Bloccati a Milano per colpa dei medicinali salvavita


l caso. La coppia doveva ripartire da Linate a Elmas ma la sicurezza li ha fermati nonostante i certificati dei medici Bloccati a terra per i farmaci salvavita


L'odissea vissuta da una cagliaritana e dal suo fidanzato
Martedì 19 maggio 2009


Bloccati in aeroporto perché avevano in valigia farmaci salvavita: prima un controllo sulle siringhe e poi sull'apparecchio per la pressione.


Due siringhe di eparina già pronte: dovevano essere iniettate mattina e sera a causa di una trombosi. Gliele avevano preparate i medici del Policlinico di Monserrato per affrontare un breve viaggio a Milano, perché la chemioterapia sperimentale che sta affrontando le ha causato, tra i vari pesanti effetti collaterali, anche gravi scompensi della pressione e una trombosi. Fermata dagli addetti alla sicurezza dell'aeroporto di Linate, F. P., cagliaritana di 31 anni, che da quattro combatte contro un tumore, ha dovuto rinunciare al volo. Bloccata per circa mezz'ora ai controlli proprio a causa delle medicine. Accompagnata dal fidanzato, i vigilantes del terminal partenze l'hanno tenuta inchiodata nel settore sicurezza, facendole di fatto perdere l'aereo.
IL RACCONTO «È accaduto sabato sera», racconta il fidanzato, sconcertato per l'incredibile odissea appena vissuta, «siamo stati costretti a partire il giorno dopo perché l'aereo è decollato senza di noi. Ci hanno tenuto bloccati per mezz'ora, per via dei farmaci che avevamo con noi, mentre la speaker dell'aeroporto per tre volte chiamava i nostri nomi. Abbiamo mostrato subito il foglio dei medici che attestava si trattasse di un farmaco salvavita, ma i minuti passavano e i vigilantes continuavano a dirci di non preoccuparci». Eppure all'andata, venerdì pomeriggio, tutto era andato bene. All'aeroporto di Elmas la coppia aveva mostrato il certificato sanitario, passando senza intoppi i controlli della sicurezza che impediscono a chiunque di portare liquidi in cabina. Il loro programma era di tornare in Sardegna domenica, ma hanno dovuto anticipare il rientro proprio perché la ragazza iniziava a stare male. «Aveva fortissimi dolori addominali», prosegue il fidanzato, «quindi abbiamo fatto il biglietto per sabato, con il volo Air One delle 20.25 per Cagliari. Completato il check-in, ci hanno fermato al controllo sicurezza sino a quando, una volta passati, abbiamo scoperto che l'aereo era già chiuso».
L'ODISSEA Rimasti a terra, i due fidanzati hanno dovuto prendere un taxi e cercare un albergo, ripartendo per Cagliari solo domenica mattina, con il volo delle 7.20. Ieri mattina, la giovane stava ancora male, tanto che in serata è andata al Pronto soccorso. «Ci hanno fatto problemi per qualcosa che in realtà è semplicissimo», prosegue l'uomo, «anche loro hanno visto che la mia ragazza stava male: quando siamo arrivati ai controlli di sicurezza, verso le 19.45, gli operatori l'hanno fatta sedere e le hanno persino chiesto se voleva che venisse chiamato un medico. Noi volevamo solo tornare a casa, invece ci hanno tenuto lì nonostante avessi mostrato loro il foglio dei medici che giustificava la presenza delle medicine e chiariva che si trattata di farmaci salvavita. Quando pensavamo che l'ostacolo dei medicinali fosse stato superato, mi hanno fatto aprire la valigia perché dentro c'era una macchina per misurare la pressione».
La madre della ragazza, invece, non fa polemiche, ma si chiede comunque come sia potuto accadere. «Mia figlia è in terapia oncologica dal 2005», racconta la donna, «ora è in cura al Policlinico con un farmaco nuovo che le provoca comunque forti dolori addominali e ripercussioni sulla pressione. Quel giorno non stava bene e aveva quelle siringhe perché erano veramente indispensabili».

(Unione Sarda)
 
Se i fatti sono andati veramente così, piena e assoluta solidarietà alla viaggiatrice. Riscontro spesso, troppo spesso e soprattutto in Italia, l'incompetenza e l'impreparazione dei Vito Catozzo in servizio agli aeroporti ( Che, utile ricordarlo, il passeggero strapaga con una tassa aeroportuale ad hoc ! ). Posso dire che all'estero, soprattutto dove la security è gestita dai militari, ottusità ed incompetenza sono molto minori.
 
Piena solidarietà alla ragazza, confermo anche io cmq che in quasi tutti gli aeroporti i vigilantes sono quasi sempre tutti antipatici e scortesi.
A volte fanno tirar fuori il pc, a volte no.. a volte fanno passare i liquidi ed a volte ti spogliano completamente.
 
Piena solidarietà alla passeggera, perchè non è stata chiamata subito una consulenza medica? Basta poco, e al massimo le siringhe si affidavano all'equipaggio come avviene in molti casi del genere. Mi chiedo se questi fenomeni rimangano impuniti....
 
L'antipatia e la cortesia possono essere soggettive. La professionalità nel rispetto di ogni legge, dalla privacy in poi, sempre naturalmente considerando la sicurezza come target, no. Quanti pax partono da Linate ? bene, moltiplichiamo questa cifra per 1, 81 Euro e abbiamo gli introiti che ogni anno l'aeroportino intasca.Parliamo di milioni di Euro ... difficile assumere personale in più ? tenere corsi di formazione e aggiornamento ? Evidentemente, al netto delle tangenti varie, si....
 
gli addetti alla security, in presenza di siringhe avvisano il vettore che a sua volta contatta il cpt,che autorizza il trasporto a bordo o meno.tali operazioni necessitano di qualche minuto,i passeggeri sono invitati ad effettuare i controlli non al momento dell'imbarco,onde evitare situazioni del genere.
probabilmente in questo caso,i passeggeri sono arrivati all'ultimo momento e non hanno raggiunto il gate in tempo.inoltre si poteva guadagnare tempo,se avessero avvisato al check in che erano in possesso di determinati articoli,in questo caso veniva comunicato tempestivamente alla compagnia e a sua volta al cpt.
è una procedura adottata anche all'estero,non vedo perchè tanto accanimento!!
i passeggeri hanno raggiunto il gate quando era chiuso,i passeggeri hanno raggiunto il settore sicurezza quando il volo stava imbarcando,nonostante si invitano i pax ad arrivare in apt 40 min prima del volo(sabato sera lin è prativamente vuoto!!!!).
gli addetti alla sicurezza di lin hanno operato secondo disposizioni,a differenza di altri scali.
 
prima di commentare informati. scheda nr.1 del Piano nazionale di sicurezza emanato dall'ENAC. poi mi dici cosa c'è da punire
 
Ricordiamoci però una cosa: il passeggero, per quanto possa essere negligente, idiota, non saper leggere, strafottente e tutto quello che vuoi è sempre colui che ha pagato il biglietto aereo, ragione primaria per la quale esistono gli aeroporti e tutto il personale che vi opera. Magari sono arrivati un pò in ritardo perchè, vai a sapere, fino a 10 minuti prima la signora stava facendo un ultimo esame o che ne so io. Non sto dicendo che il pax ha sempre ragione, sto dicendo che gli operatori tutti debbano fare sempre tutto il possibile per risolvere ogni problema in tempo utile, magari questi l'hanno anche fatto, non lo so e non lo metto in dubbio. E' mai possibile però che in uno scalo importante come linate, se un addetto security non è sicuro che un pax possa passare con un determinato farmaco, siano necessari 30 minuti per arrivare ad una decisione? Considerati che ne so, 100 passeggeri medi per volo, quando ci si dovrebbe presentare in aeroporto partendo dal fatto che ciascuno di loro potrebbe potenzialmente avere qualcosa di ambiguo con se? Quattro settimane prima?
 
prima di commentare informati. scheda nr.1 del Piano nazionale di sicurezza emanato dall'ENAC. poi mi dici cosa c'è da punire

Da punire magari nulla, da far pensare forse qualcosina si può trovare.
Anche io quando mi occupavo di checkin potevo benissimo dire "mi dispiace, siamo oltre i 40 minuti, il volo è chiuso, non ha letto bene sul sito della compagnia prima di prenotare? Arrivederci e grazie". Magari però sul volo c'erano solo 20 anime prenotate e in quell'istante soltanto 2 voli in partenza con zero coda ai controlli di sicurezza, e forse, anzi, sicuramente, tante volte ho potuto fare qualcosa di più di elencare regole e decreti ed organizzare, chiedendo ai dovuti reparti interessati, uno "strappo alla regola" che sicuramente non ha impedito lo svolgimento del lavoro di nessuno ma ha dato un piccolo aiuto al passeggero. Questo dalle mie parti si chiama fare la differenza.
 
Qui si tratta di una passeggera in evidenti e certificate condizioni sanitarie, non troviamo scuse di tempi... pure rispettando tutte le normative, gli addetti al controllo devono saper gestire anche questi casi, se no chiamare supporto. Sono pagati per questo.
 
ripeto sono operazioni che necessitano qualche minuto(intendo al massimo 10).
se poi i minuti diventano 30 le responsabilità non credo siano da attribuire al personale della sicurezza.fortunatamente la maggior parte delle persone che viaggia in aereo è a conoscenza delle più banali regole.nel caso,però,che ciascun pax potrebbe avere potenzialmente(o non)qualcosa di ambiguo con se,e si crea una "perdita del volo collettiva"non diciamo che la colpa è della sicurezza!!!
 
Lux, si capisce che tu sei della categoria e di certo le normative non prevedono tutto e tutti, ma proprio nelle situazioni anomale si vede qualità e professionalità. Mettiti nei panni della passeggera.
 
ripeto sono operazioni che necessitano qualche minuto(intendo al massimo 10).
se poi i minuti diventano 30 le responsabilità non credo siano da attribuire al personale della sicurezza.fortunatamente la maggior parte delle persone che viaggia in aereo è a conoscenza delle più banali regole.nel caso,però,che ciascun pax potrebbe avere potenzialmente(o non)qualcosa di ambiguo con se,e si crea una "perdita del volo collettiva"non diciamo che la colpa è della sicurezza!!!

Io non do la colpa alla sicurezza in se, probabilmente non mi sono spiegato bene. Do piuttosto la colpa all'organizzazione che comprende anche la sicurezza. Qui di fatto ci si trova di fronte ad una passeggera che perde il suo volo a causa di una carenza/necessità fisico/medica. Se fosse capitato a qualcuno sulla sedia a rotelle si sarebbe scatenato il pandemonio tanto per fare un esempio, e giustamente aggiungo io. E comunque lo hai scritto anche tu che 10 minuti sono un tempo massimo più che sufficiente, mi chiedo davvero come si sia potuto arrivare a 30!
 
ripeto sono operazioni che necessitano qualche minuto(intendo al massimo 10).
se poi i minuti diventano 30 le responsabilità non credo siano da attribuire al personale della sicurezza.
Se per fare controlli che necessitano di 10 minuti ne vengono impiegati 30 la colpa di chi è se non di chi fa i controlli?

Va bene difendere i colleghi, ma l'articolo è chiaro e in presenza di una ragazza in quelle condizioni in un aeroporto semivuoto la situazione andava risolta in tempo per l'imbarco!
 
mi auguro che qualquno di questi idioti tutti compresi dall'ente che emana certe circolari,al legislatore x finire con i "vito catozzo" di turno un domani succeda quello che è successo alla ragazza.Cmq una mia amica nel suddetto aeroporto è stata trattenuta x oltre 4 ore con perdita del volo xchè ritenuta la sua sosia con falso documento d'identità.....................e questa la chiamano sicurezza io a certa gente non le farei nemmeno curare le mucche al pascolo.
 
io viaggio da circa due anni con una siringa e una fiala di medicinale nel bagaglio a mano.
diverse compagnie e diversi aeroporti.
low cost e tradizionali.
italia e estero.
mai un controllo.

c'è una regola sì o no?!?
 
sempre lo solita storia...

mille controlli di sicurezza (e figure come questa) e poi ci perdiamo nei bicchieri d'acqua...

Si blocca una ragazza con grossi problemi e magari passa quello che ti tira giu l'aereo...

boh... io la Polaria e i vari vigilanti contractor degli aeroporti non li posso soffrire... il 75% di loro pensa di essere un surrogato di un Comandante, l direttore dell'aeroporto e He-man... il rimanente... non sa nemmeno lui chi è...

ricordo a tutti che con meno di 30 euro chiunque puo' fare un attentato a bordo pur essendo passato da tutti i controlli di sicurezza che volete....
 
E' gente che non sa fare il proprio lavoro, che riversa le proprie amarezze personali sul malcapitato di turno...non sono da criticare, ma da compatire.

Sono anni che viaggio in giro per il mondo e scene di questo tipo non ne ho mai visto, se non in Italia.
 
pitticca sa callonara!

..che tradotto dal cagliaritano sarebbe: "acciderbolina, che sciocchezza che è stata compiuta" :)