Via ai lavori del nuovo aeroporto di Pantelleria
di Nicoletta Cottone
Poliedri di cristallo assicureranno la luce naturale al nuovo aeroporto e saranno lenti d'ingrandimento delle coste e del mare dell'isola dei dammusi. Giardini panteschi avvolgeranno i servizi di ristoro, scavi di pietra saranno fonti di luce interna a protezione del verde degli alberi, scale fisse e mobili per giungere ai gates disegneranno una simbolica colata lavica. Sì è svolta oggi la posa della prima pietra del nuovo aeroporto di Pantelleria, un progetto da 42,4 milioni di euro, di cui 22 solo per l'aerostazione, da realizzare con fondi nazionali e con il contributo dei fondi Pon della Comunità europea, presenti il ministro della Giustizia Angelino Alfano, il vice ministro del Lavoro Ferruccio Fazio e il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi, ospiti del presidente dell'Enac Vito Riggio e del direttore generale dell'Enac Alessio Quaranta. Per il ministro della giustizia, Angelino Alfano, la posa della prima pietra per la costruzione della nuova aerostazione di Pantelleria è «la prova che in Sicilia si possono fare infrastrutture che servono allo sviluppo economico e al turismo in tempi rapidi e senza
infiltrazioni mafiose e con gare trasparenti utilizzando i fondi europei».
Semaforo verde, dunque, al progetto del nuovo aeroporto di Pantelleria, che dovrebbe essere realizzato in 2 anni: oltre alla nuova aerostazione, anche la costruzione di un nuovo piazzale di sosta per gli aeromobili, l'adeguamento delle piste di volo, la riqualificazione delle aree terminali. Tutto in linea con l'origine vulcanica dell'isola, nel rispetto delle geometrie irregolari dei terrazzamenti, a partire dalla rotatoria che porta al check-in, che evoca l'immagine di un cratere. L'edificio è anche ad alta tecnologia: l'aeroporto avrà sistemi di autoproduzione di energia elettrica tramite pannelli fotovoltaici di seconda generazione, che trasformeranno la struttura in un faro luminescente di notte e opalescente di giorno. Previsti anche scambiatori geotermici e trattamento delle acque reflue con tecnologia di fitodepurazione. "Questo aeroporto – ha sottolineato il presidente dell'Enac Vito Riggio – diventerà un modello di scalo ecologico, capace di autoprodurre tutta l'energia di cui avrà bisogno e addirittura di rivedere il surplus, attraverso l'uso delle risorse naturali". In più il nuovo terminal sarà anche rigorosamente antisismico.
Il progetto della nuova aerostazione dell'isola dei dammusi, visibile sul sito del Sole 24 Ore, nato da un'idea di Flavio Albanese, vinto dalla società Erregi e appaltato alla società Maltauro, accompagna le geometrie irregolari dei terrazzamenti dell'isola vulcanica, ultimo spicchio d'Italia che dista 70 chilometri dalla Tunisia e 110 dalla Sicilia. Previsto l'ampliamento dell'aerostazione, la sistemazione delle aree terminali, l'adeguamento e il potenziamento della rete idrica, la realizzazione di sistemi di video sorveglianza per un totale di 22,1 milioni di euro. A questi si sommano i costi dei lavori in corso per i lavori di adeguamento delle infrastrutture di volo e aggiornamento Icao (5,2 milioni), l'intervento, già realizzato, di ampliamento dei piazzali (costo 5,1 milioni), l'adeguamento Resa per pista di volo, in corso di affidamento, per 10 milioni di euro.
L'isola è celebre per i suoi dammusi, ma anche per il passito dalle uve zibibbo, i capperi, il mare limpido, le grotte naturali, le fonti termali sottomarine, il laghetto di origine vulcanica "specchio di Venere", dove si narra si specchiasse la Dea Venere, con le sue acque termali e i suoi fanghi sulfurei.
L'aerostazione esistente, che ospiterà a regime fino a 300mila passeggeri l'anno, sarà ampliata da 1.500 a 8mila metri quadrati senza creare volumi esterni, agendo sotto terra, realizzando una sorta di cratere nel terreno, guidato da simboliche colate laviche di cui l'isola è piena, con viti, ulivi e palme inseriti un po' dovunque. Il volume attuale dell'aerostazione sarà svuotato e reso trasparente, con l'intento di rappresentare l'abbraccio del sole al turista in arrivo. Il piano interrato, con muri di pietra lavica scura e volte candide, sarà pieno di prese di luce filtrate attraverso il cratere e il giardino pantesco. «Un luogo – ha spiegato l'ideatore Flavio Albanese al Sole 24 Ore.com – che rimandi alla memoria dell'ombra del dammuso e delle stanze dello scirocco, fresco riparo dall'arsura e dall'abbacinante sole del Sud». Un totem installato nella vecchia aerostazione illustrerà ai passeggeri, per i prossimi 2 anni, i lavori in corso.
foto e video su www.ilsole24ore.com
di Nicoletta Cottone
Poliedri di cristallo assicureranno la luce naturale al nuovo aeroporto e saranno lenti d'ingrandimento delle coste e del mare dell'isola dei dammusi. Giardini panteschi avvolgeranno i servizi di ristoro, scavi di pietra saranno fonti di luce interna a protezione del verde degli alberi, scale fisse e mobili per giungere ai gates disegneranno una simbolica colata lavica. Sì è svolta oggi la posa della prima pietra del nuovo aeroporto di Pantelleria, un progetto da 42,4 milioni di euro, di cui 22 solo per l'aerostazione, da realizzare con fondi nazionali e con il contributo dei fondi Pon della Comunità europea, presenti il ministro della Giustizia Angelino Alfano, il vice ministro del Lavoro Ferruccio Fazio e il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi, ospiti del presidente dell'Enac Vito Riggio e del direttore generale dell'Enac Alessio Quaranta. Per il ministro della giustizia, Angelino Alfano, la posa della prima pietra per la costruzione della nuova aerostazione di Pantelleria è «la prova che in Sicilia si possono fare infrastrutture che servono allo sviluppo economico e al turismo in tempi rapidi e senza
infiltrazioni mafiose e con gare trasparenti utilizzando i fondi europei».
Semaforo verde, dunque, al progetto del nuovo aeroporto di Pantelleria, che dovrebbe essere realizzato in 2 anni: oltre alla nuova aerostazione, anche la costruzione di un nuovo piazzale di sosta per gli aeromobili, l'adeguamento delle piste di volo, la riqualificazione delle aree terminali. Tutto in linea con l'origine vulcanica dell'isola, nel rispetto delle geometrie irregolari dei terrazzamenti, a partire dalla rotatoria che porta al check-in, che evoca l'immagine di un cratere. L'edificio è anche ad alta tecnologia: l'aeroporto avrà sistemi di autoproduzione di energia elettrica tramite pannelli fotovoltaici di seconda generazione, che trasformeranno la struttura in un faro luminescente di notte e opalescente di giorno. Previsti anche scambiatori geotermici e trattamento delle acque reflue con tecnologia di fitodepurazione. "Questo aeroporto – ha sottolineato il presidente dell'Enac Vito Riggio – diventerà un modello di scalo ecologico, capace di autoprodurre tutta l'energia di cui avrà bisogno e addirittura di rivedere il surplus, attraverso l'uso delle risorse naturali". In più il nuovo terminal sarà anche rigorosamente antisismico.
Il progetto della nuova aerostazione dell'isola dei dammusi, visibile sul sito del Sole 24 Ore, nato da un'idea di Flavio Albanese, vinto dalla società Erregi e appaltato alla società Maltauro, accompagna le geometrie irregolari dei terrazzamenti dell'isola vulcanica, ultimo spicchio d'Italia che dista 70 chilometri dalla Tunisia e 110 dalla Sicilia. Previsto l'ampliamento dell'aerostazione, la sistemazione delle aree terminali, l'adeguamento e il potenziamento della rete idrica, la realizzazione di sistemi di video sorveglianza per un totale di 22,1 milioni di euro. A questi si sommano i costi dei lavori in corso per i lavori di adeguamento delle infrastrutture di volo e aggiornamento Icao (5,2 milioni), l'intervento, già realizzato, di ampliamento dei piazzali (costo 5,1 milioni), l'adeguamento Resa per pista di volo, in corso di affidamento, per 10 milioni di euro.
L'isola è celebre per i suoi dammusi, ma anche per il passito dalle uve zibibbo, i capperi, il mare limpido, le grotte naturali, le fonti termali sottomarine, il laghetto di origine vulcanica "specchio di Venere", dove si narra si specchiasse la Dea Venere, con le sue acque termali e i suoi fanghi sulfurei.
L'aerostazione esistente, che ospiterà a regime fino a 300mila passeggeri l'anno, sarà ampliata da 1.500 a 8mila metri quadrati senza creare volumi esterni, agendo sotto terra, realizzando una sorta di cratere nel terreno, guidato da simboliche colate laviche di cui l'isola è piena, con viti, ulivi e palme inseriti un po' dovunque. Il volume attuale dell'aerostazione sarà svuotato e reso trasparente, con l'intento di rappresentare l'abbraccio del sole al turista in arrivo. Il piano interrato, con muri di pietra lavica scura e volte candide, sarà pieno di prese di luce filtrate attraverso il cratere e il giardino pantesco. «Un luogo – ha spiegato l'ideatore Flavio Albanese al Sole 24 Ore.com – che rimandi alla memoria dell'ombra del dammuso e delle stanze dello scirocco, fresco riparo dall'arsura e dall'abbacinante sole del Sud». Un totem installato nella vecchia aerostazione illustrerà ai passeggeri, per i prossimi 2 anni, i lavori in corso.
foto e video su www.ilsole24ore.com