Aeroporto Catania - SAC: bilancio 2013 positivo ed entrata in borsa

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AZ209

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Londra.
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[TD]02 Luglio 2014 - 12:00
Illustrazione bilancio 2013 e presentazione linee strategiche[/TD]
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[TD="colspan: 2"]Bilancio 2013

Il cda della Sac esprime ampia soddisfazione per il risultato del bilancio chiuso al 31 dicembre 2013, che ha registrato un utile di esercizio, prima delle imposte, pari a 6,1 milioni di euro e un utile netto di 1,514 milioni di euro. Il fatturato, rispetto all'anno precedente, ha avuto un incremento del 16%, pari a 57,591 milioni di euro. Il margine operativo lordo (Mol) e il risultato operativo, rispetto all'anno precedente, sono cresciuti rispettivamente del 43%, attestandosi a 19,704 milioni di euro, e del 163%, pari a 11,571 milioni di euro.
Tali risultati costituiscono lo sbocco naturale degli interventi gestionali messi in atto in questi anni, che hanno permesso l'incremento del traffico, l'entrata in vigore delle nuove tariffe e la riduzione dei costi operativi (circa 8 milioni annui di risparmi). Esiti che consolidano la posizione economica della Sac e confermano le sue particolari caratteristiche e potenzialità, dandole la possibilità di guardare alle prospettive future da una posizione di forza ulteriore.

Quotazione in Borsa

Proprio a partire dai positivi risultati di bilancio, dalle consistenti prospettive di crescita e dalla opportunità di aprire al capitale privato, l'assemblea dei soci della Sac ha deliberato all'unanimità l'avvio del percorso di quotazione alla Borsa di Milano.
Il processo di quotazione potrà rappresentare la risposta adeguata alla necessaria capitalizzazione in vista degli investimenti futuri e fare compiere alla società quel salto di qualità utile a definitivamente conferirle il ruolo di autorevole soggetto economico sul territorio e di player principale nel panorama italiano del mercato dell'aviazione civile.
Il prossimo step riguarderà la selezione dell'advisor, che avrà il compito di accompagnare la società nei successivi passi verso il mercato borsistico.
Salvatore Bonura, presidente Sac: «I vantaggi del quotarsi in Borsa consistono nel dare più solidità alla struttura finanziaria, reperire nuovi capitali per sovvenzionare i progetti di crescita, garantire una migliore immagine aziendale, avere manager più qualificati e, infine, trasformare la proprietà dell'impresa e godere dei possibili benefici fiscali derivanti dalla nuova condizione. Tutti i passaggi che ci porteranno in Borsa, ci tengo a sottolinearlo, saranno compiuti in piena trasparenza e legalità, dalla scelta dell'advisor a tutti gli attori legati al processo di quotazione».
Gaetano Mancini, amministratore delegato Sac: ‎«Quello presentato è un bilancio che premia le scelte effettuate, improntate all’efficienza e al risultato economico, senza però trascurare lo sviluppo. È bene infatti sottolineare come le politiche commerciali adottate abbiano permesso di aumentare di quasi il 20% la percentuale di traffico internazionale dello scalo, offrendo, insieme alla crescita del fatturato, opportunità di sviluppo e di relazioni a tutto il territorio. In questo scenario, è assai opportuna la scelta dei soci di avviare il processo di quotazione in Borsa. Una scelta impegnativa, che stimola il management alla sfida e che comporterà l'adozione di regole gestionali ancor più orientate verso il mercato e la trasparenza. Una scelta che dimostra come la governance Sac non sia certo chiusa al capitale privato, anzi sia lungimirante e aperta al confronto, alla competizione di mercato e alla massima contendibilità».[/TD]
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http://www.aeroporto.catania.it/page.php?cPath=0_13&id_page=39&module=News&action=view&id=958
 
e puntualmente:

Pubblicato dal Comune di Catania un ebook sulle 124 cose fatte in un anno. Un plauso per la trasparenza così dimostrata su vari punti dell’agire politico: il punto 43 riguarda l’aeroporto e la sua collocazione nel quadro europeo. All’inizio di dicembre è stato organizzato nel Palazzo degli elefanti un vertice con tutta la deputazione europea, nazionale e regionale della Sicilia orientale, Regione, Sac, Camera di Commercio, parti sociali e categorie produttive, per discutere sulle iniziative da intraprendere dopo il mancato inserimento dell’aeroporto di Fontanarossa nell’elenco Core Network Ten-T (Trans European transport network). Saranno utilizzati finanziamenti europei per realizzare un interramento della rete ferroviaria che consenta l’allungamento della pista, indispensabile per accogliere nuove linee internazionali.

Entrando nel merito del punto 43 ci sono elementi positivi e negativi. Positivo che il Comune di Catania si sia posto il problema della collocazione europea dell’aeroporto. Ed estremamente positivo chiamare all’appello la deputazione politica della Sicilia orientale, e degli altri soggetti con ruoli rilevanti. Perplessità nascono dal fatto che non si sappia quali iniziative siano state intraprese in questi sette mesi, se ci sono state altre riunioni, se c’è stata un’interlocuzione con Bruxelles e con quali documenti, se ci sono responsabili precisi delle iniziative.

Per gli aeroporti, nel piano Ue Tent-T, è previsto che, oltre ai due livelli, decisi per tutte le reti di trasporto, ci sia un livello superiore, definito principale. Solo tre aeroporti italiani sono stati inseriti tra i principali: Malpensa, Linate e Fiumicino. Il ruolo delle linee intercontinentali è assolto dai principali. L’allungamento pista è connesso alla necessità di aerei come il 380. È questo il target? Esiste un’analisi della domanda per queste necessità? Se esiste, con dimostrazione tecnica ed economica, allora bisogna che Catania si impegni per diventare principale non solo core.

Intanto è notizia di questi giorni, diramata dalla Società Aeroporto di Catania (SAC), che c’è un progetto in corso di finanziamento che prevede nel suo complesso la creazione di una stazione intermodale, di un sistema people-mover per il collegamento con l’aerostazione, l’interramento parziale del tratto di ferrovia antistante la pista e la complessiva rivisitazione del polo ferroviario di Bicocca. Il progetto è redatto da Rfi nell’ambito di una iniziativa congiunta Enac-Sac-Rfi. Questa notizia, del 26 giugno, lascia fortemente perplessi, ancor più se letta a confronto 1) dell’ebook, 2) della città metropolitana, 3) della proposta di distretto fatta dal Sindaco di Catania, e 4) del vertice con tutti i deputati della Sicilia orientale.

La nota SAC dichiara formalmente che c’è un progetto – che si vuole realizzare – che non prevede la stazione ferroviaria sotto l’aerostazione. La stazione prevista è distante, tanto che è necessario un trenino (people-mover) per il collegamento con l’aerostazione; allora, tanto vale collegarla con la metropolitana. Ne segue che l’aerostazione di Catania sarà per sempre senza stazione sotto. Quindi Rfi ha redatto il progetto con il pieno accordo di SAC ed Enac, evidentemente hanno trovato un accordo tra loro.

È questo che vuole il Comune di Catania? È questo che vuole il sindaco di Catania? Sottoscrive questo accordo? Tutti conosciamo la storia del raddoppio ferroviario vicino al castello Ursino che prevedeva sventramenti, sventati dall’impegno dei cittadini catanesi, e dall’amministrazione comunale. È ben conosciuta la storia del tunnel da 40 chilometri nel parco dei Nebrodi. Ancora più indietro sappiamo la storia degli archi ferroviari che hanno rubato il mare per cento anni a Catania.

Ed oggi, di nuovo, altri vogliono decidere il domani della città metropolitana e del distretto della Sicilia Orientale. Le città metropolitane partono l’1 gennaio 2015. Catania cosa propone a tutti i Comuni della costa ionica? Che ha accettato di non collegarli con l’aeroporto? I sindaci di Acicastello, Acireale, Giarre, Riposto, Fiumefreddo saranno contenti? E poi i sindaci di Taormina, e degli altri Comuni sino a Messina. Che credibilità ha Catania verso il territorio della città metropolitana? Il Sindaco Bianco propone il distretto del Sud-Est, invita al vertice per l’aeroporto tutta la deputazione della Sicilia Orientale, ed accetta questo progetto? E Siracusa, Lentini, Augusta? E Ragusa, Noto, Modica? E verso la Sicilia centrale: Enna, Caltanissetta, e poi sino ad Agrigento?

Poche settimane addietro il Ministro Lupi ha fatto una memorabile strigliata per non aver agganciato le ferrovie agli aeroporti. Oggi Catania ha un’occasione unica di dimostrare che non ha esaurito la spinta propulsiva. Ha l’occasione di diventare un aeroporto europeo: con i fatti. Di poter andare a testa alta a Bruxelles ad affermare il proprio ruolo. Ps. Dato che si sta interrando la ferrovia, che ci vuole a fare una fermata sotto?

http://ctzen.it/2014/07/02/fontanarossa-senza-una-stazione-sottostante-il-sindaco-di-catania-condivide-il-progetto/
 
Sac, Aeroporto di Catania prepara la quotazione in Borsa

La Sac, Società aeroporto Catania, sarà presto quotata in Borsa. Lo sbarco a Piazza Affari della società etnea è stato annunciatoin occasione di un convegno tenutosi nel weekend a Catania. L’idea della Sac è quella di investire di più in infrastrutture aeroportuali, uno stimolo che arriva dalle indicazioni del mercato che parlano di una trasformazione radicale del traffico negli aeroporti dovuta ad una serie di fattori che, in pochi anni, hanno letteralmente cambiato le abitudini dei passeggeri e, di conseguenza, il volto delle strutture. Lo scenario di uno scalo può cambiare in un anno del 20%, un dato sorprendente che rivela come possa essere rapida l’evoluzione o l’involuzione di una struttura aeroportuale se la società che la gestisce fa o meno e giuste scelte. «Dal 2004 – ha sottolineato il direttore scientifico dell’Iccsai (International Center for Competitiveness Studies in the Aviation Industry), la strategia di Sac è stata di mettere le basi là dove ci si collega con il resto d’Europa, ossia i grossi scali. Da qui al 2020 serve anche puntare sull’incoming. Quanto alla quotazione in Borsa di una società di gestione aeroportuale, sia chiaro come questa non cancelli l’azionariato pubblico, ma semplicemente lo riequilibri».
TQ

 
Il mese prossimo dovrebbe essere risolutivo


Sac: l'aeroporto di Catania potrebbe essere quotato in Borsa

Catania, Italia - Scommettere sullo scalo catanese come precedentemente era stato con quello romagnolo

(WAPA) - Sac SpA, società di gestione dell’aeroporto di Catania, si riunirà in assemblea nel prossimo febbraio per dare il via libera alla quotazione in borsa a Piazza Affari.
Lo scalo siciliano è stato negli ultimi tre anni uno di quelli che ha conosciuto una crescita maggiore in Italia, arrivando ad accogliere più di un milione di passeggeri. È normale pensare quindi di scommettere su una realtà come quella di Sac per lo sviluppo del territorio. Come accadde per l’aeroporto “Guglielmo Marconi” di Bologna, quando nell’estate scorsa il titolo della società che controlla lo scalo bolognese aprì subito in forte rialzo.
Non si esclude che le sorti dello scalo catanese potrebbero essere le stesse di quello romagnolo; si prevede infatti un range non molto differente compreso tra i 141-186 milioni di Euro.
Il percorso di Sac relativo alla quotazione nella borsa milanese è stato aperto in maniera trasparente diversi mesi fa, e già al riguardo sono state promossi confronti pubblici con i vari esperti del settore e con le forze politiche. È necessaria una riflessione serena al riguardo, in quanto in gioco c’è molto di più del mero interesse economico della società che gestisce lo scalo. Ad essere coinvolti sono migliaia di passeggeri ogni anno e lo stesso Paese non può permettersi di perdere un aeroporto di una ricchezza simile.
 
Il mese prossimo dovrebbe essere risolutivo


Sac: l'aeroporto di Catania potrebbe essere quotato in Borsa

Catania, Italia - Scommettere sullo scalo catanese come precedentemente era stato con quello romagnolo

(WAPA) - Sac SpA, società di gestione dell’aeroporto di Catania, si riunirà in assemblea nel prossimo febbraio per dare il via libera alla quotazione in borsa a Piazza Affari.
Lo scalo siciliano è stato negli ultimi tre anni uno di quelli che ha conosciuto una crescita maggiore in Italia, arrivando ad accogliere più di un milione di passeggeri. È normale pensare quindi di scommettere su una realtà come quella di Sac per lo sviluppo del territorio. Come accadde per l’aeroporto “Guglielmo Marconi” di Bologna, quando nell’estate scorsa il titolo della società che controlla lo scalo bolognese aprì subito in forte rialzo.
Non si esclude che le sorti dello scalo catanese potrebbero essere le stesse di quello
romagnolo; si prevede infatti un range non molto differente compreso tra i 141-186 milioni di Euro.
Speriamo che a Forlì e Rimini non scendano in piazza. :D
 
Il mese prossimo dovrebbe essere risolutivo


Sac: l'aeroporto di Catania potrebbe essere quotato in Borsa

Catania, Italia - Scommettere sullo scalo catanese come precedentemente era stato con quello romagnolo

(WAPA) - Sac SpA, società di gestione dell’aeroporto di Catania, si riunirà in assemblea nel prossimo febbraio per dare il via libera alla quotazione in borsa a Piazza Affari.
Lo scalo siciliano è stato negli ultimi tre anni uno di quelli che ha conosciuto una crescita maggiore in Italia, arrivando ad accogliere più di un milione di passeggeri. È normale pensare quindi di scommettere su una realtà come quella di Sac per lo sviluppo del territorio. Come accadde per l’aeroporto “Guglielmo Marconi” di Bologna, quando nell’estate scorsa il titolo della società che controlla lo scalo bolognese aprì subito in forte rialzo.
Non si esclude che le sorti dello scalo catanese potrebbero essere le stesse di quello romagnolo; si prevede infatti un range non molto differente compreso tra i 141-186 milioni di Euro.
Il percorso di Sac relativo alla quotazione nella borsa milanese è stato aperto in maniera trasparente diversi mesi fa, e già al riguardo sono state promossi confronti pubblici con i vari esperti del settore e con le forze politiche. È necessaria una riflessione serena al riguardo, in quanto in gioco c’è molto di più del mero interesse economico della società che gestisce lo scalo. Ad essere coinvolti sono migliaia di passeggeri ogni anno e lo stesso Paese non può permettersi di perdere un aeroporto di una ricchezza simile.
Bologna è in Emilia

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Aeroporto, 45mila metri quadri da Comune a Sac
Un maxi-parcheggio al posto del campo da calcio


Tra via Santa Maria Goretti e via Fontanarossa, a poche decine di metri dallo scalo Vincenzo Bellini. È lì che si concentra il master plan dei futuri interventi previsti dalla società di gestione aeroportuale. Un'area di proprietà di Palazzo degli elefanti, che la cede per un pacchetto azionario

Un'area di 45mila metri quadrati, compresa tra via Santa Maria Goretti e via Fontanarossa,cheil Comune di Catania intende dare alla Società aeroporti catanesi (Sac) in cambio di azioni, in vista di una futura quotazione in borsa. Lì la Sac potrà realizzare, in base al master plan che ha presentato, un parcheggio multipiano e tre strutture ricettive. Attività del valore di diversi milioni di euro, ottenute al prezzo di qualche punto percentuale del capitale della società. È l'argomento della polemica che vede contrapporsi da una parte il consigliereNiccolò Notarbartolo che fa notare all'amministrazione di «svendere il patrimonio strategico della città in cambio di un pacchetto azionario irrisorio»; dall'altra Palazzo degli elefanti per cui «il costo è stato stabilito dal perito nominato dal tribunale di Catania». In mezzo ci sono i terreni comunalinella zona a sud-ovest del centro storico etneo, a poche decine di metri dell'aeroporto Vincenzo Bellini.

Il progetto di assegnare alla Sac quei terreni ha radici nel 2005 e torna in auge dieci anni dopo. È il 15 dicembre 2015, quando una delibera della giunta di Enzo Bianco approva all'unanimità la dismissione dei terreni in favore di un pacchetto azionario della società aeroportuale. Del resto, si tratta di particelle catastali di cui l'amministrazione può facilmente disfarsi. Ci sono un campo da calcio con gradinate e servizi e un capannone abbandonato da una parte, e una zona incolta con canali di gronda e pozzi dall'altra. Secondo il piano regolatore generale del 1969, tutt'ora in vigore, i lotti erano in parte vincolati - e poi non più - ad attrezzature sportive. È il motivo per il quale Palazzo degli elefanti, nel 2005 guidato da Raffaele Stancanelli, stabilisce che la Sac debba ricostruire altrove il campetto di cui la città sarebbe stata privata. Un obbligo che cade nel 2008, quando lo stesso consiglio comunale cancella quella prescrizione.

A supervisione le valutazioni economiche sono i tecnici, che devono stabilire il valore - e, di conseguenza, il prezzo - dei terreni. I primi sono Marco Trainiti e Antonino Vecchio, un ingegnere e un geometra nominati dal Comune di Catania. Per la Sac, invece, c'è il professionista Paolo La Greca. Il tribunale di Catania, chiamato a fare da giudice imparziale, nomina Giuseppe Raciti. Al termine del suo lavoro Raciti valuta i terreni in un primo momento 5.386.158,29 euro. Prezzo che sale a 6.341.204,77 euro, alcuni mesi dopo, a seguito di diverse integrazioni. A luglio 2015, il consulente La Greca - perito di fiducia di Sac - concorda sul primo valore fornito da Raciti. Una cifra del tutto diversa, invece, la tirano fuori i tecnici comunali: per loro quei 45mila metri quadrati valgono 9.725.080,08 euro. La loro valutazione, però, resta solo su quel foglio di carta. E la giunta sceglie a dicembre di fare propria la stima del tribunale.

Così si arriva a oggi e alla polemica tra il consigliere Pd Niccolò Notarbartolo e l'amministrazione. Una discussione con un convitato di pietra: la Sac, citata ma mai intervenuta. « Non entriamo certo in dinamiche interne al Comune di Catania - fa sapere l'ad Gaetano Mancini - I terreni sono stati sdemanializzati dagli usi civici per essere ceduti alla Sac in base alle previsioni del piano di sviluppo aeroportuale». Secondo il vertice della società, «la Sac ha l'obbligo di ottenere quei terreni nell'ambito della concessione 40ennale - prosegue Mancini - Tant'è che l'Enac ci ha attribuito la delega per l'esproprio, atto che la società aveva avviato e che ha sospeso di fronte alla volontà del Comune». Ma se questa volontà mancasse all'improvviso, «la procedura non può che ripartire. Non si può temporeggiare oltre, perché ogni giorno in più nella definizione di questa vicenda, ormai annosa, è un giorno in meno di servizi ai turisti e ai cittadini, in considerazione della cronica mancanza di parcheggi in aeroporto».

http://catania.meridionews.it/artic...maxi-parcheggio-al-posto-del-campo-da-calcio/
 
dico la mia da utente e da profano, non servono altri terreni per fare altri parcheggi. ci sono già e sono sufficienti per il traffico di CTA. inoltre un altro nuovo mi sembra sia in fase di ultimazione. al limite che facciano un multipiano e non un'espansione a macchia d'olio di parcheggi. il discorso cambia se quei terreni dovessero servire per una espansione dell'aerostazione, vera esigenza di CTA
 
Aggiornamento: l'entrata in borsa e' stata bloccata dalla Regione. Botta e risposta fra Confcommercio e Crocetta.



CONFCOMMERCIO ATTACCA SUGLI AEROPORTI. SAC: “CDA REGOLARMENTE IN CARICA”


Catania – Le dichiarazioni dell’Assessore Lo Bello sull’accorpamento delle Camere di Commercio non convincono la Confcommercio e, meno che mai, convince la nomina di un super commissario antimafia.
“La Regione – dichiarano – senza aver eccepito nulla di concreto, decide di violare la legge nominando un commissario che verifichi il lavoro dei commissari nominati dal ministero sviluppo economico.”
“Non si guarda agli interessi del territorio e alla corretta procedura del rinnovo – afferma il presidente di Confcommercio Catania Riccardo Galimberti – l’assessore Lo Bello smentisce se stessa e non giustifica lo stallo creato. Siccome si vuol gestire in un clima di commissariamento l’aeroporto di Catania, la parte politica si priva di dare il legittimo risultato a questa procedura”.
Confcommercio e le altre associazioni con essa schierate chiederanno un incontro con i capigruppo regionali, hanno dato mandato al legale di procedere nei confronti del presidente Crocetta e dell’assessore Lo Bello ed infine hanno chiesto un incontro con la Procura per segnalare fatti rilevanti e sono pronte ad un dibattito pubblico alla presenza del Sindaco Bianco per conoscere la sua posizione.
“Il vero problema – continuano – è il controllo degli aeroporti di Catania e di Comiso dove quella che è una minoranza non rinuncia a voler mantenere il controllo addirittura con un cronoprogramma che arriva fino a Novembre quando le cariche scadono a giugno, sempre che non siano già scadute da un anno!”
Una dichiarazione, questa, che ha suscitato le repliche della Sac: “L’attuale consiglio d’amministrazione della società è regolarmente in carica e nella pienezza dei propri poteri in virtù di una espressa volontà degli stessi enti soci, che hanno fissato la scadenza dell’attuale cda alla data di approvazione del bilancio 2015.
L’ipotesi di una assemblea dei soci a fine agosto scaturisce dal crono programma predisposto dal global coordinator, che verrà sottoposto all’assemblea, nella previsione di una quotazione a novembre prossimo.
In merito poi al processo in corso di quotazione in Borsa, la Sac tiene a sottolineare come non si tratti di una decisione assunta dal management, ma deliberata dagli enti soci. Ogni eventuale individuazione di altre forme di finanziamento per dotare la società delle risorse che permettano di rispettare il piano di investimento da 165 milioni di euro nei prossimi 4 anni riguarderà, ancora una volta, gli enti proprietari. Rispetto a tali decisioni, il management Sac non potrà che agire conseguentemente”.

http://www.lurlo.info/it/confcommercio-sac/


L'aeroporto di Catania, Crocetta: "Bocciata la vendita ai privati"


Il governatore: "Serve un'asta pubblica". L'assessore Lo Bello: "Nessuno ci tiri per la giacca".


CATANIA - "La verità trionfa sempre ed il tempo è galantuomo. La scelta del silenzio, portando fatti, è spesso l'unico modo per condurre un'azione amministrativa corretta". Lo dice in una nota il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta. "I rappresentanti della Regione Asi - Irsap, Camere di Commercio, i commissari dei Comuni - aggiunge il governatore - hanno bocciato il tentativo di vendere le azioni dell'aeroporto di Catania ai privati, senza procedere come è più giusto e trasparente, ad una asta pubblica per la gestione dello scalo. Qualcuno aveva voluto ipotizzare che la Regione non procedesse addirittura all'insediamento degli organi di rappresentanza delle Camere di Commercio e all'accorpamento delle stesse, per favorire un''Opa' sull'aeroporto. I fatti - sottolinea il presidente - smentiscono coloro che non capiscono che l'azione di moralizzazione e trasparenza avviata da questo governo, ha pochi precedenti in Sicilia e forse anche nel Paese". "Sulla legalità, sulla trasparenza, sulla lotta alla mafia - osserva Crocetta - non facciamo sconti a nessuno. Per questo abbiamo revocato decine di appalti e stiamo controllando ogni settore della pubblica amministrazione, con risultati ogni giorno importanti. Dopo un punto di chiarezza e persino di onore su questa battaglia, adesso è possibile, dato che si sono concluse le verifiche necessarie sulle quote di rappresentanza delle categorie, unificare le Camere di commercio e legittimamente avviare la costituzione degli organi. In tanti dovrebbero chiedere scusa, non lo faranno. Si sa che l'umiltà non è di questo mondo. In ogni caso, io - conclude il presidente Crocetta - continuo a servire la Sicilia difendendo gli interessi dei siciliani e dei catanesi, con orgoglio".

"Nessuno pensi di tirarci la giacca, né da una parte né dall'altra", afferma il vicepresidente della Regione e assessore al Territorio e ambiente Mariella Lo Bello. "L'agenda politica non ce la facciamo dettare da nessuno. Il nostro Vangelo è la correttezza delle procedura e l'assoluta trasparenza, legalità e imparzialità della nostra azione politico-amministrativa. Il mandato conferito oggi ai commissari di nomina del Governo regionale è stato chiaro ed inequivocabile: no alla quotazione in borsa - prosegue -. La ragione di tale decisione - prosegue Lo bello - è dipesa dalla necessità di effettuare la vendita del pacchetto azionario attraverso procedure ad evidenza pubblica, e ciò al duplice fine di massimizzare i profitti che deriverebbero dalla vendita e di verificare il possesso, da parte dei potenziali acquirenti, dei requisiti previsti dalle vigenti normative antimafia e dalle altre specifiche normative di settore sulla scelta del migliore contraente. Bisogna evitare ogni eventuale affaire aeroporto - conclude il vicepresidente della Regione - e tutelare gli interessi dei siciliani. Ovviamente la decisione fin qui assunta è stata concordata con il presidente della Regione Siciliana".

http://livesicilia.it/2016/05/30/la...-crocetta-bocciata-vendita-ai-privati_753951/
 
SAC, la battaglia aerea nel cielo di Catania

CATANIA – “In relazione alle dichiarazioni del presidente Crocetta, pubblicate sul quotidiano “La Sicilia”, ho dato mandato ai miei avvocati di agire in sede civile e penale a tutela della mia immagine e della mia onorabilità. Invito il presidente Crocetta, se vuole essere coerente fino in fondo, ad andare immediatamente presso la Procura distrettuale di Catania, per denunciare gli “interessi” di cui parla, che a suo dire riguarderebbero la SAC- Società Aeroporto Catania S.p.A”.

Così, asciutto asciutto, con un comunicato Ivanhoe Lo Bello, uno dei leader nazionali di Confindustria, tirato insistentemente in ballo nella vicenda Sac-Camere di commercio, risponde alle dichiarazioni del governatore siciliano. Crocetta ha dichiarato al quotidiano catanese: “Non si doveva fare una vendita sottobanco delle azioni. Invece ci vuole una bella gara internazionale per la privatizzazione. Fontanarossa (l’aeroporto di Catania, n.d.r.) deve diventare uno degli aeroporti più importanti del Mediterraneo. Naturalmente la gara per Fontanarossa riguarda anche la vendita dell’aeroporto di Comiso. Sull’aeroporto dobbiamo fare un’operazione trasparente – sottolinea Crocetta che ha bloccato l’ingresso in Borsa della SAC, la società di gestione dello scalo etneo -. Se tu hai bisogno di soldi non è che puoi vendere le cose pubbliche con modalità provate”.

Parole che, evidentemente, hanno surriscaldato il clima già teso, tanto da provocare la reazione di Ivanhoe Lo Bello, che per altro è indagato per una indagine giudiziaria collegata al porto di Augusta.

Sulla SAC da anni Confindustria e Confcommercio, cioè Lo Bello e Pietro Agen, l’uomo più importante in Sicilia, ma non solo, dell’organizzazione dei commercianti, sono impegnati in un estenuante braccio di ferro per la conquista della cabina di regia (presidente, consiglio di amministrazione) che viene determinato dai soci, tra queste le Camere di Commercio di Catania, Siracusa e Ragusa, che sono l’ago della bilancia. Non a caso gli enti camerali sono commissariati da tempo e al centro di polemiche politiche, che potrebbero avere risvolti giudiziari, come annunciato dallo stesso Agen pochi giorni fa.

“Riteniamo, innanzitutto, necessario un incontro a breve con i capigruppo del Parlamento regionale Abbiamo chiesto di essere ascoltati dalle Commissioni antimafia, nazionale e regionali, perché riteniamo che ci siano risvolti da approfondire. Ripeteremo la domanda di essere ascoltati dalla Procura della Repubblica di Catania, Siracusa e Ragusa – sottolinea il presidente Agen – e alla Procura generale”.

Aspetti da chiarire anche secondo il parlamentare di Forza Italia, Enzo Giibino, che ha presentato un’interrogazione al ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, per sapere: “quali orientamenti intenda esprimere, in riferimento a quanto esposto in premessa e, conseguentemente, quali iniziative voglia intraprendere, nell’ambito delle proprie competenze, per fare chiarezza in merito all’improvviso e repentino cambiamento di strategia, relativa al reperimento di risorse finanziarie necessarie, per affrontate il piano d’investimenti per lo sviluppo dell’aeroporto di Catania Fontanarossa; se sia a conoscenza di eventuali pressioni, a tal riguardo, da parte delle istituzioni regionali siciliane e, in caso affermativo, se non ritenga doveroso approfondire quanto accaduto; se non ritenga necessario, visto l’innalzamento dell’aeroporto di Catania al rango di scalo strategico nazionale, procedere ad un celere reperimento di fondi da investire per l’ammodernamento e l’ampliamento dell’infrastruttura; se sia a conoscenza di quanto ammonti la spesa per l’attività preliminare preparatoria della quotazione in borsa – ivi inclusa la selezione del global coordinator – e se non l’abbia ritenuta un inutile esborso di risorse finanziarie”.

http://www.siciliajournal.it/93311-2/
 
La guerra dell'aeroporto di Catania, Ivan Lo Bello querela Crocetta

"Io non difendo gli interessi di Lo Bello sulla privatizzazione", aveva detto il governatore. "Vada in procura se ha le prove", replica il leader confindustriale

Ivan Lo Bello, uno dei leader della Confindustria siciliana che aveva sostenuto l'elezione di Crocetta, querela il presidente della Regione. Si arricchisce di un altro capitolo a sorpresa la vicenda del rinnovo delle Camere di commercio e della privatizzazione dell'aeroporto di Catania. Il governatore, nei giorni scorsi, aveva fatto sapere di avere ritardato la costituzione delle nuove Camere per avere modo, rappresentandole come commissario, di bloccare la quotazione in Borsa della Sac, la società che gestisce lo scalo etneo. "Altro che favorire Lo Bello, ho fatto esattamente il contrario: non ho amici nel quartierino", aveva detto Crocetta con riferimento all'inchiesta sul porto di Augusta che vede indagato lo stesso dirigente confindustriale assieme a Gianluca Gemelli. Il presidente della Regione in un'intervista a La Sicilia, ha rincarato la dose: "Sull'aeroporto di Catania non potevo fare gli interessi di Lo Bello. No alla vendita di azioni sottobanco, serve una gara internazionale".

"Ho dato mandato ai miei avvocati di agire in sede civile e penale a tutela della mia immagine e della mia onorabilità - scrive Lo Bello - invito il presidente Crocetta, se vuole essere coerente fino in fondo, ad andare immediatamente presso la Procura distrettuale di Catania, per denunciare gli "interessi" di cui parla, che a suo dire riguarderebbero la Sac".

Mentre si rompono i rapporti con Lo Bello, Crocetta difende Montante: "Il presidente di Confindustria nell'operazione dell'aeroporto di Catania non c'entra nulla. Anzi, mi risulta non fosse neppure d'accordo". E il governatore si toglie qualche sassolino dalla scarpa, inviando i verbali di due sedute della Sac: nella prima, datata 2 marzo 2015, l'ex presidente dell'Irsap Alfonso Cicero delegava a rappresentarlo proprio Lo Bello. Nella seconda, del 20 maggio successivo, condivideva pubblicamente la sua posizione sulla privatizzazione. "Cicero non mi accusava di averlo rimosso per favorire gli interessi di Confindustria?", chiede Crocetta.

Controreplica di Cicero: "E' una polemica strumentale e falsa: a turno ho delegato diversi altri componenti del Cda a rappresentarmi. Io non sono a conocenza di interessi e affari attorno alla privatizzazione dell'aeroporto. Se il governatore ha delle informazioni precise, vada a riferire ai magistrati. Io ho denunciato sempre tutto quello che sapevo, ad esempio, sul sistema Montante e delle relazioni con Crocetta".

Interviene Crocetta: "Mai detto questo". "Non ho sostenuto che Lo Bello avesse interessi personali sulla vendita delle azioni dell'aeroporto di Catania". Lo dice il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, rispondendo all'annuncio della querela. "Mi sono limitato a replicare a coloro, fra i quali esponenti istituzionali di primo piano, che nei giorni scorsi e nelle passate settimane, hanno pubblicamente affermato dell'esistenza di tali interessi e, - aggiunge - addirittura di un mio ruolo di sostegno, attraverso la mancata adozione dei provvedimenti di unificazione delle camere di commercio". "Le mie affermazioni di ieri erano finalizzate all'esercizio di difesa della mia onorabilità, - prosegue - sostenendo che il voto contrario alla vendita, da parte dei rappresentanti della Regione, escludeva alcun mio supporto ad alcun interesse. Lo Bello, se si dovesse sentire diffamato, pertanto, quereli chi lo ha accusato di avere interessi".

http://palermo.repubblica.it/cronac...nia_ivan_lo_bello_querela_crocetta-141166519/
 
Sac di Catania, rinnovo del cda in vista

CATANIA. Il 25 luglio si riunirà l'assemblea dei soci della Sac per approvare il bilancio e rinnovare il consiglio direttivo e gli altri organi statutari. Dopo quasi dieci anni un management che nel bene e nel male ha seguito la crescita dell'aeroporto di Catania passa la mano. Lo scrive stamane il quotidiano «La Sicilia» di Catania, che parla dei «meriti non da poco» del management della società, il cui bilancio prima era «in rosso profondo» mentre «da qualche anno consegue guadagni e aumenta le rotte» dando il merito del risanamento a Gaetano Mancini, che ha preso il timone dello scalo nel dicembre 2007 e lo ha tenuto finora.

Per il quotidiano «l'errore di fondo» è stato «il fatto che soci dell'aeroporto sono stati gli enti locali, oggi quasi tutti commissariati e tutti senza risorse, che non hanno mai voluto fare un passo indietro per lasciare posto a un partner capitalizzato per rispettare agevolmente il contratto di programma con l'Enac, che prevede investimenti per 600 milioni in 40 anni».

«A questa situazione - continua l'articolo - ha posto lo stop il presidente Crocetta, che invece della quotazione in Borsa, come pensava di fare l'assemblea, ha imposto una gara internazionale per aggiudicare la gestione: un sistema sia per ricavare più denaro dalla cessione e sia per trovare il partner giusto. La cessione del 60% delle quote societarie al privato sembra essere ragionevole, mentre il 40% resterebbe agli enti territoriali per il controllo». Prima che entri nel vivo il bando internazionale, il 25 luglio bisognerà rinnovare il Cda.

http://catania.gds.it/2016/07/12/sac-di-catania-rinnovo-del-cda-in-vista_538341/
 
Intanto e' cominciata la guerra per le nomine del cda.



Aeroporto Catania, la battaglia per la Sac. Confcommercio: “La manina confindustriale spinge i candidati al Cda”


Riceviamo e pubblichiamo.
CATANIA – L’aggregazione di cui fanno parte Confcommercio Catania, Confcommercio Siracusa, Confcommercio Ragusa, Confesercenti Catania, Confesercenti Ragusa, CIDEC Catania, CIDEC Siracusa, Fiarcom, Fai, Assotir, SILT Taxi, Ancotus, Casartigiani Siracusa, Casartigiani Catania, Casartigiani Ragusa, Fedarcom, non può che dichiararsi sorpresa ed esterrefatta nel ricevere da alcuni schieramenti politici comunicazione su una presunta scelta di nominativi per le massime cariche della SAC che sembra dettata, oltre che da indirizzi politici, dalla solita “manina confindustriale”.

“Ci appare strano – affermano le sigle sindacali – che dalle scelte si sia escluso l’unico socio legalmente rappresentato e non commissariato, ovvero la Camera di Commercio di Ragusa, e che fra i nominativi sussurrati ve ne sia uno evidentemente privo dei requisiti di legge. La nostra aggregazione non si è permessa di fare nomi ma si è solo limitata a esprimere pareri su quelli da altri formulati. Se l’orientamento della Regione è divenuto oggi quello di ascoltare le categorie, lo faccia in veste ufficiale, tenendo conto delle forze che saranno chiamate a guidare la nuova grande Camera di Commercio del Sud Est. Altre scelte non potranno che essere considerate una follia”.

“E’ necessario aprire un sereno e costruttivo confronto sul futuro dell’aeroporto Fontanarossa di Catania fra i sindaci di tutti i comuni dell’ex Provincia regionale di Catania, oggi Città metropolitana”. Lo afferma il sindaco di Caltagirone, Gino Ioppolo, intervenendo sul “caso” – Sac e sulle tensioni innescate dalle nomine dei vertici di Fontanarossa.

“La titolarità delle quote Sac – spiega – spetta, infatti, non al Comune capoluogo, ma all’ente intermedio. Pertanto il tema del governo e del funzionamento della più importante infrastruttura del territorio non può essere limitato ai rapporti fra il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, e il sindaco di Catania, Enzo Bianco, e a quelli che entrambi mantengono con gli imprenditori e gli altri operatori economici. Insomma, non è un affare privato fra i due, ma va demandato a un corretto svolgimento dei rapporti istituzionali e a un più largo coinvolgimento. Solo così potranno compiersi scelte responsabili ed efficaci. Se non si vogliono scatenare appetiti incontrollabili – conclude Ioppolo – è necessario ascoltare tutti i sindaci del territorio”.

Lunedì sarà il giorno in cui dovranno essere nominati i nuovi componenti del Cda, il presidente e l’amministratore delegato della Sac, la società che gestisce l’aeroporto di Catania. E già si è infiammata la lotta per l’indicazione da parte dei soci di coloro che dovranno governare lo scalo aereo nel prossimo futuro. Un vero e proprio braccio di ferro che ormai va avanti da mesi e che vede protagonisti la Regione da una parte, con le Camere di commercio e l’Irsap, la Città Metropolitana di Catania dall’altra,ed i vari protagonisti di questa vicenda che tiene in ansia le sigle sindacali Cgil, Cisl, Uil e Ugl allarmate per il futuro della stazione aeroportuale e dei suoi lavoratori. “Stiamo assistendo ad uno spettacolo triste, orientato sempre di più a determinare la forza dell’uno piuttosto che dell’altro gruppo, ma non di certo rivolto a garantire la crescita di uno tra i più importanti aeroporti d’Italia. Sono giochi di potere che sicuramente piacciono a chi li fa, ma assurdi ed incomprensibili per gli utenti ed i lavoratori che invece pretendono seri ed immediati investimenti in un periodo in cui l’aereo è uno dei mezzi più utilizzati, in un contesto in cui come quello di Catania un hub funzionale e moderno è sinonimo di incremento turistico – affermano con voce unanime i leader sindacali catanesi Giacomo Rota della Cgil, Fortunato Parisi della Uil, Giovanni Musumeci della Ugl, il reggente della Cisl Mimmo Milazzo, ed i rappresentanti di categoria Alessandro Grasso della Filt Cgil, Mauro Torrisi della Fit Cisl, Agostino Falanga della Uil Trasporti e Mario Marino della Ugl trasprto aereo. Rivolgiamo un accorato appello al presidente Rosario Crocetta, al sindaco Enzo Bianco, ai partiti politici locali e regionali, alla Confindustria, alle Camere di Commercio, alla Confcommercio ed a tutti gli attori coinvolti nel processo decisionale, affinchè lascino fuori la politica e gli interessi di parte per giungere alla nomina di un management qualificato e di comprovata esperienza, così da poter condurre la Sac verso una nuova dimensione, indispensabile per onorare gli impegni necessari a consentire lo sviluppo di Fontanarossa.”

http://www.siciliajournal.it/96616-2/



Aeroporto di Catania, Crocetta punta sulla Laneri di Confindustria, insorge Confcommercio


Si accende lo scontro per le nomine del cda della Sac. Fuori dai giochi Fiumefreddo, il governatore punta su nomi graditi agli industriali. Agen sostiene ancora Torrisi di Federalberghi. Non presa in considerazione la proposta 5 stelle. Sicilia futura chiede un chiarimento al governatore

Due donne, una espressione della Confindustria e con ottimi rapporti con il presidente dell'associazione etnea Domenico Bonaccorsi di Reburdone, l'altra dal mondo dell'Università. Il governatore Rosario Crocetta per il nuovo cda della Sac, la società che gestisce lo scalo di Catania, è pronto a lanciare Ornella Laneri, ex responsabile Turismo di Confindustria, e la docente universitaria Daniela Baglieri. Sono questi i nomi che lunedì faranno in assemblea dei soci i commissari delle Camere di commercio di Catania e Siracusa e la commissaria dell'Irsap. L'unico ente non commissariato e ancora espressione reale delle imprese, cioè la Camera di commercio di Ragusa, farà il nome del presidente di Federalberghi Nico Torrisi, mentre l'altro socio della Sac, la Città metropolitana di Catania guidata da Enzo Bianco, prenderà di fatto atto della maggioranza e, nonostante il gradimento per il nome di Torrisi, sembra virare verso la Lanieri. Su Torrisi in passato c'era stato il veto del numero due di Confindustria Ivan Lo Bello , che lo aveva anche denunciato con tanto di indagine appena archiviata. La Lanieri conosce bene i leader di Confindustria e la scelta piace chiaramente agli industriali.

La scelta di Crocetta non piace invece a Piero Agen, leader della Confcommercio etnea e favorito per la guida a settembre della nuova grande Camera di commercio che riunirà le sedi di Catania, Siracusa e Ragusa diventando azionista di maggioranza della Sac: "L’aggregazione di cui fanno parte Confcommercio Catania, Confcommercio Siracusa, Confcommercio Ragusa, Confesercenti Catania, Confesercenti Ragusa, Cidec, Fiarcom, Fai, Assotir, SILT Taxi, Ancotus, Casartigiani Siracusa, Casartigiani Catania, Casartigiani Ragusa, Fedarcom, non può che dichiararsi sorpresa ed esterrefatta nel ricevere da alcuni schieramenti politici comunicazione su una presunta scelta di nominativi per le massime cariche della Sac che sembra dettata, oltre che da indirizzi politici, dalla solita “manina confindustriale” - si legge in una nota della Confcommercio - ci appare strano che dalle scelte si sia escluso l’unico socio legalmente rappresentato e non commissariato, ovvero la Camera di Commercio di Ragusa, e che fra i nominativi sussurrati ve ne sia uno evidentemente privo dei requisiti di legge. La nostra aggregazione non si è permessa di fare nomi ma si è solo limitata a esprimere pareri su quelli da altri formulati. Se l’orientamento della Regione è divenuto oggi quello di ascoltare le categorie, lo faccia in veste ufficiale, tenendo conto delle forze che saranno chiamate a guidare la nuova grande Camera di Commercio del Sud Est. Altre scelte non potranno che essere considerate una follia”.

Anche Sicilia futura, il movimento dell'ex ministro Salvatore Cardinale, protesta e chiede un chiarimento poltico: "Le voci che si rincorrono in relazione a possibili scelte del governo regionale, su indicazione di non meglio precisati incontri di maggioranza, riguardanti la prossima governance della Società Aeroporto Catania, appaiono soltanto un affronto al buon senso - si legge in una nota - il fatto che la Regione possa, attraverso suoi commissari, effettuare scelte dal sapore politico senza tenere nel dovuto conto delle indicazioni di coloro che questi enti governeranno tra meno di due mesi, appare quantomeno un grosso azzardo. Si consideri, peraltro, che gli unici enti governati in via ordinaria, la Camera di Commercio di Ragusa e la Città metropolitana di Catania, hanno indicato candidature diverse da quelle che si vorrebbero scelte dal governatore Crocetta e perciò lontanissime dal mondo imprenditoriale e camerale. In ordine alle riunioni di maggioranza che, si dice abbiano supportato il governatore Crocetta in queste decisioni, Sicilia Futura ribadisce che nessuna convocazione su questo tema sia stata mai diramata e quindi ci sarebbe da presupporre che non sia mai avvenuta. A meno che non ci siano a supporto del Governo regionale due maggioranze e due velocità: una per dividere il potere e l'altra, della quale fa parte Sicilia Futura, per tirare il pesante carro che porta un enorme carico di lavoro e di responsabilità. E' evidente perciò che Sicilia Futura non considera chiusa questa vicenda che peraltro rischia di avere risvolti assai inquietanti, e che chiederà quindi il massimo della chiarezza ha chi ha le più grandi responsabilità traendone alla fine le dovute conclusioni".

Fuori dai giochi l'avvocato Antonio Fiumefreddo, che in un primo momento sembrava il nome sul quale puntava Crocetta: "Ringrazio il presidente della Regione, ma io rimango alla guida di Riscossione Sicilia", dice Fiumefreddo, che aveva ottenuto il via libera alla Sac anche dall'Udc e incontrato nei giorni scorsi Giovanni Pistorio e Gianpiero D'Alia.

Nemmeno presa in considerazione la proposta del Movimento 5stelle che nei giorni scorsi aveva scritto in una nota: “Basta alla guerra tra bande per piazzare trombati dalla politica o propri protetti, il nome dell'amministratore delegato della Sac deve essere di un tecnico esperto, di provato valore ed esperienza, come il siciliano Antonino Bardaro, già ex dirigente Enac”

http://palermo.repubblica.it/politi...onfindustria_insorge_confcommercio-144643649/



Guerra per la scelta del cda dell'aeroporto di Catania, i 5stelle: "Si nomini Bardaro"


I Pentastellati si inseriscono nello scontro sulle nomine alla Sac e propongono l'ex direttore dell'Enac

Nello scontro durissimo tra cordate sulla nomina del board della più importante azienda dell'Isola, l'aeroporto di Catania, entra a gamba tesa anche il movimento 5 stelle. Che lancia il nome di Antonino Bardaro, storico dirigente dell'Enac e in apssato alla direzioen dello stesos scalo etneo. Entro venerdì i soci, le Camere di comemrcio di Catania, Siracsua e Ragusa, l'Irsap e la città metropolitana di Catania, dovranno indicare i nomi del nuovo cda. Dopo gli scontri furibondi tra Ivan Lo Bello, numero due di Confindustria, e il governatore Rosario Crocetta sulla scelta di quotare in borsa lo scalo, spinta dallo stesso Lo Bello e dall'ad uscente Gaetano Mancini, adesso in pole per il nuovo cda ci sono i nomi di Antonio Fiumefreddo, gradito al cerchio magico di Palazzo d'Orleans, e di Nico Torrisi, presidente Federalbeghi e sostenuto dal sindaco Enzo Bianco e dal probabile nuovo presidente della grande Camera di commercio che nascerà a settembre dalla fusione di Catania, Siracusa e Ragusa, Piero Agen. In questo scontro entra il Movimento 5stelle.

“Basta alla guerra tra bande per piazzare trombati dalla politica o propri protetti, il nome dell'amministratore delegato della Sac deve essere di un tecnico esperto, di provati valore ed esperienza, come il siciliano Antonino Bardaro”, si legge in una nota del Movimento 5 Stelle: “Come sempre accade in queste vicende – affermano i deputati all'Ars del Movimento - si perde di vista quello che dovrebbe essere l'unico obiettivo: fare il bene dell'azienda e, di conseguenza, della collettività. Invece si assiste puntualmente ad acerrime lotte per il potere, nella speranza di piazzare propri uomini e gestire pesanti sacche di clientele. Questo modo di fare deve finire. Ci si deve affidare ad esperti preparati ed integerrimi. Cominciamo a farlo da Fontanarossa”. A Crocetta i deputati 5stelle hanno inviato il curriculum di Bardaro con una lettera di accompagnamento. “Se troverà qualcuno con un solo titolo in più – dicono i parlamentari - proceda, altrimenti i cittadini ne prenderanno atto”

Antonio Bardaro, 63 anni, siciliano di Messina, sposato con 4 figli, è stato per 30 anni direttore di aeroporto prima del Ministero dei Trasporti e poi dell'ENAC (incluso Catania) con esperienze nei vari settori operativi e gestionali. È stato anche componente dei collegi sindacali di diverse società di gestione aeroportuali. Dal Febbraio 2010 è rappresentante permanente aggiunto presso il Consiglio dell’Icao di Montreal (International Civil Aviation Organization), l'agenzia autonoma delle Nazioni Unite, incaricata di sviluppare i principi e le tecniche della navigazione aerea internazionale, delle rotte e degli aeroporti e di promuovere la progettazione e lo sviluppo del trasporto aereo internazionale. Ha avuto diversi incarichi speciali nel settore, questi tra i principali: è stato più volte presidente di commissione d’inchiesta per incidenti aerei e presidente di commissione per il conseguimento di licenze aeronautiche. E' stato presidente e membro di commissione Enac per la certificazione di istruttori di security e membro della commissione per la redazione del piano regionale dei trasporti, parte aviazione, della Regione Sicilia, edito nel marzo 1999. E' stato membro del gruppo di lavoro Enac per lo studio e l’applicazione del codice della navigazione riformato sugli aeroporti.


http://palermo.repubblica.it/politi...tania_i_5stelle_si_nomini_bardaro_-144583324/
 
Bagarre Sac, scacco matto al governatore

L’amministratrice delegata, Ornella Laneri, è stata bocciata dal collegio dei sindaci, com’è noto, perché non possiederebbe i requisiti richiesti per svolgere il compito cui è stata chiamata. E’ la imprevedibile buccia di banana che azzoppa, sulla linea di partenza, il nuovo board della Sac, l’azienda che gestisce gli aeroporti di Catania e Comiso-

Potrebbe non essere l’ultimo atto di una partita condotta senza esclusione di colpi fra gruppi d’interesse contropposto o l’esito, prevedibile, di una disattenzione grave da parte di coloro che hanno scelto i vertici della Sac?

I dettagli ancora non si conoscono, ma qualche osservazione può essere fatta, “a caldo”. Il collegio dei sindaci deve avere motivazioni inoppugnabili per supportare le sue valutazioni e mettere in crisi, in fase di start up, un’azienda da tempo al centro di una conflittualità senza precedenti. Ma se è così, si sarebbe trattato di una imperdonabile leggerezza da parte di coloro che avevano il compito di guardare con attenzione le carte per evitare sorprese.

Disattenzione o buccia pianificata? C’è ci si pone perfino questo interrogativo, che va regfistrato al solo scopo di descrivere il clima che si respira, così pesante da non guardare niente e nessuno. Il danno non è da poco. L’aereoporto ha bisogno di ripartire, sente il fiato sul collo da parte dell’Enac. Il Presidente, Vito Riggio, non c’è girato attorno: se non si adeguano servizi, struttura, sicurezza, la Sac potrebbe perdere la concessione. E sarebbe un grosso smacco per la Regione siciliana che, per come si sono messe le cose, a causa dei conflitti all’interno delle Camere di commercio, possiede il 75 per cento delle quote azionarie e quindi può esprimere il gruppo dirigente per i prossimi tre anni.

La bocciatura dell’amministratore delegato designato, tuttavia, avviene alla vigilia di un importante evento, l’accorpamento della Camera di Commercio di Catania-Ragusa-Siracusa, che avrà il 62,5% di Fontanarossa. Al vertice della nuova mega-camera di Commercio viene indicata la cordata di Pietro Agen, presidente di Confcommercio Sicilia.

Crocetta si era assunta la responsabilità politica decidere il board di Sac per i prossimi tre anni, pur essendo a conoscenza di un evento che avrebbe potuto dare all’organismo maggioritario una voce in capitolo determinante.

Se l’amministratrice Laneri non potrà, come pare, rimanere al vertice della Sac, sarà tutto rimesso in discussione, e rientrerà in gioco la mega Camera di Commercio accorpata.

Nell’annunciare la nomina della Laneri, il Presidente della Regione siciliana, Crocetta, aveva detto di averla incontrata appena tre volte nel corso di altrettanti meeting, e di averne apprezzato “l’aspetto manageriale, l’intelligenza creativa e soprattutto la grande voglia di operare per Catania e per la Sicilia, una donna straordinaria.

”Nella scelta il governatore disse di essere stato aiutato dal sindaco di Catania, Enzo Bianco. Quanto al “clima infuocato” che si respirava nella Sac, Crocetta non nascose “che dietro lo scontro che c’è stato per mesi all’interno delle Camere di commercio c’era sempre la questione dell’aeroporto e questo ha determinato contrapposizioni estreme tra chi sostanzialmente avrebbe voluto avere il controllo dell’aeroporto. Il rischio di una lottizzazione politica che avrebbe danneggiato l’aeroporto…

”Il primo adempimento del board appena nominato, annunciò Crocetta, sarebbe stato trovare risorse per le realizzare le opere previste dal contratto di programma, 160 milioni. E il bilancio 2015 Sac è attivo per soli 520 mila euro.

http://www.siciliainformazioni.com/redazione/415796/3bagarre-sac-bocciata-laneri-smacco-a-crocetta
 
Sembra che l'Amministratrice ipotizzata non abbia diretto in passato Aziende con un fatturato analogo a quello dell'Aeroporto di Catania..