AZ, giovedì 30 la resa dei conti (?)


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10 Marzo 2006
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ANSA 2007-08-26 21:05
GIOVEDI' CDA ALITALIA, PRATO AL LAVORO PER LIMARE PIANO

ROMA - Si stringono i tempi per il dossier Alitalia. Il neopresidente, Maurizio Prato, giovedì 30 agosto presenterà al cda, per un esame, il piano industriale, mentre per il 12 settembre è in programma la riunione del board per la chiusura dei conti del primo semestre. Per fine mese è inoltre attesa la consueta informativa sull'indebitamento. Il piano a cui Prato starebbe lavorando sarebbe transitorio, in attesa di conoscere le nuove mosse del Tesoro, l'azionista di maggioranza con il 49,9%, dopo il fallimento della gara per la privatizzazione. Il ministero dell'Economia deve ancora far sapere le modalità con le quali intende cedere la propria partecipazione, e cioé se indire una nuova gara oppure procedere a trattativa privata.
Sul dossier Alitalia Intesa SanPaolo, che aveva affiancato l'AirOne di Toto nella gara, si dice d'accordo con quanto affermato nei giorni scorsi dell'ad di Unicredit, Alessandro Profumo, secondo il quale il tentativo di difendere l'italianità di Alitalia, non ha funzionato. PrOfumo aveva partecipato alla gara di privatizzazione sostenendo Aeroflot. "Sono d'accordo" con Profumo, afferma in un'intervista il presidente del consiglio di gestione di Intesa SanPaolo, Enrico Salza. Ma, "con molta franchezza, penso però che è giunto il momento che Profumo si decida. Non basta dire 'che peccato, l'Alitalia non c'é piu". Quello che conta è che ci sia un'impresa efficiente che porta i manager, gli imprenditori e i passeggeri italiani in giro per il mondo. Per far questo bisogna che ci sia della gente che ci crede e ci investa, servono degli azionisti credibili". Prato, che ha tutte le deleghe operative, sta cercando di mettere a punto un piano strategico di rilancio. Anche in considerazione del fatto che una cessione da parte del Tesoro potrebbe non essere immediata e quindi potrebbe essere necessaria una ricapitalizzazione, visto le perdite hanno superato un terzo del capitale. La prima esigenza del piano è infatti quella di proporre nuove strategie industriali per far fronte ai conti in rosso della società, anche al fine di renderla più appetibile per un papabile acquirente.
Al 30 giugno l'indebitamento era pari a 1.034 milioni di euro, in calo dell'1,7% rispetto al 31 maggio 2007 (1.052 milioni di euro). Secondo le stime di alcuni sindacalisti ad otto mesi dall'avvio della privatizzazione, la compagnia ha bruciato circa 400 milioni: un'iniezione di liquidità da parte di un nuovo azionista è sicuramente importante - spiegano alcuni sindacati - ma lo è molto di più "un piano serio" tramite il quale far crescere di valore l'azienda e così "non svenderla". Fra i temi caldi del piano ci sono la riorganizzazione del network delle rotte e la possibilità di dismissioni. Ma non ci sono molti margini di manovra sulle "attività disponibili per la vendita" iscritte per poco più di 144 milioni di euro nel bilancio 2006: si tratta di tutte partecipazioni di minoranza. Fin quando non sarà chiaro il destino della compagnia non si può toccare la partecipazione azionaria che rafforza l'alleanza commerciale con Air France: una quota del 2% nella compagnia francese che, fra le partecipazioni formalmente cedibili, pesa per un valore di oltre 140 milioni. Per quanto riguarda invece le rotte si pensa al potenziamento di alcune tratte, fra le quali quelle statunitensi e quelle verso l'Africa.
Secondo alcune indiscrezioni, proprio alcuni governi africani avrebbero avuto contatti con la cordata alla quale starebbe lavorando l'ex presidente della Corte Costituzionale, Antonio Baldassarre, insieme al presidente della società Sviluppo Mediterraneo, Giancarlo Elia Valori. Obiettivo di questi governi sarebbe quello di investire in una compagnia in grado di sostituire vettori interni. Una riorganizzazione potrebbe riguardare, in Italia, l'alleggerimento dello scalo di Malpensa a favore di Fiumicino, un'idea che non piace al presidente della Regione Lombardia, secondo il quale un'operazione del genere rischia di far trasformare l'Alitalia in una compagnia laziale. Alla finestra, in attesa di vedere quali saranno le scelte del vertice di Alitalia c'é il fondo statunitense Tpg che, nonostante sia impegnato in consorzio con British Airways per rilevare Iberia, ha confermato il proprio interesse per la compagnia italiana, anche in considerazione del fatto che l'offerta per la società spagnola non è incompatibile con l'interesse per Alitalia.
 
Questo è almeno il 50° articolo dove si dice che "Domani si saprà tutto sulla sorte di AZ" o "il giorno X Si chiuderà la gara di privatizzazione" ecc. ecc. scandaloso[V]
 
é da giugno che va avanti sta farsa e si tira sempre avanti... intanto i soldi stan finendo... io dico che nemmeno per fine anno si sa a chi andrà e se va avanti così si finisce col grounding...almeno poi lasciano tutti a casa e si riparte da zero...