Il neo ambasciatore ha scelto il capoluogo ligure come città-pilota per nuovi scambi Tremila residenti regolari costituiscono la seconda importante comunità straniera
Voglio un laboratorio di idee a tutti i livelli. Abbiamo contatti importanti per potenziare l´aspetto mercantile e turistico creando anche una linea aerea
MASSIMO CALANDRI
Corre lungo il Mediterraneo, l´antico e robusto filo che lega Genova al Marocco. Corre, naviga e persino vola, se è vero che oggi le relazioni tra il capoluogo ligure e il paese nordafricano appaiono ad una svolta - economica, sociale, culturale - che passa attraverso lo studio di una nuova linea aerea e il potenziamento di quella marittima, la costruzione della moschea ed un ecumenico festival cinematografico, la nascita di un partenariato commerciale e di un laboratorio di studi universitari, lo sviluppo di piani internazionali di sviluppo della pesca e delle risorse idriche. La conferma è arrivata dalla visita ufficiale di Mohammed Nabil Benabdallah, neo ambasciatore in Italia di Sua Maestà Mohammed VI. Che non a caso ha scelto Genova come città-pilota dove incontrare i rappresentanti della amministrazioni locali e dare il via ad una serie di progetti che vale la pena di raccontare. Nel capoluogo ligure quella marocchina, con oltre tremila persone regolarmente residenti, è la seconda comunità straniera dopo l´ecuadoriana. Accompagnato dal console Nourredine Radhi, l´ambasciatore del Marocco - 49 anni, originario di Rabat, a lungo leader della Gioventù Socialista nordafricana, poi direttore dei quotidiani Al Bayane e Bayane Al Yaoum, quindi ministro della comunicazione e portavoce del governo del suo paese - è stato ricevuto dal sindaco Marta Vincenzi, da Claudio Burlando, presidente della Regione Liguria, e dal prefetto Anna Maria Cancellieri. «Sono sempre esistite relazioni forti tra Genova e il Marocco, nella nostra letteratura ci sono mille riferimenti a questo che è da secoli un grande porto di accoglienza. E che oggi è la sola città italiana alla quale siamo legati via mare». I traghetti di Comanav e Grimaldi fanno la spola tra il capoluogo ligure e Tangeri. «Ma con il gruppo Grimaldi abbiamo avuto contatti importanti per potenziare ulteriormente l´aspetto mercantile e quello turistico. Ci sono tour operator interessati a sviluppare le relazioni. Gli italiani che scelgono il Marocco per le loro vacanze sono sempre di più. E allora allo studio c´è anche una linea aerea che colleghi la vostra città ai nostri principali centri: Marrakesh, Rabat, Casablanca». A Casablanca e dintorni sono presenti alcune filiali di Finmeccanica. Diverse sono le piccole-medie imprese liguri che hanno scelto di investire dall´altra parte del Mediterraneo. Il Marocco offre ottime opportunità in questo senso, «e noi abbiamo tutto l´interesse di favorire le relazioni tra uomini d´affari a qualsiasi livello, garantendo le migliori condizioni». Irrobustire amicizia e collaborazione, anche per superare certi pregiudizi sul mondo musulmano e arabo in generale. «Il Marocco è un paese-modello del mondo arabo, forse la sola vera democrazia a sud del Mediterraneo. Aperta al mondo e rispettosa dei diritti dell´uomo, delle libertà individuali e collettive. Un paese di un Islam di apertura, moderazione, tolleranza». Genova e il Marocco, Genova e la costruzione di una moschea che porta ancora con sé qualche polemica. «E´ giusto che ognuno possa liberamente ed ufficialmente osservare i propri riti religiosi. E´ il miglior modo per evitare che elementi minoritari ed estremisti possano infiltrarsi e veicolare una forma di Islam che non ha nulla a che vedere con quello che è praticato in Marocco». Economia, religione, cultura. «Voglio un laboratorio di idee e di scambi a tutti i livelli. Tra uomini d´affari, ma anche tra artisti». Nei piani genovesi c´è una grande rassegna cinematografica che diventi crocevia di tutti i festival del Mediterraneo. E guarda un po´, l´ambasciatore Benabdallah è direttore del prestigioso festival cinematografico di Tétouan. «Felici di collaborare», dice. Tremila residenti a Genova, seimila in tutta la regione. «Qui la comunità marocchina è molto bene integrata. Ma possiamo fare ancora meglio. Cercando di avere un ruolo più attivo nelle fasi sociali, economiche e politiche di questa città. Puntando sui nostri giovani, sugli studenti - in particolare quelli universitari, che cercheremo di indirizzare in questa città - , sulle seconde e terze generazioni, sui figli di quei marocchini che abitano qui da tanto e che hanno mandato i loro ragazzi a studiare nelle scuole genovesi». L´ambasciatore si congeda con un sorriso. «Perché in fondo, da una costa all´altra del Mediterraneo siamo tutti così: un po´ marocchini, e un po´ genovesi».
La Repubblica - Genova
CIAO
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Voglio un laboratorio di idee a tutti i livelli. Abbiamo contatti importanti per potenziare l´aspetto mercantile e turistico creando anche una linea aerea
MASSIMO CALANDRI
Corre lungo il Mediterraneo, l´antico e robusto filo che lega Genova al Marocco. Corre, naviga e persino vola, se è vero che oggi le relazioni tra il capoluogo ligure e il paese nordafricano appaiono ad una svolta - economica, sociale, culturale - che passa attraverso lo studio di una nuova linea aerea e il potenziamento di quella marittima, la costruzione della moschea ed un ecumenico festival cinematografico, la nascita di un partenariato commerciale e di un laboratorio di studi universitari, lo sviluppo di piani internazionali di sviluppo della pesca e delle risorse idriche. La conferma è arrivata dalla visita ufficiale di Mohammed Nabil Benabdallah, neo ambasciatore in Italia di Sua Maestà Mohammed VI. Che non a caso ha scelto Genova come città-pilota dove incontrare i rappresentanti della amministrazioni locali e dare il via ad una serie di progetti che vale la pena di raccontare. Nel capoluogo ligure quella marocchina, con oltre tremila persone regolarmente residenti, è la seconda comunità straniera dopo l´ecuadoriana. Accompagnato dal console Nourredine Radhi, l´ambasciatore del Marocco - 49 anni, originario di Rabat, a lungo leader della Gioventù Socialista nordafricana, poi direttore dei quotidiani Al Bayane e Bayane Al Yaoum, quindi ministro della comunicazione e portavoce del governo del suo paese - è stato ricevuto dal sindaco Marta Vincenzi, da Claudio Burlando, presidente della Regione Liguria, e dal prefetto Anna Maria Cancellieri. «Sono sempre esistite relazioni forti tra Genova e il Marocco, nella nostra letteratura ci sono mille riferimenti a questo che è da secoli un grande porto di accoglienza. E che oggi è la sola città italiana alla quale siamo legati via mare». I traghetti di Comanav e Grimaldi fanno la spola tra il capoluogo ligure e Tangeri. «Ma con il gruppo Grimaldi abbiamo avuto contatti importanti per potenziare ulteriormente l´aspetto mercantile e quello turistico. Ci sono tour operator interessati a sviluppare le relazioni. Gli italiani che scelgono il Marocco per le loro vacanze sono sempre di più. E allora allo studio c´è anche una linea aerea che colleghi la vostra città ai nostri principali centri: Marrakesh, Rabat, Casablanca». A Casablanca e dintorni sono presenti alcune filiali di Finmeccanica. Diverse sono le piccole-medie imprese liguri che hanno scelto di investire dall´altra parte del Mediterraneo. Il Marocco offre ottime opportunità in questo senso, «e noi abbiamo tutto l´interesse di favorire le relazioni tra uomini d´affari a qualsiasi livello, garantendo le migliori condizioni». Irrobustire amicizia e collaborazione, anche per superare certi pregiudizi sul mondo musulmano e arabo in generale. «Il Marocco è un paese-modello del mondo arabo, forse la sola vera democrazia a sud del Mediterraneo. Aperta al mondo e rispettosa dei diritti dell´uomo, delle libertà individuali e collettive. Un paese di un Islam di apertura, moderazione, tolleranza». Genova e il Marocco, Genova e la costruzione di una moschea che porta ancora con sé qualche polemica. «E´ giusto che ognuno possa liberamente ed ufficialmente osservare i propri riti religiosi. E´ il miglior modo per evitare che elementi minoritari ed estremisti possano infiltrarsi e veicolare una forma di Islam che non ha nulla a che vedere con quello che è praticato in Marocco». Economia, religione, cultura. «Voglio un laboratorio di idee e di scambi a tutti i livelli. Tra uomini d´affari, ma anche tra artisti». Nei piani genovesi c´è una grande rassegna cinematografica che diventi crocevia di tutti i festival del Mediterraneo. E guarda un po´, l´ambasciatore Benabdallah è direttore del prestigioso festival cinematografico di Tétouan. «Felici di collaborare», dice. Tremila residenti a Genova, seimila in tutta la regione. «Qui la comunità marocchina è molto bene integrata. Ma possiamo fare ancora meglio. Cercando di avere un ruolo più attivo nelle fasi sociali, economiche e politiche di questa città. Puntando sui nostri giovani, sugli studenti - in particolare quelli universitari, che cercheremo di indirizzare in questa città - , sulle seconde e terze generazioni, sui figli di quei marocchini che abitano qui da tanto e che hanno mandato i loro ragazzi a studiare nelle scuole genovesi». L´ambasciatore si congeda con un sorriso. «Perché in fondo, da una costa all´altra del Mediterraneo siamo tutti così: un po´ marocchini, e un po´ genovesi».
La Repubblica - Genova
CIAO
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