ROMA — Non è tempo di fusione tra Alitalia e Air France-Klm. Per la compagnia italiana si prospetta invece un ulteriore round con i sindacati, cui verrebbero proposte nuove misure di contenimento dei costi.
Alla vigilia dell’incontro tra il premier Romano Prodi e il collega francese, Dominique de Vifiepin, previsto oggi a Roma, la compagnia francese ha bocciato l’ipotesi di un merger a breve: «La nostra posizione non è cambiata - ha detto Pierre-Henri Gourgeon, direttore generale esecutivo -. Ci sono un certo numero di termini e condizioni che si devono realizzare e che ancora non ci sono».
Tra queste, la privatizzazione e il risanamento di Alitalia. Il titolo che guadagnava il 2,46%, è sceso a -2,83%, chiudendo a -0,05%.
E di conti si parlerà il 12 settembre nel cda sulla semestrale.
Mentre Air France-Klm ha potuto annunciare un incremento dell’utile operativo (+84%) tale da rivedere al rialzo gli obiettivi per il prossimo esercizio, secondo voci di fonte industriale Alitalia invece veleggerebbe verso una perdita per ll 2006 di almeno 450 milioni.
Il risicato + 0,9% registrato dal traffico a luglio, mese in cui le compagnie in genere rifiatano, e il "leggero incremento dei proventi unitari", comunicato ieri dall’azienda, non bastano.
Ma l’amministratore di Alitalia, Giancarlo Cimoli, starebbe tentando il tutto e per tutto per evitare di correggere la previsione di utile per l’anno in corso. Durante l’estate, ad esempio, ha provato a vendere alcuni terreni alla Magliana, ma inutllmente.
Ecco dunque che entro alcune settimane sarà necessario approntare «ulteriori misure di implementazione del piano industriale». E quanto ha annunciato la compagnia, ricevendo ieri il placet del governo che "valuta positivamente" l’iniziativa di Cimoli e prepara l’emanazione di provvedimenti che completeranno il quadro regolamentare del trasporto aereo.
L’obiettivo dichiarato dall’esecutivo di «una ripartizione del valore equa tra i vari operatori» ha già fatto rizzare le orecchie ai gestoni aeroportuali che temono l’ennesima «tassa per Alitalia».
Quanto alle nuove misure previste da Cimoli, tra queste ci sarebbe la cessione di una parte delle attività di Alitalia Express (ll vettore regionale) a Volare, che assumerebbe un non meglio precisato ruolo di ramo "low cost" della compagnia.
L’amministratore, che avrebbe intavolato una trattativa con Airbus per il rinnovo di parte della flotta, potrebbe annunciare la sostituzione di un certo numero di MD80, o/e l’acquisto di 2-3 velivoli da piazzare sul lungo raggio.
In programma ci sarebbe inoltre la dismissione di quote pari all’80% del settori dell’Information Technology (a Eds), dell’amministrazione (a Accenture), del call-center (a Atesia).
Un’operazione prevista dal piano che finora non era mai stata portata a termine. Ma il punto che potrebbe far esplodere l’ennesimo conflitto con i sindacati sarebbe la richiesta di un aumento della produttività dei lavoratori, di volo e di terra.
Fonte: Corriere della Sera