Il cambiamento culturale avvenuto in Boeing venti anni fa merita sicuramente di essere discusso e compreso. Pur trovandolo interessante e condivisibile, credo che l'articolo dell'Atlantic sia piuttosto miope: non spiega come mai la cultura McDD abbia conquistato quella di Boeing e non viceversa. Attribuisce la responsabilità ai dirigenti dell'epoca anziché a coloro che - a mio parere - sono i veri responsabili: gli azionisti. Il problema di fondo è la cultura del shareholder value maximization che dagli anni Ottanta-Novanta ha trasformato il ruolo dei dirigenti d'azienda: da strateghi responsabili della crescita sana del prodotto dell'azienda nel lungo periodo a burocrati incentivati principalmente sulla base dell'andamento in borsa dell'azienda a breve termine. Le aziende vivono sempre meno di strategia e prodotto, e sempre più di finanza ed espedienti per convincere il mercato a comprare le azioni. Invece che investire nella massimizzazione del customer value, si investe nella massimizzazione dello shareholder value.
Guardate cosa è successo a General Electric, la culla della cultura della massimizzazione dello shareholder value: dopo decenni di espedienti è un'azienda da vendere a mo' di spezzatino perché è diventata una burocrazia pazzesca.
Muilenberg è durato fino a oggi perché - nonostante tutti i casini del MAX - il titolo di Boeing non ha praticamente perso valore (e vale più del doppio rispetto al 2017!!!) ed è questo che vogliono gli azionisti. E per questo Muilenberg se ne andrà comunque con una liquidazione da quaranta milioni. Tutto l'impianto di incentivi dei dirigenti di quasi tutte le aziende incoraggia e premia il tipo di cultura stabilita in Boeing venti anni fa. Ieri hanno licenziato Muilenberg, domani assumeranno un altro pinco pallino al quale daranno lo stesso mandato coi medesimi incentivi: nel momento stesso in cui si decide che il ruolo del CEO è quello di far sì che l'azienda sia sempre competitiva in borsa, si condannano i responsabili del prodotto a un ruolo subalterno rispetto ai responsabili delle vendite.