Bonomi spera in British a Malpensa


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6 Novembre 2005
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bel paese là dove 'l sì suona
Bonomi a Espresso: a Malpensa tagli 27 mln euro, 1.200 esuberi

MILANO - la società che gestisce gli aeroporti milanesi -- nel 2008 avrà un fabbisogno di cassa di 27 milioni di euro che avrà come conseguenza esuberi per 1.200 persone.

Lo ha dichiarato il presidente della società, Giuseppe Bonomi, in un'intervista al settimanale L'Espresso in edicola domani in cui ha tracciato un quadro delle prospettive dello scalo lombardo di Malpensa interessato da un ridimensionamento della presenza di Alitalia.

"Nel 2008 avremo un fabbisogno di cassa di 27 milioni. Questo vuol dire che dovremo tagliare il costo del lavoro della stessa cifra, il che fa esuberi per 1.200 persone. E non posso giurare che saranno solo a Malpensa: è una crisi di gruppo", ha detto il numero uno di Sea.

Bonomi ha parlato anche della necessità di un cambio di strategia per lo scalo varesino dato che, dopo il disimpegno di Alitalia, nessun vettore è disponibile a trasferire a Malpensa una flotta di 50 aerei per farne il proprio hub.

"Stiamo studiando il modello di aeroporto "self-hubbing", dove non c'è un vettore principale ma una integrazione di vettori, alcuni che fanno voli di medio e corto raggio, altri che fanno il lungo raggio. L'aeroporto in questo caso deve avere il ruolo di aggregazione e coordinamento ma devono cambiare i sistemi di prenotazione online. Ci dovremo arrivare, ma servono appunto un paio d'anni, ha aggiunto.

Bonomi ha ventilato l'ipotesi dell'arrivo a Malpensa della compagnia britannica British Airways spiegando che prima della fine del 2010 è realistico pensare che ci sia un nuovo vettore.

Intanto nel breve termine Sea, secondo quanto riferito, metterà in atto una politica di marketing aggressiva per tamponare le perdite.

Alitalia è impegnata in una trattativa in esclusiva con AirFrance-klm per rilevare il 49,9% di Alitalia ancora in mano al Tesoro. Intanto ieri il Tribunale amministrativo regionale del Lazio ha respinto la richiesta di Air One di sospendere la trattativa in esclusiva tra il gruppo franco-olandese e la compagnia italiana.
(Reuters)
 
Citazione:Messaggio inserito da marcogiov
"Stiamo studiando il modello di aeroporto "self-hubbing", dove non c'è un vettore principale ma una integrazione di vettori, alcuni che fanno voli di medio e corto raggio, altri che fanno il lungo raggio. L'aeroporto in questo caso deve avere il ruolo di aggregazione e coordinamento ma devono cambiare i sistemi di prenotazione online. Ci dovremo arrivare, ma servono appunto un paio d'anni, ha aggiunto.

Questo tipo di cose ad oggi non le può fare Oneworld ma solo Star Alliance.

Su BA a MXP secondo me o Bonomi cerca di depistare o il giornalista ha capito male visto che si sarà parlato anche di openskies coi voli BA Milano-JFK e ha confuso il tutto.
La seconda ipotesi mi pare più probabile.
 
Malpensa la paghi tu
di Paola Pilati
Aiuti dallo Stato con la minaccia di esuberi. E un ritorno di voli Alitalia in autunno. Così l'aeroporto milanese vuole salvarsi. Parla il presidente della Sea. Colloquio con Giuseppe Bonomi


Ottanta milioni di euro dalle casse dello Stato per Malpensa. È finito così il braccio di ferro che ha visto scendere in campo con toni da crociata i poteri della politica locale, dal sindaco Letizia Moratti, al presidente della Regione Roberto Formigoni, tutti schierati a dipingere come un disastro l'addio dell'Alitalia allo scalo milanese. La pistola puntata alla tempia del governo da parte della Sea, la società che gestisce gli aeroporti milanesi, è stata caricata con la rabbia di 1.200 lavoratori.

Saranno loro a pagare il prezzo della crisi di Malpensa finendo per strada, è stata la minaccia, andando così ad arroventare un clima elettorale già piuttosto teso in quelle province. Per di più, molti di questi 1.200 sono lavoratori con contratti a termine, a partire dai 300 che scadono proprio adesso a marzo. Per loro il presidente e amministratore delegato della Sea, Giuseppe Bonomi, ha fatto presente quanto difficile fosse la conferma del contratto. A meno che... A meno che, ha spiegato Bonomi, non venissero concessi gli ammortizzatori sociali. Cosa che il governo si è deciso a fare nel decreto 'mille-proroghe'.

Basterà questo a smorzare il caso dell'hub aeroportuale abbandonato dall'Alitalia? Per ridare un futuro allo scalo da cui l'Alitalia ha appena deciso di ridurre da 1.238 a 360 i suoi voli settimanali, ora ci sono 40 milioni destinati a pagare la cassa integrazione per l'indotto aeroportuale, più altri 40 messi nelle mani della politica locale. Andranno infatti a finanziare un fondo presso il ministero delle Infrastrutture da cui gli enti azionisti della Sea potranno attingere per investimenti infrastrutturali nell'area di Malpensa. "Non capisco il perché di tanto allarme", dice il presidente dell'Enac Vito Riggio, "visto che a me la Sea risulta in attivo. E poi: se un supermercato perde il suo principale cliente chiede l'aiuto dello Stato? Mi sembra un ragionamento assai poco milanese", conclude con ironia. Basteranno i soldi? E quale sarà adesso la strategia del management?

Presidente Bonomi, quanti esuberi ci saranno? E tutti a Malpensa?
"Nel 2008 avremo un fabbisogno di cassa di 27 milioni. Questo vuol dire che dovremo tagliare il costo del lavoro della stessa cifra, il che fa esuberi per 1.200 persone. E non posso giurare che saranno solo a Malpensa: è una crisi di gruppo".

Oltre ai soldi, nel decreto 'mille-proroghe' è stato inserito un emendamento che vi dà la possibilità di rinnovare i contratti a tempo determinato. A che serve?
"Un'azienda che utilizza gli ammortizzatori sociali non può continuare a fare questo tipo di contratti. Per noi si fa una eccezione, altrimenti non possiamo riprendere quelli che hanno i contratti in scadenza".

Quindi non erano veri lavoratori a tempo determinato. Ammetta: ha cavalcato abilmente il fattore posti di lavoro.
"Dandoci quei soldi possiamo garantire a tutti i 1.200 l'80 per cento dello stipendio per due anni, e promettere che nel 2010 avranno il posto fisso".

Vi bastasse: e la moratoria del trasferimento dei voli Alitalia invocata da Moratti e Formigoni non serve più?
"Mi sono anche arrabbiato con loro: quel che le istituzioni lombarde chiamano moratoria noi la chiamiamo sospensiva del piano Alitalia per un tempo ragionevole a consentirci di prendere le contromisure".

Smorza i toni. Che cosa ha in mente?
"Soffriremo per due esercizi, ma poi ne usciremo con le nostre forze".

Come? Qualche candidato fuori della porta? Si è parlato di Lufthansa...
"Magari. In realtà abbiamo ricevuto richieste da ogni parte del mondo, ma nessuno è disponibile a trasferire qui una flotta di 50 aerei per farne il proprio hub. meno che mai Lufthansa che ha già Francoforte e Monaco. Allora noi dobbiamo cambiare strategia. Stiamo studiando il modello di aeroporto 'self-hubbing', dove non c'è un vettore principale ma una integrazione di vettori, alcuni che fanno voli di medio e corto raggio, altri che fanno il lungo raggio. I primi alimentano i secondi. L'aeroporto in questo caso deve avere il ruolo di aggregazione e coordinamento. Ma devono cambiare i sistemi di prenotazione on line. Oggi se sono a Praga e voglio andare a Boston, non trovo sul Web la connessione via Malpensa. Ci dovremo arrivare, ma servono appunto un paio d'anni".

Insisto, chi sono i potenziali sostituti di Alitalia?
"Prima della fine del 2010 è realistico pensare che ci sia un nuovo vettore. Ma in questa nuova logica, che è quella, per esempio, di British Airways, compagnia che fa concorrenza ai suoi competitor negli aeroporti degli stessi competitors: British Airways potrebbe appunto venire a Malpensa".

E nel breve termine?
"Faremo una politica di marketing aggressiva per tamponare le perdite. I tagli Alitalia vogliono dire sei milioni di passeggeri in meno all'anno e 70 milioni di proventi in meno: nel budget 2008 contiamo di recuperare almeno 2 milioni e mezzo di passeggeri".

Lei usa toni molti meno drammatici di quelli dei politici locali. Ma su un ripensamento di Alitalia conta oppure no?
"Potrebbe riportare dei voli dopo l'estate, sull'orario invernale".

Un contentino. Se lo augura davvero?
"Quello che mi auguro davvero è che finisca la politica di tipo protezionistico che finora ha protetto Alitalia. La vendita di Alitalia, sulla quale io sono perfettamente d'accordo, deve segnare anche la fine di quella rete di accordi che hanno impedito ad altre compagnie di farle concorrenza sul nostro territorio. Si giustificava quando Alitalia era la nostra compagnia di bandiera. Ora che diventa di Air France non più".

Approccio laico. Quali accordi straccerebbe?
"Abbiamo dato al governo una lista di paesi che vorrebbero aumentare le frequenze o sostituirsi a quelle che Alitalia non fa più".

Qualche esempio?
"Oggi tra l'Italia e il Venezuela ci sono cinque frequenze settimanali in ciascuna direzione. Ma il Malpensa-Caracas sarà sostituito dal Fiumicino-Caracas. Non è quindi giusto consentire a un altro soggetto di gestire la tratta da Malpensa? Servono collegamenti con il Giappone, con la Corea del Sud, con la Russia, con il Kuwait, Hong Kong... Emirates Airlines, che fa un volo giornaliero diretto Milano-Dubai, vorrebbe raddoppiare, ma l'accordo bilaterale lo impedisce. La Malesia lamenta le restrizioni all'accesso a Milano per la compagnia malese, che può andare solo a Roma. Io dico: liberalizziamo gli accordi bilaterali, e lasciamo che le compagnie facciano le loro offerte. Il mercato va aperto".

Uno scenario che forse ad Air France non piacerebbe. Il governo che cosa risponde?
"Prodi lo aveva promesso. Ma ora tutto è fermo".

Non fareste troppa concorrenza a Fiumicino?
"C'è spazio per entrambi, perché i mercati che serviamo sono complementari: loro hanno più traffico in arrivo, noi più in partenza; noi siamo legati al business, loro al turismo. Certo, Air France potrebbe avere interesse a ereditare la politica protezionista attuata finora dall'Italia per evitare che altri entrino nel nostro mercato".

(21 febbraio 2008)

http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Malpensa-la-paghi-tu/1992707&ref=hpsp
 
Citazione:Messaggio inserito da marcogiov
Certo, Air France potrebbe avere interesse a ereditare la politica protezionista attuata finora dall'Italia per evitare che altri entrino nel nostro mercato".
di sicuro Air France si protegge già efficientemente con i suoi 4 giornalieri su Verona o i 3 su Trieste o su Torino o su Linate

il tono vittimistico vedo quindi che ancora imperversa
 
Il tono vittimistico è corretto finché buona parte dei vettori degli altri continenti ha delle limitazioni nell' accesso a Milano.

Quando aveva zero diritti su Milano Singapore arrivava a MXP 0 volte la settimana, quando ha avuto 3 diritti è arrivata 3 volte, ora che ha 7 diritti arriva 7 volte la settimana. Analogamente si può dire per molte altre compagnie, il campo di gioco su cui gioca FCO è in discesa, quello di MXP è in salita e NESSUN altro aeroporto intercontinentale europeo ha questo handicap.

Il caso Linate non sarebbe mai esistito se a remare contro Malpensa non fossero stati la UE con argomentazioni pretestuose, le lobby romane, i politici "verdi" inclusi quelli di altri partiti, la stampa legata agli interessi di FCO, i sindacati di Alitalia.
La conversione pro Linate di Colli e Albertini è avvenuta dopo, se per stupidità, pavidità nei confronti della stampa o peggio non stiamo qui a discutere.
Ma a combinare il disastro è stata la sciagurata dirigenza ENAC, che ha sovrainteso e sovraintende ancor oggi al sistematico aggiramento del già blando Decreto Bersani bis. Qualche concessione sui bilaterali è stata fatta solo recentemente e in modo strumentale.

ENAC e Ministero stanno a Roma, non a Bolzano.
 
Citazione:Messaggio inserito da francesco1974

Ma voi credete sull interesse di ba su mxp ? Io no....

Eh eh eh... Le compagnie aspettano solo di sapere cosa si farà di LIN, con quella latrina ancora aperta nessuno fa nulla...giustamente
 
Citazione:Messaggio inserito da marcogiov

Non basta, perché anche un Decreto che limiti Linate non garantisce che poi il Decreto stesso non venga modificato o aggirato.

Si in effetti non hai tutti i torti visto che LIN è un esempio di come aggirare palesemente le leggi sotto gli occhi di tutti... soprattutto delle autorità.
 
Citazione:Messaggio inserito da marcogiov
"Faremo una politica di marketing aggressiva per tamponare le perdite. I tagli Alitalia vogliono dire sei milioni di passeggeri in meno all'anno e 70 milioni di proventi in meno: nel budget 2008 contiamo di recuperare almeno 2 milioni e mezzo di passeggeri".

Come e con quali compagnie? Solo Easyjet o qualcun'altro?
 
Citazione:Messaggio inserito da marcogiov

Non basta, perché anche un Decreto che limiti Linate non garantisce che poi il Decreto stesso non venga modificato o aggirato.
I Decreti se si vuole che non siano aggirabili, si scrivono non aggirabili, altrimenti chi li scrive dimostra di pensare all'opposto di quello che fa.

E' una semplice questione di volontà politica, ma c'è anche da temere un LIN vuoto: qualcuno potrebbe essere ingolosito e voler tornare.
Quindi le infrastrutture sono l'altra metà del quadro: quando arrivare a MXP sarà semplice e veloce, LIN farà molto meno gola.
 
Citazione:Messaggio inserito da marcogiov

Il tono vittimistico è corretto finché buona parte dei vettori degli altri continenti ha delle limitazioni nell' accesso a Milano.

Quando aveva zero diritti su Milano Singapore arrivava a MXP 0 volte la settimana, quando ha avuto 3 diritti è arrivata 3 volte, ora che ha 7 diritti arriva 7 volte la settimana. Analogamente si può dire per molte altre compagnie, il campo di gioco su cui gioca FCO è in discesa, quello di MXP è in salita e NESSUN altro aeroporto intercontinentale europeo ha questo handicap.

Il caso Linate non sarebbe mai esistito se a remare contro Malpensa non fossero stati la UE con argomentazioni pretestuose, le lobby romane, i politici "verdi" inclusi quelli di altri partiti, la stampa legata agli interessi di FCO, i sindacati di Alitalia.
La conversione pro Linate di Colli e Albertini è avvenuta dopo, se per stupidità, pavidità nei confronti della stampa o peggio non stiamo qui a discutere.
Ma a combinare il disastro è stata la sciagurata dirigenza ENAC, che ha sovrainteso e sovraintende ancor oggi al sistematico aggiramento del già blando Decreto Bersani bis. Qualche concessione sui bilaterali è stata fatta solo recentemente e in modo strumentale.

ENAC e Ministero stanno a Roma, non a Bolzano.

Come non quotare al 110%
 
Citazione:Messaggio inserito da BAlorMXP

Citazione:Messaggio inserito da francesco1974

Ma voi credete sull interesse di ba su mxp ? Io no....

Eh eh eh... Le compagnie aspettano solo di sapere cosa si farà di LIN, con quella latrina ancora aperta nessuno fa nulla...giustamente

ma possibile che si riesca a vedere il futuro di MXP solo a discapito di LIN??? Sembra quasi un riflesso condizionato. Chi ha le carte in regola per prosperare non ha bisogno di speculare sui bastoni tra le ruote altrui. E' stato l'errore, secondo me, sin dall'inizio, anche di AZ.
 
Citazione:Messaggio inserito da kilomike
...
ma possibile che si riesca a vedere il futuro di MXP solo a discapito di LIN??? Sembra quasi un riflesso condizionato. Chi ha le carte in regola per prosperare non ha bisogno di speculare sui bastoni tra le ruote altrui. E' stato l'errore, secondo me, sin dall'inizio, anche di AZ.
Il mercato è unico, se lo tagli in due è ovvio che è più difficile far "girare" MXP; finché era hub potevi portare i pax da fuori, ora che l'hub non c'è più ti tocca per forza concentrarti su O&D.
 
Citazione:Messaggio inserito da kilomike

Citazione:Messaggio inserito da BAlorMXP

Citazione:Messaggio inserito da francesco1974

Ma voi credete sull interesse di ba su mxp ? Io no....

Eh eh eh... Le compagnie aspettano solo di sapere cosa si farà di LIN, con quella latrina ancora aperta nessuno fa nulla...giustamente

ma possibile che si riesca a vedere il futuro di MXP solo a discapito di LIN??? Sembra quasi un riflesso condizionato. Chi ha le carte in regola per prosperare non ha bisogno di speculare sui bastoni tra le ruote altrui. E' stato l'errore, secondo me, sin dall'inizio, anche di AZ.

Ruote ALTRUI?
Per la cronaca, MXP e LIN sono gestiti dalla stessa societa', hanno gli stessi azionisti.
E' un dato elementare e provato che togliendo un passeggero a LIN, se ne aggiungono due a MXP.
Non si vuole azzoppare la concorrenza con la forza. Stiamo parlando dello stesso soggetto.
E' come possedere due squadre di calcio che si dividono le risorse, i migliori calciatori, si tolgono punti a vicenda e poi il campionato lo vince un'altra squadra.
Oppure, piu' terra a terra, e' come tirarsi la zappa sui cogxxoni.
 
Aggiungi che la prima regola è riempire gli aerei, per questo motivo sono gli aeroporti più grossi ad attirare l' interesse dei vettori. Se dividi i passeggeri in due aeroporti ammazzi la possibilità di riempire i voli intercontinentali e non solo quelli.
 
Citazione:Messaggio inserito da TW 843

Questo tipo di cose ad oggi non le può fare Oneworld ma solo Star Alliance.

Su BA a MXP secondo me o Bonomi cerca di depistare o il giornalista ha capito male visto che si sarà parlato anche di openskies coi voli BA Milano-JFK e ha confuso il tutto.
La seconda ipotesi mi pare più probabile.

Esatto, è la seconda ipotesi! Bonomi faceva riferimento a BA che sta aprendo voli verso gli USA in casa di altri e che continuerà a farlo per il segmento Bizz con la nuova nata in casa OpenSkies
 
Malpensa: Bonomi, in prossimi 2 anni contenere perdite per tornare hub

MILANO (MF-DJ)--"Noi dobbiamo stare con i piedi ben piantati per terra e questo vuol dire prendere atto del processo Alitalia, che noi non condividiamo prima di tutto per Alitalia stessa e poi per il Paese, perche' si perde una leva strategica importante di competizione e sviluppo. Pero' questo e' il piano e noi non possiamo prescindere. La tipologia di traffico su Malpensa cambia e cessa di essere un aeroporto hub per diventare un grande aeroporto point to point e noi dobbiamo cercare di impostare un'aggressiva politica di marketing commerciale nei prossimi 2 anni che ci consenta di contenere le perdite che derivano dalla riduzione del traffico operato da Alitalia".

Lo ha detto Giuseppe Bonomi, presidente di Sea, societa' che gestisce gli aeroporti milanesi, a margine del convegno 'Malpensa: la fine o l'inizio del viaggio?' aggiungendo che "due anni sono il minimo per impostare una strategia che ha medio lungo periodo ci consenta di non rinunciare all'idea di reintrodurre per Malpensa l'attuale tipologia di traffico".

A chi gli chiedeva poi se British Airways potesse essere la nuova compagnia di riferimento per Malpensa, Bonomi ha risposto che "in questo paese basta fare un esempio perche' questo diventi un piano industriale. Io ho parlato di British Airways, non come del futuro vettore di riferimento di Malpensa, ma come vettore che sta sviluppando una politica aggressiva industriale rispetto ai competitors e che sta cominciando ad operare sul lungo raggio anche da hub che sono di riferimento per altre compagnie".

A chi gli chiedeva poi se era possibile un'associazione di piccoli vettori, Bonomi ha risposto che questa "era una proposta che io ho fatto 4 anni fa e fui deriso. Ora credo che siamo fuori tempo massimo".

Infine il presidente di Sea ha toccato l'argomento degli esuberi spiegando che "nessuno ha mai parlato di licenziamenti o di esuberi. Abbiamo davanti un periodo di crisi che certamente puo' riflettersi anche sull'occupazione ma noi intendiamo accedere agli ammortizzatori sociali per evitare espulsioni dal perimetro occupazionale e quindi una riduzione di questo perimetro a differenza di altri, come Alitalia, che li ha utilizzati per portare fuori dal perimetro una serie di lavoratori. Noi crediamo che i sistemi di tutela vadano usati in maniera propria, ortodossa, e quindi a noi servono per due anni proprio per affrontare la crisi". mcn/ds

http://www.borsaitaliana.it/bitApp/news.bit?target=NewsViewer&id=415076&lang=it
 
Citazione:Messaggio inserito da Alitalia Fan

Malpensa: Bonomi, in prossimi 2 anni contenere perdite per tornare hub

MILANO (MF-DJ)--"Noi dobbiamo stare con i piedi ben piantati per terra e questo vuol dire prendere atto del processo Alitalia, che noi non condividiamo prima di tutto per Alitalia stessa e poi per il Paese, perche' si perde una leva strategica importante di competizione e sviluppo. Pero' questo e' il piano e noi non possiamo prescindere. La tipologia di traffico su Malpensa cambia e cessa di essere un aeroporto hub per diventare un grande aeroporto point to point e noi dobbiamo cercare di impostare un'aggressiva politica di marketing commerciale nei prossimi 2 anni che ci consenta di contenere le perdite che derivano dalla riduzione del traffico operato da Alitalia".

Lo ha detto Giuseppe Bonomi, presidente di Sea, societa' che gestisce gli aeroporti milanesi, a margine del convegno 'Malpensa: la fine o l'inizio del viaggio?' aggiungendo che "due anni sono il minimo per impostare una strategia che ha medio lungo periodo ci consenta di non rinunciare all'idea di reintrodurre per Malpensa l'attuale tipologia di traffico".

A chi gli chiedeva poi se British Airways potesse essere la nuova compagnia di riferimento per Malpensa, Bonomi ha risposto che "in questo paese basta fare un esempio perche' questo diventi un piano industriale. Io ho parlato di British Airways, non come del futuro vettore di riferimento di Malpensa, ma come vettore che sta sviluppando una politica aggressiva industriale rispetto ai competitors e che sta cominciando ad operare sul lungo raggio anche da hub che sono di riferimento per altre compagnie".

A chi gli chiedeva poi se era possibile un'associazione di piccoli vettori, Bonomi ha risposto che questa "era una proposta che io ho fatto 4 anni fa e fui deriso. Ora credo che siamo fuori tempo massimo".

Infine il presidente di Sea ha toccato l'argomento degli esuberi spiegando che "nessuno ha mai parlato di licenziamenti o di esuberi. Abbiamo davanti un periodo di crisi che certamente puo' riflettersi anche sull'occupazione ma noi intendiamo accedere agli ammortizzatori sociali per evitare espulsioni dal perimetro occupazionale e quindi una riduzione di questo perimetro a differenza di altri, come Alitalia, che li ha utilizzati per portare fuori dal perimetro una serie di lavoratori. Noi crediamo che i sistemi di tutela vadano usati in maniera propria, ortodossa, e quindi a noi servono per due anni proprio per affrontare la crisi". mcn/ds

http://www.borsaitaliana.it/bitApp/news.bit?target=NewsViewer&id=415076&lang=it
Mi sembrano parole sensate...