Aeroporto Verona


Una concessione può essere revocata?
Cosa si aspetta a prender questa gente a pedate...?
100 lavoratori a casa, ed un anno fa un milione di euro di caparra per acquisire dei terreni, di dubbia utilità e di ancor più dubbia provenienza..
E poi ci lamentiamo Dell antipolitica...
 
La società voleva fare un nuovo parcheggio nell'area che un tempo il piano aeroportuale riservava all'ampliamento del piazzale air side. In realtà un modo per succhiare soldi pubblici da parte di qualche ... amico dei politici.
 
Quante ne combinerà ancora la Catullo per poter tornare in bilancio senza peraltro riuscirci?
Ma non sarebbe più semplice chiudere/vendere Montichiari x rientrare dal passivo? Oppure è ancora in vigore la paura del vicino lombardo padrone del suo scalo?
 
[h=1]euroLot Adds Verona and Salzburg Service in W12[/h] by JL
Update at 0920GMT 27DEC12

euroLot since 08DEC12 has introduced new service to Verona and Salzburg, which are operating on seasonal basis. Last flight for Winter 2012/13 season is scheduled on 30MAR13.
Krakow – Verona
K2461 KRK0700 – 0850VRN DH4 6
K2464 VRN1440 – 1630KRK DH4 6
Poznan – Verona
K2463 POZ1200 – 1410VRN DH4 6
K2462 VRN0920 – 1130POZ DH4 6
Warsaw – Gdansk – Salzburg
K2591 WAW1040 – 1140GDN1210 – 1425SZG DH4 6
K2592 SZG1505 – 1720GDN1745 – 1845WAW DH4 6
 
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http://www.aviazionecivile.org/vb/s...i-ski-flights-da-Poznan-e-Cracovia-per-Verona ;)
 
Dal sito LARENA.IT
Si terrà venerdì 5 luglio l'assemblea dei soci dell'aeroporto Valerio Catullo: la convocazione è stata decisa dall'ultimo consiglio di amministrazione che ha indicato la prima convocazione per il 30 giugno e la seconda appunto per il primo venerdì di luglio. L'assemblea si terrà nella sede dell'aeroporto, come è ormai tradizione della nuova gestione che ha abbandonato, visti i bilanci, le costose location in lussuosi alberghi. All'ordine del giorno ci sarà innanzi tutto, ma non solo, l'approvazione del bilancio 2012 che chiuderà con segno negativo e che non potrà ancora contenere gli effetti positivi delle criticità superate nella seconda parte dell'anno. In particolare, nell'ultima parte del 2012 è stato risolto il contratto capestro con Ryanair, è stata liquidata Avio handling e poi a inizio 2013 è arrivata la concessione per Montichiari. Tutto questo se ancora non si vedrà nel bilancio che chiuderà con una perdita attorno ai 13 milioni (con il beneficio di poste straordinarie positive di 5 milioni, altrimenti la gestione caratteristica chiuderebbe con un passivo attorno ai 18 milioni) consente comunque alla società guidata da Paolo Arena di superare la fase critica e preparare un nuovo piano industriale. Un piano che viene perfezionato in questi giorni e che sarà presentato ai soci tenendo conto della nuova concessione per lo scalo di Montichiari e dell'obiettivo di ripiano e riequilibrio finanziario della società che vedrà lo scalo bresciano sempre più votato al cargo per il Nord Italia e il Catullo focalizzato sui passeggeri nonostante la crisi. Proprio oggi a Montichiari la Catullo presenta l'accordo internazionale con Vector Aviation per i voli cargo.Crisi che si sta facendo sentire molto sulle compagnie aeree al punto che la flessione è attorno al 20% e le previsioni, secondo il dg Carmine Basetti, vedrebbero un Catullo sotto i 3 milioni di passeggeri nel 2013: «Nel 2012», ha detto, «abbiamo movimentato 3,1 milioni di passeggeri e nel2013 pensiamo di chiudere a 2,9 milioni ma sappiamo che abbiamo tra le mani una struttura che può arrivare fino a 6 milioni». L'altro punto molto delicato che sarà all'esame dei soci sarà la decisione sull'azione di responsabilità nei confronti dei precedenti amministratori della società: un'azione civile che il consiglio di amministrazione avrebbe già deciso nei confronti dell'ex presidente Fabio Bortolazzi e dell'ex direttore generale Massimo Soppani alla luce dell'inchiesta giudiziaria avviata dalla Procura per l'eventuale malagestione, ma dal punto di vista civilistico l'azione di responsabilità deve coinvolgere anche il consiglio di amministrazione di allora. Un passaggio che compete all'assemblea dei soci che il 5 luglio si dovranno esprimere se vogliono provare a recuperare eventuali risarcimenti.
 
Sarebbe interessante sapere come si "e' risolto il contratto capestro con Ryanair", visto che le ultime notizie lo davano a percorrere vie giudiziarie.
ad esser precisi, poi , e' bene ricordare che non si tratta di un "contratto capestro" , visto che e' stato sollecitato dalla allora gestione della Catullo, che ha ritenuto di chiedere a Ryanair di cessare di servire Brescia, dove pagava 6 euro circa di contributo, per trasferirsi a Verona , pagandone ben 17.
sfido chiunque a rifiutare una proposta simile.
e' bene anche ricordare che notizie di stampa riportano questa mossa da geni del marketing, volta a far crescere i volumi di traffico, intimamente legata a speculazioni immobiliari su terreni contigui all aeroporto di Verona acquisiti a prezzi folli dalla stessa Catullo ed adibiti a parcheggio
Se si perde di vista questa traccia, non si ha un quadro completo della vicenda.
peraltro, risulta strano il silenzio relativo all' attività dell autorità giudiziaria, visto che, se fossero provate le notizie che, seppur frammentate, sono state riportate sulla stampa, ci sarebbe materia per un bel terremoto, altro che "provare a recuperare eventuali risarcimenti"..
in Italia purtroppo paga sempre Pantalone
 
Sarebbe interessante sapere come si "e' risolto il contratto capestro con Ryanair", visto che le ultime notizie lo davano a percorrere vie giudiziarie.
ad esser precisi, poi , e' bene ricordare che non si tratta di un "contratto capestro" , visto che e' stato sollecitato dalla allora gestione della Catullo, che ha ritenuto di chiedere a Ryanair di cessare di servire Brescia, dove pagava 6 euro circa di contributo, per trasferirsi a Verona , pagandone ben 17.
sfido chiunque a rifiutare una proposta simile.
e' bene anche ricordare che notizie di stampa riportano questa mossa da geni del marketing, volta a far crescere i volumi di traffico, intimamente legata a speculazioni immobiliari su terreni contigui all aeroporto di Verona acquisiti a prezzi folli dalla stessa Catullo ed adibiti a parcheggio
Se si perde di vista questa traccia, non si ha un quadro completo della vicenda.
peraltro, risulta strano il silenzio relativo all' attività dell autorità giudiziaria, visto che, se fossero provate le notizie che, seppur frammentate, sono state riportate sulla stampa, ci sarebbe materia per un bel terremoto, altro che "provare a recuperare eventuali risarcimenti"..
in Italia purtroppo paga sempre Pantalone

ed anche il 2013 ha una previsione di rosso a quanto si vocifera
 
DA L'ARENA
Riparte il risiko degli aeroporti del Nord con l'obiettivo di creare un grande network da Torino a Venezia, passando da Milano che potrebbe comprendere anche Brescia e Verona, rivoluzionando quella proposta di piano nazionale degli aeroporti che il ministro Corrado Passera aveva diffuso poco prima che cadesse il governo Monti e che ora il nuovo governo Letta vuole rivedere. Tutto questo mentre è già partito il conto alla rovescia per l'assemblea dei soci della Catullo spa che si terrà venerdì 5 luglio in sede e che all'ordine del giorno vede tre punti molto delicati. Il primo è l'approvazione del bilancio 2012 che accusa una perdita, nel consolidato, di circa 10,8 milioni di euro, in riduzione rispetto a quello precedente, ma grazie a poste straordinarie positive. Nel 2013 comunque dovrebbero sentirsi i benefici delle azioni messe in pratica negli ultimi mesi del 2012, come l'attivazione cargo dello scalo di Montichiari, anche se però il calo dei passeggeri al Catullo si fa sentire e la proiezione a fine 2013 sarebbe sotto i 3 milioni di unità. Legato a questo aspetto di bilancio ci sarà la presentazione del nuovo piano industriale, ricalibrato appunto dopo l'attivazione dei cargo a Montichiari e i contratti firmati con la compagnia del Vietnam per voli regolari: in questo senso l'altro giorno il viceministro degli Esteri, Bruno Archi, ed il viceministro dei Trasporti della Repubblica Socialista del Vietnam, Pham Quy Tieu, hanno firmato alla Farnesina un Accordo sui servizi di trasporto aereo che regolamenterà i servizi di trasporto aereo (passeggeri, merce e posta) tra l'Italia e il Vietnam, delineando il quadro giuridico generale nel cui ambito si svilupperanno le relazioni aeronautiche bilaterali. Sotto il profilo operativo, sarà possibile per i vettori di entrambi i Paesi poter operare fino a 7 voli settimanali tra Italia e Vietnam con la possibilità, per ambo le parti, di poter designare più compagnie aeree sugli scali di Hanoi, Ho Chi Min City e un terzo scalo a scelta in Vietnam, e Roma, Milano ed un terzo scalo a scelta in Italia, che sarà appunto Montichiari. L'altro punto molto delicato all'ordine del giorno sarà la decisione di dare o meno il via libera all'azione di responsabilità civile nei confronti dei precedenti amministratori, dall'ex presidente Fabio Bortolazzi all'ex dg Massimo Soppani fino a tutto il cda, per i presunti danni arrecati al bilancio della società aeroportuale che si è ritrovata con un buco da 20 milioni di euro. La questione è all'attenzione dei soci, che sono appunto coloro che avevano nominato i consiglieri di amministrazione e il presidente, per capire che cosa fare alla luce anche dell'inchiesta della Procura della Repubblica che sta indagando con la Guardia di Finanza sulla presunta malagestione con l'iscrizione nel registro degli indagati di almeno un paio di persone tra cui appunto Bortolazzi. Ieri pomeriggio si è svolta una prima riunione tecnico-informativa tra i rappresentanti della Catullo spa e i rappresentanti dei soci per capire come affrontare la situazione: da un lato si vorrebbe scegliere una linea prudenziale in attesa di capire le mosse della magistratura sul piano penale, in modo che siano accertate e definite le responsabilità dei singoli. È però anche vero che erano stati gli stessi amministratori della precedente gestione ad andare su La7 per rilasciare dichiarazioni nelle quali spiegavano l'esistenza di un «sistema», per esempio sulle assunzioni, poco chiaro. E alla luce di queste dichiarazioni l'inchiesta giudiziaria ha preso nuovo vigore e chi amministra ora lo scalo non può non agire e lasciar correre. Si tratta dunque di passaggi molto delicati che avvengono proprio mentre a livello nazionale, tra le dichiarazioni del ministro Lupi e il cambio della guardia al vertice della Sea ritorna con forza l'ipotesi di un sistema aeroportuale del Nord. Dice infatti il nuovo ministro che «il piano aeroporti del precedente governo è un buon lavoro, ma deve essere rivisto alla luce dei nuovi scenari e con un nuovo modo di interloquire con i soggetti interessati». Il che significa che verrà rivisto: «La Conferenza Stato-Regioni - ha sottolineato Lupi - dovrebbe vidimare un percorso già condiviso: bisogna fare una sintesi prima e poi assumersi le responsabilità». E a proposito di Regioni, il governatore della Lombardia e capo della Lega, Roberto Maroni, in occasione dell'arrivo di Pietro Modiano alla guida di Sea ha sottolineato che «ora serve il riassetto del sistema aeroportuale del Nord Italia», auspicando che il nuovo capo azienda Sea «sia sensibile» a questo tema perchè «bisogna superare il conflitto tra Malpensa e Linate e pensare alla loro integrazione con Bergamo, Brescia, Verona, Torino e anche Venezia». Il progetto del governatore lombardo è condiviso dal Comune di Milano, azionista di Sea con il 54,8% e da F2I, che detiene circa il 44%. «È assolutamente positiva l'idea di creare delle sinergie», commenta il capo di gabinetto del sindaco, Maurizio Baruffi. Sulla stessa linea l'ad di F2I, Vito Gamberale, interessato a collaborare e a confrontarsi sul progetto. «Un progetto di sicuro sfidante e importante per il quale come F2I saremmo molto interessati a confrontarci», ha detto Gamberale riferendosi a Maroni. «È un concetto molto vicino al network che stiamo costruendo - ha spiegato Gamberale -. Noi siamo azionisti di maggioranza degli aeroporti di Torino, azionisti di rilevanza di Sea, che a sua volta è azionista rilevante di Bergamo, abbiamo partecipato alla privatizzazione di Genova e Venezia chiuderebbe l'arco». Con Gamberale però a Verona non risultano nuovi incontri, mentre è confermato che sono in corso dialoghi con Enrico Marchi della Save di Venezia, oltre che con alcuni fondi asiatici d'investimento. M.B.
 
Verona, fuga dal Catullo dei soci veronesi e intanto i 90 lavoratori Avio sono sull'orlo del baratro

Il Banco Popolare pronto ad uscire dalla società che gestisce lo scalo di Villafranca. Via anche la Camera di Commercio di Brescia. Indecisioni da Cariverona. Il Comune incontra gli ex dipendenti a cui la Cassa integrazione scade a fine anno

In ottemperanza alla mozione presentata dai capigruppo Pd e Sel, Michele Bertucco e Mauro De Robertis, approvata dal Consiglio comunale di Verona a larga maggioranza il 22 agosto, lunedì prossimo 29 settembre, l'assessore alle Partecipate del Comune scaligero, Enrico Toffali, incontrerà i lavoratori della "Avio Handling Srl" in Cassa integrazione con scadenza il 31 dicembre 2014. Il documento impegna la Giunta a fare ogni tentativo per ottenere il reintegro dei lavoratori nell'organico dell'aeroporto Catullo di Verona-Villafranca. Senza posto di lavoro, dopo il fallimento della società che si occupava dei servizi a terra, sono 90 veronesi. “L'ingiustizia è evidente – commentano i consiglieri Pd Bertucco e Fabio Segattini –. Mentre un centinaio di famiglie rischiano di finire sul lastrico a causa della malagestione di questi anni, i colpevoli politici della debacle gestionale e finanziaria dello scalo nei cui confronti si attendeva l'azione di responsabilità da parte del nuovo cda, sono più protetti e liberi di prima”.

"AVETE 76 FAMIGLIE SULLA COSCIENZA", LA PROTESTA DEI LAVORATORI AVIO
DISASTRO MERIDIANA FLY, LA COMPAGNIA LASCIA VERONA E LICENZIA 216 DIPENDENTI

“Intanto - aggiungono i consiglieri – stiamo assistendo alla progressiva uscita di scena dei soci veronesi: l'assenza di un piano industriale serio e le perplessità sull'operazione di aumento di capitale lanciata dai vertici del Catullo per evitare la gara ad evidenza pubblica europea, allontana l'adesione dei maggiori soci privati: Banco Popolare e Fondazione Cariverona, col risultato di rendere ancora più penalizzante per Verona la redistribuzione dei pesi all'interno della nuova compagine societaria. Le difficoltà degli enti pubblici veronesi sono note, del resto essi hanno già combinato guai a sufficienza facendo sbordare un sacco di quattrini ai contribuenti veronesi“ concludono Bertucco e Segattini.

NUOVA GOVERNANCE - I consiglieri del Pd fanno riferimento alla richiesta dei due soci veronesi, a cui si aggiunge la Camera di Commercio di Brescia, di uscire dalla compagine dell'aeroporto. Anche la Fondazione Cariverona, che detiene il 4,21% delle quote della Catullo, sarebbe vicina ad uscire: non aveva sottoscritto l'accordo sull'aumento di capitale al momento dell'ingresso della società veneziana Save. In ogni caso quest'ultima non potrà superare la quota del 35% dell'azionariato e la maggioranza sarebbe comunque lasciata ai soci pubblici scaligeri (Comune, Provincia e Camera di Commercio) più la Provincia di Trento che si sono riuniti sotto la società neocostituita "Aerogest". Nel caso in cui Banco Popolare decidesse di andare per la sua strada, la Catullo dovrebbe liquidare almeno 4 milioni di euro (l'aeroporto è valutato 100 milioni, mentre la quota del BpVr è del 4,2 percento). I nuovi assetti della governance della società che si occupa dello scalo, già definito strategico dal Ministero delle Infrastrutture, verranno ufficializzati dopo l'assemblea fissata al 13 ottobre.

http://www.veronasera.it/economia/v...avio-sono-orlo-baratro-24-settembre-2014.html
 
Aeroporto di Verona, chiude la società di handling: 74 verso il licenziamento

Per i lavoratori di Aviohandling, messa in liquidazione due anni fa, è stata aperta una procedura di mobilità. Protestano i sindacati: "Avevamo ricevuto rassicurazioni dopo l'annuncio di un aumento di capitale". L'azienda madre Catullo, infatti, dopo tre anni di gravi perdite in bilancio, si prepara a una ricapitalizzazione di 47,5 milioni e all'ingresso in società di Save, che gestisce gli scali di Venezia e Treviso

Aria di tempesta nei cieli di
Verona. Per i 74 dipendenti di Aviohandling, l’azienda di assistenza a terra dell’aeroporto scaligero, messa in liquidazione due anni fa, è stata aperta una procedura di mobilità lo scorso 2 ottobre. E per questo Cgil, Cisl, Uil e Ugl sono scesi in piazza venerdì 10 ottobre di fronte alla sede di Catullo, la società che gestisce lo scalo veronese, proprietaria del 100% di Aviohandling. La manifestazione si tiene in concomitanza con l’assemblea dei soci dell’azienda madre, che si appresta a cambiare volto con un aumento di capitale. “A fronte di una cortina fumogena sollevata con la caccia ai lupi, nell’indifferenza della città, i lavoratori Aviohandling sono stati “impallinati” con il placet dell’amministrazione comunale e della provincia, che controllano quote importanti di Catullo – spiega Marco Maggio della Rsa Cisl Fit - Altro che lupi, quelli tutt’al più sbranano qualche pecora: i licantropi della politica azzannano i lavoratori senza che una voce di indignazione si levi. Ci vorrebbe un Wwf anche per i dipendenti”.

Ma lo scontro in atto tra sindacati e azienda è solo l’ultima puntata di un confronto lungo due anni. Nel settembre del 2012, Catullo ha messo in liquidazione Aviohandling, che aveva registrato perdite in bilancio per tre anni consecutivi: solo nel 2012, si parla di un rosso di 5,7 milioni di euro. Dalla società precisano che non era possibile una ricapitalizzazione perché, essendo Catullo controllata da soci pubblici, si sarebbe configurato l’aiuto di Stato. Così, per i 210 dipendenti è stata attivata una cassa integrazione straordinaria di un anno, poi rinnovata nel 2013. Nel frattempo, oltre cento di questi lavoratori sono stati riassunti dalle subentranti Gh Italia e Ags Handling, altre società di assistenza aeroportuale operanti a Verona. Ma dal riassorbimento sono stati esclusi 74 dipendenti. “A luglio, – aggiunge Maggio – Catullo ci aveva assicurato che, con l’aumento di capitale, si sarebbero trovate soluzioni alternative al licenziamento. Ci avevano fissato un appuntamento a settembre, ma poi hanno annullato l’incontro. E infine è arrivata la comunicazione della procedura di mobilità”.


In mancanza di un accordo, a dicembre potranno partire le lettere di licenziamento. La società Catullo ha preferito non rilasciare alcun commento sulla vicenda. La fase che sta attraversando l’azienda, infatti, è molto delicata. In ballo non c’è solo la vertenza Aviohandling, ma il cambiamento dell’intero assetto societario. Soci di maggioranza di Catullo sono Comune, Provincia, Camera di commercio di Verona e Provincia di Trento, che detengono il 71% della società attraverso lanewco Aerogest. Ma questa fotografia dell’azienda è destinata a cambiare già nelle prossime settimane. A luglio, infatti, è stato deliberato un aumento di capitale per 47,5 milioni, pensato per permettere l’ingresso nell’azionariato da parte di Save, la società che gestisce gli aeroporti di Venezia e Treviso.


L’operazione dovrà concludersi entro il 30 ottobre: l’idea dei soci è quella di creare un “polo aeroportuale del nord-est”: Save si appresta a mettere sul piatto fino a 34 milioni di euro e ad acquisire il 35% di Catullo. Un primo passo dell’integrazione tra le due società è previsto proprio nell’assemblea dei soci del 10 ottobre: in pole position per la nomina ad amministratore delegato di Catullo c’è Paolo Simioni, che attualmente ricopre la stessa carica all’interno di Save. L’ingresso dei veneziani in società rappresenta una via d’uscita da una difficile situazione a livello finanziario per la società: nel 2011, Catullo era arrivata a registrare perdite per 26,6 milioni di euro. Negli anni successivi, il buco nei bilanci dell’azienda si è ridotto, ma i conti sono rimasti in rosso: 11,6 milioni nel 2012 e 3,2 milioni nel 2013.

Tra le cause delle difficoltà economiche, rientrano innanzitutto la complicata situazione dell’aeroporto di Brescia e il contenzioso con Ryanair. Lo scalo bresciano di Montichiari, inaugurato nel 2002, è gestito dalla Aeroporto Gabriele D’Annunzio, società controllata proprio da Catullo. Negli ultimi dieci anni, l’azienda ha perso circa 50 milioni di euro. E nonostante questi numeri, l’aeroporto bresciano è al centro di un contenzioso tra Catullo e Sacbo, la società che gestisce lo scalo di Orio al Serio: i bergamaschi hanno fatto ricorso al Tar contro la decisione diEnac di dare la concessione dell’aeroporto alla società di Verona. D’altra parte, Catullo non è nuova alle vertenze legali. La più nota è stata quella che l’ha contrapposta alla compagnia Ryanair. Nel 2012, la società aeroportuale aveva smesso di pagare gli incentivi contrattuali al vettore low cost, calcolati intorno ai 5 milioni di euro e considerati troppo onerosi. La nuova dirigenza aveva infatti deciso di dare una svolta rispetto alla precedente amministrazione del direttore generaleMassimo Soppani, coinvolto in un’inchiesta per malversazioni nella gestione dell’aeroporto e raggiunto da una richiesta di danni da parte di Catullo. Alla presa di posizione della società, Ryanair aveva risposto rifiutando di pagare i diritti aeroportuali. La querelle era terminata con un divorzio che ormai era diventato consensuale: dal 12 ottobre 2012, la compagnia low cost ha abbandonato Verona.

http://www.ilfattoquotidiano.it/201...i-handling-74-verso-il-licenziamento/1150373/
 
Per un quotidiano che passa per progressista, non essere al corrente delle attuali vicende societarie della Catullo è grave. La svendita della società di gestione dell'aeroporto di Verona a SAVE, gestore anche degli aeroporti di Venezia e Treviso, è fotto notevole se si vuol adempiere al dovere di cronaca sui fatti del personale operante nell'aeroporto do Verona.
 
La svendita era una condizione obbligatoria, vista la situazione finanziaria precaria in atto da molto tempo. Le soluzioni erano 2: caso uno i libri in tribunale, caso 2 chi la comprasse avrebbe fatto la sua offerta. Save ha fatto il suo, Verona era ad uno stato tale che quali altre soluzioni ci potevano essere? Se non erro da voci anche il 2014 vedrà un rosso!
 
SAVE: sottoscritto il 35% del Capitale dell'aeroporto Catullo di Verona

COMUNICATO STAMPA - SAVE SpA, società di gestione dell'aeroporto di Venezia, sottoscrive il 35% del Capitale dell'aeroporto Catullo di Verona.

Venezia, 10 ottobre 2014 - SAVE annuncia l'esecuzione dell'accordo di investimento sottoscritto in data 10 giugno 2014 tra SAVE S.p.A., l'Aeroporto Valerio Catullo di Verona Villafranca S.p.A. e i suoi soci di riferimento - Camera di Commercio I.A.A. di Verona, Comune di Verona, Provincia di Verona e Provincia Autonoma di Trento le cui quote complessive del Catullo sono confluite nella società Aerogest S.r.l.. L'accordo concretizza il progetto di integrazione industriale nella prospettiva della costituzione di un unico polo aeroportuale.
Sulla base di quanto previsto dall'accordo di investimento, SAVE in data odierna ha sottoscritto n° 770.830 Azioni inoptate ad un Prezzo di Emissione Complessivo di Euro 24.443.019,30, rinvenenti dall'aumento di capitale, scindibile a pagamento, deliberato in data 30 luglio 2014 dall'Assemblea Straordinaria dei soci del Catullo.
Ad esito della sottoscrizione, finanziata attraverso l'utilizzo di linee di credito già disponibili, SAVE detiene pertanto una partecipazione complessiva pari al 35% del capitale sociale di Aeroporto Valerio Catullo di Verona Villafranca S.p.A. post aumento di capitale.
In esecuzione del summenzionato accordo, sempre in data odierna, le parti hanno sottoscritto un Patto Parasociale diretto a disciplinare i rapporti fra i soci in ordine alla governance di Catullo e che prevede, tra l'altro, l'espressione da parte di SAVE di quattro consiglieri, tra cui l'Amministratore Delegato, e di un membro effettivo e un membro supplente del collegio sindacale. L'Assemblea odierna ha riconfermato Paolo Arena quale Presidente della Società ed è previsto che il successivo Consiglio di Amministrazione, che si terrà sempre in data odierna, nomini Paolo Simioni quale Amministratore Delegato.
Con l'operazione appena conclusa, anche alla luce di quanto indicato nel Piano Nazionale degli Aeroporti del Ministero dei Trasporti che auspica la creazione di reti aeroportuali gestite in modo coordinato, SAVE, Catullo e i suoi soci di riferimento intendono creare un sistema aeroportuale competitivo da un punto di vista strategico oltre che economico–finanziario, al fine di contribuire ad incrementare la crescita del traffico e la qualità dei servizi offerti nel territorio di riferimento.
"L'accordo odierno segna un momento che potremmo definire storico, in quanto per la prima volta nel Veneto si riescono a mettere insieme in un unico sistema infrastrutture di pubblica utilità. Negli anni abbiamo assistito a un impoverimento del nostro territorio per le continue divisioni dei suoi attori, oggi finalmente diamo prova della capacità di creare sistema attorno a un progetto condiviso di gestione di infrastrutture fondamentali per l'economia dell'area, trasformando prontamente in realtà le linee guida contenute nel Piano nazionale degli aeroporti" – ha dichiarato Enrico Marchi, Presidente di SAVE – "Ora inizia la fase operativa, che prevede l'approfondimento e l'approvazione entro sei mesi di un piano industriale le cui linee generali sono state già tracciate".
"La gestione in rete degli aeroporti permetterà di dare nuovo slancio al Catullo, le cui potenzialità sono fortemente collegate a un bacino d'utenza particolarmente vivace in termini di attività imprenditoriali e attento alla valorizzazione del suo ricco patrimonio turistico" – ha proseguito Marchi – " Una prospettiva che, lo ricordiamo, include in sinergia l'aeroporto di Brescia e lo sviluppo dell'attività cargo".
Catullo, società di gestione dello scalo veronese e bresciano, nel 2013 ha fatto registrare ricavi per oltre Euro 37 milioni, una perdita di circa Euro 3 milioni e una posizione finanziaria netta di circa 17 milioni. A livello consolidato nello stesso periodo sono stati registrati quasi Euro 42 milioni di ricavi ed un EBITDA di oltre Euro 3 milioni a fronte di 2,7 milioni di passeggeri e 44 mila tonnellate di merci gestite.
SAVE è stata assistita dallo studio legale Bonelli Erede Pappalardo.