Autorità ha avviato due istruttorie sulle società che gestiscono gli scali di Roma e Milano
"Tariffe care e poco trasparenti" l´Antitrust processa Adr e Sea
Aeroporti sotto accusa. Steward e hostess, orario più lungo
LUCIO CILLIS
ROMA - L´Antitrust apre due dossier su Aeroporti di Roma e Sea per abuso di posizione dominante nel mercato della gestione delle infrastrutture aeroportuali.
Le istruttorie nascono in seguito alle segnalazioni di Ibar, associazione che riunisce gli 80 vettori attivi in Italia, comprese le compagnie nazionali, e di diversi operatori del settore cargo che in varie occasioni hanno evidenziato abusi sulle tariffe praticate dai gestori per operare all´interno dei quattro scali di Fiumicino, Malpensa, Linate e Ciampino.
Le istruttorie, che dovranno chiudersi entro un anno, come spiega l´Autorità guidata da Antonio Catricalà, «riguardano i comportamenti delle due società aeroportuali a partire dal 2001», anno nel quale i gestori avrebbero dovuto appunto adeguarsi ad una specifica delibera del Cipe.
Aeroporti di Roma (Fiumicino e Ciampino) e Sea, (Malpensa e Linate), sono sul banco degli imputati per aver praticato tariffe non giustificate dai meccanismi previsti dalle norme, in un contesto che l´Antitrust non esita a definire di «monopolio legale», per la gestione e la «messa a disposizione delle infrastrutture» alle compagnie aree. In sostanza Adr e Sea avrebbero abusato di questa posizione dominante fino dal 2001 continuando ad applicare tariffe determinate in modo «unilaterale, non trasparente né verificabile, con l´obiettivo di realizzare una rendita di monopolio in misura eccedente rispetto alla normale remunerazione dei costi».
Le due società, avrebbero quindi deciso di attuare una politica dei prezzi non giustificata in quattro punti specifici: «Nell´utilizzo delle infrastrutture aeroportuali centralizzate; nella fornitura di carburante agli aeromobili - le royalties individuate dall´Enac nel settembre del 2006 sono inferiori di almeno un terzo rispetto a quelle applicate in passato - nell´accesso ai beni di uso comune per attività come il catering e la sicurezza, e nel caso di sub-concessione di spazi adibiti ad uso ufficio».
Adr e Sea, in base al principio della «speciale responsabilità del monopolista», avrebbero dovuto recepire le nuove regole per la determinazione delle tariffe. Ma i costi trasferiti sulle compagnie aeree risultano anche secondo uno studio di Assaeroporti, «notevolmente superiori, fino a 5 o 10 volte, rispetto a quelli riscontrati in altri Paesi europei».
L´Antitrust, fa anche i conti in tasca ai protagonisti del settore: «Nel 2004 i principali 31 gestori di 36 aeroporti italiani, hanno realizzato un fatturato complessivo di circa 1,9 miliardi di euro». Soltanto Aeroporti di Roma e Sea, le uniche società che in Italia amministrano degli scali con un traffico superiore ai dieci milioni di passeggeri l´anno, «hanno realizzato il 62,5 per cento del fatturato complessivo del Paese, pari a circa 1,17 miliardi di euro».
Accanto alle due istruttorie del Garante per la Concorrenza ed il Mercato, ieri l´Enac, l´ente di controllo sul trasporto aereo italiano, ha modificato le norme sui tempi di volo e di servizio del personale navigante, per ottemperare alla decisione dei giudici del Tar che nei mesi scorsi avevano accolto il ricorso di diversi vettori. La decisione dell´Enac non farà di certo piacere alle hostess visto che impone orari di lavoro per gli assistenti di volo differenziati o comunque più lunghi, nella media, rispetto a quelli rispettati oggi dai piloti.
(La Repubblica)
CIAO
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