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(AGI) - Roma, 18 set. - «La gravissima crisi che sta attraversando il settore del trasporto aereo italiano
sta progressivamente mettendo in dubbio la sopravvivenza stessa delle aziende di handling»:
l’allarme viene da Simone Marini, presidente di Assohandlers, l’associazione che rappresenta tutte le
aziende private che svolgono l’attività di assistenza a terra di passeggeri, merci e aerei dei voli
operati negli aeroporti italiani dalle varie compagnie aeree. In particolare, Assohandlers sottolinea in
una nota «la pesante situazione economico-finanziaria venutasi a determinare a seguito di una
ingente esposizione creditoria, oltre 100 milioni di euro, nei confronti delle compagnie clienti,
soprattutto Alitalia, nonchè delle basse tariffe imposte dalla turbolenza del mercato». Il primo tentativo
che si prospetta per la soluzione del problema, secondo Marini, «sarà quello di ricorrere, in prima
istanza, a tutte le forme consentite di riduzione dei costi compresi quelli del personale, ricordando che
le imprese associate impiegano oltre 10 mila persone e che il costo del personale incide per più del
70 per cento sui costi complessivi riportati nel conto economico degli handlers». Fra le aziende a
rischio, conclude la nota preoccupata del presidente di Assohandlers, «ci sono le maggiori realtà del
settore in Italia: Aviapartner, Flight Care, Aviation Services, Ata Handling, Sagat Handling, GH
Handling, oltre alle società di handling coinvolte nell’operazione di acquisto da parte della Cai». (AGI)
Red 181453 SET 08 NNN
sta progressivamente mettendo in dubbio la sopravvivenza stessa delle aziende di handling»:
l’allarme viene da Simone Marini, presidente di Assohandlers, l’associazione che rappresenta tutte le
aziende private che svolgono l’attività di assistenza a terra di passeggeri, merci e aerei dei voli
operati negli aeroporti italiani dalle varie compagnie aeree. In particolare, Assohandlers sottolinea in
una nota «la pesante situazione economico-finanziaria venutasi a determinare a seguito di una
ingente esposizione creditoria, oltre 100 milioni di euro, nei confronti delle compagnie clienti,
soprattutto Alitalia, nonchè delle basse tariffe imposte dalla turbolenza del mercato». Il primo tentativo
che si prospetta per la soluzione del problema, secondo Marini, «sarà quello di ricorrere, in prima
istanza, a tutte le forme consentite di riduzione dei costi compresi quelli del personale, ricordando che
le imprese associate impiegano oltre 10 mila persone e che il costo del personale incide per più del
70 per cento sui costi complessivi riportati nel conto economico degli handlers». Fra le aziende a
rischio, conclude la nota preoccupata del presidente di Assohandlers, «ci sono le maggiori realtà del
settore in Italia: Aviapartner, Flight Care, Aviation Services, Ata Handling, Sagat Handling, GH
Handling, oltre alle società di handling coinvolte nell’operazione di acquisto da parte della Cai». (AGI)
Red 181453 SET 08 NNN