"Colombo", scende in pista Spinelli
L´imprenditore: "Siamo interessati insieme agli argentini"
"Ci hanno cercato e abbiamo accettato, ora aspettiamo il bando di gara"
MASSIMO MINELLA
«L´aeroporto? Certo che mi interessa. Non appena verrà pubblicato il bando, mi farò avanti. Anzi, ci faremo avanti». Sorride sornione, Aldo Spinelli, confermando a Repubblica le indiscrezioni che, da giorni, si rincorrono negli ambienti economici genovesi circa una possibile discesa in campo dell´imprenditore nella corsa alla privatizzazione del "Colombo". «E´ così - spiega Spinelli - nelle scorse settimane sono arrivati a Genova i rappresentanti del gruppo argentino Corporation America, uno dei primi operatori del mercato sudamericano, con interessi in tutto il mondo, interessato a partecipare alla gara per l´aeroporto. Mi hanno chiesto di affiancarli in questa operazione e io ho dato immediatamente la mia disponibilità».
Persa per strada, o meglio sulla pista, l´opportunità di avere in gara l´armatore Gianluigi Aponte (ma si è mai fatto avanti o piuttosto la sua discesa in campo era un desiderio di altri?), il "Colombo" incassa una nuova manifestazione d´interesse. Già durante la gestione portuale di Giovanni Novi, il gruppo guidato dall´imprenditore argentino di origini armene si fece ufficialmente avanti per rilevare una quota azionaria di minoranza del "Colombo" dal pacchetto dell´authority. L´ipotesi di cedere, con una sorta di trattativa privata, una fetta dell´aeroporto aveva però suscitato la durissima reazione del presidente della Camera di Commercio Paolo Odone (azionista di minoranza e, per statuto, titolare di un diritto di prelazione sulle azioni messe in vendita da altri soci) che aveva addirittura ritirato i suoi due rappresentanti dal consiglio di amministrazione. Poi tutto era rientrato con l´arrivo sul trono di San Giorgio del presidente dell´authority Luigi Merlo. Ora l´avvio della nuova procedura di gara riapre i giochi e, a questo punto, Eduardo Eurnekian torna alla carica. Questa volta, però, si appoggia a uno degli imprenditori più attivi sulla scena portuale come Aldo Spinelli, titolare con il figlio Roberto di uno dei primi gruppi italiani di logistica integrata.
«Stiamo a vedere il bando - conferma ancora Aldo Spinelli - Ma siamo interessati a partecipare, su questo non ci sono dubbi». Per ufficializzare la propria manifestazione d´interesse, però, ci sarà ancora da attendere un po´. Il primo passo da compiere è infatti quello della scelta dell´advisor, il consulente che affiancherà l´authority sia nella stesura del bando che nella sollecitazione e selezione delle manifestazioni d´interesse. In gara si potrà andare, nella migliore delle ipotesi, dopo l´estate, probabilmente a fine anno. Sempre che in gara si vada. Perché lo statuto consegna attualmente ai titolari di azioni il diritto di prelazione sulle azioni messe in vendita da altri soci e la Camera di Commercio non ha mai nascosto la sua intenzione di rilevare le quote dell´authority. Ma non è nemmeno detto che, restando comunque fuori gli attuali azionisti (che anche Adr, titolare del 15% del capitale), la gara si concluda positivamente. Complice la crisi, le offerte di acquisto potrebbero essere giudicate insufficienti dall´authority che, a questo punto, toglierebbe il cartello "vendesi" dalla società aeroportuale presieduta da Marco Arato e guidata dal direttore generale Paolo Sirigu. Si vedrà. L´importante è stringere il più possibile i tempi, sperando che un vero "socio di mestiere" si faccia avanti e si prenda sulle spalle il rilancio del vecchio "Colombo". Lo volesse il cielo (in senso aeroportuale), perché le prospettive di sviluppo dell´aeroporto genovese tendono alla depressione. L´indagine appena conclusa dalla commissione Trasporti della Camera, anticipata il mese scorso dal quotidiano "Mf", indica per la Liguria percentuali di crescita quasi tendenti allo zero nel traffico passeggeri, anche se l´arco temporale è amplissimo, da oggi fino al 2030. Nella graduatoria delle regioni, non ce n´è una che, nella peggiore delle ipotesi, non raddoppi i suoi volumi. Anzi, a ben guardare (con la lente) una c´è: la Liguria. Solo un "socio di mestiere" sembra poter cancellare questa funesta prospettiva. Venisse a mancare lui, si potrebbe sempre tentare con la magia.
Aeroporto in vendita, battaglia senza frontiere anche gli austriaci sono pronti al decollo
Dopo l´annuncio di Aldo Spinelli e degli argentini di Corporation America, si accende la sfida. Con Odone in pole position
MASSIMO MINELLA
Per un Aponte che si chiama fuori dalla privatizzazione dell´aeroporto (ma aveva mai detto pubblicamente di essere interessato?) c´è uno Spinelli che arriva in compagnia degli argentini. E poi c´è un gruppo come quello che fa capo alla famiglia Benetton interessato a vederci più chiaro, prima di vendere il "suo" 15% di azioni detenuto attraverso Aeroporti di Roma. Senza considerare che, sempre dall´estero, potrebbero farsi avanti gli austriaci di Meinl, che già controllano il "Giuseppe Verdi" di Parma. Insomma, non avrà molti passeggeri, l´aeroporto di Genova, ma di sicuro fa parlare di sé. Ora che la scelta dell´advisor è imminente, la partita torna ad accendersi, fra defezioni e nuove cordate. L´ultima, annunciata ieri da Repubblica, riguarda la discesa in pista dell´imprenditore Aldo Spinelli al fianco degli argentini di Corporation America, il gruppo guidato da Eduardo Eurnekian che già durante la gestione-Novi bussò alla porta dell´authority chiedendo spazio dentro al "Colombo". Eurnekian è stato a Genova nelle scorse settimane e ha chiesto a Spinelli di affiancarlo nella gara per la privatizzazione dell´aeroporto.
La cordata italo-argentina non sarà certo sola nella sfida. Perché ancor prima di cercare compratori al di fuori del capitale, bisogna risolvere la questione all´interno. Ricapitolando, il capitale dell´aeroporto è diviso fra l´autorità portuale, titolare del 60% delle azioni, la Camera di Commercio (25%) e gli Aeroporti di Roma (15%). Sul mercato andrà l´intera quota dell´authority, vale a dire la maggioranza assoluta del capitale che consente di governare in solitudine la società di Sestri Ponente. Statuto alla mano, però, se qualcuno vende, gli altri soci hanno il diritto di prelazione. Possono cioè comprare prima degli altri. Il presidente dell´authority Luigi Merlo è disponibile a vendere se gli altri due soci rinunciano e alla prelazione e decidono, semmai, di confrontarsi alla pari con tutti gli altri. Cosa che non è affatto da scartare, tenuto conto che a più riprese la Camera di Commercio ha manifestato l´intenzione di conquistare la leadership del "Colombo", cercando di replicare (in piccolo) quello che la Camera di Commercio di Nizza ha fatto con l´aeroporto della Costa Azzurra. Ma se dichiarato è l´intento del presidente Paolo Odone, tutto da verificare è quello del terzo incomodo, pardon azionista, gli Aeroporti di Roma, oggi più direttamente riconducibili alla famiglia Benetton. La quota nel "Colombo", finora, non è mai stata strategica. In futuro, però, potrebbero nascere nuove sinergie, sia sui passeggeri che sulle merci, sull´asse Roma-Genova.
E´ uscendo però dai confini interni alla società che ci potrebbero essere sorprese interessanti. Se ormai si può considerare chiusa la partita-Aponte, nonostante oggi la sua compagnia, la Msc, valga il venti per cento di tutto il traffico charter legato alle crociere, sarà interessante vedere il peso dell´offerta italo-argentina, con l´imprenditore Aldo Spinelli alleato degli argentini di Corporation America. Spinelli ha interessi radicati a Genova, soprattutto a Ponente, e l´aeroporto potrebbe essere un nuovo "asset" su cui scommettere in futuro. Sulla stessa area, però, ha interessi forti anche Giuseppe Razero, proprietario della società che sta realizzando il parco scientifico e tecnologico degli Erzelli. Razero è già proprietario del porticciolo turistico di Sestri Ponente e con l´aeroporto salderebbe attorno a un´unica proprietà (la sua) il mare di Sestri con l´aeroporto e con la collina degli Erzelli, per cui è già previsto il collegamento attraverso una funicolare.
Interessante potrebbe essere infine la partecipazione straniera alla gara per il "Colombo", sempre in cerca di un "socio di mestiere" che ne assicuri il rilancio. Perché, se si guarda alle potenzialità, il "Colombo" ne ha da vendere. Per questo, nel recente passato, si era parlato anche di un interessante di un colosso dei trasporti come i francesi di Transdev, già proprietari di Amt. Mentre potrebbero rinnovare il loro interesse gli svizzeri dell´aeroporto di Zurigo e gli austriaci di Meinl, già azionisti del "Giuseppe Verdi" di Parma.
La Repubblica - Genova
CIAO
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L´imprenditore: "Siamo interessati insieme agli argentini"
"Ci hanno cercato e abbiamo accettato, ora aspettiamo il bando di gara"
MASSIMO MINELLA
«L´aeroporto? Certo che mi interessa. Non appena verrà pubblicato il bando, mi farò avanti. Anzi, ci faremo avanti». Sorride sornione, Aldo Spinelli, confermando a Repubblica le indiscrezioni che, da giorni, si rincorrono negli ambienti economici genovesi circa una possibile discesa in campo dell´imprenditore nella corsa alla privatizzazione del "Colombo". «E´ così - spiega Spinelli - nelle scorse settimane sono arrivati a Genova i rappresentanti del gruppo argentino Corporation America, uno dei primi operatori del mercato sudamericano, con interessi in tutto il mondo, interessato a partecipare alla gara per l´aeroporto. Mi hanno chiesto di affiancarli in questa operazione e io ho dato immediatamente la mia disponibilità».
Persa per strada, o meglio sulla pista, l´opportunità di avere in gara l´armatore Gianluigi Aponte (ma si è mai fatto avanti o piuttosto la sua discesa in campo era un desiderio di altri?), il "Colombo" incassa una nuova manifestazione d´interesse. Già durante la gestione portuale di Giovanni Novi, il gruppo guidato dall´imprenditore argentino di origini armene si fece ufficialmente avanti per rilevare una quota azionaria di minoranza del "Colombo" dal pacchetto dell´authority. L´ipotesi di cedere, con una sorta di trattativa privata, una fetta dell´aeroporto aveva però suscitato la durissima reazione del presidente della Camera di Commercio Paolo Odone (azionista di minoranza e, per statuto, titolare di un diritto di prelazione sulle azioni messe in vendita da altri soci) che aveva addirittura ritirato i suoi due rappresentanti dal consiglio di amministrazione. Poi tutto era rientrato con l´arrivo sul trono di San Giorgio del presidente dell´authority Luigi Merlo. Ora l´avvio della nuova procedura di gara riapre i giochi e, a questo punto, Eduardo Eurnekian torna alla carica. Questa volta, però, si appoggia a uno degli imprenditori più attivi sulla scena portuale come Aldo Spinelli, titolare con il figlio Roberto di uno dei primi gruppi italiani di logistica integrata.
«Stiamo a vedere il bando - conferma ancora Aldo Spinelli - Ma siamo interessati a partecipare, su questo non ci sono dubbi». Per ufficializzare la propria manifestazione d´interesse, però, ci sarà ancora da attendere un po´. Il primo passo da compiere è infatti quello della scelta dell´advisor, il consulente che affiancherà l´authority sia nella stesura del bando che nella sollecitazione e selezione delle manifestazioni d´interesse. In gara si potrà andare, nella migliore delle ipotesi, dopo l´estate, probabilmente a fine anno. Sempre che in gara si vada. Perché lo statuto consegna attualmente ai titolari di azioni il diritto di prelazione sulle azioni messe in vendita da altri soci e la Camera di Commercio non ha mai nascosto la sua intenzione di rilevare le quote dell´authority. Ma non è nemmeno detto che, restando comunque fuori gli attuali azionisti (che anche Adr, titolare del 15% del capitale), la gara si concluda positivamente. Complice la crisi, le offerte di acquisto potrebbero essere giudicate insufficienti dall´authority che, a questo punto, toglierebbe il cartello "vendesi" dalla società aeroportuale presieduta da Marco Arato e guidata dal direttore generale Paolo Sirigu. Si vedrà. L´importante è stringere il più possibile i tempi, sperando che un vero "socio di mestiere" si faccia avanti e si prenda sulle spalle il rilancio del vecchio "Colombo". Lo volesse il cielo (in senso aeroportuale), perché le prospettive di sviluppo dell´aeroporto genovese tendono alla depressione. L´indagine appena conclusa dalla commissione Trasporti della Camera, anticipata il mese scorso dal quotidiano "Mf", indica per la Liguria percentuali di crescita quasi tendenti allo zero nel traffico passeggeri, anche se l´arco temporale è amplissimo, da oggi fino al 2030. Nella graduatoria delle regioni, non ce n´è una che, nella peggiore delle ipotesi, non raddoppi i suoi volumi. Anzi, a ben guardare (con la lente) una c´è: la Liguria. Solo un "socio di mestiere" sembra poter cancellare questa funesta prospettiva. Venisse a mancare lui, si potrebbe sempre tentare con la magia.
Aeroporto in vendita, battaglia senza frontiere anche gli austriaci sono pronti al decollo
Dopo l´annuncio di Aldo Spinelli e degli argentini di Corporation America, si accende la sfida. Con Odone in pole position
MASSIMO MINELLA
Per un Aponte che si chiama fuori dalla privatizzazione dell´aeroporto (ma aveva mai detto pubblicamente di essere interessato?) c´è uno Spinelli che arriva in compagnia degli argentini. E poi c´è un gruppo come quello che fa capo alla famiglia Benetton interessato a vederci più chiaro, prima di vendere il "suo" 15% di azioni detenuto attraverso Aeroporti di Roma. Senza considerare che, sempre dall´estero, potrebbero farsi avanti gli austriaci di Meinl, che già controllano il "Giuseppe Verdi" di Parma. Insomma, non avrà molti passeggeri, l´aeroporto di Genova, ma di sicuro fa parlare di sé. Ora che la scelta dell´advisor è imminente, la partita torna ad accendersi, fra defezioni e nuove cordate. L´ultima, annunciata ieri da Repubblica, riguarda la discesa in pista dell´imprenditore Aldo Spinelli al fianco degli argentini di Corporation America, il gruppo guidato da Eduardo Eurnekian che già durante la gestione-Novi bussò alla porta dell´authority chiedendo spazio dentro al "Colombo". Eurnekian è stato a Genova nelle scorse settimane e ha chiesto a Spinelli di affiancarlo nella gara per la privatizzazione dell´aeroporto.
La cordata italo-argentina non sarà certo sola nella sfida. Perché ancor prima di cercare compratori al di fuori del capitale, bisogna risolvere la questione all´interno. Ricapitolando, il capitale dell´aeroporto è diviso fra l´autorità portuale, titolare del 60% delle azioni, la Camera di Commercio (25%) e gli Aeroporti di Roma (15%). Sul mercato andrà l´intera quota dell´authority, vale a dire la maggioranza assoluta del capitale che consente di governare in solitudine la società di Sestri Ponente. Statuto alla mano, però, se qualcuno vende, gli altri soci hanno il diritto di prelazione. Possono cioè comprare prima degli altri. Il presidente dell´authority Luigi Merlo è disponibile a vendere se gli altri due soci rinunciano e alla prelazione e decidono, semmai, di confrontarsi alla pari con tutti gli altri. Cosa che non è affatto da scartare, tenuto conto che a più riprese la Camera di Commercio ha manifestato l´intenzione di conquistare la leadership del "Colombo", cercando di replicare (in piccolo) quello che la Camera di Commercio di Nizza ha fatto con l´aeroporto della Costa Azzurra. Ma se dichiarato è l´intento del presidente Paolo Odone, tutto da verificare è quello del terzo incomodo, pardon azionista, gli Aeroporti di Roma, oggi più direttamente riconducibili alla famiglia Benetton. La quota nel "Colombo", finora, non è mai stata strategica. In futuro, però, potrebbero nascere nuove sinergie, sia sui passeggeri che sulle merci, sull´asse Roma-Genova.
E´ uscendo però dai confini interni alla società che ci potrebbero essere sorprese interessanti. Se ormai si può considerare chiusa la partita-Aponte, nonostante oggi la sua compagnia, la Msc, valga il venti per cento di tutto il traffico charter legato alle crociere, sarà interessante vedere il peso dell´offerta italo-argentina, con l´imprenditore Aldo Spinelli alleato degli argentini di Corporation America. Spinelli ha interessi radicati a Genova, soprattutto a Ponente, e l´aeroporto potrebbe essere un nuovo "asset" su cui scommettere in futuro. Sulla stessa area, però, ha interessi forti anche Giuseppe Razero, proprietario della società che sta realizzando il parco scientifico e tecnologico degli Erzelli. Razero è già proprietario del porticciolo turistico di Sestri Ponente e con l´aeroporto salderebbe attorno a un´unica proprietà (la sua) il mare di Sestri con l´aeroporto e con la collina degli Erzelli, per cui è già previsto il collegamento attraverso una funicolare.
Interessante potrebbe essere infine la partecipazione straniera alla gara per il "Colombo", sempre in cerca di un "socio di mestiere" che ne assicuri il rilancio. Perché, se si guarda alle potenzialità, il "Colombo" ne ha da vendere. Per questo, nel recente passato, si era parlato anche di un interessante di un colosso dei trasporti come i francesi di Transdev, già proprietari di Amt. Mentre potrebbero rinnovare il loro interesse gli svizzeri dell´aeroporto di Zurigo e gli austriaci di Meinl, già azionisti del "Giuseppe Verdi" di Parma.
La Repubblica - Genova
CIAO
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