Bari, bomba artigianale in aeroporto


Dorico

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14 Febbraio 2010
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London/Ancona
Bomba artigianale in aeroporto

poteva esplodere: pista anarchica
L'ordigno composto da polvere da sparo e chiodi è stato ritrovato in un bidone dei rifiuti

È stato il ritrovamento di un ordigno di fabbricazione artigianale in un bidone per i rifiuti dell'aeroporto di Bari a dare il via alle indagini. Quella bomba fatta con polvere da sparo e chiodi, stando alle perizie tecniche disposte subito dopo il rinvenimento, era potenzialmente esplosiva. Così gli investigatori della Digos della questura di Bari hanno avviato gli accertamenti. Sui tavoli della Direzione distrettuale antimafia della procura di Bari è approdato un fascicolo assai delicato che parte da un’ipotesi di reato piuttosto semplice, quella di detenzione di materiale esplosivo, ma che può portare alla pista del terrorismo. Di matrice anarchica.

I fatti cominciano lo scorso 24 gennaio. Sono quasi le nove di sera quando un addetto alle pulizie dello scalo barese svuota i cestini portarifiuti presenti nell’aeroporto. Nella zona partenze, all’interno di un bidone, vede un pacchetto, così, invece di prendere la busta e buttarla, infila le mani per capire di cosa si tratti. Molti passeggeri, infatti, abbandonano profumi appena comprati che non possono portare in aereo per i divieti sul trasporto di liquidi. Dentro, però, ci trova solo polvere nera e chiodi. Allora dà l’allarme. Immediatamente intervengono gli agenti della polizia di frontiera e gli esperti della Digos. Si valuta la possibilità di evacuare l’aeroporto ma alla fine, dato che l’ordigno esplosivo è di tipo rudimentale e non sembra destare preoccupazioni, si decide di far proseguire i voli.

Intanto vengono disposti gli accertamenti tecnici sull’esplosivo che danno risposta positiva agli interrogativi degli investigatori: quell’ordigno poteva effettivamente esplodere e, in caso di presenza di passeggeri, fare molto male. Eppure, è la domanda che si fanno i poliziotti, nessuno ne ha rivendicato la presenza o ha dato allarmi. Partono le indagini. Gli investigatori acquisiscono le immagini delle telecamere di videosorveglianza che inquadrano centinaia di persone che si avvicinano al cestino per gettare qualcosa. Tra questi c’è chi ha lasciato quell’ordigno, non è chiaro se in un tentativo non riuscito di farlo esplodere o come deposito momentaneo. Il sospetto finisce su un gruppo di ispirazione anarchica del barese: uno di loro è visto transitare in zona dalla telecamera.

Le indagini delicate vanno avanti da un mese e stanno chiudendo il cerchio su un gruppo di 4-5 persone che potrebbe essere in contatto con altri gruppi di matrice anarchica del resto d'Italia, ma su questo per ora gli inquirenti mantengono il più stretto riserbo.

fonte: http://bari.repubblica.it/cronaca/2...plodere_pista_anarchica-81676914/?ref=HREC1-4