Catania: SAC tra presente e futuro


fontanarossa

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6 Novembre 2005
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messina - catania, Sicilia.
Capitale pubblico ed efficienza imprenditoriale possono coesistere nel Mezzogiorno, in Sicilia, a Catania. Lo sostiene Gaetano Mancini, presidente e a.d. di SAC, la società di gestione dello scalo più grande del mezzogiorno, quello di Catania Fontanarossa (6 milioni di passeggeri l’anno 3,5 dei quali siciliani di 7 delle 9 province isolane, che oggi nella Camera di Commercio di Catania, in un incontro con le istituzioni, il sistema socio-economico e i media della Sicilia Orientale, ha tracciato il bilancio dei primi 30 mesi di lavoro della nuova governance alla luce delle strategie gestionali messe in atto che produrranno economie per 6,5 milioni di euro.
“L’obiettivo - spiega Mancini - era quello di ristabilire la capacità produttiva di una società che, dalle analisi di benchmark, risultava nel 2007 avere minori ricavi e maggiori costi rispetto ad altri scali di pari importanza. Vogliamo presentaci con le carte in regola dinanzi alla sfida imposta dalla concessione quarantennale rilasciata dall’Enac alla fine del 2007 e che impone alla SAC investimenti per circa 600 milioni di euro da realizzare in autofinanziamento. Desideriamo presentare alle istituzioni, ed al sistema socio-economico del territorio, le strategie di gestione ed i primi positivi risultati ottenuti perché Fontanarossa è una infrastruttura strategica per lo sviluppo socio-economico della Sicilia Orientale ed è pertanto indispensabile la più ampia consapevolezza sulle sue criticità e la condivisione delle relative soluzioni messe in atto”. Mancini concorda sull’esigenza di dare risposte alle esigenze occupazionali del territorio “ma con progetti che creino occupazione vera – spiega – non è più tempo di creare false illusioni. In questi 30 mesi – prosegue – abbiamo scelto di dire no ai turni agevolati, al sovradimensionamento, all’affidamento dei servizi a costi elevati, all’introduzione di regole di gestione rigorose che hanno interferito con abitudini consolidate. Abbiamo separato dalla gestione societaria rami di attività che producevano perdite ingenti e contestualmente abbiamo trasferito i relativi rapporti di lavoro. Davanti a processi di innovazione così drastici – aggiunge Mancini – è ovvio si scateni la reazione. E’ necessario allora che gli stessi lavoratori comprendano che le scelte fatte sono servite anche a garantire la loro occupazione altrimenti sicuramente compromessa dalle perdite prodotte. E noi abbiamo riconosciuto che la grandissima maggioranza degli operatori della SAC, del SAGA e della SAC Service sta dando prova di grande professionalità e responsabilità. Per questo siamo pronti al dialogo con le rappresentanze dei lavoratori, alle quali abbiamo riconosciuto in tante occasioni senso di responsabilità. Non siamo però disposti a dialogare con chi tenta, con scopo non chiaro, di cavalcare demagogicamente il malcontento con iniziative che, per le ragioni appena dette, vanno peraltro nella direzione opposta agli interessi degli stessi lavoratori. Né tollereremo i tentativi di delegittimazione condotti attraverso accuse tanto generiche quanto anonime, critiche strumentali e calunnie alle quali daremo seguito con azioni legali”.
Con Mancini e il suo vicepresidente Giovanni Gulino, erano presenti i soci della spa rappresentati dagli stessi presidenti: Piero Agen (Camera di Commercio di Catania), Nicola Bono (Provincia Regionale di Siracusa), Giuseppe Castiglione (Provincia Regionale di Catania), Ivan Lo Bello (Camera di Commercio di Siracusa) e Salvatore Giuffrida (Consorzio Asi, Area Sviluppo Industriale, di Catania). All’incontro hanno preso parte le più alte autorità territoriali e del mondo produttivo che hanno accolto positivamente la relazione di Mancini. Ospite di rilievo il vice direttore generale dell’Enac, Salvatore Sciacchitano, di recente nominato Secretary all’Ecac di Parigi (European Civil Aviation Conference), che ha annunciato come il progetto di intermodalità per Fontanarossa, ovvero la realizzazione della stazione ferroviaria all’interno dell’aerostazione, sia “un progetto concreto, come evidenzia il rapporto Valducci, il presidente della Commissione Trasporti della Camera, e secondo solo a quello di Venezia già in corso. Enac ha previsto di farlo finanziare dalle Reti Comunitarie di trasporto, il TEN (Trans European Network) un sistema che punta a garantire la mobilità all’interno dell’UE in particolar modo per le regioni periferiche e insulari”. Senza contare che la stazione ferroviaria, realizzata sottoterra spostando di pochi metri quella attuale, consentirà l’allungamento della pista di Catania per ospitare quei voli intercontinentali che faranno di Fontanarossa l’ “hub del Mediterraneo”.

sac
 
Se non ricordo male anche Roma vuole essere l'hub del Mediterraneo e ultimamente anche Bari mi sembra che abbia detto di volerlo diventare. Non avra' troppi hub sto Mediterraneo?
 
Se non ricordo male anche Roma vuole essere l'hub del Mediterraneo e ultimamente anche Bari mi sembra che abbia detto di volerlo diventare. Non avra' troppi hub sto Mediterraneo?

Bari è da sempre che vuole essere porta d'Oriente e hub del Mediterraneo.
E' già tanto se riusciremo a diventare uscita d'emergenza dell'Albania e hub del basso Adriatico :D:D:D:D
 
Bari è da sempre che vuole essere porta d'Oriente e hub del Mediterraneo.
E' già tanto se riusciremo a diventare uscita d'emergenza dell'Albania e hub del basso Adriatico :D:D:D:D


Comunque sono parole per fare sensazione. La realtà è un pò differente e nei fatti per adesso SAC si sta muovendo, a mio profano giudizio, bene. Qualora realizzati tutti i progetti magari ci sarà il volo per New York ma per il resto speriamo arrivi il giornaliero per Francoforte visto che quello (su 4 ruote) per Francofonte, paesino in provincia di Siracusa, è già realtà.
 
SAC: "In 5 punti il piano strategico dello scalo"
Incontro con la stampa del presidente Mancini


CATANIA - Il presidente SAC, Gaetano Mancini, fa il punto della situazione sugli obiettivi futuri e su quelli già raggiunti.

“Ci sono vari punti su cui ci concentreremo”, sottolinea mentre elenca i prossimi interventi:
  • sistemazione di aree esterne al sedime aeroportuale;
  • realizzazione di nuovi parcheggi (ex Romagnoli e multipiano in area comunale);
  • ristrutturazione dell’aerostazione Morandi (voli low cost);
  • rifacimento della pista e potenziamento degli standard di sicurezza
  • start-up di Comiso e avvio sistema aeroportuale Sicilia Orientale.
Mancini coglie l’occasione del vis a vis con la stampa e traccia un bilancio di quanto è stato fatto in passato.

Sulla base del Piano Industriale predisposto agli inizi del 2008 sono avviate azioni gestionali che hanno permesso di recuperare in maniera significativa la produttività aziendale. – spiega – I principali interventi sono stati attuati su pulizie e facchinaggio, manutenzioni, security e parcheggi ed altri interventi gestionali in SAC Service, handling, biglietteria e magazzino. Sul fronte della gestione ordinaria è stata inoltre messa in atto una attenta gestione delle procedure di acquisto, con significative economie di gestione del personale e di formazione.Questi interventi, che nel complesso conducono ad una previsione di miglioramento nei conti 2010 pari complessivamente a oltre 6,5 milioni di euro, sono stati messi in atto grazie ad una linea di rigore nella gestione, fortemente stimolata dalla proprietà (Camere di Commercio di Catania, Ragusa e Siracusa, Province di Catania e Siracusa, ASI di Catania), finalizzata a modificare situazioni consolidate e nocive alla società, annullare privilegi acquisiti ma anche ad eliminare false illusioni con bacini di personale precario stagionale ingiustamente ampliati”.

Il presidente della Società aeroportuale catanese va ancora più a ritroso nel tempo e si sofferma sul 2007.

“La fotografia della SAC alla fine del 2007 (periodo nel quale il Consiglio di Amministrazione allora appena insediato commissionò il Piano Strategico ed il Piano Industriale della società) – afferma – rappresentava una realtà con gravi criticità sotto il profilo economico e gestionale. La SAC si presentava all’ultimo posto nel 2006 in termini di produttività misurata attraverso il rapporto tra passeggeri equivalenti e addetti (fonte ENAC) ed all’ultimo ed al penultimo posto rispettivamente in termini di EBITDA ed EBIT. C’erano minori ricavi dai settori commerciale (-79%) e parcheggi (-80%)”.

Inevitabile il riferimento alla SAC Service che, secondo quanto dichiarato, “riportava perdite significative e crescenti sul bilancio SAC e mostrava esuberi in diversi dei suoi settori di attività. L’handling, non era ancora stato separato dal gestore e costituiva un centro di costo con perdite annue significative”.

Ma adesso Mancini intende guardare al futuro.


Fonte: Economia Sicilia