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Dal Corriere di oggi qualche particolare in più, tra cui spicca l'esclusione della potente Anpac dal tavolo.
Anas e Fs, spinta del governo sui nuovi vertici
ROMA - ll dossier sulle società partecipate Alitalia, Anas e Fs, preparato dal sottosegretario all'Economia, Massimo Tononi, è pronto: «Da qui a pochi giorni ci potrebbero essere cambiamenti nell'assetto di vertice» ha detto ieri l'ex consulente di Goldman Sachs. Secondo il quale, le indiscrezioni sui nomi «sono assolutamente premature: sono decisioni che vanno prese collegialmente».
È possibile dunque che sia proprio il consiglio dei ministri di oggi a occuparsene, affrontando le prime nomine. L'argomento dovrebbe essere sviscerato anche in una «ristretta» tra Prodi e i ministri Antonio Di Pietro (Infrastrutture) e Alessandro Bianchi (Trasporti). Dal confronto politico potrebbero scaturire, a detta di Tononi, «novità o anche non novità», cioè delle conferme.
Ieri l'arrivo a palazzo Chigi dell'ex ministro Renato Ruggiero e dell'ex amministratore di Autostrade, Vito Gamberale, ha fatto pensare a ipotetiche candidature. Gli interessati smentiscono, ma la disponibilità di Gamberale a un'eventuale nomina all'Enel o alle Poste è nota.
Al momento invece sembrano in rialzo le quotazioni di Francesco Mengozzi (ex Alitalia) all'Anas. Il condizionale è d'obbligo dopo la confusione generatasi in Ferrovie, dove la candidatura alla presidenza di Paolo Baratta è tramontata proprio sulla scia delle polemiche sul presidente Elio Catania, dato per uscente ma fino a ieri ancora al suo posto. Sul ricambio in Ferrovie è in corso un braccio di ferro politico che vede la Margherita alla ricerca di visibilità. Il passo indietro di Baratta lascia libera una casella, visto che i Ds non mollano quella dell'amministratore delegato, destinata a Mauro Moretti. Ma è scontro anche tra Di Pietro, fautore dello smembramento di Fs, e Bianchi, contrario alla cancellazione della capogruppo.
Infine c'è il capitolo meno caldo: quello di Alitalia che, ha chiarito Tononi, dopo l'aumento di capitale «non ha problemi finanziari» ma «criticità strategiche legate alla struttura dei costi piuttosto pesanti». Come se non bastasse, sul ricambio dell'amministratore Giancarlo Cimoli nel governo non c'è uniformità di vedute. Da una parte Bianchi ha già espresso le sue perplessità sul management, ricevendo ieri in risposta una lunga nota della società. Sul punto i sindacati confederali, convocati per stamattina a palazzo Chigi, si faranno sentire: sono proprio loro a chiedere l'avvicendamento del manager, trovando una sponda anche nel ministro dello Sviluppo economico, Pierluigi Bersani. Ma c'è chi, a palazzo Chigi, continua a difendere Cimoli.
La convocazione dei sindacati ieri, fatta da palazzo Chigi, ha creato polemiche perche l'invito è arrivato solo ai confederali. Solo in seguito alle proteste degli autonomi, Bianchi ha convocato questi ultimi presso il suo ministero. Ma i piloti dell'Anpac hanno fatto sapere che non andranno.
Antonella Baccaro