Branson vola sulle ali del Boeing a olio di cocco

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30 Dicembre 2005
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Business ecologico ad alta quota. E’ partita la grande corsa per la realizzazione di aerei che possano volare senza inquinare. Da qualche anno, sia la Nasa che stanno sperimentando prototipi di velivoli dotati di pannelli solari che possono fare a meno di carburante. E ora anche un privato, Bertrand Picard, già finito nella storia dell’aviazione per aver fatto il giro del mondo in mongolfiera, ha annunciato che in autunno dall’hangar di Zurigo decollerà il Solar Impulse, un aereo con 12 mila celle solari al silicio che forniscono l’energia per alimentare quattro motori a elica. E’ un velivolo superleggero, appena 1.500 chilogrammi di peso, e può raggiungere al massimo i 45 chilometri orari. Una rivoluzione nei cieli, certo, che però impiegherà del tempo prima di poter essere adottata sulle rotte commerciali dove si impiegano aerei di dimensioni maggiori e, soprattutto, più potenti. Molto più incisivo dal punto di vista delle applicazioni immediate è invece il carburante ecologico ricavato da biomasse, il biofuel. Un Boeing 747-400 della Virgin Atlantic, la compagnia guidata da Richard Branson, ha appena compiuto il primo volo sperimentale da Londra ad Amsterdam, una decina di giorni fa. L’imprenditore inglese ha investito i profitti delle sue attività, 3 miliardi di dollari, per estendere l’uso di carburanti ecologici alla sua flotta di treni e aerei. L’esperimento sugli aerei è un passo avanti decisivo. E’ stato realizzato in collaborazione con Ge Aviation, uno dei più grandi produttori al mondo di motori per aeroplani, la Boeing, e Imperium Renewables, azienda specializzata in energia alternativa con sede a Seattle. L’aereo, infatti, ha compiuto il suo volo con un carburante ecologico, tratto da olio di noce di cocco e oli di babassu, una palma tipica del Brasile. Economico, socialmente sostenibile, si trova in ogni prodotto cosmetico, dal burro di cacao per le labbra alla crema da barba. Per utilizzare questo carburante non è stato necessario apportare alcuna modifica al motore né all’aereo. Vuol dire che l’estensione di carburanti verdi è pronta per applicazioni su larga scala.

Repubblica.it
 
già m'immagino la foresta amazzonica rasa al suolo per impiantare palme da cocco...
 
Si, sarebbe bello. Ma vi siete mai chiesti perchè in brasile da sempre fanno auto che funzionano ad alcool ricavato dalla canna da zucchero, eppure in tutto il mondo le auto vanno a benzina nonostante i continui aumenti del petrolio?
 
All'articolo andrebbe pero' aggiunto che ha utilizzato una miscela composta da 80% JetA1 e 20% biofuel.
Da quanto ho letto inoltre, e sempre ammesso che le fonti siano attendibili, per il volo Londra-Amsterdam e' stato necessario utilizzare l'equivalente di 150.000 noci di cocco (per il 20% del carburante utilizzato). Non so quanto faccia in ettari di palme da cocco necessarie, ma getta qualche ombra sul concetto di "sostenibile", come diceva anche vipero qui sopra.

L'esperimento e' comunque importante. Almeno concettualmente e tecnicamente, dimostra che il biofuel si puo' utilizzare.

Pare anche pero' (e sono parole dello stesso Branson a quanto ne so) che uno dei problemi del biofuel e' che sopra i 30000 piedi cambia di stato (probabilmente gela). Mi sembra di aver letto che il volo si e' svolto a 25000 piedi, quindi qualche problema tecnico forse resta da risolvere.

E' comunque un'operazione pionieristica importante, in pieno spirito Virgin, e credo vada dato a Branson il merito di far seguire alle parole i fatti, o almeno gli esperimenti.

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