Aeroporto-Alitalia: scontro su prezzi e voli. Persi 3 mila viaggiatori
Dressi scrive all’ad Cassano: penalizzato il collegamento con Roma. Il presidente dello scalo: costo dei biglietti scandaloso, fino a 500 euro
RONCHI DEI LEGIONARI. Tremila passeggeri in meno in un mese nella tratta Trieste - Roma. Tutta colpa del taglio di posti (passati da 165 a 88) deciso da Alitalia per l’ultimo collegamento giornaliero da e per la capitale.
Ma l’emorragia per l’aeroporto di Ronchi potrebbe essere soltanto all’inizio, perché dal primo giugno è in calendario un’altra riduzione, questa volta sul primo volo del mattino: da 138 a 88 i passeggeri in partenza alle 7.10. Il monopolio di Alitalia sullo scalo regionale non fa bene neppure ai prezzi, tanto che andare a Roma può costare addirittura come andare a New York.
E così il presidente Sergio Dressi ha preso in mano carta e penna e chiesto «un’urgente revisione della programmazione» all’Ad della compagnia di bandiera Silvano Cassano. «Desidero portare alla sua attenzione le criticità che contraddistinguono i collegamenti offerti da Alitalia da Trieste a Roma Fiumicino – è l’attacco - .
Negli ultimi tre anni abbiamo assistito a un progressivo calo dell’offerta che ha portato alla soppressione di uno dei collegamenti giornalieri, riducendo a quattro le frequenze tra il nostro aeroporto e la capitale». L’orario estivo in vigore dal 29 marzo, porta un ulteriore calo dei posti offerti. In particolare per il volo delle 17.40 che da Trieste va a Roma.
Una tratta normalmente coperta con aeromobili per 138 o 165 passeggeri, passa da un giorno all’altro a 88 posti. E senza neppure una reale esigenza di razionalizzazione. Perché a febbraio e marzo quei voli erano occupati rispettivamente per il 73 e l’82,3 per cento della capienza complessiva.
Vale a dire tra le 110 e le 120 persone. Facile intuire che quegli stessi voli, oggi, vadano costantemente in overbooking. Con perdita di viaggiatori. Insomma, il servizio non pare efficiente e per di più è esoso.
«I biglietti di Alitalia raggiungono cifre scandalose – tuona Dressi –. Basti pensare che un biglietto andata e ritorno per Roma, se acquistato a ridosso della partenza, arriva a costare anche 500 euro. E questo è un problema che abbiamo segnalato più volte, ma la sorta di monopolio che si è assicurato il vettore non lascia scampo».
Monopolio che il “Savorgnan di Brazzà” non può contrastare: «L’unica opzione è avere qualche compagnia competitor su Roma – spiega Dressi –, ma quando qualcuno ci ha provato, Alitalia ha scatenato una guerra sull’hub di Fiumicino e chiaramente il concorrente ha desistito».
Scelte che, come in un domino, portano a cascata il calo dei passeggeri. Perché con il nuovo servizio offerto da Trenitalia con le Frecce, i tempi di percorrenza su rotaia sono calati in modo significativo, con l’ulteriore plus di arrivare direttamente a Termini, senza bisogno di mezz’ora sul dispendioso Leonardo Express.
«Si stanno disincentivando i passeggeri – chiosa Dressi – e questa è una politica sbagliata. Ho avvertito anche la Regione. Anche se ricordo ancora le sbandierate novità e intese, annunciate da Serracchiani ai tempi della presentazione della contesta livrea regionale, poi mai arrivate. Però credo che Alitalia si debba rendere conto che penalizzando gli aeroporti periferici, penalizza anche se stessa come hub».
http://messaggeroveneto.gelocal.it/...zi-e-voli-persi-3-mila-viaggiatori-1.11328980
Dressi scrive all’ad Cassano: penalizzato il collegamento con Roma. Il presidente dello scalo: costo dei biglietti scandaloso, fino a 500 euro
RONCHI DEI LEGIONARI. Tremila passeggeri in meno in un mese nella tratta Trieste - Roma. Tutta colpa del taglio di posti (passati da 165 a 88) deciso da Alitalia per l’ultimo collegamento giornaliero da e per la capitale.
Ma l’emorragia per l’aeroporto di Ronchi potrebbe essere soltanto all’inizio, perché dal primo giugno è in calendario un’altra riduzione, questa volta sul primo volo del mattino: da 138 a 88 i passeggeri in partenza alle 7.10. Il monopolio di Alitalia sullo scalo regionale non fa bene neppure ai prezzi, tanto che andare a Roma può costare addirittura come andare a New York.
E così il presidente Sergio Dressi ha preso in mano carta e penna e chiesto «un’urgente revisione della programmazione» all’Ad della compagnia di bandiera Silvano Cassano. «Desidero portare alla sua attenzione le criticità che contraddistinguono i collegamenti offerti da Alitalia da Trieste a Roma Fiumicino – è l’attacco - .
Negli ultimi tre anni abbiamo assistito a un progressivo calo dell’offerta che ha portato alla soppressione di uno dei collegamenti giornalieri, riducendo a quattro le frequenze tra il nostro aeroporto e la capitale». L’orario estivo in vigore dal 29 marzo, porta un ulteriore calo dei posti offerti. In particolare per il volo delle 17.40 che da Trieste va a Roma.
Una tratta normalmente coperta con aeromobili per 138 o 165 passeggeri, passa da un giorno all’altro a 88 posti. E senza neppure una reale esigenza di razionalizzazione. Perché a febbraio e marzo quei voli erano occupati rispettivamente per il 73 e l’82,3 per cento della capienza complessiva.
Vale a dire tra le 110 e le 120 persone. Facile intuire che quegli stessi voli, oggi, vadano costantemente in overbooking. Con perdita di viaggiatori. Insomma, il servizio non pare efficiente e per di più è esoso.
«I biglietti di Alitalia raggiungono cifre scandalose – tuona Dressi –. Basti pensare che un biglietto andata e ritorno per Roma, se acquistato a ridosso della partenza, arriva a costare anche 500 euro. E questo è un problema che abbiamo segnalato più volte, ma la sorta di monopolio che si è assicurato il vettore non lascia scampo».
Monopolio che il “Savorgnan di Brazzà” non può contrastare: «L’unica opzione è avere qualche compagnia competitor su Roma – spiega Dressi –, ma quando qualcuno ci ha provato, Alitalia ha scatenato una guerra sull’hub di Fiumicino e chiaramente il concorrente ha desistito».
Scelte che, come in un domino, portano a cascata il calo dei passeggeri. Perché con il nuovo servizio offerto da Trenitalia con le Frecce, i tempi di percorrenza su rotaia sono calati in modo significativo, con l’ulteriore plus di arrivare direttamente a Termini, senza bisogno di mezz’ora sul dispendioso Leonardo Express.
«Si stanno disincentivando i passeggeri – chiosa Dressi – e questa è una politica sbagliata. Ho avvertito anche la Regione. Anche se ricordo ancora le sbandierate novità e intese, annunciate da Serracchiani ai tempi della presentazione della contesta livrea regionale, poi mai arrivate. Però credo che Alitalia si debba rendere conto che penalizzando gli aeroporti periferici, penalizza anche se stessa come hub».
http://messaggeroveneto.gelocal.it/...zi-e-voli-persi-3-mila-viaggiatori-1.11328980