Questa mattina, leggendo il sito de l’Opinione (uno storico ma piccolissimo quotidiano) ho trovato un articolo su Alitalia, in cui si dà una lettura originale del perché di questa cortesia di AF nei confronti del nuovo governo prossimo venturo: in sostanza si dice che forse a Parigi non tutti sono così entusiasti di comprarsi il nostro carrozzone…
Chissà chi è "Hush Hush"...
Alitalia, i sindacati francesi hanno fermato la trattativa
di Hush Hush
La dichiarazione del direttore generale dell’Air France sul fatto che la compagnia franco olandese vuole parlare con il governo che uscirà dalle urne del 13 aprile prima di comperarsi l’Alitalia, ha gettato nello sconforto più nero Prodi, Padoa Schioppa, Prato ,i piloti, gli assistenti di volo e Berlusconi, che sperava di non ritrovarsi oltre alla monnezza di Napoli pure ’sto crostone sulla schiena.
Il fatto, ma è STRETTAMENTE CONFIDENZIALE, origina da tre ragioni: la prima è che il titolo di Air France sta picchiando in giù da una settimana, segno che il mercato considera una pirlata la compera della compagnia aerea – si fa per dire - della Magliana;l a seconda ragione è che i sindacati dell’Air France, che hanno una voce tonante nel Consiglio di Sorveglianza della compagnia, hanno detto a Monsù Spinettà che ci sono delle cose, molte, da chiarire prima di accarrozzarsi alcune altre migliaia di dipendenti, e il riferimento specifico è a steward e hostess e ai piloti, che tutte le compagnie al mondo temono come Lord Voldemort Harry Potter a causa del loro corporativismo sindacale, che è poi una delle ragioni che ha affossato la Malpensa; infine Air France ha sentito dire che a Bruxelles i tedeschi di Lufthansa, ovvero il principale concorrente, stanno preparando i memorandum per la Commissione Europea con l’accusa a Parigi di violazione della concorrenza, di abuso di posizione dominante e di violazione della direttiva cosiddetta “cieli aperti”. E questa volta Bruxelles non potrebbe potuto far finta di niente essendo anche visivamente plastico sul mappamondo che Klm da nord con l’aereoporto di Schipol e Alitalia da sud con l’aereoporto di Roma Fiumicino, stringerebbero in una morsa mortale la compagnia tedesca. Il quadro, come si dice, è ora cambiato sul serio e non certo perché la Lega, Formigoni o la Moratti abbiano fatto un po’ di casino; fosse stato anzi per costoro, almeno i primi due, Alitalia sarebbe da tempo una filiale di Air France e ciao. La Moratti, sindaco di una città che fa buche da tutte le parti peggio della Roma Veltroniana – sarà per questo che i due vanno e sono sempre andati d’amore e d’accordo - avendo in mente solo la conquista dell’Expo del 2015, aveva assunto una posizione più da sommergibilista, nel senso che aveva evitato di far la voce grossa con l’Air France sperando, sotto sotto, di ottenere così i tre anni di moratoria per Malpensa.
Solo un azzecagarbugli come il presidente della Sea, il leghista Bonomi, era riuscito a fare l’ennesimo casino con la richiesta dei danni all’Alitalia, e si sa che per la Lega, Donna Prassede ha un debole da quando presiedeva la Rai che riempì di personaggi in nomen et contum Bossi che definire da Salone Margherita è veramente un complimento. L’impressione è che, passando la patata al nuovo governo, Air France stia attuando una sorta di ritirata silenziosa. In realtà l’unica ricetta per riportare Alitalia ad una parvenza di compagnia aerea sarebbe quella svizzera che subì Swissair. Un fallimento “dolce”, una forte riduzione del personale senza creare drammi e quindi la vendita, non la svendita, ad una forte compagnia aerea inserita in un grande network di alleanze internazionali. In tre anni, e dopo essere stata acquistata dalla Lufthansa, Swissair che ora si chiama Swiss Air Lines, ha riportato i bilanci al nero stabile, ha rivitalizzato l’aereoporto di Zurigo, ha ampliato le rotte e si è rimessa ad assumere personale, vincendo per due anni consecutivi l’Award come migliore compagnia aerea europea e del mondo, secondo i passeggeri, cioè quelli che pagano il biglietto, il mercato insomma. Italiano? Francese? No,SVIZZERO, ma non diciamolo a nessuno, resti tutto STRETTAMENTE CONFIDENZIALE, altrimenti sai che mal di testa per il futuro capo del governo.
L'articolo originale è qui.
Chissà chi è "Hush Hush"...
Alitalia, i sindacati francesi hanno fermato la trattativa
di Hush Hush
La dichiarazione del direttore generale dell’Air France sul fatto che la compagnia franco olandese vuole parlare con il governo che uscirà dalle urne del 13 aprile prima di comperarsi l’Alitalia, ha gettato nello sconforto più nero Prodi, Padoa Schioppa, Prato ,i piloti, gli assistenti di volo e Berlusconi, che sperava di non ritrovarsi oltre alla monnezza di Napoli pure ’sto crostone sulla schiena.
Il fatto, ma è STRETTAMENTE CONFIDENZIALE, origina da tre ragioni: la prima è che il titolo di Air France sta picchiando in giù da una settimana, segno che il mercato considera una pirlata la compera della compagnia aerea – si fa per dire - della Magliana;l a seconda ragione è che i sindacati dell’Air France, che hanno una voce tonante nel Consiglio di Sorveglianza della compagnia, hanno detto a Monsù Spinettà che ci sono delle cose, molte, da chiarire prima di accarrozzarsi alcune altre migliaia di dipendenti, e il riferimento specifico è a steward e hostess e ai piloti, che tutte le compagnie al mondo temono come Lord Voldemort Harry Potter a causa del loro corporativismo sindacale, che è poi una delle ragioni che ha affossato la Malpensa; infine Air France ha sentito dire che a Bruxelles i tedeschi di Lufthansa, ovvero il principale concorrente, stanno preparando i memorandum per la Commissione Europea con l’accusa a Parigi di violazione della concorrenza, di abuso di posizione dominante e di violazione della direttiva cosiddetta “cieli aperti”. E questa volta Bruxelles non potrebbe potuto far finta di niente essendo anche visivamente plastico sul mappamondo che Klm da nord con l’aereoporto di Schipol e Alitalia da sud con l’aereoporto di Roma Fiumicino, stringerebbero in una morsa mortale la compagnia tedesca. Il quadro, come si dice, è ora cambiato sul serio e non certo perché la Lega, Formigoni o la Moratti abbiano fatto un po’ di casino; fosse stato anzi per costoro, almeno i primi due, Alitalia sarebbe da tempo una filiale di Air France e ciao. La Moratti, sindaco di una città che fa buche da tutte le parti peggio della Roma Veltroniana – sarà per questo che i due vanno e sono sempre andati d’amore e d’accordo - avendo in mente solo la conquista dell’Expo del 2015, aveva assunto una posizione più da sommergibilista, nel senso che aveva evitato di far la voce grossa con l’Air France sperando, sotto sotto, di ottenere così i tre anni di moratoria per Malpensa.
Solo un azzecagarbugli come il presidente della Sea, il leghista Bonomi, era riuscito a fare l’ennesimo casino con la richiesta dei danni all’Alitalia, e si sa che per la Lega, Donna Prassede ha un debole da quando presiedeva la Rai che riempì di personaggi in nomen et contum Bossi che definire da Salone Margherita è veramente un complimento. L’impressione è che, passando la patata al nuovo governo, Air France stia attuando una sorta di ritirata silenziosa. In realtà l’unica ricetta per riportare Alitalia ad una parvenza di compagnia aerea sarebbe quella svizzera che subì Swissair. Un fallimento “dolce”, una forte riduzione del personale senza creare drammi e quindi la vendita, non la svendita, ad una forte compagnia aerea inserita in un grande network di alleanze internazionali. In tre anni, e dopo essere stata acquistata dalla Lufthansa, Swissair che ora si chiama Swiss Air Lines, ha riportato i bilanci al nero stabile, ha rivitalizzato l’aereoporto di Zurigo, ha ampliato le rotte e si è rimessa ad assumere personale, vincendo per due anni consecutivi l’Award come migliore compagnia aerea europea e del mondo, secondo i passeggeri, cioè quelli che pagano il biglietto, il mercato insomma. Italiano? Francese? No,SVIZZERO, ma non diciamolo a nessuno, resti tutto STRETTAMENTE CONFIDENZIALE, altrimenti sai che mal di testa per il futuro capo del governo.
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