Aeroporto Brindisi, evitata collisione tra aereo passeggeri e ricognitore


wistonblue

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21 Novembre 2008
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Brindisi - Una possibile collisione tra un aereo di linea della compagnia Blu Panorama in volo da Roma a Brindisi con 80 passeggeri e un ricognitore della Guardia costiera è stata sventata due sere fa sull’aeroporto di Brindisi quando i due velivoli si sono avvicinati troppo l’uno all’altro. Lo riporta nell’edizione provinciale odierna la Gazzetta del mezzogiorno. L’incidente, scrive il quotidiano, è stato evitato grazie all’abilità del pilota del Boeing 737 già allineato per l’atterraggio e che ha ripreso bruscamente quota. Un’indagine sull’accaduto è stata avviata dagli enti preposti alla sicurezza aerea. Secondo la Gazzetta del Mezzogiorno è stato il ’Sistema anticollisione aereà (Cas) a segnalare l’emergenza al pilota del volo Blu Panorama mentre - afferma il quotidiano - «il controllore di volo che assisteva il Boeing dalla torre di controllo brindisina era completamente all’oscuro».
 
mentre AdP sbandierava a destra e a manca i dati di agosto..........


Brindisi, sfiorato
scontro in volo
tra Boeing e ricognitore

di Antonio Negro
BRINDISI - Un Boeing 737 della compagnia Blu Panorama, proveniente da Roma-Fiumicino con circa un’ottantina di passeggeri a bordo, ha dovuto compiere una brusca manovra di emergenza per evitare di scontrarsi con un altro velivolo che viaggiava sulla stessa rotta, ad appena 100 metri di distanza. E tutto ciò mentre l’aereo di linea si trovava già in lungo finale, ossia già allineato rispetto alla pista di Brindisi per poter dar corso alla manovra di atterraggio.

Solo l’abilità del pilota del Boeing, supportata dall’efficienza degli strumenti di bordo, ha consentito di scongiurare il peggio. Provvidenziale è stato il dispositivo di bordo noto con la sigla Cas (Sistema anticollisione aerea), in dotazione a tutti i Boeing, che ha segnalato al pilota la presenza di un altro aeroplano sulla sua rotta. Il comandante, a quel punto, ha ridato immediatamente gas ai motori riprendendo quota e portandosi fuori dalla rotta di collisione.

L’altro aereo era un ricognitore della Guardia costiera, della cui presenza, all’interno dell’area di avvicinamento all’Aeroporto del Salento, il controllore di volo che assisteva il Boeing dalla torre di controllo brindisina era completamente all’oscuro. Ed è proprio questo particolare tutt’altro che secondario, sebbene al momento inspiegabile, che dovrà essere chiarito attraverso gli accertamenti interni avviati dagli enti preposti alla sicurezza della navigazione aerea.

Per ora gli unici particolari di rilievo che si conoscono sull’episodio riguardano le modalità con cui il Boeing veniva assistito dal controllore di volo di turno a Brindisi, al momento dell’emergenza. Quell’aereo di linea infatti - per una serie circostanze che investono anche la sfera sindacale veniva assistito nella fase di atterraggio con una procedura diversa da quella attuata solitamente attraverso il monitoraggio radar, che consente al controllore di volo non solo il contatto radio con gli aerei in avvicinamento ma anche la loro visualizzaione in tempo reale su uno schermo. Il velivolo della Blu Panorama, infatti, l’altra sera era assistito secondo un tecnica che nel gergo dei controllori è noto come «controllo procedurale», fondato fondamentalmente sul contatto radio tra gli aerei in avvicinamento ed il controllore a terra: costui fornisce ai piloti indicazioni sulle manovre da compiere per l’atterraggio, sulla base dei dati che i piloti stessi comunicano alla torre di controllo circa la loro posizione. Comunicazioni e dati di cui, evidentemente, i controllori devono fidarsi non avendo la possibilità di verificarli attraverso il riscontro dello schermo radar quando tale sistema è spento.

Naturalmente tutto ciò non significa che la causa della mancata collisione dell’altra sera sui cieli di Brindisi sia necessariamente imputabile al «controllo procedurale», che è comunque una prassi legittimata ed adottata al livello internazionale quando le condizioni operative non consentono di fare altrimenti. E sono certamente tante le variabili che possono aver influito sulla vicenda dell’altra sera anche se è a dir poco sconfortante che in un aeroporto come quello di Brindisi - in alcune giornate (per lo più nei week-end) e in determinate fasce orarie dei giorni feriali - il servizio radar destinato a rendere più sicure queste operazioni sia inattivo.
05 Settembre 2009


http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_dallapuglia_NOTIZIA_01.php?IDNotizia=264940&IDCategoria=1




"......Treviso e Villafranca hanno priorità!!!!"
 
Sfiorate due collisioni in volo su Brindisi

Sfiorate due collisioni in volo su Brindisi

BRINDISI - Sono state ben due - e non una soltanto come si era appreso in un primo momento - le mancate collisioni in volo verificatesi nei giorni scorsi sul cielo di Brindisi. Oltre al Boeing 737 della «Blu Panorma» che giovedì sera, in fase di atterraggio, ha rischiato di scontrarsi con un Atr 42 della Guardia costiera - vicenda già riportata da La Gazzetta nei giorni scorsi sulle cui cause ora si sa qualcosa in più - anche un altro aereo di linea, in fase di decollo, si è ritrovato improvvisamente con un Piper che era al posto sbagliato.

Di quest’ultimo episodio si è appreso solo adesso e, sebbene abbia comportato rischi leggermente minori rispetto all’altro fatto, assume comunque connotati di gravità se si riflette sulla circostanza che entrambi i frangenti si sono verificati ad appena una trentina d’ore l’uno dall’altro.

Il primo dei due episodi è stato proprio quello di cui si è appreso nelle ultime ore, verificatosi nella mattina di mercoledì scorso, 2 settembre: un Airbus 320 della compagnia «Airone», diretto a Milano-Linate, rullava sulla pista dell’aeroporto Papola e stava per staccarsi da terra «in corsa di decollo» (come viene definita quella fase in gergo aeronautico), quando un piccolo aereo da turismo, proveniente dalla Grecia, ha attraversato lo spazio aereo di avvicinamento dello scalo brindisino (detto Ctr) senza che la torre di controllo ne sapesse nulla. O meglio - come si è saputo poi - la torre attendeva quel Piper in tutt’altro punto dello spazio aereo di competenza e non esattamente sull’aeroporto, col rischio di incrociare la rotta dell’Airbus in fase di decollo.

Fortunatamente, l’esperienza e la tempestività dei controllori di volo in servizio in quel momento ha permesso di «metterci una pezza»: all’aereo da turismo è stata ordinata immediatamente una manovra alternativa e l’Airbus ha potuto proseguire sena più rischi nel decollo già avviato.

Quanto all’episodio già riportato, che ha coinvolto un Boeing 737 della «Blu Panorama» e un velivolo della Guardia costiera, si sono potuti apprendere alcuni particolari importanti sulla dinamica di quella che è stata una vera e propria «mancata collisione », come anche in gergo tecnico viene definita. Il B 737 di linea proveniente da Roma-Fiumicino, con 85 passeggeri a bordo, verso le 20 di giovedì aveva già iniziato la discesa su Brindisi e si trovava sugli isolotti di Apani, ad una quota non superiore agli 800 metri, quando il pilota ha dovuto compiere un’improvvisa manovra per modificare la propria quota ed evitare la collisione con un Atr 42 della Guardia costiera.

Quest’ultimo era impegnato in un servizio pattugliamento marittimo e alla fine le traiettorie dei due velivoli si sono intersecate a meno di 100 metri l’una dall’altra (distanza infima per i normali canoni della sicurezza in volo), senza che i rispettivi piloti avessero avuto modo di accorgersi per tempo l’uno dell’altro. Nè avevano avuto modo di accorgersene i controllori di volo di Brindisi, costretti a lavorare in quella fascia oraria senza l’ausilio del radar ma affidandosi al solo contatto radio coi velivoli in avv icinamento.

Stando agli esiti degli accertamenti interni sull’accaduto, i rischi di giovedì sera sarebbero scaturiti da un mancato coordinamento tra l’ente che fornisce il servizio informazioni voli (FIC) nello spazio aereo del sud-est Italia e la torre di controllo del Papola. Secondo una prima ricostruzione dell’accaduto, infatti, potrebbe essere accaduto che il Centro di controllo dell’Italia sud orientale (FIC) abbia mancato di avvisare la torre di controllo brindisina del sopraggiungere del ricognitore della Guardia costiera. Mentre i controllori brindisini, dal canto loro, non potendo monitorare via radar (per le note restrizioni dovute a carenze di organico e ai ritardi nell’attuazione di alcune leggi) lo spazio aereo di loro competenza, avrebbero autorizzato l’avvicinamento finale del Boeing 737 sicuri che non vi fossero altri velivoli nello spazio aereo compreso tra l’aeroporto e la riserva di Torre Guaceto.

Fortunatamente, dopo l’«incontro ravvicinato», ciascuno dei due velivoli ha proseguito il proprio volo portando a casa i rispettivi occupanti.
di ANTONIO NEGRO

07 Settembre 2009
http://www.lagazzettadelmezzogiorno...OTIZIA_01.php?IDNotizia=265310&IDCategoria=11