Il futuro del D'Annunzio? "Terza pista di Malpensa"
Il piazzale e l’aerostazione del D’Annunzio
Ore 11:15
venerdì, 03 aprile 2009
Il D'Annunzio come terza pista di Malpensa. Riservato ai voli intercontinentali, cargo e passeggeri, nel quadro di un super-hub, un sistema a cinque piste - le due di Malpensa, più Montichiari, Linate e Verona - destinato a essere il perno dell'intero Sud-Europa. Un "aeroporto virtuale", con scali al posto di semplici terminal, chiamato a competere con hub del calibro di quelli tedeschi. È questa l'ipotesi - o il sogno come dice lui - presentata a sorpresa ieri dal presidente della Catullo Spa, Fabio Bortolazzi.
Un fulmine nel cielo non proprio sereno di Montichiari che il numero uno veronese ha illustrato sulla scorta di uno studio commissionato tre mesi fa a una società internazionale (quale non dice, ma sottolinea: "Volevamo non avesse legami con alcun aeroporto italiano") e atteso nella sua forma definitiva tra due settimane. Anche se - assicura Bortolazzi - è già all'opera anche un advisor legale per tracciare il profilo di quella holding che sarebbe traduzione societaria dell'unione degli scali di Sea e Catullo.
L'idea di Bortolazzi sarebbe dunque quella di offrire a Sea la pista del D'Annunzio, con i suoi 3 km di asfalto su cui far approdare i voli intercontinentali, cargo e passeggeri. "Brescia come alternato di Malpensa" e a completare il pacchetto della larga intesa Catullo-Sea, "Verona come alternato di Linate", a raccogliere "il traffico minore".
E io che pensavo che gli HUB fossero
FW ATL HKG LAX LAS....e invece.....VBS........
........devo subito aggiornare il CV......
da Giornale di Brescia.it....
ciao
ciao
Il piazzale e l’aerostazione del D’Annunzio
Ore 11:15
venerdì, 03 aprile 2009
Il D'Annunzio come terza pista di Malpensa. Riservato ai voli intercontinentali, cargo e passeggeri, nel quadro di un super-hub, un sistema a cinque piste - le due di Malpensa, più Montichiari, Linate e Verona - destinato a essere il perno dell'intero Sud-Europa. Un "aeroporto virtuale", con scali al posto di semplici terminal, chiamato a competere con hub del calibro di quelli tedeschi. È questa l'ipotesi - o il sogno come dice lui - presentata a sorpresa ieri dal presidente della Catullo Spa, Fabio Bortolazzi.
Un fulmine nel cielo non proprio sereno di Montichiari che il numero uno veronese ha illustrato sulla scorta di uno studio commissionato tre mesi fa a una società internazionale (quale non dice, ma sottolinea: "Volevamo non avesse legami con alcun aeroporto italiano") e atteso nella sua forma definitiva tra due settimane. Anche se - assicura Bortolazzi - è già all'opera anche un advisor legale per tracciare il profilo di quella holding che sarebbe traduzione societaria dell'unione degli scali di Sea e Catullo.
L'idea di Bortolazzi sarebbe dunque quella di offrire a Sea la pista del D'Annunzio, con i suoi 3 km di asfalto su cui far approdare i voli intercontinentali, cargo e passeggeri. "Brescia come alternato di Malpensa" e a completare il pacchetto della larga intesa Catullo-Sea, "Verona come alternato di Linate", a raccogliere "il traffico minore".
E io che pensavo che gli HUB fossero

........devo subito aggiornare il CV......
da Giornale di Brescia.it....
ciao
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