Aeroporto di Firenze, la Regione acquisirà azioni dell'aeroportoVia libera del Consiglio
Alla Regione andrà non meno del 5 % e non più del 15 % delle quote. In ogni caso l'investimento non supererà i 15 milioni di euro
Firenze, 12 ottobre 2011 - La Regione Toscana acquisirà quote azionarie della società che gestisce l'aeroporto Vespucci di Firenze. Oggi l'ok del consiglio regionale alla delibera. A favore del provvedimento hanno votato i gruppi della maggioranza di centrosinistra, mentre le opposizione non hanno partecipato al voto.
L'atto, che aveva ricevuto nella seduta congiunta delle Commissioni Affari istituzionali e Trasporti, è stato illustrato dal presidente della I Commissione, Marco Manneschi (Idv).
''La Giunta è autorizzata ad acquisire partecipazioni azionarie nell'aeroporto di Firenze'', ha spiegato Manneschi, ''per una quota non inferiore al 5% ma non superiore al 15%''. Indipendentemente dalla quota azionaria acquisita, la Regione non potrà superare la soglia di 15 milioni di investimento ''e dovrà farlo entro la fine della legislatura''. Scopo della delibera è integrare un sistema aeroportuale, quello toscano, che secondo la delibera deve basarsi innanzitutto sulla collaborazione fra i due principali scali, Pisa e Firenze, fatte salve le loro specificità. Pisa è un aeroporto internazionale, Firenze uno scalo intermedio o ''city airport''.
La presenza della Regione in entrambe le compagini societarie, secondo le intenzioni, dovrebbe favorire l'armonizzazione del sistema. Manneschi ha infine precisato che le Commissioni hanno accompagnato la delibera con una lettera di raccomandazioni ''affinché si proceda all'acquisto delle quote secondo i principi di trasparenza e imparzialita''' e ''affinché la procedura sia rispettosa'' delle esigenze dettate dalla ''non felice situazione finanziaria della Toscana''.
Marco Carraresi (Udc) ha chiesto che la lettera di raccomandazioni venisse acquisita dai consiglieri per poter procedere nella discussione. Risolto il punto, è iniziato il dibattito. Eugenio Giani (Pd) ha definito la delibera ''utile e importante, perché dà continuità al lavoro della Giunta regionale che ha l'obiettivo di realizzare una sinergia stringente tra gli scali di Firenze e Pisa''. Giani ha ricordato che prima del 2000 la presenza della Regione, come del Comune di Firenze e di altri soggetti pubblici, sia stata ''fondamentale per lo sviluppo dell'aeroporto''. Poi, la Regione e il Comune di Firenze hanno deciso di vendere le loro quote ''per un cambio di strategia, che privilegiava la dismissione delle partecipazioni e la necessità di trovare risorse per le casse pubbliche''.
Secondo Giani, si trattò ''di una scelta sbagliata, perché non cogliemmo che esisteva ancora una funzione strategica della società di gestione. Oggi possiamo rimediare ma in quest'ottica è necessario che la Regione si impegni ad acquisire quote dai privati e non dagli altri soggetti pubblici''.
A parere di Nicola Nascosti (Pdl), la delibera ''pone un problema politico e non solo tecnico'', perché ''Rossi antepone l'acquisto delle quote azionarie alle scelte di tipo infrastrutturale che dovrebbero derivare dall'approvazione
della variante al Pit''.
Rispetto all'integrazione tra gli aeroporti di Firenze e Pisa, Nascosti ha dichiarato la contrarietà alla visione fin qui delineata dalla Giunta regionale. ''L'integrazione può esserci, ma la si deve fare in modo diverso, valutando la possibilità che i due scali propongano offerte differenziate''. Nascosti ha anche affermato di nutrire ''dubbi sul fatto che ci siano soggetti che vogliono vendere le loro azioni''.
''Se Giani ha detto che nel 2000 si decise di vendere per fare cassa, mi chiedo che cosa sia cambiato da allora da un punto di vista contabile e tecnico-giuridico per prevedere di riacquistare quote dell'aeroporto di Peretola'', ha affermato Paolo Ammirati (Pdl) annunciando il voto contrario del gruppo.
Ammirati ha aggiunto che ''per Peretola è possibile una svolta solo se ci sarà chiarezza nella linea politica che si vuole seguire, ma questa manca sugli aeroporti come sul turismo e sull'economia''. ''Come temevo quando approvammo la Finanziaria 2011, il Consiglio si trova oggi di fronte allo svilimento del proprio ruolo'', ha dichiarato Marco Carraresi (Udc), ricordando che l'articolo 104 della legge ''introduceva una delega in bianco alla Giunta per l'acquisto o la cessione di quote negli aeroporti''.
Carraresi ha giudicato la lettera di raccomandazione delle Commissioni ''troppo debole'' e ha annunciato il voto contrario ''perché il processo di assetto definitivo dell'aeroporto di Firenze rimane contraddittorio''. Sulla delibera ha aggiunto ''che è irrituale non specificare la cifra precisa di spesa, da chi si intende acquistare quote e che utilizzo se ne voglia fare''. ''Prima di decisioni'', ha concluso, ''il Consiglio doveva dire e dovrebbe dire quali sono le partecipazioni strategiche della Regione, come vogliamo il mondo degli aeroporti toscani e chiudere la melina che da troppo tempo si gioca sulla variante al Pit''.
Fabrizio Mattei (Pd), presidente della commissione Trasporti, ha detto di non comprendere il motivo per cui la decisione della Regione, che vuole scommettere sul futuro dell'aeroporto di Peretola investendo una cifra importante, sia accolta con scarso favore dagli stessi sostenitori di Peretola. ''E' vero che la Regione dieci anni fa ha venduto le quote che ora vuole acquisire - ha aggiunto Mattei - ma l'ingresso di un ente pubblico in una società non è una questione ideologica; si fanno scelte strategiche, e si cambiano a seconda delle esigenze''. Da parte della Regione Toscana, ha concluso in consigliere, non c'è ambiguita' sul fatto che Firenze debba avere un ruolo di city airport e che quindi non abbia un ruolo conflittuale con Pisa.
Secondo Dario Locci (Gruppo misto) ''la Regione sta annaspando, ma di fatto sta annaspando tutta la Toscana''. Locci ha ripercorso la storia dell'aeroporto di Peretola sottolineando che ''la miopia di una classe politica che a suo tempo volle penalizzare Firenze ha penalizzato tutta la Toscana. Adesso è necessaria un'autocritica, cercando di evitare un rattoppo come questo che serve a poco e facendo quello che è possibile fare affincheé Firenze, con il ruolo internazionale che le viene riconosciuto, abbia un aeroporto all'altezza''.
I 15 milioni che la Regione intende spendere per questa operazione non saranno utilizzati come investimenti per l'aeroporto di Peretola, perché si tratta di un semplice trasferimento azionario. A sostenerlo Marco Taradash (Pdl) nel suo intervento. ''Non credo - ha detto ancora - che questo consentira' di avere garanzie che la Regione svolga effettivamente la sua funzione e che tutte le scelte che devono essere fatte siano davvero fatte. In realta' si mette mano al portafoglio per prendere tempo, perche' non si sa come risolvere i problemi; spendere soldi cosi' e' un assoluto spreco''.
Pier Paolo Tognocchi (Pd) ha spiegato di essere a favore dell'ingresso della Regione nel capitale di Peretola perchè la Regione è presente anche in quello di Pisa, Elba e Grosseto, ma di non credere che questo porterà di per sé ai risultati prospettati.
Alla Regione andrà non meno del 5 % e non più del 15 % delle quote. In ogni caso l'investimento non supererà i 15 milioni di euro
Firenze, 12 ottobre 2011 - La Regione Toscana acquisirà quote azionarie della società che gestisce l'aeroporto Vespucci di Firenze. Oggi l'ok del consiglio regionale alla delibera. A favore del provvedimento hanno votato i gruppi della maggioranza di centrosinistra, mentre le opposizione non hanno partecipato al voto.
L'atto, che aveva ricevuto nella seduta congiunta delle Commissioni Affari istituzionali e Trasporti, è stato illustrato dal presidente della I Commissione, Marco Manneschi (Idv).
''La Giunta è autorizzata ad acquisire partecipazioni azionarie nell'aeroporto di Firenze'', ha spiegato Manneschi, ''per una quota non inferiore al 5% ma non superiore al 15%''. Indipendentemente dalla quota azionaria acquisita, la Regione non potrà superare la soglia di 15 milioni di investimento ''e dovrà farlo entro la fine della legislatura''. Scopo della delibera è integrare un sistema aeroportuale, quello toscano, che secondo la delibera deve basarsi innanzitutto sulla collaborazione fra i due principali scali, Pisa e Firenze, fatte salve le loro specificità. Pisa è un aeroporto internazionale, Firenze uno scalo intermedio o ''city airport''.
La presenza della Regione in entrambe le compagini societarie, secondo le intenzioni, dovrebbe favorire l'armonizzazione del sistema. Manneschi ha infine precisato che le Commissioni hanno accompagnato la delibera con una lettera di raccomandazioni ''affinché si proceda all'acquisto delle quote secondo i principi di trasparenza e imparzialita''' e ''affinché la procedura sia rispettosa'' delle esigenze dettate dalla ''non felice situazione finanziaria della Toscana''.
Marco Carraresi (Udc) ha chiesto che la lettera di raccomandazioni venisse acquisita dai consiglieri per poter procedere nella discussione. Risolto il punto, è iniziato il dibattito. Eugenio Giani (Pd) ha definito la delibera ''utile e importante, perché dà continuità al lavoro della Giunta regionale che ha l'obiettivo di realizzare una sinergia stringente tra gli scali di Firenze e Pisa''. Giani ha ricordato che prima del 2000 la presenza della Regione, come del Comune di Firenze e di altri soggetti pubblici, sia stata ''fondamentale per lo sviluppo dell'aeroporto''. Poi, la Regione e il Comune di Firenze hanno deciso di vendere le loro quote ''per un cambio di strategia, che privilegiava la dismissione delle partecipazioni e la necessità di trovare risorse per le casse pubbliche''.
Secondo Giani, si trattò ''di una scelta sbagliata, perché non cogliemmo che esisteva ancora una funzione strategica della società di gestione. Oggi possiamo rimediare ma in quest'ottica è necessario che la Regione si impegni ad acquisire quote dai privati e non dagli altri soggetti pubblici''.
A parere di Nicola Nascosti (Pdl), la delibera ''pone un problema politico e non solo tecnico'', perché ''Rossi antepone l'acquisto delle quote azionarie alle scelte di tipo infrastrutturale che dovrebbero derivare dall'approvazione
della variante al Pit''.
Rispetto all'integrazione tra gli aeroporti di Firenze e Pisa, Nascosti ha dichiarato la contrarietà alla visione fin qui delineata dalla Giunta regionale. ''L'integrazione può esserci, ma la si deve fare in modo diverso, valutando la possibilità che i due scali propongano offerte differenziate''. Nascosti ha anche affermato di nutrire ''dubbi sul fatto che ci siano soggetti che vogliono vendere le loro azioni''.
''Se Giani ha detto che nel 2000 si decise di vendere per fare cassa, mi chiedo che cosa sia cambiato da allora da un punto di vista contabile e tecnico-giuridico per prevedere di riacquistare quote dell'aeroporto di Peretola'', ha affermato Paolo Ammirati (Pdl) annunciando il voto contrario del gruppo.
Ammirati ha aggiunto che ''per Peretola è possibile una svolta solo se ci sarà chiarezza nella linea politica che si vuole seguire, ma questa manca sugli aeroporti come sul turismo e sull'economia''. ''Come temevo quando approvammo la Finanziaria 2011, il Consiglio si trova oggi di fronte allo svilimento del proprio ruolo'', ha dichiarato Marco Carraresi (Udc), ricordando che l'articolo 104 della legge ''introduceva una delega in bianco alla Giunta per l'acquisto o la cessione di quote negli aeroporti''.
Carraresi ha giudicato la lettera di raccomandazione delle Commissioni ''troppo debole'' e ha annunciato il voto contrario ''perché il processo di assetto definitivo dell'aeroporto di Firenze rimane contraddittorio''. Sulla delibera ha aggiunto ''che è irrituale non specificare la cifra precisa di spesa, da chi si intende acquistare quote e che utilizzo se ne voglia fare''. ''Prima di decisioni'', ha concluso, ''il Consiglio doveva dire e dovrebbe dire quali sono le partecipazioni strategiche della Regione, come vogliamo il mondo degli aeroporti toscani e chiudere la melina che da troppo tempo si gioca sulla variante al Pit''.
Fabrizio Mattei (Pd), presidente della commissione Trasporti, ha detto di non comprendere il motivo per cui la decisione della Regione, che vuole scommettere sul futuro dell'aeroporto di Peretola investendo una cifra importante, sia accolta con scarso favore dagli stessi sostenitori di Peretola. ''E' vero che la Regione dieci anni fa ha venduto le quote che ora vuole acquisire - ha aggiunto Mattei - ma l'ingresso di un ente pubblico in una società non è una questione ideologica; si fanno scelte strategiche, e si cambiano a seconda delle esigenze''. Da parte della Regione Toscana, ha concluso in consigliere, non c'è ambiguita' sul fatto che Firenze debba avere un ruolo di city airport e che quindi non abbia un ruolo conflittuale con Pisa.
Secondo Dario Locci (Gruppo misto) ''la Regione sta annaspando, ma di fatto sta annaspando tutta la Toscana''. Locci ha ripercorso la storia dell'aeroporto di Peretola sottolineando che ''la miopia di una classe politica che a suo tempo volle penalizzare Firenze ha penalizzato tutta la Toscana. Adesso è necessaria un'autocritica, cercando di evitare un rattoppo come questo che serve a poco e facendo quello che è possibile fare affincheé Firenze, con il ruolo internazionale che le viene riconosciuto, abbia un aeroporto all'altezza''.
I 15 milioni che la Regione intende spendere per questa operazione non saranno utilizzati come investimenti per l'aeroporto di Peretola, perché si tratta di un semplice trasferimento azionario. A sostenerlo Marco Taradash (Pdl) nel suo intervento. ''Non credo - ha detto ancora - che questo consentira' di avere garanzie che la Regione svolga effettivamente la sua funzione e che tutte le scelte che devono essere fatte siano davvero fatte. In realta' si mette mano al portafoglio per prendere tempo, perche' non si sa come risolvere i problemi; spendere soldi cosi' e' un assoluto spreco''.
Pier Paolo Tognocchi (Pd) ha spiegato di essere a favore dell'ingresso della Regione nel capitale di Peretola perchè la Regione è presente anche in quello di Pisa, Elba e Grosseto, ma di non credere che questo porterà di per sé ai risultati prospettati.