Airone fallita?


rommel81

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1 Gennaio 2008
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roma, Lazio.
Alla fine vale sempre la pena tirare le somme:
- L'operazione CAI ha fuso due compagnie, o meglio ne ha comprata una e presi degli asset da un'altra, ma tante voci che si rincorrevano erano vere o no?
Oggi sul sole 24 ore c'è un articolo riguardante il saluto di Sabelli ai nuovi dipendenti, dove con condore si dice che tra le due quella capace di essere efficiente e di avere vero spirito imprenditoriale è AP.
Quest'ultima e i suoi dipendenti sono stati messi al riparo da uragani e fallimenti.
E' stata pagata 315 mln di euro.
E da un piccola analisi delle operative di ieri e oggi vi posso dire che i voli operati con nominativo az hanno LF bassissimi.
Ma non si diceva che un anno fa non facevano entrare in albergo gli equipaggi ap?
Questo post non è solo una provocazione, ma anche una constatazione visto che non solo sul sito di AC, ma anche per i corridoi di FCO si continuano a sentire voci sul fatto che è stato fatto tutto per savare AP e basta, ma alla fine i dati TUTTI continuano a smentire i soliti ignoti.
 
AP era (e in CAI tuttora) fortemente indebitata a causa dell'esborso per l'acquisto dei nuovi airbus. Si può dire che BancaIntesa abbia spinto SB a considerare l'ex compagnia di Toto fondamentale per il rilancio di AZ essendo fortemente esposta. Una maniera per salvarsi il c@@@ insomma.

Probabilmente avessero venduto AZ ad AF ad Aprile, Toto si sarebbe trovato in forte difficoltà, questo lo possiamo dire. Ma col senno di poi possiamo anche ipotizzare che l'aviolinea avrebbe fatto gola a Lufthansa, che (LHI dimostra) brama dalla voglia di entrare nel mercato interno italiano.
 
Ma come avrebbe fatto, come da proposta originaria, AP a comprare AZ? Va bene i soci finanziari, ma se la situazione è quella che descrivete sarebbe stato un suicidio.
 
Ma come avrebbe fatto, come da proposta originaria, AP a comprare AZ? Va bene i soci finanziari, ma se la situazione è quella che descrivete sarebbe stato un suicidio.

La situazione è quella che descrive qualcuno per sentito dire ma non c'è nulla di ufficiale in merito alla situazione di AP che a tutt'oggi risulta essere una compagnia sana e non fallita come AZ. Le chiacchiere stanno a zero, queste insinuazioni da parte di gente che crede di sapere di economia e che interviene senza uno straccio di prova sono, secondo me , inutili.
 
Alla fine vale sempre la pena tirare le somme:
- L'operazione CAI ha fuso due compagnie, o meglio ne ha comprata una e presi degli asset da un'altra, ma tante voci che si rincorrevano erano vere o no?
Oggi sul sole 24 ore c'è un articolo riguardante il saluto di Sabelli ai nuovi dipendenti, dove con condore si dice che tra le due quella capace di essere efficiente e di avere vero spirito imprenditoriale è AP.
Quest'ultima e i suoi dipendenti sono stati messi al riparo da uragani e fallimenti.
E' stata pagata 315 mln di euro.
E da un piccola analisi delle operative di ieri e oggi vi posso dire che i voli operati con nominativo az hanno LF bassissimi.
Ma non si diceva che un anno fa non facevano entrare in albergo gli equipaggi ap?
Questo post non è solo una provocazione, ma anche una constatazione visto che non solo sul sito di AC, ma anche per i corridoi di FCO si continuano a sentire voci sul fatto che è stato fatto tutto per savare AP e basta, ma alla fine i dati TUTTI continuano a smentire i soliti ignoti.

Riesci a postare l'articolo?, sarebbe interessante portarlo a conoscenza di tutti e soprattutto dei dip AP.
 
Gentili Colleghi,

oggi, a conclusione di una lunga, delicata e complessa fase di preparazione, il Progetto Fenice –
CAI per il rilancio di Alitalia, ha lasciato, finalmente, il posto alla nascita di una Compagnia aerea
nuova, profondamente ridisegnata, italiana, privata e che integra le attività della vecchia Alitalia e
di Air One.

Una radicale discontinuità verso il passato con l’avverarsi di condizioni inedite per la realizzazione
di un Piano Industriale certamente impegnativo ma realistico e, quindi, possibile:
- il controllo nelle mani di imprenditori italiani con attitudine al rischio e attenzione al ritorno
del loro investimento;

- un management libero da condizionamenti;
- una strategia di prodotto, servizio e marketing fortemente orientata al mercato, alla struttura
della domanda e alle esigenze dei Clienti;
- una flotta più moderna, omogenea e meglio utilizzata;
- un modello operativo focalizzato sul core business, correttamente dimensionato ed
efficiente;
- una riconquistata leadership sul mercato domestico;
- una partnership industriale solida e prestigiosa;
L’ottenimento di queste condizioni – che rappresentano un’opportunità unica, forse irripetibile –
hanno provocato opposizioni dure, prevedibili, ma solo parzialmente legittime e che hanno
determinato ulteriori difficoltà (tensioni sociali, disagi per l’intero Paese, penalizzazione della già
difficile situazione dell’Azienda, ecc.)

Anche il sacrificio sul piano sociale, frutto di problemi mai risolti nel passato, ha trovato una
attenuazione importante attraverso l’adozione di strumenti straordinari e senza precedenti, messi al
servizio dell’operazione.

Ma le opposizioni ed i sacrifici erano - e sono - un prezzo da pagare per la rimozione degli
ostacoli che hanno impedito, e che avrebbero impedito, il reale, completo e sostenibile rilancio
dell’Azienda. E’ stato, pertanto, necessario mantenere le coerenze del Progetto – rimasto intatto
nella sua struttura iniziale - resistere ai compromessi facili, sfidare la impopolarità e difendere le
scelte anche più dolorose e difficili.

Ora tocca a noi ed io mi accingo a iniziare il mio lavoro con voi avvertendo la grandissima
responsabilità e, al tempo stesso, il grande onore di essere stato chiamato a guidare un Progetto ed
un Gruppo così importanti.

L’Alitalia, nonostante tutto, deve essere orgogliosa delle proprie tradizioni e del ruolo centrale sia
nella vita e nello sviluppo del Paese che nella mente e nel cuore degli italiani.
Air One, dal canto suo, vede riconosciute le indubbie caratteristiche imprenditoriali di capacità
competitiva e di cultura dell’efficienza.

Potremo fare affidamento su questi valori, integrandoli e combinandoli al meglio e fare leva sulle
competenze e l’esperienza del management; sul valore universalmente riconosciuto dei nostri piloti;
sulla professionalità degli assistenti di volo e dei tecnici; su un brand quasi indistruttibile; e su una
formidabile aspettativa del mercato.

Personalmente mi guideranno i valori professionali ed etici che ho consolidato nelle mie esperienze
di lavoro e che appartengono da sempre alle mie regole e al mio stile manageriale:
- non deludere gli azionisti.

Solo una gestione economico- finanziaria sana e positiva consentirà di costruire un’Azienda
forte, di consolidarla, di generare reddito e, quindi, di garantire l’indipendenza e la
sostenibilità nel lungo termine;
- soddisfare i clienti.

Solo la costante e spasmodica attenzione al Cliente, sia nelle priorità del management che
nei processi operativi e di marketing, ci permetterà di riguadagnare la tolleranza, la simpatia
e, soprattutto, col tempo, il rispetto di tutti;.
- valorizzare le persone in Azienda.

Tutti voi dovete avere l’orgoglio di essere stati scelti per dare vita ad un’Azienda nuova e
guardare al futuro con la voglia e la determinazione di farcela e di avere il successo,
personale ed aziendale, che da troppo tempo inseguite.

Ci dovremo adoperare per convincere i contrari, conquistare gli scettici, ricostruire il senso
di appartenenza ed assecondare la voglia di riscatto di tutti.

Solo in questo modo daremo anche una speranza ed una prospettiva a chi oggi non fa parte
del nostro Progetto.

Conto di avere presto la opportunità di incontrare e conoscere la maggior parte possibile di voi.
Intanto, per qualsiasi suggerimento o vostre riflessioni, il mio indirizzo e-mail è
r.sabelli@alitalia.itQuesto indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

Mi impegnerò per essere sempre all’altezza del compito.

Una forte stretta di mano a tutti e buon lavoro

Rocco Sabelli