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Alitalia: anche hostess e steward firmano l'accordo con Cai
di Nicoletta Cottone
Hostess e steward salgono a bordo di Cai. Dopo un incontro di 3 ore a Palazzo Chigi è giunta la firma delle due sigle degli assistenti di volo, Sdl e Avia. Il round finale è iniziato a Palazzo Chigi alle 10,30 con i rappresentanti delle sigle sindacali che ancora non hanno firmato l'accordo e i vertici di Cai. È l'ultimo tassello per l'intesa complessiva con la Compagnia Aerea Italiana, visto che nella notte tra venerdì e sabato era arrivato il sì dei piloti, controfirmato dalle sigle che già avevano sottoscritto l'accordo, Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Anpav. Gli assistenti di volo di Avia ed Sdl hanno firmato il protocollo di accordo con il governo per il salvataggio di Alitalia, ma per Antonio Divietri, leader di Avia, «non c'é nulla da esultare». È un momento di «dolore e riflessione». Divietri, infatti sottolinea che gli assistenti di volo pagano «un prezzo più alto di tutti, sia in termini di lavoro perso, sia in relazione al fatto che molti dovranno cambiare città per continuare a lavorare. E questo ha un impatto sociale altissimo».
Berlusconi: «Tutto bene quello che finisce bene». «Tutto bene ciò che finisce bene». Così il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, ha commentato la chiusura della vertenza Alitalia. «Sono stato non solo spiritualmente presente alla trattativa - ha spiegato Berlusconi - ma anche fisicamente perché ero collegato in diretta con i locali dove si tenevano queste cose». Sulla sua presenza solo telefonica Berlusconi ha spiegato: «Non ero là perché molte volte qualcuno di sinistra per fare un dispetto a me magari si impuntava ancora di più. Poi anche i vertici del Pd hanno fatto un cambio di strategia perchè hanno capito che la loro posizione non solo era dannosa per il Paese ma era insostenibile davanti all'opinione pubblica». Il premier Silvio Berlusconi ha anche escluso che un gruppo straniero possa, anche fra cinque anni, detenere la maggioranza di Alitalia. «C'è una clausola che impone ai partecipanti di non cedere la maggioranza per un periodo di almeno cinque anni. Ma successivamente la decisione di cedere la maggioranza dovrebbe essere approvata dai due terzi».
Sacconi: Air France e Lufthansa sullo stesso piano. Fra Air France e Lufthansa nessuno è in vantaggio per diventare partner internazionale della nuova Alitalia, sottolinea il ministro del Welfare Maurizio Sacconi, a margine dell'Italan energy summit del Sole 24 Ore in corso a Milano. La scelta, conferma Sacconi, «deve essere affrontata dalla società Cai e credo successivamente dovrà valutare le complessive convenienze delle diverse proposte». Il partner straniero di Alitalia avrá, comunque, una quota nella nuova compagnia «sempre minoritaria» e sará scelto dalla Cai che «valuterá l'offerta più conveniente». La vicenda Alitalia, ha spiegato il ministro, è significativa di una ripresa del nostro Paese in un settore fondamentale. L'Italia si sarebbe trovata senza una compagnia di bandiera, ma grazie a una cordata significativa di imprenditori e con la mediazione del governo, si è riusciti a trovare un accordo contrattuale».
Il Carroccio scommette su Lufthansa. Se Cai dovesse scegliere Air France come partner estero di Alitalia, la Lega è pronta a dar battaglia in Parlamento per assicurare che Malpensa sia lasciata libera «di firmare accordi con altre compagnie nel malaugurato caso che Alitalia la lasci». Parola del sottosegretario ai trasporti, Roberto Castelli. «A me risulta - dice Castelli - che Air France voglia bloccare Malpensa e che scegliendo Roma blocchino i diritti di scalo su Malpensa facendola morire. Questo non ci va assolutamente bene. Nel caso in cui Cai scegliesse Air France e facessero una scelta su Fiumicino, noi ne prenderemmo atto, ma chiediamo che Malpensa sia lasciata libera di lavorare».