Un aiuto per decollare: Lettera del Colombo alle imprese genovesi
Il direttore dell'aeroporto per contrastare la crisi: "I dati dei vostri voli per convincere le compagnie"
È Un po' una chiamata alle armi, un ultimo tentativo di assalto ai traffici del cielo, quello che i vertici dell'aeroporto Cristoforo Colombo di Genova rivolgono alle aziende ed imprese genovesi.
Di fronte ad una situazione quanto mai difficile dovuta al mancato riconoscimento di scalo strategico da parte del governo, e al continuo taglio del numero dei voli — ultimo caso quello della Turkish Airlines — il direttore del Colombo Paolo Sirigu, ha preso carta e penna per scrivere a tutte le aziende genovesi. Obiettivo raccogliere un bagaglio di dati e informazioni con i quali convincere le compagnie a non abbandonare le piste di Sestri Ponente ma piuttosto aumentare la loro rpesenza magari ottimizzandola in termini di orari, destinazioni, periodi.
«Per questo — scrive il direttore Sirigu — vi chiediamo di fornirci i vostri dati di traffico, il numero di biglietti acquistati nell'ultimo anno possibilmente diviso per destinazione indipendentemente dall'aeroporto di partenza, e di esprimere le vostre esigenze di viaggio, che raccoglieremo e sottoporremo alle compagnie aeree unitamente ai dati di traffico già in nostro possesso agendo di concerto con gli Enti locali per integrare queste informazioni con le cifre relative all'incoming e alle potenzialità del settore turistico e crocieristico».
Certo restano i dubbi che questa ricerca della clientela legata al business possa essere riduttiva considerato due fattori: la crisi e la riduzione delle risorse; il fatto che anche le grandi aziende chiedano oggi per i propri manager e dipendenti a voli low coast.
Altro discorso gli orizzonti sul fronte turistico.
Ma in questo momento il Colombo deve cercare di raccogliere le forze.
Infatti, scrive Sirigu: «Nell'ultimo periodo stiamo assistendo ad una graduale riduzione del servizio proprio da parte di queste compagnie aeree. L'ultimo segnale in ordine di tempo è la riduzione della frequenza del collegamento con Istanbul di Turkish Airlines, che passerà da 5 a 4 voli alla settimana a partire dalla fine di ottobre, per poi tornare a 5 voli alla settimana dalla prossima primavera». E in inverno passeranno da tre a due anche i collegamenti Air France per Parigi senza contare le defezioni recenti «dei voli verso altri hub come Zurigo e Madrid ma anche la diminuzione dell'attività del volo Genova-Mosca da parte di Siberia Airlines».
Lo scopo dell'appello rivolto agli imprenditori è quello di «aumentare le frequenze del volo per Parigi Charles de Gaulle, lo spostamento del volo British Airways per Londra da Gatwick a Heathrow, l'apertura di un collegamento Lufthansa con Francoforte, l'apertura da parte di Alitalia di un collegamento con Abu Dhabi, la riattivazione del collegamento con Madrid e quindi con Iberia per puntare al Sudamerica».Perché non resti solo un libro dei sogni il Colombo chiede aiuto alle imprese.
Il direttore dell'aeroporto per contrastare la crisi: "I dati dei vostri voli per convincere le compagnie"
È Un po' una chiamata alle armi, un ultimo tentativo di assalto ai traffici del cielo, quello che i vertici dell'aeroporto Cristoforo Colombo di Genova rivolgono alle aziende ed imprese genovesi.
Di fronte ad una situazione quanto mai difficile dovuta al mancato riconoscimento di scalo strategico da parte del governo, e al continuo taglio del numero dei voli — ultimo caso quello della Turkish Airlines — il direttore del Colombo Paolo Sirigu, ha preso carta e penna per scrivere a tutte le aziende genovesi. Obiettivo raccogliere un bagaglio di dati e informazioni con i quali convincere le compagnie a non abbandonare le piste di Sestri Ponente ma piuttosto aumentare la loro rpesenza magari ottimizzandola in termini di orari, destinazioni, periodi.
«Per questo — scrive il direttore Sirigu — vi chiediamo di fornirci i vostri dati di traffico, il numero di biglietti acquistati nell'ultimo anno possibilmente diviso per destinazione indipendentemente dall'aeroporto di partenza, e di esprimere le vostre esigenze di viaggio, che raccoglieremo e sottoporremo alle compagnie aeree unitamente ai dati di traffico già in nostro possesso agendo di concerto con gli Enti locali per integrare queste informazioni con le cifre relative all'incoming e alle potenzialità del settore turistico e crocieristico».
Certo restano i dubbi che questa ricerca della clientela legata al business possa essere riduttiva considerato due fattori: la crisi e la riduzione delle risorse; il fatto che anche le grandi aziende chiedano oggi per i propri manager e dipendenti a voli low coast.
Altro discorso gli orizzonti sul fronte turistico.
Ma in questo momento il Colombo deve cercare di raccogliere le forze.
Infatti, scrive Sirigu: «Nell'ultimo periodo stiamo assistendo ad una graduale riduzione del servizio proprio da parte di queste compagnie aeree. L'ultimo segnale in ordine di tempo è la riduzione della frequenza del collegamento con Istanbul di Turkish Airlines, che passerà da 5 a 4 voli alla settimana a partire dalla fine di ottobre, per poi tornare a 5 voli alla settimana dalla prossima primavera». E in inverno passeranno da tre a due anche i collegamenti Air France per Parigi senza contare le defezioni recenti «dei voli verso altri hub come Zurigo e Madrid ma anche la diminuzione dell'attività del volo Genova-Mosca da parte di Siberia Airlines».
Lo scopo dell'appello rivolto agli imprenditori è quello di «aumentare le frequenze del volo per Parigi Charles de Gaulle, lo spostamento del volo British Airways per Londra da Gatwick a Heathrow, l'apertura di un collegamento Lufthansa con Francoforte, l'apertura da parte di Alitalia di un collegamento con Abu Dhabi, la riattivazione del collegamento con Madrid e quindi con Iberia per puntare al Sudamerica».Perché non resti solo un libro dei sogni il Colombo chiede aiuto alle imprese.