Aeroporti di Puglia: confermato Di Paola amministratore unico, bilancio 2009 e novità
Aeroporti Puglia, Di Paola resta al timone «800 posti a Bari, nuovo scalo a Brindisi»
Il manager raggiungerà i 12 anni consecutivi di gestione Per il 2009, il bilancio registrerà i 550 mila euro di utile
BARI - Chiamatelo l’Alex Ferguson degli Aeroporti di Puglia. Non perché abbia mietuto coppe e scudetti sui campi d’Europa come il coach del Manchester United (34). Ma perché con il rinnovo del mandato che oggi ufficializzerà in sede assembleare il governatore Nichi Vendola (e quindi l’azionista Regione Puglia), Domenico Di Paola potrà raggiungere i 12 anni consecutivi in sella alla società degli aeroporti pugliesi. La metà di quelli trascorsi alla guida dei diavoli rossi da sir Ferguson (sulla panchina dell’Old Trafford dal 1986), ma comunque un record per le società pubbliche: sulla stessa poltrona dal 2001 al 2013. «Se Dio vuole», precisa Di Paola. Per ora, ha già voluto Vendola, che questa mattina gli rinnoverà il quarto mandato (il terzo con la giunta di centrosinistra, mentre la nomina risale al governo di centrodestra di Raffaele Fitto), per altri tre anni.
E quest’anno (2009) il bilancio tornerà all’utile: circa 550mila euro. Poca roba in assoluto, ma tanta se paragonata al «rosso» di 8 milioni di euro del 2008 a causa dei crediti nei confronti di Alitalia (5 milioni) e Alpi Eagles (1,5) tramutati in perdite e della transazione Astaldi (3 milioni di euro), in attesa che il milione di euro perso in 8 giorni per la nube del vulcano islandese vada a incidere sul consuntivo 2010. Nel 2009 i passeggeri nei tre scali aeroportuali pugliesi sono aumentati mentre la maggioranza degli scali italiani ha registrato un calo di movimenti. A Bari e Brindisi la crescita si è attestata attorno al 10%, a Foggia del 120% ( nel 2008 il Gino Lisa era rimasto aperto soltanto per pochi mesi) per complessivi 3,866 milioni di passeggeri nel 2009, in aumento del 10,6% rispetto ai 3,493 del 2008. E questo anche grazie soprattutto alle sovvenzioni regionali che hanno portato, a spese del contribuente, nuovi voli sulle rotte di Puglia (vedere scheda analitica in pagina): il contributo medio per passeggero è stato, per le nuove rotte su Bari, di circa 40 euro; su Brindisi di 45; su Foggia di 97.
Crescente in proporzione inversa rispetto al numero di passeggeri su cui il contributo complessivo (11,4 milioni per Bari dal 2007 al 2009; 3milioni per Brindisi; 7,7 per Foggia) può essere spalmato. Ecco perché l’obiettivo è, ancor più in Puglia rispetto ad altri aeroporti, aumentare il numero di passeggeri. «Ho già incontrato il nuovo assessore ai Trasporti Guglielmo Minervini — spiega Di Paola— e gli ho illustrato le mie idee. Sul fronte della mobilità, ho chiesto alla Regione di attivare o rinnovare gli accordi con Alitalia, Ryanair e Air Berlin su Bari e Brindisi e con Darwin su Foggia, attivando anche il volo con Roma e il code sharing con Alitalia. Per Lufthansa, invece, sarà possibile attingere ai fondi avanzati dal bando precedente » . Ma è sul fronte delle infrastrutture che Di Paola pensa al salto di qualità: «Su Grottaglie dobbiamo puntare a una piattaforma logistica per il collegamento con il porto di Taranto; su Foggia occorre al più presto l’allungamento della corsa al decollo per far atterrare aerei da 100 posti contro i 50 attuali, in modo da far diminuire il contributo medio per passeggero al livello degli altri due scali». Per i quali è prevista una vera rivoluzione.
«A Brindisi — spiega — occorre un nuovo aeroporto per far fronte agli afflussi più elevati con i passeggeri che nel 2009 hanno infranto per la prima volta il muro del milione: in pratica raddoppieremo l’attuale scalo con un secondo piano, ma in concreto l’aeroporto sarà completamento nuovo. A Bari, invece, si tratterà di un ampliamento, che sarà terminato nel 2012, ma le novità più rilevanti arriveranno dall’esterno della struttura: con la pista allungata da 3mila a 3.600 metri potranno atterrare gli aerei da 800 posti e con il collegamento con la ferrovia il principale scalo regionale sarà raggiungibile in treno, direttamente, dalle principali città pugliesi». E non solo. Perché per sviluppare il traffico dei suoi scali, Aeroporti di Puglia ha deciso di adeguarsi a ciò che in altri settori si fa da tempo: allargare il bacino di utenza. «Per i voli che non offre Napoli — conclude Di Paola — Bari è più conveniente di Roma anche per i passeggeri di Caserta. E l’aeroporto di Foggia può collegare al Nord e alla Sicilia anche il Molise, l’Irpinia e il Sannio. Così come Brindisi può far leva anche sull’area jonica della Calabria». Occorrerà promuovere il servizio laddove lo si vuole vendere. Magari puntando anche a far venire più turisti in Puglia e non solo a far volare i pugliesi verso le mete più esotiche.
Michelangelo Borrillo
Fonte: Corriere del Mezzogiorno
OT
Ma quando parla di aerei da 800 posti, si riferisce per caso all'A380? Ma per favore.........
Aeroporti Puglia, Di Paola resta al timone «800 posti a Bari, nuovo scalo a Brindisi»
Il manager raggiungerà i 12 anni consecutivi di gestione Per il 2009, il bilancio registrerà i 550 mila euro di utile
BARI - Chiamatelo l’Alex Ferguson degli Aeroporti di Puglia. Non perché abbia mietuto coppe e scudetti sui campi d’Europa come il coach del Manchester United (34). Ma perché con il rinnovo del mandato che oggi ufficializzerà in sede assembleare il governatore Nichi Vendola (e quindi l’azionista Regione Puglia), Domenico Di Paola potrà raggiungere i 12 anni consecutivi in sella alla società degli aeroporti pugliesi. La metà di quelli trascorsi alla guida dei diavoli rossi da sir Ferguson (sulla panchina dell’Old Trafford dal 1986), ma comunque un record per le società pubbliche: sulla stessa poltrona dal 2001 al 2013. «Se Dio vuole», precisa Di Paola. Per ora, ha già voluto Vendola, che questa mattina gli rinnoverà il quarto mandato (il terzo con la giunta di centrosinistra, mentre la nomina risale al governo di centrodestra di Raffaele Fitto), per altri tre anni.
E quest’anno (2009) il bilancio tornerà all’utile: circa 550mila euro. Poca roba in assoluto, ma tanta se paragonata al «rosso» di 8 milioni di euro del 2008 a causa dei crediti nei confronti di Alitalia (5 milioni) e Alpi Eagles (1,5) tramutati in perdite e della transazione Astaldi (3 milioni di euro), in attesa che il milione di euro perso in 8 giorni per la nube del vulcano islandese vada a incidere sul consuntivo 2010. Nel 2009 i passeggeri nei tre scali aeroportuali pugliesi sono aumentati mentre la maggioranza degli scali italiani ha registrato un calo di movimenti. A Bari e Brindisi la crescita si è attestata attorno al 10%, a Foggia del 120% ( nel 2008 il Gino Lisa era rimasto aperto soltanto per pochi mesi) per complessivi 3,866 milioni di passeggeri nel 2009, in aumento del 10,6% rispetto ai 3,493 del 2008. E questo anche grazie soprattutto alle sovvenzioni regionali che hanno portato, a spese del contribuente, nuovi voli sulle rotte di Puglia (vedere scheda analitica in pagina): il contributo medio per passeggero è stato, per le nuove rotte su Bari, di circa 40 euro; su Brindisi di 45; su Foggia di 97.
Crescente in proporzione inversa rispetto al numero di passeggeri su cui il contributo complessivo (11,4 milioni per Bari dal 2007 al 2009; 3milioni per Brindisi; 7,7 per Foggia) può essere spalmato. Ecco perché l’obiettivo è, ancor più in Puglia rispetto ad altri aeroporti, aumentare il numero di passeggeri. «Ho già incontrato il nuovo assessore ai Trasporti Guglielmo Minervini — spiega Di Paola— e gli ho illustrato le mie idee. Sul fronte della mobilità, ho chiesto alla Regione di attivare o rinnovare gli accordi con Alitalia, Ryanair e Air Berlin su Bari e Brindisi e con Darwin su Foggia, attivando anche il volo con Roma e il code sharing con Alitalia. Per Lufthansa, invece, sarà possibile attingere ai fondi avanzati dal bando precedente » . Ma è sul fronte delle infrastrutture che Di Paola pensa al salto di qualità: «Su Grottaglie dobbiamo puntare a una piattaforma logistica per il collegamento con il porto di Taranto; su Foggia occorre al più presto l’allungamento della corsa al decollo per far atterrare aerei da 100 posti contro i 50 attuali, in modo da far diminuire il contributo medio per passeggero al livello degli altri due scali». Per i quali è prevista una vera rivoluzione.
«A Brindisi — spiega — occorre un nuovo aeroporto per far fronte agli afflussi più elevati con i passeggeri che nel 2009 hanno infranto per la prima volta il muro del milione: in pratica raddoppieremo l’attuale scalo con un secondo piano, ma in concreto l’aeroporto sarà completamento nuovo. A Bari, invece, si tratterà di un ampliamento, che sarà terminato nel 2012, ma le novità più rilevanti arriveranno dall’esterno della struttura: con la pista allungata da 3mila a 3.600 metri potranno atterrare gli aerei da 800 posti e con il collegamento con la ferrovia il principale scalo regionale sarà raggiungibile in treno, direttamente, dalle principali città pugliesi». E non solo. Perché per sviluppare il traffico dei suoi scali, Aeroporti di Puglia ha deciso di adeguarsi a ciò che in altri settori si fa da tempo: allargare il bacino di utenza. «Per i voli che non offre Napoli — conclude Di Paola — Bari è più conveniente di Roma anche per i passeggeri di Caserta. E l’aeroporto di Foggia può collegare al Nord e alla Sicilia anche il Molise, l’Irpinia e il Sannio. Così come Brindisi può far leva anche sull’area jonica della Calabria». Occorrerà promuovere il servizio laddove lo si vuole vendere. Magari puntando anche a far venire più turisti in Puglia e non solo a far volare i pugliesi verso le mete più esotiche.
Michelangelo Borrillo
Fonte: Corriere del Mezzogiorno
OT
Ma quando parla di aerei da 800 posti, si riferisce per caso all'A380? Ma per favore.........