziatori che rileverebbero l'attività con un contratto d'affitto d'azienda, subordinandolo alla successiva procedura del concordato preventivo perché ovviamente nessuno vuole entrare in una società con la spada di damocle delle revocatorie nel caso in cui fallisse.
A cercare di pilotare l'ultima uscita di sicurezza è il presidente di MyAir Carlo Bernini che nei giorni scorsi ha anche incontrato Alessio Quaranta, direttore generale dell'Enac, al quale ha spiegato i termini del piano finanziario-industriale per potere consentire di ridare ossigeno alla società esposta per parecchie decine di milioni di euro e sull'orlo della definitiva insolvenza.
La questione centrale è il salvataggio dell'avviamento che rappresenta il cuore dell'attivo del vettore aereo con base operativa a Torri di Quartesolo e che, a secondo delle valutazioni tecniche, è stimato tra i 30 e i 50 milioni di euro.
L'Enac giovedì con un comunicato ufficiale ha voluto ribadire che la sospensione della licenza non è a termine e il provvedimento si è reso necessario perché MyAir non rispettava più i requisiti previsti dalla normativa comunitaria. In particolare, la compagnia vicentina deve dimostrare «la capacità di far fronte ai propri impegni attraverso una disponibilità economica sufficiente a garantire la gestione dell'operativo programmato, sviluppi concreti rispetto alla preannunciata ricapitalizzazione, e flussi di cassa correnti che assicurino una copertura dei costi per i servizi essenziali correlati alle attività». Come dire, deve ricapitalizzarsi, ma la questione è fin troppo nota: finora i capitali freschi non erano affluiti. Sul punto il presidente Bernini ha spiegato ad Enac che c'è una società straniera (i famosi soci libici?) pronta a staccare per la compagnia un assegno di almeno 20-25 milioni di euro e c'è una importante banca estera che funge da advisor, cioè da consulente.
Intanto, in questi giorni il tribunale convocherà l'udienza prefallimentare di MyAir e della finanziaria controllante MyWay delle quali il procuratore Salvarani e il sostituto Peraro, che coordinano l'attività dei finanzieri del colonnello Morelli e del maggiore Borrelli, hanno chiesto la dichiarazione di fallimento perché l'esposizione complessiva veleggerebbe verso i 100 milioni di euro. Questa cifra è contestata dalla famiglia Soddu - che controlla la catena di comando con la società FlyHolding -, la quale afferma che l'esposizione debitoria complessiva non supera i 50 milioni di euro e che l'intera partita è determinata dal valore dell'avviamento. Nel caso in cui l'Enac, che è la società che certifica la capacità di volare di una compagnia sotto il profilo tecnico e gestionale, dicesse che non ci sono più le condizioni di volo è evidente che concessioni, licenze, marchi ed altro che sono iscritti a libro per 54 milioni di euro ridurrebbero il loro valore a pochi milioni di euro e la bancarotta sarebbe di fatto inevitabile.
Si comprende che l'entrata dei nuovi soci, i quali diventerebbero i padroni, preannunciando l'uscita dalla stanza dei bottoni dei Soddu nell'arco di qualche tempo, costituisce l'unica valida alternativa al fallimento. Ma il tempo stringe e la difficile partita dev'essere chiusa non oltre il 7 agosto, in caso contrario il tribunale potrebbe intervenire fischiando la morte della società che di fatto è insolvente. E al fallimento di MyAir molte compagnie aere guardano con comprensibile interesse.
Ivano Tolettini