Sant’Egidio, a rischio i voli: Camera di Commercio e Fondazione Cassa di risparmio «salvano» lo scalo
Tre milioni di euro tra il 2011 e il 2013 per garantire gli attuali servizi
di Daniele Bovi
Con l’incubo di veder gettati tra le eliche delle turbine anni di lavoro e milioni di euro di investimenti, Camera di Commercio di Perugia e Fondazione Cassa di risparmio di Perugia mettono mano al portafoglio e sborsando oltre tre milioni di euro, per il triennio 2011-2013, garantiscono la sopravvivenza di molte delle rotte dell’aeroporto di Sant’Egidio. Con la scadenza, alla fine del dicembre scorso, del contratto con cui Umbria Trust 2005-2010 (di cui Camera e Fondazione erano due dei quattro soci insieme a Comune di Perugia e Regione), ha garantito nel corso di questo lasso di tempo sostegno concreto a Sant’Egidio, alla Sase Spa, la società che gestisce l’aeroporto, servono 1,1 milioni di euro all’anno per garantire rotte importanti.
Senza soldi, addio aerei Senza i soldi del Trust infatti, il San Francesco correva il rischio di dover dire addio ai voli per Trapani, Bruxelles, Cagliari, Londra e non solo. Una prospettiva inimmaginabile, date anche le ottime performance fatte registrare dall’aeroporto nel corso del 2011, un danno gravissimo per tutta l’economia della regione che già soffre di un gap infrastrutturale notevole e milioni di investimenti, anche statali, gettati alle ortiche. La Sase di Mario Fagotti ha quindi preso carta e penna ed ha scritto alla Camera di Commercio di Perugia, primo azionista della società, per chiedere aiuto.
Oltre 3 milioni in tre anni L’ente presieduto da Giorgio Mencaroni così, alla fine di luglio, ha deciso di destinare 1,5 milioni alla Sase (500 mila euro all’anno) sotto forma di contributo straordinario, attingendo i soldi da un fondo creato dalla Camera nel 2008 con lo scopo di sostenere le attività dell’aeroporto. Il restante, 1,8 milioni in tre tranche da 600 mila euro all’anno, saranno versati dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia. Tutti soldi che dovranno servire alla Sase di Mario Fagotti, come è scritto nella nuova convenzione tra la società e la Camera (che gestirà l’operazione anche per conto della Fondazione), per mantenere le attuali rotte. In realtà la Sase può proporre a Mencaroni delle modifiche per quanto riguarda le rotte e la loro frequenza, ma sarà poi la Camera a doverle accettare. E se non dovessero piacere, scatterebbe la sforbiciata al contributo. Il rubinetto invece verrebbe chiuso del tutto in caso «la Sase – è scritto – non mantenga gli impegni assunti nella presente convenzione».
Dati record Intanto, come noto già da qualche giorno, lo scalo perugino continua a far registrare ottime performance: da gennaio a luglio sono stati oltre 100 mila i passeggeri transitati, di cui 21.520 solo a luglio, pari al 51,7% in più rispetto allo stesso mese dello scorso anno (14.190). Per la precisione, nei primi sette mesi dell’anno i passeggeri trasportati sono stati 100.918, pari al 61% in più rispetto allo stesso periodo del 2010. Nel mese di luglio 2011 è stato superato il record storico mensile dello scalo umbro che risaliva all’agosto 2009 con 18.627 passeggeri.
http://www.umbria24.it/santegidio-a...sa-di-risparmio-«salvano»-lo-scalo/55185.html